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domenica 28 maggio 2023

Casualmente

 

 Provo tenerezza e disappunto, verso me stesso, posso pensare che abbia riposto fiducia sulle persone più importanti per me, quelle con cui avevo fatto persino progetti di vita.

 In realtà avevo solo sciocche pretese, la fiducia non c'entra nulla; semplici e vane aspettative, probabilmente del tutto inutili.

Unica certezza e che ogni errore si paga e tanto, più grande lo sbaglio, più alto il prezzo.

    Casualmente m'imbatto in qualche fotografia, ciò che provo nel guardarle si sovrappone a ciò che provavo nel mentre vivevo quei momenti, quei tempi ormai andati.

    La macchina gioca ogni cosa, ogni idea, ogni stato d'animo, ogni immagine e pur vedendola, cado ancora.

    La Mente, la mia, smette di funzionare, chiusa smarrita, tutto è perso, tutto diventa semplicemente "cosa", manca l'aria e d'improvviso sono solo carne, solo polvere.

    Impossibile divincolarsi, conosce ogni anfratto di debolezza e di bellezza, conosce ogni conquista intellettiva, ogni percorso e sintesi superiore, ogni emozione o sentimento, ogni immagine e le usa tutte... Non c'è speranza, non c'è più luce.

    ... Mi fermo, posso e devo solo morire, accettare e metabolizzare la sconfitta, l'errore...

    C'era un tempo in cui ambivo ad essere capito, ambivo a condividere un tratto di strada ma, la vita va avanti e m'insegna costantemente, così ho compreso che l'unica possibilità per l'incontro che da sempre cerco è il contatto e che questo, quasi sempre, rimane esperienza esclusiva e solitaria, non condivisibile.

    Permanere nello stato di maturità istante dopo istante, senza mai cadere non è cosa semplice, è lo stato di grazia, quello a cui all'inizio dei tempi era destinato l'uomo, come semplice evidenza e prassi.


    Oggi avevo bisogno di pulire la mente, così ho dedicato tempo al lavoro manuale, quello fisico che stanca e rigenera, quello in cui puoi e devi morire per rinascere.

    Tutto è vibrazione, tutto è poesia, tutto è paradiso... Eppure conosciamo la paura e l'angoscia, cerchiamo sicurezze (chissà di cosa), abbiamo il nostro giorno da vivere in paradiso e sperimentiamo l'inferno.

    Casualmente accadiamo in questo mondo, in questo tempo, ci danno una qualche morale, un pugno di idee e di ideali, qualche falso mito e giochiamo la nostra unica possibilità a rincorrere la nebbia, o le ombre che essa crea.

    Tutte le persone care, tutti i miei riferimenti non ci sono più ed in questo esperisco la libertà, certo, sarebbe bello trovare un'intelligenza capace di Anima ma; anche la tensione a questo, la volontà mi spinge avanti, senza fine.

    La calma tensione, non mi abbandona mai, la coltivo e con il passare degli anni e diventata una cara compagna di viaggio. 

    Uso il corpo per vivere, l'Anima per Essere senza dicotomia, solo naturale unità, ognuno affronta questo viaggio in solitaria, indipendentemente dalle proprie credenze ed opinioni.

    Qualcuno non se ne accorge nemmeno, qualcuno perde, qualcuno arriva a guardare Dio negli occhi ma, la cosa più bella è che tutto ciò è e sarà indifferente, tra un milioni di anni o tra infiniti tempi, in piccolo infinitesimale attimo sarò stato parte e contributo del gioco infinito.
 

    Casualmente... 
... Ho iniziato ad esistere, avevo solo solo una possibilità, una semplice inesorabile scelta, ero solo libero di sbagliare o Esistere in paradiso...  Tutto qui!

                                                                                                          In fondo non credo alla casualità perché, esiste un ordine perfetto in tutte le cose; così come il buio è semplice mancanza di luce, così la casualità é solo mancanza di quell'ordine... 

    Casualmente, ordine esatto.



domenica 22 marzo 2020

Armonia, ordine, esatte proporzioni.

Nell'organizzare il nostro spazio esterno, le nostre cose, esiste il disordine e l'ordine. 

