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giovedì 9 luglio 2020

Momento perfetto.

"C’era quell’aria di estate piena, era una sera calda serena, ancora pochi giorni e avrei ripreso la mia vita, non certo semplice e ordinaria, comunque ora ero lì e volevo goderlo.

Avevo sempre in testa quell’Uomo, ciò che mi aveva detto e come fosse stato un appuntamento, lo vidi, proprio lì di fronte a me, sorrisi istintivamente e lui fece lo stesso. Quella sera cenai solo e malgrado lessi più volte quello che pensò di avermi spiegato, non potei rispondere ai miei interrogativi, anzi." dal libro - Come Gabbiani.


Siamo nati esclusivamente per questo, per il momento perfetto.


Siamo nati per vivere costantemente nel momento perfetto; eppure infinite distrazioni ci portano lontano, distanti; quello che era il miglior strumento a nostra disposizione (la mente), sembra aver perso la sua funzionalità principe: rispecchiare il nostro "es", la nostra Anima, rendendola storia.


La nostra mente risulta "fuori gioco", come fosse stata alterata: sa far bene calcoli, inventare nuove tecnologie, in un apparente progresso... La stessa che "schiaccia" ed imprigiona gli umani in problemi, paure, stress, schemi, modelli, status; portandoli fuori strada, fuori dal "momento perfetto".
Questa mente riesce a giocare tutto, compresa l'idea stessa del momento perfetto; a tutti ne da un pacchetto preconfigurato  e così con tutto il resto.


Ogni cosa: dal divertimento, agli obiettivi, dalla morale, allo scopo della vita, sembrano non coincidere con l'Anima, con il progetto di natura.
Mi guardo intorno e vedo persone, arrabbiate, stressate, nella migliore delle ipotesi, le vedo rincorrere modelli, sogni che, una volta raggiunti non danno pienezza, non danno riscontro vitale.
Quello che era il nostro miglior alleato e strumento, é in realtà un congegno molto complesso e difficile da regolare e da tener "pulito", esatto.


Mi piacciono i gabbiani, vivono costantemente soli (mi riferisco a quelli ancora sani), a volte amano volteggiare con il loro compagno/a. Costantemente in contatto con il mare, con in metabolismo del sole, del vento, dell'aria.
Vivono il loro momento perfetto costantemente fino all'esaurirsi della loro esistenza e quando arriva l'ora, si adagiano sul terreno con lo sguardo rivolto verso ovest, lì dove tramonta il sole e lentamente si lasciano andare, soli, senza paura, nell'ultimo istante perfetto.
Pochi Uomini sono capaci del "momento perfetto", malgrado ogni possibile obiettivo o traguardo raggiunto, malgrado ogni possibile successo, risultano fuori gioco, hanno rispettato tutte le regole, tutte le morali ma, i conti non tornano.


Il momento perfetto non si coglie con la mente in seconda istanza, esso si realizza quando l'anima si riflette puntuale, esatta nella mente, nella storia.
Quando si ha perfetta coscienza: dell'aria che riempie i polmoni, e se ne gusta il sapore, della pelle in esatto piacere metabolico con l'ambiente; le emozioni assenti, la mente libera ha perfetto controllo e supervisione di ogni cosa che può cogliere e l'anima che riverbera godimento, nel mentre è già nell'eterno gioco.


Momento perfetto,  l'unico scopo che da senso all'esistere, unico reale obiettivo, non ci sono altri motivi a rendere la vita degna di essere vissuta.


Se un paradiso esiste, questo è qui ed ora... 
E si, esiste! 


giovedì 13 febbraio 2020

Tutte le ghiande vincono, qualcuna diventa quercia.

Impossibile non essere rapiti, cosi ho fermato l'auto, arrestato i pensieri e disteso lo sguardo. 

Si paga sempre un prezzo per gli errori commessi, se si è messo in bilancio, se ci si é assunti il rischio, quel costo ha un valore diverso.

Siamo nel flusso della vita, attori inconsapevoli e questa forza, a volte, ci fa sopravalutare ciò che possiamo fare... 

Così ci si accorge che non si può spezzare quell'incantesimo, non si possono rompere quelle catene di una vita trascorsa in stereotipi, in modelli inutili.

La vita é così spietatamente bella che da le chiavi esclusivamente a ciascuno di noi e solo dall'interno di quella piccola prigione (che sembra tutto) é possibile usarle.

Intanto, lo sguardo accarezza l'orizzonte di quel meraviglioso quadro e poi ho tempo, la libertà guadagnata; senza cartellino, senza capi... Posso, ancora una volta, fermare la corsa... In quella solitudine dove non si é mai soli, ancora una volta pago il prezzo di un gioco perfetto di cui per sciocca presunzione, ho creduto di poter, se non cambiare le regole, di poterle almeno un pò "piegare".

... Ma che perfezione sarebbe!

La nostra mente risulterebbe uno spettacolare strumento, se non ne fosse stata alterata l'intrinseca capacità. A causa di ciò, ha perso la sua funzione e si dimostra essere contro il nostro reale avanzamento e vantaggio; distorce la realtà percepita, la cambia a favore della macchina e noi con essa.

Costantemente vedo le persone non soddisfatte o contente di nulla, si lamentano pressoché di tutto, sono in costante e continuo distress e ansia; prendono medicine per dormire, per alzarsi, per calmarsi... Inutile rabbia...

La cosa che mi fa sorridere é che "la colpa" viene attribuita SEMPRE al di fuori di se stessi: al lavoro, a quella persona, a quell'amico, a quel nemico, a quella situazione, a quel marito, a quella donna e così via, senza fine.

É strano però che noi stiamo male e la colpa é di qualcun altro, che la colpa é fuori di noi.

Il meccanismo tende alla nostra distruzione e non di rado vedo che si costruisce e proprio quando si avrebbe la possibilità, della riuscita si compiono azioni autodistruttive.

Dopo aver voluto, lottato, imparato, costruito, si distrugge tutto per incapacità cognitiva e Razionale... Ci si dimentica che se eravamo "perfetti" non avremmo condotto certamente quel tipo di vita, insoddisfacente per noi.

