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mercoledì 1 gennaio 2025

Capire, comprendere; consapevolezza e metanoia... Divenire 2025 gennaio

 

1 gennaio 2025, ora.

La conoscenza, a volte, arriva come un'illuminazione e allora diventa consapevolezza.

La consapevolezza, verificata attraverso: la nostra sensibilità di variazione cellulare/organica, i sogni ed infine dai risultati concreti e pragmatici prodotti diventa metanoia.

Solo qui s'innesca il concetto di giusto o sbagliato, esatto o inesatto, cioè è giusto, é esatto in riferimento al proprio insito ed individuale progetto.

Personalmente, molti anni or sono, ho smesso di pensare in termini di giusto o sbagliato in senso astratto e senza un termine di riferimento (in relazione a cosa?).

Cambiare il proprio pensiero, le proprie idee (metanoia), cambiarle profondamente, non verso una qualche idea, concetto o ideale migliore, secondo fideismi sociali, stereotipi, memi od altro ma, esclusivamente in riferimento al nostro "vero", al nostro progetto originario, ci fa scoprire la strada solitaria, che porta alla conoscenza e conferma di se stessi.

È una strada complessa, molto difficile in termini di scelte e di volontà, nonche di (apparente) elevato costo emotivo ed in questo implica un atto di "fede" (dal Latino fĭdēs che significa Lealtà o Fedeltà).

Richiede grande umiltà, prendere ogni pensiero, credo, convinzione, soprattutto le più profonde e radicate ed essere disposti a verificarle, in caso abbandonarle, facendo metanoia per avvicinarci a se stessi, "al'Io" reale, "uccidere" quello fittizio incuranti del dolore e del prezzo da pagare, certamente non è una scelta o desiderio di e per chiunque.

La metanoia si attua e passa attraverso il capire, poi comprendere per poi diventare consapevoli; un giorno, ci scopriremo "diversi", saremo "divenuti"; ciò che prima ci faceva arrabbiare, piangere o soffrire non ci "toccherà" semplicemente più, saremo più vicini a noi stessi, avremo conosciuto chi siamo realmente...

Costantemente continuando a verificare (organismico, sogni, risultati) ogni nostra idea, pensiero, emozione, convinzione saremo in costante divenire.

Questo processo, "il divenire", restituisce, aumentandole gradualmente, le capacità: cognitive, sensorie, energetiche, permette di riappropriarsi della propria casa, di scoprire che essa é priva di angosce, paure, insicurezze, ansie; di riscoprire il bello, ciò che da sempre era e che sempre era stato lì.

Apparentemente aver affrontato i "propri draghi" fa prendere coscienza che, tutti quei muri, fatti di convinzioni, memi, complessi, stereotipi erano solo parte della rete, parte di quella realtà immaginifica a cui, con tutto se stessi, ci si aggrappava, morendo senza aver mai vissuto; fondamentalmente quei muri semplicemente non esistevano.

La macchina é sempre attiva e cerca di ricollegare/ci, costantemente attua il suo scopo, non si può sconfiggere né affrontarla, la macchina è così simbiotizzata che è diventata le nostre convinzioni più profonde e radicate, le nostre idee, la nostra morale, la nostra "vita", non più distinta e distinguibile, l'amiamo e per essa c'immoliamo.

Un giorno, mentre si diviene, si sarà sorpresi da ciò che realmente si é, il nostro vero essere sarà novità costante, libertà senza paure, ansie o angosce.

In questo processo di metanoia; quando ciò che si sarà capito, poi compreso darà consapevolezza fino a far cambiare (come ritorno al reale di se stessi), ci si accorgerà e prenderà coscienza che, e solo a quel punto (dopo essere divenuti), si avrà davvero capito e poi ancora...


Nel mondo ci sono persone così, a volte entrano in contatto energetico tra loro e attivano anch'essi una "rete" ma, in questo caso, positiva nel senso che riverbera forza e potenzia.

Per lo più sono persone solitarie, mimetizzate nel sociale, combattono nel mentre si godono la vita, quando sbagliano pagano un prezzo più alto (... molto più alto) degli altri/altre.

A volte mi piace pensarla come la lotta tra il bene ed il male, tra il giusto e lo sbagliato; in realtà, ormai so e sperimento che il bene e il male così come il giusto e lo sbagliato non esistono, esiste semplicemente la vita o la non vita, l'esistere o l'Essere; in fondo siamo solo liberi di sbagliare...

Il sistema é dentro di noi ma, possiamo scegliere...

"Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." - Matrix



lunedì 4 novembre 2024

Livelli mentali, memoria e realtà

L'evidenza dovrebbe essere un riferimento fermo, imprescindibile, indiscutibile.

L'evidenza di essere liberi, di poter disporre del proprio tempo, di non barattarlo o venderlo in cambio di soldi o di uno stipendio, 

evidenza di stile di vita, di salute, di benessere, di felicità e di vita.


Siamo tutti dotati della possibilità di parlare, scrivere o esprimerci attraverso le varie arti. In effetti, considero che, per chi ci sia arrivato e sia realmente capace, possa trasmettere, nel modo migliore il proprio punto di visione e d'Essere, attraverso la pittura, la musica o la cucina.

Il limita di queste modalità espressive e comunicative è chiaramente il livello d'intelligenza del ricevente.

Personalmente, prima d'iniziare a scrivere e a volte a parlare, ho aspettato anni perché, i rischi più evidenti sono la presunzione e l'infantilismo; difficilmente ho incontrato persone consapevoli del proprio livello mentale reale, per lo più noto che, indipendentemente dall'evidenza del livello che ognuno ha conquistato e/o realizzato, si faccia un uso della parola o della scrittura, per non citare l'arte, totalmente "schizzofrenico", infantile.

È quasi "divertente" ascoltare i lamenti per un qualche malanno, per una propria insoddisfazione e senza soluzione di continuità "saggi" suggerimenti di vita, al bar o in un altro contesto.

Parole, non solo vuote e senza nessuna intenzione d'Anima ma, portanti, quasi sempre, insoddisfazioni, frustrazioni, fallimenti, desideri non realizzati.

Eppure al livello base, dove si é coordinati con il proprio Essere, con la propria Anima e che da l'autorità e l'accreditamento per potersi esprimere, pochi ci arrivano e ne hanno REALE consapevolezza.

In questi noto reale umiltà, qualità indispensabile all'intelligenza per poter progredire e conquistare spazi e piaceri, noto che più si è sconnessi, quindi stolti, e più rimonta la rabbia e la volontà di far prevalere le proprie idee, sia una discussione o un ragionamento.

Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto poco utile sia parlare; al livello base di sanità non si ha alcuna necessità di compensare frustrazioni o di cercare approvazioni esterne.

Al livello base di sanità si ha piena consapevolezza e contatto con la propria Anima che, è semplice evidenza, le memorie, i memi, gli stereotipi ed ogni convinzione legante e fideistica.

Senza il comprovato livello base (in termini di libertà, disponibilità di tempo, stile di vita, salute, benessere, felicità) il parlare è solo e semplice vuoto a vuoto, sciocco infantilismo; senza l'Essere; senza essere realmente divenuti, giunti almeno a questo traguardo base, le parole, i concetti espressi sono solo e semplice rumore.

Se le parole non vibrano Anima, se non trasudano realtà concreta e pragmatica evidenziano solo il personale vuoto.

I computer "parlano" già da moltissimi anni, ora anche attraverso ciò che definiscono intelligenza artificiale... Solo memorie, niente di più.

Il "contatto" vero e reale è purtroppo precluso, ho visto scambiare l'intelligenza con la quantità di memorie, ho visto apportare a supporto di un ragionamento ricordi anche di quaranta o cinquanta anni prima: episodi o altro.

La Mente si muove invece, su frequenze, su piaceri, traguardi raggiunti e sul contatto con l'Anima; si muove avanti o indietro, può raggiungere un livello superiore e poi tornare indietro e perderlo.

Se non c'è un sufficiente libertà, salute, benessere, felicità e stile di vita adeguato non si ha (avrebbe) il diritto di parlare e sarebbe utile con se stessi, averne consapevolezza... Beh, almeno per chi fosse realmente interessato a risolvere e vincere quel "gioco" chiamato vita.

 

venerdì 9 settembre 2022

settembre del 2022 giorno 8 - Nel mezzo del guado

 

L'uomo così piccolo, pressoché invisibile su questo microscopico granello di sabbia che ha chiamato Terra, in una delle infinite galassie, in qualche remoto angolo di universo, s'impone fiero, volgendo lo sguardo verso l'ignoto, come a dirgli: "eccomi, non ti temo, anzi, ti vengo a cercare" e così si compie l'eterno gioco del rientro.

Soli, affrontiamo sfide apparentemente improbe e nel far questo, a volte, troviamo persino l'Amore, arriviamo a cogliere l'essenza, fino in fondo nell'ultimo di noi stessi... E poi qualche mente illuminata, col proprio esempio, ti aiuta a compiere ciò, che definisco: "Il grande salto".