Per quanto ho potuto osservare, il disordine appartiene a quelle persone che vivono in modo superficiale, disorganizzato, fondamentalmente senza uno scopo ultimo. 

È facile riscontrare in questo tipo di persone sempre qualche tratto fuori posto, spesso si "affannano" e in cuor loro, ne hanno convinzione, di essere ordinate. Il loro costituito le pone "in fuori gioco", hanno "l'abitudine" di dimenticare sempre qualche cosa, un asciugamano, le scarpe, una tazza o di mettere un oggetto che in quella posizione, in quel contesto risulta distonico, risulta rafforzante della superficialità "macchina".

Poi ci sono le persone ordinate, ma anche in quest'ambito ho notato due modalità: una come ordine ossessivo esterno, è un pò l'altra faccia della stessa medaglia.

Infine c'é l'ordine come esattezza del proprio essere, questo tipo di ordine partecipa dell'esattezza e dell'azione della vita.

Ê un ordine dove le proporzioni e ogni singolo elemento: colore, forma, spazio, hanno un preciso costituito, é un ordine che "fa dentro", é un ordine che non é possibile imitare o copiare é esclusivo dell'Anima, il quel preciso momento.

Per vedere e accedere a questo tipo di ordine bisogna già Essere, bisogna essere in grado di partecipare al bello della natura in sé. 

Noi siamo ordine, esattezza...

Quando smettiamo "l'ordine" automaticamente lasciamo indietro qualcosa, nell'ordine non é possibile la malattia o la disnonia.

Quando lasciamo indietro una parte di noi, automaticamente trascuriamo qualcosa nell'ordine esterno... Esistono luoghi dove c'é ordine, non mi riferisco all'ordine della natura, ma a quello di Uomini sani, questi Uomini sono passati in qui luoghi e hanno lasciato, ordine... É impossibile non sentirlo, attraverso questo tipo di ordine si può fare contatto con la mente di quella persona, anche se quell'Uomo non esiste più storicamente.

A volte "affrontare" qualche angolo trascurato della nostra casa, vuol dire affrontare qualche parte di noi lasciata indietro, significa "mettere la mani in pasta", può voler dire rientrare in corsa.

Noi facciamo l'ordine e l'ordine fa noi... 

L'ordine é il primo livello della sanità biologica, il livello di un qualsiasi animale sano, certo, all'Uomo sarebbero possibile anche qualcosa di più.


Eppure, questo livello basico di ordine, armonia e di esatte proporzioni sembra essere privilegio di pochi, di quei pochi che hanno il coraggio della revisione critica costante del proprio io logico, persone capaci di pagare un prezzo adeguato, persone coraggiose, che più che seguire, tracciano la rotta...

Persone rare... Persone...

L'ordine emana profumo, non so se ci avete mai fatto caso, é un profumo che amplifica, è musica della vita. 

Chi ha la "fortuna" di entrare in contatto con questo tipo di Persone, dovrebbe curare il proprio modo di porsi, perché queste possono decidere il contatto, possono decidere di far accedere "l'altro" al proprio tempio, ma il difficile è poterne continuare a beneficiare.

Sbagliare con queste persone è come perdere il paradiso, in un certo senso averle incontrate potrebbe rivelarsi addirittura peggio rispetto a non averle conosciute.

Ordine, profumo esatto della vita... 




mercoledì 16 novembre 2016

Q.B.

"Io"... Quando ci rapportiamo a noi stessi, quando cerchiamo l'ultimo punto di coscienza di noi...

Chi siamo? Chi sono "io"? Cosa vuol dire?


Anche per pensare al "me" più profondo, mi servo di parole, immagini; racconto a me stesso qualcosa, quando cerco l'essenza di me stesso, ho bisogno, comunque, di un pensiero.


Chi sono? Sono il mio braccio, i miei capelli, le mie cellule, i miei pensieri o cosa?


La mia mente?


E se la mia coscienza, il mio auto percepirmi fosse semplicemente uno schema? Una prigione?


Può la semplice ed elementare mia coscienza fare il salto, può liberarsi e passare dall'esistere all'Essere?


Credo che la funzione ultima, la prioritaria, dell'intelligenza sia questa,

credo sia quella di compiere o cercare di compiere il percorso... 