Ci si dimentica della propria storia, da dove veniamo, ci si dimentica chi eravamo e d'un tratto si assurge senza aver dato il tempo alla storicità di divenire, di sedimentare... E intanto la vita passa...

Ne ho avuti di amici, di amori, poi ad un tratto hanno perso quel filo, hanno perso il contatto, la capacità del costante e contino divenire e così si sono smarriti nuovamente, tornati dove erano e spesso, molto peggio.

Come insegnava un Saggio: il cuore sanguina ma, bisogna bere il calice amaro e proseguire. 

Possiamo fare tutto (quasi) ma non corrompere la nostra Anima, il suo perfetto disegno... Così come quel panorama che riempie i miei occhi ed il mio cuore.

Che bello! Il mio posto nel mondo... 

La vita ci apre costantemente nuovi orizzonti se ne siamo all'altezza, ci permette di "vedere", senza un prima o un dopo, ancor prima della mente.

Ci sono persone che possono aprirci un senso, il nostro senso, possono indicarci la strada vera; sono rare, ma averle incontrate e perderle per incapacità, presunzione e scarsa umiltà è ancora peggio di non averle mai incontrate.

Più si é stati "vicini" a questo tipo di persone, più "la caduta" é traumatica; é semplicemente una questione tecnica, niente di più.

Tutto funziona in modo perfetto, esatto... Per quanto ci si sforzi di capire, non è possibile se prima non si é divenuti... Capire significa progress, significa cambiare, significa trasformare la ghianda in quercia.

Solo poche ghiande diventano querce, solo pochi spermatozoi diventano Uomini... 

Esiste un universo dove si é prima di esistere, poi esiste un mondo delle intenzioni, poi c'è uno spazio dove si può intervenire e cambiarle, poi ci sono i sogni... La vita, infine, quella che appare é solo un semplice precipitato, tutto é già avvenuto.

Il buffo é che siamo concentrati esclusivamente su questa parte, l'unica in cui tutto è avvenuto, l'unica in cui non possiamo incidere, l'unica che crediamo importante... Vabbè tanto ci sono le medicine...

Fantastico panorama, meravigliosa vita... Il mio posto nel mondo... 

I miei occhi possono solo vedere la realtà ma, questa é già avvenuta; i miei occhi non possono cambiarla... Posso però cambiare prospettiva, posso cambiare il punto d'osservazione, così crederò di aver fatto qualcosa... Eppure quel panorama era lì da sempre...

Con umiltà, cambiare il punto d'osservazione; Abbiamo già vinto!


lunedì 24 ottobre 2016

Aggressività: per ciò che vedo, per ciò che sono.

C'è una terra a nord, nella regione della Normandia;
terra bellissima per natura e nell'indifferenza di questa, ha visto guerre e conquiste.

Lì, nel distretto di Calvados, per la prima volta, Gilles de Gouberville nel 1554 distillò il sidro di mele.

È un distillato ricco nei sapori e negli aromi e più invecchia e più assume connotazioni simili ad un brandy, il suo colore diviene via via, più scuro e corposo, mentre i sentori del legno, delle piccole botti nelle quali è posto a riposare, divengono più pregnanti e maturi.

Oggi con la nomenclatura "fine" si trovano Calvados a partire da due anni d'invecchiamento, personalmente, continuo a preferire quelli intorno ai venti anni.

Chi mi conosce abbastanza, sa che mi rende felice quando trasforma un pensiero per me, in un cognac, in rum, in un vino rosso, in un sigaro, in un calvados o in un ottimo whiskey (magari irlandese).

C'è un'antica e profonda arte, in un distillato o nella capacità di piegare e arrotolare a mano delle perfette foglie di tabacco maturate al sole, in quelle terre dove la natura è ancora sana.

Già, il Sole è l'elemento comune, un Uomo riesce a percepire l'essenza: il sapore del mare, del sole, della terra e delle mani esperte; si concentrano, come fosse possibile mangiarli, metabolizzarli, mentre, al contempo, si gode la capacità del fare riuscito.

Il Calvados mi rimanda ad una potenzialità possibile, chi gode nel mentre ancora è impegnato nell'azione, mi da energia, voglia di fare, ancora di più.

Già, ma l'aggressività cosa centra?

Centra perché è un elemento buono, positivo ma come i distillati o il tabacco, deve essere piacere, deve essere "mezzo funzionale".

C'è, invece, un uso dell'aggressività come riscatto (impossibile) dalle frustrazioni, come falsa rivincita di una vita non goduta, quasi mancata.

Questo spesso vedo e soprattutto, lo noto in certe donne.

Donne che avrebbero potuto avere tutto dalla vita, per natura e per potenziale, invece, non hanno saputo avere quello scatto.

Donne, quasi sempre, anche molto belle, ma che hanno finito per scegliere uomini mediocri, che hanno finito per scegliere quel copione di vita imposto: da famiglia, da società; alibi non sufficiente a metterle in salvo.

Hanno scelto uomini, hanno scelto vite "di comodo"; avrebbero potuto avere ogni cosa e soprattutto l'intelligenza, invece...

Ogni cosa vibra, pulsa, in quell'eterno movimento dove tutto è fermo, dove tutto non ha bisogno di nulla per già essere.


Quando si "cade" nell'aggressività (da adulti), in qualche modo, qualche "inferiore", qualche frustrato di turno, ha fatto breccia, ha avuto il suo "momento di gloria".

Ho  notato che, a questo livello, le persone scatenanti aggressività, vivono (comunque) male, sia abbiano la loro casa sporca e angusta (questa è la casistica principale), sia siano apparentemente realizzati (realizzati socialmente) e quindi con migliore apparente oggettualità.

Come può una Donna intelligente, magari con qualche rimpianto o un Uomo, stare sempre fuori questo tipo di aggressività?

1) L'aggressività non si combatte, ovviamente,
2) Fare con la terra, ad esempio, si possono raccogliere le olive (questo è periodo), 
3) Fare ciò che è ancora possibile fare...

Qualche giorno fa, ero in una di quelle inutili riunioni di genitori, quelle dove emerge con maggior forza ed evidenza "la macchina".

