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domenica 22 dicembre 2024

Quasi Natale 2025... Un senso...

Nasciamo ed entriamo nell'arena della vita, molti hanno dei genitori che cercano, per quanto possibile, di ridurre o eliminare le difficoltà, i problemi ed i pericoli, ben sapendo che è solo un palliativo, più utile alla loro tranquillità che a quella dei figli stessi.

Entriamo nell'arena disarmati o nella migliore delle ipotesi, con armi spuntate, non adeguate.

Subito veniamo investiti di tutte le frustrazioni che dovremmo, a seguito dei consigli e degli stereotipi e a cui subito ci sottopongono, compensare.

Nella maggioranza dei casi, abbiamo tutta la vita già pensata, già decisa; pianificata o magari preparata; in subordine, ci viene
aperta una strada, la prima o  unica possibile, così che si sia tranquilli, così che i genitori possano dire e/o pensare: "Meno male adesso è sistemato".

In un certo senso siamo "sistemati" dalla nascita, fuorviati dal nostro vero ed insito progetto di natura, alla fine, comunque vada, seguiamo qualcosa: memi, stereotipi, complessi, frustrazioni, campi semantici e così iniziamo a girare a vuoto.

Magari qualcuno ha successo nel seguire la strada che qualcun' altro ha tracciato per loro ma, molti e soprattutto i più intelligenti, sentono quell'insoddisfazione, sentono che stanno tradendo il proprio in se, perennemente insoddisfatti, si piegano e si adagiano nella storia che, altri hanno scritto e deciso per loro.

I più intelligenti sentono che c'è "un Senso" sanno che debbono trovare una risposta per avere finalmente pace; li vedi e li riconosci subito;

sono lì nell'arena, non importa se in piedi o caduti, se pieni di paura, se traditi o sconfitti, se piegati e feriti perché, ti basterà guardare i loro occhi per scorgere qualcuno/a che non potrà mai arrendersi, che non potrà mai essere sconfitto.

Malgrado la paura, malgrado tutti i condizionamenti che hanno/abbiamo dovuto subire non possono/possiamo barattare l'Anima per la una Fantomatica tranquillità.

Si riconoscono subito; sono lì soli, non importa se insieme a pochi o a tanti, sono gladiatori solitari, con l'Anima incorruttibile; hanno piegato il loro orgoglio, ogni loro idea o convinzione, ogni fede o profondo principio; hanno preservato solo il loro "In Se".

Possono perdere, subire ingiustizie o sbagliare ma, non possono essere sconfitti; loro sono costantemente altrove.

Li ho visti investirsi al 100% in qualche progetto, in qualche loro visione, li ho visti traditi e umiliati, eppure i loro occhi, i loro occhi lucidi e vitali non hanno mai smesso di sorridere di riverberare il campo eterico e quella forza che solo pochi sanno di non dover mai tradire.

Sono gladiatori in costante e continua rinascita, in continua metanoia; gli altri cercano in loro dove sbaglino, dove siano incoerenti, cercano ogni loro punto debole, eppure, non vedono l'unica cosa che ha ragion d'essere vista: la loro Anima.

... Ma non possono vederla, chiusi in una scatola dove essi stessi hanno deciso di vivere, fatta di tranquillità e copioni e che altri gli hanno precostituito... Li vedono e li vogliono secondo i loro diktat o schemi, li vogliono rispondenti ai loro piccoli limiti 

Così ho perso tanti tanti amici e qualche Amore ma, non c'è prezzo che non si possa o debba pagare.

Ho combattuto così tante battaglie che nemmeno le ricordo più tutte, atterrato, piegato e sconfitto, ho passato notti insonne, senza vedere via d'uscita, come sempre da solo ma, in qualche modo, alla fine ho vinto... Verso Natale... Un senso c'è!


domenica 16 agosto 2020

Pezzi di conoscenza

 Sono disseminati qui e là... Come piccoli segni lungo la strada.

Esiste una conoscenza profonda, vera, reale.

Una conoscenza che non é opinione.

Questa conoscenza cambia, ripristina tutto di se stessi, arriva all'anima, prima variando il campo eterico per poi fare da "taglia fuori" ad ogni altra cosa, non reale, conforme, viva.

Siamo circondati da pezzi di conoscenza e ogni pezzo é integro, completo a se stesso, ogni pezzo ridà il tutto.

La natura si muove solo su questa conoscenza e ogni pezzo dà la possibilità del flusso, costantemente ripropone la possibilità del pieno di noi stessi, della costante rinascita.

Solo ai Saggi é data la possibilità della conoscenza intera, globale, in quanto essi stessi sono essa; i Saggi hanno la capacità di partire da un qualsiasi punto, anche il più apparentemente insignificante e poter vedere e dare l'intero.

I Saggi possono muoversi tra il conosciuto e la Conoscenza, i Saggi costantemente giocano.