Cos'è il piacere se non uno stato della mente, ma quale tipo di mente?


Percepiamo, tocchiamo: cose, orizzonti fuori e molto distanti da noi...

Possiamo distendere lo sguardo per chilometri, fino alle stelle,
come se le toccassimo, senza muoverci;

possiamo sentire gli odori, anche psichici;


possiamo vedere cose che debbono ancora avvenire, spingendoci nel futuro;


possiamo interagire con il futuro, sceglierlo e cambiarlo...


Quando "tocchiamo", pensiamo, guardiamo, odoriamo o facciamo contatto, portiamo l'oggetto dentro di noi, noi diventiamo l'oggetto.


Così come l'acqua prende la forma del contenitore, noi prendiamo la forma della nostra "coscienza", (dei nostri pensieri ed emozioni); divenendone, allo stesso tempo, schiavi.


Per lo più, la nostra mente non ci aiuta; siamo talmente stereotipati da non vedere neanche più l'ovvio!



È stato un mese interessante, ho camminato spalla a spalla con la rabbia e l'aggressività peggiore, quella massima possibile, l'ho guardata negli occhi, ho accettato l'idea di poter perdere e che bisogna comunque insistere Q.B.

Qual'è la misura corretta? Quando dire basta?


Ci meritiamo ciò che abbiamo, ciò che cerchiamo, ciò che, in qualche modo, vogliamo.

Spesso capita, che ciò che abbiamo scelto non produca risultati concreti, eppure, continuiamo in una sorta di scelta fideistica.
Seguiamo il gruppo, il branco... Come se il gruppo potesse confortare e dare valore alle nostre scelte, a noi stessi.

A volte abbiamo la fortuna o la bravura d'intercettare qualcuno capace di darci una spinta, capace di farci fare un salto, eppure, quasi sempre non riusciamo ad essere all'altezza del nuovo e più grande "io", così la vecchia struttura ormai rigida e fissa, rimonta, si è impossibilitati ad essere all'altezza del nuovo e più funzionale "io".

Spesso, si arriva a vedere, a vivere quel leader come nemico, ci si rivolta contro di lui: il complesso salvaguardia se stesso.


Il Leader prosegue la sua strada, apporta i correttivi a maggior vantaggio; non ha scelta: quanto è giusto insistere?


Qual'è la misura corretta? Q.B.


Qualche giorno fa, ho scritto queste poche righe perché stavo combattendo una battaglia, che sto ancora combattendo, con la consapevolezza che, comunque vada, probabilmente sarà inutile. 


Allora le domande sono: Quanto insistere?

Quanto combattere?
Quanto rimanere fermi senza indietreggiare?
Quanto sottoporre a stress la propria mente, il proprio corpo?

Quanto...?


Ho solo una risposta: q.b.


Quanto basta!


Domani inizia una nuova sfida per me, un ulteriore nuova sfida... 


Superato il mezzo secolo, ancora una volta, di nuovo in gioco; 

quando parlo e ascolto gli altri, sento frasi e affermazioni tipo: "Ho già dato. No, non sono il tipo. Non fa per me. Non mi piace. Non sono capace. Non mi va."

Non ho mai avuto questa possibilità io, non ho mai potuto fare tali affermazioni ma, ho dovuto insistere, forzare, trovare la strada e se non c'era, costruirla!


Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, mai sceso a compromessi, ho pagato ogni centimetro di libertà a caro (e giusto) prezzo.


Non sono scappato, non mi sono nascosto dietro alibi, o facili giustificazioni.


In certe notti restavo insonne, atterrito dalla paura; eppure, quando il sole spuntava o ancor prima, mi alzavo e affrontavo ciò che dovevo.


Ostacoli immensi, ai miei occhi invalicabili, eppure, ero lì ad affrontarli.


Ho messo in gioco tutto molte volte, vincendo spesso, perdendo anche...


Certo che ho vissuto una vita diversa, ma la fortuna non centra nulla e neanche il destino.


Non ho mai calcolato la fatica o l'impegno ma, solo il progetto e l'obiettivo.


Persone così è chiaro che vivano in modo diverso; hanno vite diverse, per il mondo sono "strani" ed è giusto sia così.


Q.B.


Solo q.b., il resto è semplice fuffa...