Non ho la più pallida idea di cosa si sia detto, invece, ho ancora chiara quella profonda tristezza, quel sentimento d'impotenza nel guardare i disegni dei bambini di prima elementare, appesi alla parete; tutti uguali, tutti raffiguranti colorate e "belle" ragnatele.

Un Uomo, per sua natura, non può, non riesce ad arrendersi, eppure, qualche lacrima mi è scappata, non ho potuto trattenerla, del resto, in quella classe c'è anche mio figlio.

Ero lì seduto, proprio dove lui deve andare a scuola, proprio dove non avrei voluto che fosse stato mai seduto.

Aggressività!

Madri frustrate, maestre non maestre, uomini non felici e così generazione dopo generazione.

Però, certi Uomini, sanno, Certi Uomini Possono, Certi Uomini guardano ogni cosa e imparano, imparano fino a quel giorno in cui tutto diviene chiaro, quel giorno in cui ogni cosa è piacere, dove l'aggressività e semplice stimolo a divenire ancora più ricchi (mi riferisco al denaro), dove la vita è solo e semplice piacere.

Dove la vita è solo semplice libertà, dove si è liberi solo di sbagliare... 

Ma, ogni giorno, il miracolo si rinnova, ogni giorno tutto ciò che si è sbagliato può smettere di contare, ogni giorno, ogni giorno...

Nessuno può battere un Uomo che controlla e conosce l'aggressività, nessuno può battere un Uomo che ama calvados, sigari e rum... 

E poi oggi è una fantastica giornata di sole, nessuna migliore per raccogliere olive. 

L'odore dell'olio nuovo nell'aria, misto a quello dei piccoli/grandi falò accesi per bruciare rami e foglie, il sapore della libertà, quella che pochi hanno la capacità ed il coraggio di pagare, non ha eguali, appena lì, in quello spazio, in quel luogo, dove l'aggressività semplicemente non può entrare, dove, semplicemente, non è prevista!  :)

domenica 16 ottobre 2016

Certe notti... Musica!

Ci sono notti in cui cerco un motivo, un motivo per ancora continuare a vivere.

Abbiamo vite così lunghe che rischiamo di annoiarci.

Ogni piacere ha un suo tempo, ogni tempo ha una sua naturale fine.

Quand'ero giovane, avrei voluto cambiare il mondo, oggi, ho capito che il mondo è bello e giusto così. Ho fatto molto, combattuto, vinto, perso, amato... 

Ogni cosa abbia desiderato, raggiunta, perché allora, continuare a combattere, a battersi?

Ogni mattina mi sveglio, mi alzo ed ogni cosa è cambiata, mi godo l'attimo: un abbraccio di mio figlio, ascolto le voci di chi scelgo ogni giorno di amare e ancor prima di svegliarmi, abbraccio il mio amore di sempre...

Lei è l'unica cosa che vorrei portare con me, eppure, credo che non sarà possibile...

Ogni giorno ci sono persone che pubblicizzano la morte di questa o quella persona, su Fb, sui giornali, alla radio; insomma, con ogni mezzo disponibile.

Persone che per lo più hanno vissuto troppo, personaggi più o meno famosi che molti si affrettano a salutare con dispiacere, come li avessero davvero conosciuti.

... Come pensassero: "Se muoiono loro è normale muoia anch'io". :) 

La morte è un attimo che dura per sempre, come la vita, nell'eterna pulsazione, dove persino lo scopo, non ha senso.

Viviamo, esistiamo in questi tempi...

Ogni cosa, ogni stimolo ci porta fuori noi stessi, così trascorre la vita, poi un giorno, improvvisamente vecchi e senza più "altre occasioni" guardiamo con malinconia ai tempi andati, guardiamo i giovani invidiandoli, invidiando il loro tempo...

Vuoto a vuoto.

... Cosa mi tiene ancora qui?

Cosa mi piacerebbe ancora fare?

Mio figlio ormai ha quasi sette anni e comincia a capire la relatività della famiglia, ho avuto la possibilità di chiudere il cerchio della mia vita, non credo di aver lasciato niente d'incompiuto e sto incominciando a ripetere cose già fatte...

Così qualche notte, il desiderio di uscire dal gioco è forte...

Forse mi piacerebbe produrre del buon vino, in una terra vicino al mare, 
forse mi piacerebbe giocare ancora con qualche amico o camminare a piedi scalzi in riva al mare.

Guardare un'altra alba e sentirne il suo odore, mi piacerebbe l'emozione della prima volta...

La mia vita non è stata certo semplice o facile, ma quale vita lo è?

Di certo non siamo liberi, gli esseri umani non lo sono, abbiamo un progetto, abbiamo uno scopo ed il fatto di non conoscerlo o di non esserne coscienti, non cambia ciò che è.

Guardo il mondo, ora che capisco o meglio come mi diceva il "Maestro" ...di ciò che ti sembra di capire.


Arriva un giorno in cui si è pronti, in cui si è fatto tutto ciò che si poteva, in cui il progetto è compiuto (modesto o importante che sia)... 

Si vive di piccoli/grandi miracoli, ogni cosa comunemente considerata straordinaria, diventa norma, ogni cosa diventa piacere, puro e semplice godimento.

Spesso debbo ricordare alla mia mente ogni cosa; essa tende ad assopirsi, la macchina cancella ed annulla la punta vergine, lo spazio libero...

Non esiste lotta tra bene e male, non esiste lotta; ciò che percepisco è solo vibrazione, pulsazione; musica, semplice musica, niente più.

I giovani sono solo campo per vecchi che non hanno mai vissuto.

I giovani non hanno bisogno di parole o insegnamenti ma, solo di esempi: di riuscita (non in senso sociale), di vincita, di senso della vita.

I giovani hanno ancora quella forza vergine refrattaria alle parole... 

Piacere di vedere, di capire, di Essere...

Ricordo ogni giorno alla mia mente, nel mentre godo il piacere, certe notti cerco ancora un motivo per restare, 

certe notti... 

Sono passato in questo mondo e mi è piaciuto...