La mente, anche la più arguta ed allenata non può; per propria natura e concezione, cogliere o davvero comprendere l'Essenza.

Spesso si perde, mi perdo... Spesso...

Il coraggio, sovente, diviene imperizia e probabilmente il coraggio proprio non c'entra.

Almeno con quel tipo di coraggio che ti fa affrontare il mare con scarsi mezzi, che ti porta verso l'ignoto, che ti permette di abbandonare tutto il conosciuto verso l'inesplorato.

Probabilmente è proprio l'indole umana, quella che dalle caverne, lo ha portato sulla luna o quel "viaggio dei viaggi" che particolari pensatori o illuminati, hanno intrapreso all'interno di se stessi.

Dopo tanto tempo, sono tornato qui, su questo piccolo blog, come amo definirlo; qui c'è l'esposto del mio primo cervello, quello della pancia... Ero ferito, sono ferito; pagavo, pago il prezzo dei miei errori e la macchina così potente aveva ripreso il controllo.

Chissà quale mia presunzione mi aveva illuso di poterla "controllare" e così, utilizzando anche questa fallace idea, mi aveva costretto all'angolo, spalle al muro e più cercavo di opporre forza e consapevolezza, più vantaggio questa ne traeva...

Porto nel fisico lividi e concreti dolori di questa inutile battaglia, dagli esiti scontati.

Non è stato sufficiente razionalizzare ed ammettere lo sbaglio,
non è stato sufficiente pagarne il prezzo in dolore e sofferenza,
in termini economici, di tempo e di vita,

come un mostro insaziabile mai pago del proprio appetito.

Così come la nostalgia di momenti fantastici, ormai andati, ti rincorre, nel mentre la vita inevitabilmente va avanti, come siamo è già come eravamo... 

La paura ed il dolore dell'ultimo "gioco" sbagliato mi fanno ancora compagnia... Mi sorprende, quasi impreparato, un potenziale nuovo; inaspettate e rotonde emozioni si sovrappongono, come onde del mare, lavano e coprono via le precedenti.

Nel mezzo del guado, quando è ormai tardi per tornare indietro e andare avanti è ancora troppo difficile.

Del resto di ogni viaggio e di ogni cosa, esiste solo una certezza, un giorno avranno fine...

Ho vissuto così tante esperienze, che una vita sembra poca per contenerle tutte e la frase finale di un vecchio film, riecheggia dentro di me:

"... È dura staccarsene, vero?... Beh, questa è la vita!"


domenica 28 marzo 2021

Immagino...

 

Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 

un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma,

Immagino...



Così, come un bambino coloro un mio universo che alla fine so non esistere...

È un bel mondo, desiderato, immaginato come realizzabile, che realmente esiste ma, che debbo lasciare...

La mente, prima lentamente e con garbo, poi con forza e prepotenza, mi da in pasto a quella nostalgia, prima tenera, quasi confortevole, poi improvvisamente degradante in pericoloso  precipizio...

Quante vite, quanti anni, quante esperienze... Persone, affetti che on ci sono più, li rincorro nelle immagini ma, per quanto corra, non posso raggiungerli, quella corsa affanna e più affanna e più corro, sapendo già quanto sia inutile...

Cammino... 

Solo, come da sempre sono in quel mio mondo dove, a volte, o provato a far entrare qualcuno: un amico, un Amore, un "casuale" incontro. 

Cammino verso un altro appuntamento difficile, complicato, un'altra dura battaglia, devo essere, anzi dovrei essere lucido ma, la prepotenza di quella nostalgia catalizza e rende opaca la mia azione e la mia mente,

così, quasi arreso, come un bambino, vorrei accanto qualcuno, vorrei quella complicità che non ho mai avuto, se non per brevi istanti, troppo difficile la semplicità, troppo complesso il percorso verso l'autenticità...

Solo; cammino nelle strade sporche, come abbandonate e molti sono i luoghi chiusi, non per la pandemia, semplicemente non esistono più, se non nei miei ricordi, anch'essi sbiaditi.


Luoghi cari, densi di avvenimenti gioiosi, indelebili; cancellati, spariti...

Curioso di vedere fin dove la mente mi può e vuole portare la seguo, anzi ormai la spingo ancor di più, mentre cammino verso un'altra battaglia; sono in anticipo, posso rallentare, guardare negli ogni ogni pensiero, ogni ricordo, ogni persona che avrei voluto a fianco a me, in un modo o nell'altro... 