Chi comincia ad approssimarsi alla saggezza, vede questi "pezzi di conoscenza", questi sono sempre intorno a noi, sono costantemente dentro noi... Sono luce, sono come piccoli pezzi che, piano piano, nel corso della vita, occupano quel preciso posto, solo quello ed ogni cosa acquisisce significato, ragione di esistere.

Ogni cosa é in pace, fuori gioco, il gioco é già vinto ma, per ogni esistente (ognuno di noi) il gioco é tutto, é la differenza tra esistere ed Essere.

In questi giorni (agosto 2020) ho avuto la possibilità di potermi muovere tra conoscenza e memi, su un aspetto cardine dell'umanità, ogni passo ci approssima alla perfezione (per perfezione intendo la semplice e prevista realizzazione del personale progetto di natura), ci approssima alla saggezza.

Questo mese é stato per me, il vedere in modo cristallino e nella sua interezza, ciò che avevo solo visto a tratti, é stato guadagnare ancora strada.

Molti anni or sono, avevo potuto solo agire su me stesso, nel tagliare il cordone ombelicale per eccellenza, si perché ne abbiamo molti ma, quello principe é quello che la natura avrebbe previsto come il migliore ma, che poi si concretizza e realizza essere fonte della perdita: quello con la madre, sia essa biologica o altro.

La conoscenza, su ciò che comunemente viene definita come diade, non può nulla, persino il Saggio, alla fine deve arrendersi a questa... (In un certo senso).

La diede madre figlio, concepita come massima gioia e finzione, si é degradata fino a diventare culla della macchina, di ciò che riscontriamo costantemente in perdita.

Ad esempio, nella mia piccola esperienza temporale della vita, ho riscontro di ormai quattro generazioni della solita frase: "Ah ai miei tempi, cerano altri valori, oggi non c'é più nulla, tutto é cambiato".

Non é cambiato niente in realtà, solo qualcosa nell'esposto esterno, nella storicità.

"Da sempre" i genitori, intendono come realizzazione per il figlio il raggiungimento di una posizione "sicura", una sistemazione, una laurea un buon impiego, ecc. Si preoccupano (a volte) dell'educazione esterna, non dell'Anima dei figli.

C'era un tempo in cui i genitori e la madre in particolare, si preoccupava di dare la giusta direzione al figlio; giusta, nel senso, della realizzazione del proprio progetto personale, non delle mera compensazione dell'adulto genitore; solo ripetizione, infinita ripetizione senza senso.

Nessuno sa insegnare questo perché ne è privo per lui, perché nessuno di quei pezzi di conoscenza lo o la possono intercettare.

Tre settimane fa, un "ragazzo" mi ha detto: "Tu hai una buona fantasia", ho risposto come potevo, ai suoi memi; ma la risposta Reale sarebbe stata: "La fantasia non esiste", ciò che definisci fantasia è tutta strada che devi percorrere poggiando i piedi su quelle lastre, che definisco "pezzi di conoscenza".

La vita mi si palesa sempre più bella; ho conquistato tanti "Pezzi di conoscenza" ed essi mi danno  l'intero.

Posso vedere una madre e un figlio che amoreggiano, perdendo in questo, se stessi, mentre assaporo un prosecco e ascolto musica.

Certo loro non lo sanno ma, certamente questo non li salverà; la vita è precisa, anzi, perfetta!

Non ammette scuse o cose del genere, del resto non c'é colpa razionale, è semplice ripetizione, semplice catena.

La catena costantemente ricostituisce se stessa, però esistono indomiti cavalieri, continuamente la vita produce leader sani; così per gioco, perché la vita ha già vinto, pone le cause, lo scopo; tutto insomma...

L'unico problema é per ciascuno di noi piccoli e momentanei apparenti di questa vita, di cui il più delle volte non ne saremo neanche coscienti.

Questa é la vita: semplice, meravigliosa, perfetta. 

Il progetto in ultima analisi è solo godimento, costante paradiso.

sabato 19 novembre 2016

Ambiente


Cos'è l'ambiente?


Come influisce su di noi o come influiamo su di lui?

Noi facciamo l'ambiente o l'ambiente fa noi?

Consapevolezza...

Spazio d'azione o sicuro e corroborante rifugio?

Spazio/luogo di salute, casa privilegiata, luogo dove poter Essere.

Senza l'ambiente, senza spazio fisico, l'esistenza non avrebbe senso.

Il nostro spazio: corpo, luogo-casa, campo eterico, spazio protetto e spazio-tempo.

Questo è il nostro ambiente, appena ne veniamo distratti, ogni "sventura" diviene possibile: distonie, sfortune, paure, malattie, insomma tutto il versante dove la macchina ha la sua casa.

Avere salvo l'ambiente, il nostro, vuol dire tenere in salvo il nostro essere!