Ma solo da un certo punto in poi... Lì dove ho iniziato a sentire, ad ascoltare Musica!


mercoledì 21 settembre 2016

Attitudine alla fortuna, ovvero, un attimo prima del "PAFF"!

La mente tende ad esaltarsi e a dimenticare i momenti difficili dopo un successo, quando tutto va bene e si ha la sensazione che tutto sia semplice.

Per questo motivo, spesso, mi piace scrivere qualcosa quando sono nel pieno della difficoltà, quando la tensione è massima, quando ancora non si conosce l'esito della "battaglia", quando lo "stress" e lo sforzo sono al massimo; come ora!

In questi momenti, la mente è attenta, il piacere usato per rendere al massimo la funzione; è uno stato con cui convivo spesso: bisogna tenere la "chimica cerebrale" entro una soglia di guardia, sopra la quale la mente entra in blocco, come volesse auto cautelarsi.

C'e' un livello, invece, dove sembra che questa possa tenere in controllo una quasi infinita possibilità di opzioni, di strade, una quasi infinita possibilità d'informazioni, sembra come rimanere in una tensione, apparentemente insopportabile ma, dove ad un certo punto, in un certo indeterminato momento... PAFF!!

Come se ad un tratto "il Maestro", "l'Anima", vedesse la strada, ad un tratto il miracolo si possa compiere: ogni cosa, ogni piccolo ed insignificante dettaglio prende il giusto posto e quel caos ingovernabile, proprio sotto al limite di quell'auto blocco chimico-cerebrale, diventa ordine, un altro traguardo si raggiunge, la mente guadagna un ulteriore stadio...

Già, ma ora sono un po' prima di quel "PAFF", quando il caos non è ancora divenuto ordine perfetto, quando ancora "il maestro" non si è rivelato, quando ancora la sconfitta è del tutto possibile.

E' come trovarsi a fronteggiare eserciti più forti in numero e risorse, tu sei lì, ormai la fuga non e' più possibile, così ti raccogli in te stesso a cercare la forza, fino nel nucleo, a svegliare "il Maestro" del tutto indifferente alle tue battaglie, Lui che è per essenza invincibile, immutabile; eppure per esistere nel fenomeno ha bisogno del suo servo "stupido", non evoluto.

Allora, come divertito, dal e nel sua eterno essere... PAFF!!! 

Mette ogni pensiero in riga, da la direzione perfetta, ti indica dove fare pulizia, quel Maestro sei tu, ora hai nelle mani la possibilità di essere invincibile, la possibilità del miracolo...

E' il momento più delicato e ne ho falliti molti nella vita... 

A volte per riprendersi, ci vogliono anni, a volte, non ci si riprende più...

Un attimo prima del "PAFF", un solo attimo prima, quando già conosci le possibili conseguenze della riuscita o del fallimento, quando ancora non sai!

L'attitudine alla fortuna è tutta qui...

Ricordo due o tre momenti di fallimento grave, in uno di questi, molti anni or sono: ero a Milano per avere due risposte, per avere la risposta a due cose importanti, decisive per la mia vita... Tutte e due furono inaspettatamente negative, avevo combattuto al massimo delle mie possibilità e avevo perso...

Come in tutte le occasioni di questo tipo, c'e' sempre "l'amico stupido" che ti cerca in modo ossessivo, magari perché ha avuto un piccolo incidente ed il perito gli ha riconosciuto qualche spicciolo di meno... O cose del genere... Tu sei nella battaglia per vivere o morire e ti chiamano, chiamano e si offendono (per fortuna) per sempre... Se non rispondi...

O viceversa, lo stesso, nell'attimo della vittoria; sono anch'essi previsti dal computer, dalla scacchiera, hanno fallito il gioco, sembrano come zombie alla ricerca di prede...
Ma questa è un'altra storia...


Così nell'attimo prima del PAFF, si gioca tutto, nell'attimo dell'attitudine alla fortuna, si può giocare col Maestro, si può adeguare e perfezionare se stessi...

È un attimo, un periodo complesso, complicato, stressante, subito sotto la soglia del blocco chimico-mentale, quando ancora non si conosce l'esito della battaglia, un attimo prima dello scontro, un attimo prima del momento della verità, un attimo prima del miracolo, un attimo prima della fortuna...

Poco prima dell'alba, se potrai essere lì a goderla, ovviamente!... Un attimo prima del "PAFF"!

giovedì 24 marzo 2016

Scrivendo di questa fotografia (2)

... A cosa servono tutti soldi che puoi desiderare se, non puoi avere la felicità?

... A cosa serve raggiungere ogni obiettivo prefissato se, il tuo "vero", la tua anima è altrove?

... A cosa serve godere la vita se, lo scopo della stessa, rimane celato?

Il piacere senza metabolizzazione?


Abbiamo costruito un mondo che non ci piace, abbiamo dimenticato come è, come dovrebbe essere, l'Essere Umano.

Ci sforziamo di migliorarlo, immaginiamo, vorremmo un mondo migliore e, per far questo, abbiamo in testa sempre "modelli".

Modelli che, se mai raggiunti, non saranno più adeguati e ne vorremo altri ed in questo gioco perverso, in questo gioco vuoto, l'Umanità perde e la macchina vince comunque!

Nessun modello, nessuna società perfetta, potrà mai essere adeguata, soddisfacente auto accretiva.

Ciò che accade in questo nostro piccolo pianeta è del tutto indifferente al fluire, a ciò che i Grandi chiamano l'Essere.
La nostra Terra ha visto civiltà diverse; apparire per poi scomparire e così continuerà ad essere.

Allora dov'è il problema?

Il problema è solo ed esclusivamente del nostro piccolo individuale!

Ogni messaggio intorno a noi ci spinge, ci programma verso consumismo di "modelli morti" di modelli non funzionali ma, nel frattempo sogniamo di fare quel viaggio, di comprare quella moto, quella macchina, quella villa, quel castello, quello yacht, quell'aereo, quell'isola e così via...

Allo stesso modo, molti, desiderano denaro del quale poi non saprebbero che uso farne, o per lasciarlo un giorno ai figli, ai quali lascerebbero anche, lo stesso problema: che farne?