Solo, stanco, magari deluso, tradito, sempre più vedo quei modi inutili, anzi dannosi di pensiero, quelli indagatori, che stanno lì a cercare il marcio ma, il marcio è solo nel pensante; modi utili a chi deve condurre un indagine, ad un giornalista, di chi ancora vaga senza identità ma, non certamente ad un vivente.

Debbo lasciare, ancora una volta, le cose andare... Forse ciò che avevo immaginato, fortemente voluto, era troppo difficile da realizzare, magari non era neanche ciò di cui l'Anima avesse sete, forse era solo residuo d'infantili desideri...

Cammino, con la responsabilità di aver dato il permesso della profanazione, allora è giusto che paghi, l'Anima presenta, puntuale, perfetta, il conto...

Come ogni volta, sono lì, pronto a pagarlo, piano piano, la vita comincerà nuovamente a fluire con la sua possente e amorevole forza.

Sono arrivato puntuale... Ancora guerra, ancora, ancora una volta, lotta... 

Immagino... Accoccolato alla mia Anima invincibile...


Ancora una volta ho combattuto, ancora una volta combatto, inutilmente sostengo il peso d'inutile battaglia, ancora una volta ho teso la mano ma, troppo tardi...

Troppo tardi... La mia mente non capisce; come se ci fosse un tempo per... 

Così, provato e ormai stanco dalle infinite lotte, dalle diverse occasioni in cui ho cercato di far vedere, quell'universo che vedo e che vivo... Lascio andare, nel rispetto di quella libertà che non si può toccare.


Stanco, triste... Ancora una volta mi avvalgo di quella mia naturale resilienza; metto il cuore in pace, reso, attendo che la vita, pian piano, ricominci ancora a fluire...

Mi accoccolo in quel lieve tepore, generato dalla consapevolezza che non avrei potuto fare niente di più, a nulla sono valsi intrepidi sforzi o immensi tentativi; così fermo ogni cosa, ogni pensiero, progetto, desiderio o altro...

Debbo accettare la resa, la mia...

Ancora una volta, accetto la sconfitta, pago il prezzo di quando si è messo tutto in gioco... Ho perso!

... Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 
un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma... 

Anima...
Tutto qui!

giovedì 13 febbraio 2020

Tutte le ghiande vincono, qualcuna diventa quercia.

Impossibile non essere rapiti, cosi ho fermato l'auto, arrestato i pensieri e disteso lo sguardo. 

Si paga sempre un prezzo per gli errori commessi, se si è messo in bilancio, se ci si é assunti il rischio, quel costo ha un valore diverso.

Siamo nel flusso della vita, attori inconsapevoli e questa forza, a volte, ci fa sopravalutare ciò che possiamo fare... 

Così ci si accorge che non si può spezzare quell'incantesimo, non si possono rompere quelle catene di una vita trascorsa in stereotipi, in modelli inutili.

La vita é così spietatamente bella che da le chiavi esclusivamente a ciascuno di noi e solo dall'interno di quella piccola prigione (che sembra tutto) é possibile usarle.

Intanto, lo sguardo accarezza l'orizzonte di quel meraviglioso quadro e poi ho tempo, la libertà guadagnata; senza cartellino, senza capi... Posso, ancora una volta, fermare la corsa... In quella solitudine dove non si é mai soli, ancora una volta pago il prezzo di un gioco perfetto di cui per sciocca presunzione, ho creduto di poter, se non cambiare le regole, di poterle almeno un pò "piegare".

... Ma che perfezione sarebbe!

La nostra mente risulterebbe uno spettacolare strumento, se non ne fosse stata alterata l'intrinseca capacità. A causa di ciò, ha perso la sua funzione e si dimostra essere contro il nostro reale avanzamento e vantaggio; distorce la realtà percepita, la cambia a favore della macchina e noi con essa.

Costantemente vedo le persone non soddisfatte o contente di nulla, si lamentano pressoché di tutto, sono in costante e continuo distress e ansia; prendono medicine per dormire, per alzarsi, per calmarsi... Inutile rabbia...

La cosa che mi fa sorridere é che "la colpa" viene attribuita SEMPRE al di fuori di se stessi: al lavoro, a quella persona, a quell'amico, a quel nemico, a quella situazione, a quel marito, a quella donna e così via, senza fine.

É strano però che noi stiamo male e la colpa é di qualcun altro, che la colpa é fuori di noi.

Il meccanismo tende alla nostra distruzione e non di rado vedo che si costruisce e proprio quando si avrebbe la possibilità, della riuscita si compiono azioni autodistruttive.