Noi facciamo l'ambiente, perché per farlo, dobbiamo avere una certa sanità di base, dobbiamo coordinare l'ambiente ai nostri sensi basici, per cui: estetica (luci, colori, fiori o ciò che vitalmente esalta il bello, proporzioni funzionali), profumi, musica e tatto (sia esso visivo che fisico).

Ogni cosa deve fare ordine; non significa ordinato nel comune senso conosciuto.

Questo è sufficiente, già con questi pochi elementi; l'ambiente, poi, fa noi!

Nessuna intelligenza può o riesce a vivere senza un appropriato ambiente, l'ambiente fa anche per lo sprovveduto passante che si ritrova lì, ignaro.

Eppure l'ambiente, seppur a sua insaputa, lo cambia.

Poi esiste uno spazio eterico, esso è casa e base per l'ambiente esteso (spazio-tempo), questo è un luogo a disposizione, utilizzabile come ampliamento del proprio piacere, come finestra di conoscenza del passato o del futuro, inoltre, è possibile utilizzarlo come spazio di protezione.

Possiamo usarlo per persone a noi care, come coperta avvolgente.

Chi decidiamo di portare in questo spazio, può godere di molti benefici; possono essere in senso di ciò che viene definita fortuna, possono essere in termini di salute o di semplice capacità energetica o intellettiva.

Il nostro ambiente è come un orchestra e noi ne siamo il direttore, mille dettagli, armonia perfetta, luoghi privilegiati... Per chi sa leggerli ed anche per chi li ignora, per chi, non solo non sa costruirli/crearli, ma vederli o sentirli.

Proporzioni indovinate a funzione Umana, musica creativa, spazio d'azione, luogo di espansione dello stato di grazia...

Noi abbiamo l'ambiente, il nostro luogo spazio/vita da curare e organizzare; in questo modo facendo il luogo, diamo modo al luogo di fare noi, diamo modo a noi di poter estendere il nostro spazio azione.



Abbiamo la possibilità di dare una direzione al nostro futuro, di interagire con lui, deciderlo, cambiarlo...

Nell'ambiente decidiamo la nostra vita, spazio libero, zona rotonda, franca, dove il potere della vita sembra quasi essere nelle nostre mani, possiamo visionare ogni persona, ogni dinamica a noi afferente; così da poter amare, rifiutare o annullare secondo il nostro piacere, intelletto e intelligenza. 

...E' tutto qui?

A questo non posso dare una risposta; come ogni cosa, noi possiamo raccontare fin dove siamo, fin dove vediamo; noi capiamo fin dove siamo divenuti, oltre non è possibile...

Nel nostro luogo, abbiamo la possibilità di muoverci nello spazio/tempo, abbiamo la possibilità di questo gioco, possiamo entrare nella fenomenologia per darle un senso, il fenomeno da senso al noumeno.

Semplice gioco dell'uno, che finge il problema...

In fondo noi, dobbiamo solo risolvere la nostra piccola individualità, nulla per l'Essere, tutto per noi.


... E poi, squilla il telefono, mio padre? Oggi mi è venuto a trovare per pranzo, già mi telefona? È appena andato via, possibile?

..."Pronto! Che succede?"... 
"Se apri il cancello vado via!"... :) :) 
... "Ah, già, mi ero dimenticato!"

Così una buona risata, mi richiama qui; dove ogni azioni o non azione ha un peso,
dove possiamo viaggiare, senza preoccuparci del tempo ma, avendone cura e Amore...

Apro il cancello, sorrido... Finalmente libero di poter Amare chi scelgo, libero di poter dare ambiente a chi decido...

Ambiente... Dove inizia l'essere invincibili...

lunedì 14 aprile 2014

Colori invisibili...Forse...

Una volta ci si curava attraverso il campo eterico. 

Era come strumento musicale, nelle sagge mani, di quegli Uomini che ne avevano conoscenza, che lo percepivano, che lo vedevano.
C'erano persone, che oggi definiremmo medici, che semplicemente sfioravano i corpi, intenzionando... Guarivano.

Una volta gli uomini traevano energia dal Sole, dal mare, dall'aria e dalla terra.
C'erano persone che, amplificavano vita; intorno a loro, creavano l'universo: un universo, a loro, simile.

Una volta gli uomini avevano uno scopo, uno solo: trovare Il passaggio a nord ovest: unico scopo...

La via, quel passaggio tra fenomenologia ed il senso dell'essere, 
il salto, dove la mente, non solo non basta, ma semplicemente, rimane superflua, inutile.

Una volta gli uomini padroneggiavano il fenomeno, senza credergli; avevano coscienza di quanto fosse effimera. Costantemente, riuscivano ad essere; ad Essere prima e dopo; ad Essere...

Una volta, c'erano Uomini così,
una volta c'erano Uomini...