Tutti si preoccupano di tutto: di ciò che succede nel mondo, dell'ultima moda, del locale dove andare, della meta esclusiva, della famiglia, e così via.
Ogni mezzo rinforza questo: social, tv, amici, opinioni, mode, paure, ignoranza.

Ciò che era "il grande Uomo" si ritrova ed essere semplicemente un contenitore di inutile spazzatura: non sa bene dove andare, cosa vuole, può persino avere tutto ma, i conti non tornano...

L'Uomo ha un intelligenza sorgiva costantemente autorigenerantesi che sembra però, aver smarrito.

Ogni sforzo, ogni desiderio, qualsiasi obiettivo raggiunto o status, senza questa, è inutile e sprecato.
Così dell'unica conoscenza, davvero indispensabile, nessuno sembra occuparsene, nessuno sembra prendersene cura: marionette senza anima in costante stress da raggiungimento, condite di paura e alienazione.

Mi guardo intorno e vedo ben poco, oltre a ciò..

Ogni formazione, ogni corso, se non ha questo fondamento, rientra automaticamente, nei modelli evidenziati...

Ci preoccupiamo di lasciare un futuro, dei beni ai nostri figli e non ci preoccupiamo di insegnarli l'arte di vivere!
Ci preoccupiamo delle nostre e loro apparenti sicurezze e non conosciamo il progetto, il nostro progetto, né come attuarlo!

                              ... ... ... 

Ho cominciato a pensare alla formazione perché ci sono persone sensibili, ancora vive, che, da qualche parte, ancora sentono questo "richiamo", questo "essere appellate" altrove e che vogliono conoscere, sapere...

Persone ambiziose che non si sono arrese e che continuano a cercare...

A cosa serve avere tutto se, non puoi essere felice? :) 


Per informazioni:  formazione@gruppofr.com  



martedì 20 ottobre 2015

Respira, balla o sii invidioso... :)


"Un guerriero della luce fa sempre qualcosa fuori dal comune.
Può ballare per la strada mentre si reca al lavoro, guardare negli occhi uno sconosciuto e parlare d’amore al primo incontro, difendere un’idea che può sembrare ridicola.
I guerrieri della luce si permettono simili cose.
Un guerriero della luce non passa i giorni tentando di rappresentare il ruolo che altri hanno scelto per lui."

Paulo Coelho



...L'invidia è un'unità di misura precisa. Evidenzia la distanza tra ciò che avremmo voluto è potuto fare, rispetto a ciò che abbiamo fatto. Tanto maggiore è, per quanto si è distanti da se stessi. Così che essa, se saputa usare, può essere molto utile. 

Qualche giorno fa guardavo delle navi, a Lyttelton; facevo colazione in un locale con delle grandi vetrate attraverso  le quali si potevano toccare le varie sfumature dei blu, dei verdi, di molti altri colori, si potevano toccare i sentimenti, gli animi di quei marinai, in quelle navi.

Già! Ci hanno da sempre fatto credere che si possa toccare solo con le mani, invece, siamo costantemente in contatto, costantemente tocchiamo con tutti i nostri sensi, con tutto il nostro essere.

...Provate a percepire: il contatto dei vestiti sul  corpo, la pressione della sedia se siete seduti o quella dei piedi che costantemente ci sorreggono. Provate a sentire la forza gravitazionale che sembra quasi schiacciaci o la pressione del sangue attraverso le vene o l'aria riempire i polmoni.

O quello che succede quando gli occhi toccano; possono toccare qualsiasi cosa: acqua, mare, alberi, panorami e tramonti, persone; sembrano potersi spingere fino all'infinito, fino all'orizzonte, fino alle stelle.



Possiamo toccare con l'udito: musica e suoni, vento e pioggia, ed ovviamente tocchiamo con il gusto.

Toccare significa portare qualcosa o qualcuno dentro di noi, fino a divenirne.
Ad esempio, in modo grossolano, ciò che mangiamo eppure, molto spesso, tocchiamo tutto, mangiamo tutto: cose belle o brutte, buone o cattive.
I nostri sensi, noi, abbiamo la capacità di discernere e facendolo, facciamo più o meno salute, più o meno benessere per noi.

Qualcuno ha anche la capacità, anche perché costantemente attento, di toccare con l'anima.
Questo è un toccare dove i sensi se arrivano, arrivano molto dopo.
In questo tipo di toccare si perdono i confini del proprio corpo, ci si trova altro, non puoi che fare comunione, prendere il rischio delle emozioni, al di là di ogni muro e difesa.

Questo è il toccare più diretto, il più forte è "rischioso". In questo tipo di toccare, puoi decidere anche di amare, puoi essere autore, inteso nel senso del significato che I "Grandi padri" davano alla parola Autore.

Credo che se fossimo costantemente attenti a ciò che tocchiamo, le cose ed il mondo attorno a noi apparirebbe diverso e più ampio da come siamo abituati a vederlo.

Siamo distanti, invece, da ciò che tocchiamo, da noi stessi, allora, come nave senza comandante, come involucri senza anima, cominciamo a nutrirci dei propri scarti, ad autoriciclarci. 

Cominciamo a toccare a nutrirci di emozioni come l'invidia: semplice segnale che segnala la distanza, il ritardo verso se stessi, verso la realizzazione  della propria storia vincente.

Quando ne notiamo la presenza in noi, possiamo usarla per capire, per fare un autoesame e una rimessa a punto.
Oppure usare tutte le giustificazioni ed ogni scusa ma, prendersi in giro da soli porta solo altra frustrazione ed altra invidia. :)

Sei caduto, bene! Ora rialzati...
Respira lentamente, guarda chi sei, cosa vuoi, usa ogni unico giorno, tocca ciò che ti rende di più', ciò che ti piace...

Lascia il "brutto", non toccarlo...
Se puoi, cambia pelle...

... E se vuoi, balla!



martedì 22 settembre 2015

Essere adolescenti: nessuno può obbligarti a divenire un vincente!

Una delle molte cose belle della vita è la continua palestra a cui ci appella.
La costante "sfida" a cui siamo chiamati per costruire noi stessi, in modo sempre più funzionale.