Dopo aver voluto, lottato, imparato, costruito, si distrugge tutto per incapacità cognitiva e Razionale... Ci si dimentica che se eravamo "perfetti" non avremmo condotto certamente quel tipo di vita, insoddisfacente per noi.

Ci si dimentica della propria storia, da dove veniamo, ci si dimentica chi eravamo e d'un tratto si assurge senza aver dato il tempo alla storicità di divenire, di sedimentare... E intanto la vita passa...

Ne ho avuti di amici, di amori, poi ad un tratto hanno perso quel filo, hanno perso il contatto, la capacità del costante e contino divenire e così si sono smarriti nuovamente, tornati dove erano e spesso, molto peggio.

Come insegnava un Saggio: il cuore sanguina ma, bisogna bere il calice amaro e proseguire. 

Possiamo fare tutto (quasi) ma non corrompere la nostra Anima, il suo perfetto disegno... Così come quel panorama che riempie i miei occhi ed il mio cuore.

Che bello! Il mio posto nel mondo... 

La vita ci apre costantemente nuovi orizzonti se ne siamo all'altezza, ci permette di "vedere", senza un prima o un dopo, ancor prima della mente.

Ci sono persone che possono aprirci un senso, il nostro senso, possono indicarci la strada vera; sono rare, ma averle incontrate e perderle per incapacità, presunzione e scarsa umiltà è ancora peggio di non averle mai incontrate.

Più si é stati "vicini" a questo tipo di persone, più "la caduta" é traumatica; é semplicemente una questione tecnica, niente di più.

Tutto funziona in modo perfetto, esatto... Per quanto ci si sforzi di capire, non è possibile se prima non si é divenuti... Capire significa progress, significa cambiare, significa trasformare la ghianda in quercia.

Solo poche ghiande diventano querce, solo pochi spermatozoi diventano Uomini... 

Esiste un universo dove si é prima di esistere, poi esiste un mondo delle intenzioni, poi c'è uno spazio dove si può intervenire e cambiarle, poi ci sono i sogni... La vita, infine, quella che appare é solo un semplice precipitato, tutto é già avvenuto.

Il buffo é che siamo concentrati esclusivamente su questa parte, l'unica in cui tutto è avvenuto, l'unica in cui non possiamo incidere, l'unica che crediamo importante... Vabbè tanto ci sono le medicine...

Fantastico panorama, meravigliosa vita... Il mio posto nel mondo... 

I miei occhi possono solo vedere la realtà ma, questa é già avvenuta; i miei occhi non possono cambiarla... Posso però cambiare prospettiva, posso cambiare il punto d'osservazione, così crederò di aver fatto qualcosa... Eppure quel panorama era lì da sempre...

Con umiltà, cambiare il punto d'osservazione; Abbiamo già vinto!


domenica 14 settembre 2014

Cercando l'onda

Non seguo il calcio, ma questa mattina pensavo alle partire della nazionale dell'ultimo mondiale.

Una squadra non può vincere, se ogni giocatore non "protegge" gli altri compagni di squadra.

Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.

Si può disporre dei migliori campioni, ma la vittoria sarà, comunque, preclusa.

Allo stesso modo una squadra composta anche da giocatori mediocri o non più giovanissimi, potrà imporsi, persino vincere.

L'Italia non aveva possibilità, ogni calciatore pensava a se stesso, anzi scaricava sugli altri i propri limiti, come se gli altri dovessero o potessero in qualche modo provvedere a lui; come a compensare le singole responsabilità.

Una squadra così, non è neanche una squadra.

Anche nella vita, funziona allo stesso modo e, se non puoi avere una squadra, meglio giocare da soli.

Più passa il tempo, maggiormente capisco che questa avventura è un viaggio solitario, che lo si voglia o no.

C'è un prezzo da pagare, per ogni cosa: per mangiare, per godere la vita, per essere liberi, per Amare.

Ovviamente, non tutti sono disposti a pagarne il prezzo ed è giusto così.

Non possiamo pretendere, né possiamo sempre essere i migliori, ma dobbiamo pretendere e soprattutto avere la capacità e l'umiltà di rispettarne il progetto. 

Così come, quando una squadra  entra in campo, non inventa le regole, ma rispetta e si adegua a quelle stabile; così noi, non possiamo che rispettare le regole e cercare di vincere.

E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...

Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...

In fondo è tutto qui è se proprio bisogna scendere in campo e giocare, pagarne anche il prezzo, perché, allora, non provare a vincere?