Quanto basta, con la consapevolezza che, a volte, potrebbe non bastare mai... A volte, non basta mai!


venerdì 24 giugno 2016

Pero'...

E' molto interessante osservare ed ascoltare gli amici, le persone che incontro con cui condivido qualche momento o una semplice telefonata.

Da qualche anno ci sono i social sede di "memi" per eccellenza.

E' interessante notare come si "postino" belle frasi, suggerimenti e tutti i modi perfetti su come: agire, reagire, non molare, essere dei vincenti e così via.

Questi "memi" dovrebbero essere rappresentativi di uno stato di quel momento del soggetto che li posta o un desiderata dello stesso.

E' interessante notare come ognuno desideri quel certo tipo di successo o la speranza che, svegliandosi una mattina, tutto o molto sarà diverso.

Però...

Ognuno ha già la soluzione perfetta, già sa come si comporterà per cercare di cambiare qualcosa, per cercare di migliorare la propria situazione; sapete come?

Esattamente come ha sempre fatto, senza rischiare nulla di diverso, senza mettersi in discussione, intanto mese dopo mese, anno dopo anno, voilà, la vita è passata!

In privato; mi arrivano mail dove mi si chiedono consigli o suggerimenti, a volte, vedo qualche amico in forte difficoltà, così, compatibilmente alle possibilità del momento, gli indico quale sarebbe la direzione migliore per loro...

Però...

Si crede che la zona di confort sia invalicabile e lì permangono, è divertente osservare le solite "strategie", le solite frasi; si danno scadenze mensili, ultimatum a tre mesi, ormai da molti anni, decenni...

La soluzione è semplice è li ad un passo, però quel passo è li che attende di essere fatto e attende, magari a fine mese o il prossimo :)


I miei amici, le persone con cui ogni tanto parlo, credono alle coincidenze, al destino, ritengono che il pensare serva, che la mente sia esatta e così via.

Siamo tutti esatti o quasi, eppure, nel mondo esistono atrocità infinite, esiste fame, disperazione, ecc.
Allora, come mai da cotanta intelligenza ed esattezza individuale scaturisce tale abominio? 

Chi si pone la seguente domanda: se stessi sbagliando?

Apparentemente e' più semplice essere invidiosi, è più semplice trovare motivazioni a tutto; l'intelligenza che crediamo di avere, elabora pensieri e sintesi di questo tipo: "... ma per lui è facile... e ma lui è fatto così... per lui e' semplice". 

Un caxxo è semplice! 

Bisogna uscire dalla zona di confort, un passo alla volta; già, ma come? In quale direzione?

Bisogna scegliersi un Consulente, un Allenatore, qualcuno che abbia già dimostrato di saper fare in qualche campo.

I corsi motivazionali, la formazione che vedo in giro di questi tempi o quelle bellissime massime che fanno buona mostra "postate" sui social sono assolutamente e totalmente inutili.

Un "formatore personale" che possa far vedere la via, non in base al suo punto di vista ma, in base a chi ha di fronte.

A volte, le persone arrivano così vicino alla disperazione che, a quel punto, sono disposte a prendere qualsiasi cosa si presenti e se sono intelligenti, la prenderanno da qualcuno "riuscito"...

"La fortuna di una persona è sempre un'altra persona."

Però prima, bisogna decidere!

Non vediamo la luce ma, gli effetti di questa, vediamo gli oggetti che essa tocca o che attraversa, non vediamo l'aria né i suoni che essa conduce.

Non vediamo i pensieri ma, gli effetti e le azioni che essi producono, elaboriamo le idee e pensiamo attraverso parole che non pronunciamo, eppure, le sentiamo o no?! Se la mente di ciascuno è uno strumento funzionale, come mai non ci conduce alla riuscita, ad una vita felice?
Da dove arrivano i nostri pensieri, se sono nostri davvero, la mente ha bisogno di dirseli o spiegarseli? Non dovrebbe già conoscerli?!
Se non conoscessimo alcuna lingua, come faremmo a pensare?

L'universo che percepiamo attraverso i nostri sensi e' limitato, c'è molto di più...

Ciò che crediamo di essere e' limitato, c'è molto di più in ciascuno di noi...

Però...