Noi abbiamo un unico dovere e non è con i nostri genitori, con la nostra famiglia o con qualche legge o morale esterna ma, è solo verso noi stessi.

Ci hanno da sempre abituato a vedere a vivere con stress i problemi, in realtà, senza problemi non potremmo giocare, non potremmo vincere.

Quando guardo i giovani intorno ai 15-16 anni,
vedo grandi conflitti e frustrazioni; si trovano a dover passare nelle "Forche Caudine" degli adulti, senza che nessuno gli abbia mai insegnato o spiegato il "trucco" di come passarci "indenni" .

Gli vengono imposte regole (studio, leggi, morali, comportamenti, religioni, sport, ecc.) senza che nessuno sappia il reale motivo, semplicemente perché, a loro volta, i genitori hanno insegnato così.

Allora bisogna andare bene a scuola per ricevere un premio, non fumare o bere, perché fa male, non frequentare "cattive compagnie" (non ho mai capito cosa significhi); gli si insegna un sacco di regole inutili. 
Inutili, nel senso che nessuno gli spiega il reale motivo e la strada di come trarne pragmatico, reale vantaggio.

Fin da piccoli, passati nel "sistema": grembiule per l'asilo, divisa per la scuola, ecc.ecc.

Più un giovane è vitale e più sentirà una reale "ribellione" interna ed esterna, si troverà in questo modo, ad andare "contro" ad essere comunque in contrapposizione, come a voler evidenziare la propria individualità, il proprio giusto desiderio di protagonismo.

Il paradosso è che così facendo, proprio quei giovani (i migliori), i più ribelli e vitali, si vengono a trovare ancora più incasellati ed irregimentati, perché quel ruolo (quello del ribelle) è ugualmente previsto dal sistema ed è quello che alla fine da un "imprinting" ancora più forte.

Ogni giovane, prende comunque a riferimento un adulto e non è detto che coincida necessariamente con un genitore; quell'adulto può decidere o no, di Amare quel giovane ma, se decide di Amarlo deve essere inflessibile e non corruttibile.

Il problema è che non deve essere inflessibile secondo la "comune morale" ma, deve ammiccare, "indicare" la strada verso l'individuale progetto, è come giocare a nascondino, quell'adulto può usare ogni strategia e continuandolo ad Amare da dentro, dovrà indicare sempre la direzione, come fa una bussola con il nord.

Non si può educare una ghianda a divenire un pioppo od un pino, le si può solo e semplicemente dare il giusto terreno.
Il giovane deve avere sempre, la responsabilità di decidere il terreno e bisogna educarlo solo a questo.

Nella ghianda il progetto è insito, è previsto, così come in ognuno di noi.

"Il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione." - P. Coelho


La bellezza della vita è che alla fine abbiamo la responsabilità della nostra riuscita; quando un adulto maturo decide un figlio è per ampliare il proprio raggio è un atto di puro Amore e proprio per questo, che ad un certo punto, deve tagliare quel "cordone ombelicale", deve lasciare la libertà della responsabilità individuale, deve lasciare la possibilità di scrivere la storia, l'individuale storia, comunque essa sia...


"Il mondo si cambia facendo." 

Se un giorno, ti vedrò danzare sotto la pioggia,
se potrò vederti vincitore, malgrado ogni difficoltà,
se potrò ancora Amarti,
se potrò Vederti,

saprò, che la quercia avrà avuto il giusto terreno,
saprò, che in quel cielo c'e' un altro Uomo libero,
saprò che...

Il mondo sarà un pò cambiato e tu avrai contribuito a farlo,

... figlio mio.


martedì 18 agosto 2015

Verso il tramonto

Verso il tramonto l'aria sembra rinfrescare, sembra voler rinnovare ancora la forza.

Alla fine del giorno ancora forza, come non potesse esaurirsi.

Agosto 2015; verso casa, ancora emozioni vibrano, come a rinnovare la forza che pare senza confini e limiti.

Verso casa, emozioni che posso sentire: le mie e di chi è con me.

Posso goderle, verso il tramonto; c'e' ancora più forza.

Il giorno si compie ed ogni emozione trova casa, ogni giorno perfeziona il successivo, verso il tramonto, ancora forza; così quell'aria appena più fresca, sembra carezza, sembra ancora sospingerti, come padre saggio ed invisibile.

Ora anche l'Amore è possibile, così come quell'aria appena più fresca: non puoi vederla, non puoi ascoltarla, eppure, ti sospinge, invisibile ti sfiora, respirandola esalta l'essenza, l'Anima.

Il paradiso serve solo a questo, il luogo non luogo, dove sei a casa, dove la vita risponde e la natura è ancora sana.

Verso il tramonto, la corsa rallenta, trova pace; non c'e' più stress nel fare o nel dover fare, solo piacere, contemplazione, ozio.

Verso il tramonto, il ruggito del Sole è ancora forte se pur disteso, finalmente può dare l'ultima pennellata al suo quadro perfetto, può sedersi a guardarlo e così facendo esce dal gioco e in quel breve eterno istante ne è padrone e signore.

Un padre ha piaceri e sente la responsabilità di un atto cosciente, consapevole ma, verso il tramonto, molte cose possono divenire possibili, ciò che prima non potevi neanche pensare, diviene possibile...

Puoi scegliere di essere padre di chi vuoi, puoi Amare un figlio che scegli senza averne però quella responsabilità ed il gioco, allora, è ancora più bello perché puoi Amare senza confini... Come quella brezza più fresca, verso il tramonto... 


lunedì 10 agosto 2015

Colori, profumi, suoni: musica.

La famiglia più bella è quella che scegli, quella che costruisci; puoi farla così bene che...

Non ricordo di averne avuto una, forse perché è passato molto tempo, forse perché ognuno aveva i suoi problemi...
Non credo alla famiglia, è come una recita dove ognuno ha un ruolo ed un personaggio da impersonare.

A cinquant'anni la vita è piena, intensa, si può assaporare ogni minuto, il tempo è sempre più importante, ogni esperienza fatta e ciò che sei divenuto, ora, aiuta dare presenza nel mentre...

A volte sembra difficile ricucire il tempo passato: mentre abbraccio di nuovo il mio primo amore, dopo più di trenta anni, dopo aver avuto le nostre vite.

Eravamo poco più che bambini, più giovani di uno dei suoi figli, che guardo ed è come se in attimo fosse passata la vita.

Questo agosto è un mese magico, lo respiro e lo godo fin dove posso.

Ora è la mia famiglia: 5, 11 e 21 anni, ognuno ha fatto la propria vita ed anche noi...

Crescendo capisci che non è importante i genitori che hai avuto o quelli che hai poi, di volta in volta, scelto, perché, prima o poi dovrai essere madre e padre di te stesso.

Questo Agosto è un mese magico e sono rare le persone che possono vantare un tale privilegio.

Guardo, e mi sembra di vivere un miracolo, di aver costruito un destino meraviglioso ed è tanto più bello per quanto effimero nel tempo, come ogni cosa... Eppure dopo questo mese, nessuno di noi sarà più lo stesso, così, mentre scrivo, li posso appena sentire giocare, li posso però percepire, ognuno diverso, così come percepisco la donna che amo, finalmente felice.

Non sarei mai riuscito a spiegargli cosa fosse la felicità, più semplice viverla.

Crescendo capisci che Amare non è tenere accanto a te le persone, ma è aiutarle, spingerle verso il loro massimo, verso il loro progetto e assolutamente superfluo che loro lo sappiano.

Crescendo capisci che l'Amore non è che una frequenza con la quale risuonare, aumenta chi può vibrarla, è come la felicità, non puoi spiegarla, puoi solo viverla, esserla.
Un lusso per chi può permetterselo.

Un Uomo può costruire la propria famiglia a cinquant'anni e che duri un giorno o un mese, non è poi importante.

Quel giorno o quel mese avrà il sapore di ciò che è celato dietro il fenomeno, avrà il profumo del miracolo.
Sono "fortunato" perché posso goderlo all'ombra delle apparenti piccole cose, all'ombra del trascorrere dei minuti, mentre lentamente respiro... 

Si può accedere a questo, solo se da qualche parte hai vinto, ben sapendo che molto ancora è da fare, molte scelte ci saranno, ma oggi è Agosto e la corsa si ferma, almeno per pò, ora è il tempo di contemplare musica di un perfetto concerto.

sabato 25 luglio 2015

Distendendo lo sguardo...


Per comprendere realmente quella cosa, devi essere quella cosa, devi divenire...

Sono felice, non perché sono stato fortunato o gli eventi casuali mi hanno portato ad esserlo.

Sono felice perché con umiltà, ho voluto davvero capire, fino a quel punto dove divieni tecnicamente capace di fare realtà e di creare il tuo universo simile a te stesso.

 

Ho tutto, ho conquistato tutto ciò che potevo metabolizzare, con incessante impegno e fatica.

Ho conosciuto... Vissuto... Amato... La fatica, se hai ben fatto, ad un certo punto cessa di esistere, non c'e' più reale sforzo...

Ora la mia Anima, vuole ancora di più, vuole l'arte. Guardando dalla finestra, ho scorto in fondo alla piccola valle che si stende sotto gli occhi, una vigna.


Ognuno dei nostri sensi può essere usato dal nostro "spirito", può essere usato da questo, come noi utilizziamo la nostra mano per prendere qualcosa, un oggetto, ad esempio.


E' così che conosco, che imparo ogni successivo passaggio, ogni successivo traguardo di piacere.


Ad un certo punto, tutto sembra rispondere sempre meglio, come se le coincidenze od ogni circostanza andasse nella direzione di ciò che davvero vuoi. Di ciò che la tua Anima ha deciso, seguendo il progetto.

Quotidianamente succede che incontro persone, spesso mi danno consigli, che ascolto sempre.

La cosa stravagante e triste allo stesso tempo è che ad esempio, persone con evidenti malattie in corso, tipo epilessia, tumori più o meno gravi, mi consiglino su cosa mangiare.

Persone con problemi seri, mi danno consigli su come affrontare le cose, su come sia giusto pensare, su come amare, ecc.


Ascolto tutti e non consiglio nulla a loro, ognuno deve trovare la propria via, con profonda e seria umiltà.


Ogni tanto, mi concedo il lusso con qualche amico di dirgli qualcosa, per personale piacere, per la normale e sana generosità umana.


Non per compensare frustrazioni mai risolte.


Sono a casa, accarezzando ciò che la mia Anima vuole ancora, non conosco la strada per averlo; mi godo l'ozio, preparandomi ancora all'azione.


Qualcuno dice che non m'interessa nulla di molte cose: del giudizio degli altri, della morale, che non ho paure ed è proprio così.

C' è una bella luce in questa sera d'estate.

Ho ascoltato tutti i consigli, tute le voci che mi dicevano che era impossibile, che non sarei mai riuscito, che ero pazzo, ecc.


Ho guardato tutti con sorriso benevolo, come continuo a fare tutt'oggi.


Cicerone ricalcando un termine greco coniò la parola morale: (moralis, der. di mos moris «costume»).  Le morali sono diverse: per religioni, per culture, per stereotipi e tendono ad essere mantenute. La morale, alla fine, ci controlla ed anche quando facciamo qualcosa che la nostra personale morale non ci permette, sentiamo come un senso di colpa, come se qualcuno fosse li a guardarci o a giudicarci. Così passiamo la vita tra sensi di colpa ed il voler apparire, quasi sempre, come non siamo, alla fine interessa l'apparire, come se il giudizio positivo o negativo, l'ammirazione e l'invidia, la considerazione e la notorietà, fossero poi più importanti del reale vivere ed Essere. Così, come marionette, seguiamo fedeli quei fili invisibili a cui siamo legati, quei fili che esistono solo

nella nostra mente.

Dobbiamo costantemente aggiornare ed evolvere la nostra morale, adeguandola al nostro incessante divenire.


Ho conosciuto persone che avendo fatto azioni che la loro morale non gli permetteva, sono arrivate ad ammalarsi fisicamente: scontavano il senso di colpa. 


Evolvendo la morale, ci si rende conto che non ci sono cose buone e cattive, azioni giuste o sbagliate, ci sono solo cose ed azioni.


Così come un bambino ha bisogno di regole prima di diventare adulto e a quel punto potrà gettare quelle regole, un Uomo ha bisogno di morali fin quando potrà farne a meno,

non avrà più bisogno di sapere cos'è giusto o sbagliato, buono o cattivo; lui stesso sarà misura corretta di ogni cosa o azione.

Per Uomini di questo tipo la morale è inutile, si muovono su atri orizzonti, orizzonti dove, non si ha scelta, se non quella di sbagliare... 


Mentre ti chiedi: " Chissà a cosa starà pensando", loro stanno semplicemente visualizzando il prossimo passo, il successivo traguardo, quella piccola vigna, quel vino che un giorno produrranno per se e per qualche amico...


... Ma Uomini così sono rari...



venerdì 17 luglio 2015

Venerdì 17

Oggi è venerdì: secondo una tradizione diffusa nei paesi cristiani, è un giorno infausto, in quanto è il giorno della morte di Gesù.

Anche se il nome deriva dal latino "Venĕris dies", giorno di Venere.

Poi il 17 che, sempre secondo la tradizione cristiana, è il giorno in cui cominciò il diluvio universale.

... Oggi è stato un bel giorno: ho imparato molte cose, ho respirato ancora aria, amato, vissuto...

Un giorno speciale, uno come quello che da parecchi anni, vivo tutti i giorni...

Ho imparato tanto anche da facebook oggi: ho imparato che Dio, così come i barbieri è inutile; perché i barbieri tagliano i capelli a chi già li ha corti e solo a chi va da loro...
Così allo stesso modo dio risolve i problemi solo a chi se li risolve da solo e solo se vai da lui.

Poi, ho scoperto che sono tutti felici, pieni di vita, tra un necrologio ed un altro; come fosse una gara a comunicare per  la morte di qualcuno, come se fosse una cosa strana, come fossimo eterni.

Ho finalmente capito ciò che il mio maestro diceva: "Lasciate che i morti seppelliscano i propri morti"...

Ho imparato che è più importante il consenso degli altri, siano anch'essi falliti, che il reale "essere".

Ogni tanto, dimentico il mondo dove vivo e tutto mi sembra bello, tutto è bello!

Il mio lavoro consiste nell'offrire opportunità alle persone, opportunità di guadagno, di affari, di più vita... Così ad esempio, m'imbatto, anche se non posso esplicitarglielo, in salutisti (pieni di malattie), che mi spiegano tutte le teorie sui cibi.

(Io mangio e bevo in modo così sregolato, secondo loro, che dovrei essere morto da almeno un decennio :) ); mi imbatto in persone tristi, non realizzate, che mi spiegano tutte le teorie di vita, a volte, anche religiose.

Mi spiegano come educare figli, mentre i loro frequentano gli psicologi e spesso anche loro, in coppie che criticano il mio modo di fare, mentre passano la loro vita a preservare le apparenze.

In malati che mi spiegano come curarmi... In persone tristi che mi spiegano come fare per... , o come dovrei comportarmi o non comportarmi...



Vivo come loro non potranno mai neanche immaginare, eppure mi spiegate...

Ogni tanto, quando posso e soprattutto mi viene permesso, provo ad aiutare realmente qualcuno, senza dirglielo, ovviamente, solo per mio piacere, solo perché gli umani sono fatti così... 

Mi piace la musica, il buon cibo, il mare, il sole, il rum, il cognac, l'Amore, l'anima delle cose, il caldo e il freddo, l'odore della legna che brucia, il buon vino, l'aria, la terra, i sigari e molte altre cose ... 


Tre giorni fa, ero a Tenerife e durante un incontro di lavoro, una persona di cui mi fido, ha detto una frase, rivolgendosi alla persona che Amo, nel mentre facevamo colazione con un perfetto cappuccino:" A lui mancava un tassello ed è venuto a prenderselo..."
... Non ho detto nulla, ovviamente, ero lì per lavoro, in fondo, eppure quella frase, apparentemente buttata lì, era profondamente ispirata... Vera, reale... Già...

Centimetro dopo centimetro, idea dopo idea, passo dopo passo, giorno dopo giorno, così ho costruito la mia vita, così, sono andato a prendere proprio lei, dall'altra parte del mondo, dopo più di trent'anni.
Oggi non è più la bambina di allora, così come, non lo sono più io, ma io volevo quel buon cognac o rum, quello che ha bisogno di molti e molti anni per essere davvero buono...

Si, mi mancava quel tassello, in fondo, lavoro con quell'amico a Tenerife, perché non solo è il migliore ma, soprattutto perché è lì dove posso incontrarlo... Ogni volta ed ogni volta verifico... :)


Oggi è stata una bella giornata, a volte capita, che qualcuno/a un po' più "sveglio/a" mi chieda: "Ma tu da quanto tempo vivi così?" ... Sorrido... "Da un po' ", rispondo, di solito...

Certo, non è che non abbia faticato o che qualcuno mi abbia mai regalato qualcosa, anzi, ho guadagnato tutto, centimetro dopo centimetro, attimo dopo attimo, giorno dopo giorno...

Così come recitava in un film, un "perfetto" allenatore di football americano: "... Perché, quei centimetri, alla fine, faranno la differenza tra chi vince e chi perde, tra vivere o morire..."

Ogni giorno guadagno quei centimetri, ogni giorno imparo, così come ho imparato oggi...

Ho imparato che tra i proclami: "Oggi è un grande giorno... Oggi è un giorno grandioso, importante... ecc. ecc." e la sostanza di semplicemente essere, c'e' una sottile linea invisibile, c'e' la differenza tra essere ed apparire, almeno per quelli che riescono a distinguerne la differenza :)

Oggi è venerdì 17; è stato un giorno bellissimo, l'unico che potrò vivere nella mia vita e che ho vissuto, così come vivo tutti i giorni da molti anni a questa parte... Come fosse l'ultimo...

In fondo il Potere della vita è molto semplice:

fare quello che si vuole, quando si vuole e facendolo, si rende se stessi e gli altri migliori... 

...Un altro giorno in paradiso....