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mercoledì 28 ottobre 2020

Sfumature particolari, sfumature, particolari, attimi.

 

Quanto piacere é possibile metabolizzare?
Con il corpo, con la mante e, l'anima si nutre di piacere oppure... 

Forse il piacere é semplicemente il ponte verso...

Ci sono molti angoli che ho creato intorno a me: nella mia casa, nel lavoro e nella mia Anima.

Spesso ho lasciato distruggere questi angoli da persone a cui tengo a cui tenevo, a cui pensavo di poter dare "intelligenza".

Le Persone, si nutrono di questi angoli", di queste sfumature; particolari che solo un "vivente", un viandante può vedere, può sentire e percepire.

Attraverso queste sfumature particolari, si ha la conferma e la verifica di chi si ha di fronte, di chi si è, in qualche modo, scelto di Amare, avendone, la capacità, potendone pagare il prezzo; lusso della vita.

Esiste un attimo perfetto, quando, prima di cadere, le foglie diventano rosse... Un solo, semplice perfetto istante... 

L'impalpabile perfetta leggerezza dell'Anima sussiste esclusivamente nell'intuizione pura, muore nel pensiero, basterebbe solo un attimo.

Siamo un attimo di sfumature particolari, da non poter essere pensate, sfumature;
non ho quasi mai svelato quegli angoli, eppure questi, vengono "distrutti" (apparentemente, inconsapevolmente), 

conosco ogni motivo,
scelgo,
pago il prezzo,

so che esistono Anime in grado di comprendere di coEssere;

gioco...

Comunque vada, comunque vada,

nel solitario gioco dell'Essere,
ho alzato la mano,
tanto è bastato,

sfumature, attimi, particolari, sfumature particolari...


domenica 19 novembre 2017

Quei tempi sono lontani...

C'era un tempo in cui, quando qualcuno decideva di parlare, lo faceva in quanto poteva farlo: per autorevolezza, per intelligenza, per storia e prassi dimostrata.

Si poteva percepire, lo "spessore" il carisma di quell'Uomo, che aveva "autorità", che aveva guadagnato il diritto a "dire".

Quando un Uomo decideva di parlare, diceva sempre, riusciva a fare realtà in qualche attento uditore, che per caso o per merito si fosse trovato lì ad ascoltarlo.

Era il tempo in cui c'erano doveri, responsabilità, sacrificio e determinazione.

Ma quei tempi sono lontani... 

Si parla per parlare, senza dire nulla, se non qualche parola retta da luoghi comuni e facili tentativi di rubare ancora emozioni.

In televisione, sui social, al bar, in ogni luogo, solo vuote parole, frasi che non portano dinamiche vitali, semplice cifrato computer.

Luoghi comuni: i giornalisti in tv si preoccupano solo di quale audience avranno e di quale figura abbiano fatto, sui social quanti like riceveranno per gli "alti" concetti espressi; non c'è nessuna novità, nessuno spazio bianco dove ritrovare casa, dove trovare l'entusiasmo della vita.

Ci s'interroga su quali siano stati i problemi della nazionale di calcio, ad esempio, chi abbia sbagliato, perché e come, poi tutta la solita serie di stereotipi: rifondare il calcio italiano, dimissioni, troppi soldi, ecc.

Qualche tempo fa, ho avuto occasione di andare a vedere una partita di ragazzi 14/15 anni nei nostri tornei provinciali, in un paese chiamato Selci, nella zona dove io vivo.

Mi sarei aspettato di vedere giovani divertirsi con spirito agonistico e che avrei potuto vedere l'Italia del domani; mi sarei aspettato di vedere sacrificio ed ambizione, di vedere genitori orgogliosi di come avevano "educato" i propri figli... 

E proprio così, in un certo senso, è stato!

Certo, non come sarebbe stato giusto, Umano, vedere...

Ho visto l'arbitro (una ragazza giovanissima) piangere, perché insultata da genitori facinorosi, ho visto falli cattivi ed inutili, ho visto genitori "incapaci e frustrati" e figli non capaci di "guadagnare" la gloria.

La gloria non è quella che c'insegnano in tv, mi riferisco a quella che ognuno può guadagnare solo con se stesso, con la vita.

Ad un tratto, mi sono trovato a guardare gli spalti invece del campo, tutto è apparso chiaro, semplice.

Ogni risposta era lì: il motivo per cui la nazionale non fosse riuscita ad arrivare ai mondiali, il motivo per cui l'italia, potenzialmente uno dei paesi con le maggiori risorse al mondo, si trovasse invece in uno stato pietoso, il motivo per cui i politici non sapessero che direzione prendere, insomma, ebbi il riscontro a molti degli interrogativi della società in cui vivevo.

Così, mentre mi allontanavo, potevo ancora udire grida cariche d'inutile rabbia, insulti senza alcun senso; percepivo tutto il vuoto del mondo.

Vuoto a vuoto, terra a terra, vite prive di senso!

Continuavo a camminare e allontanandomi dal campo, mi ripulivo di quelle frustrazioni, di quel non senso; ripresi a respirare, percepii nuovamente la dolcezza ed il sapore dell'aria e quella voglia di sano piacere.

Si, avevo voglia di sano piacere, quasi da opporre al vuoto, come si potesse opporre qualcosa al vuoto...

Mi allontanai a riprendere la via, quella via che ogni Uomo ha necessità di percorrere; magari se fossi stato attento e fortunato, avrei potuto scorgere uno di quei cavalieri solitari, che molto di rado può capitare d'incontrare;

in fondo era quasi ora di pranzo, forse avrei potuto vedere quel fumo, avrei potuto assaporare quel buon sapore di sigaro o magari semplicemente percepirne la presenza, il calore; la distanza nello spazio o nel tempo, non sarebbe stato un problema...

Come mi accadde quella volta, in quelli che dovevano essere solo pochi giorni di vacanza a Tarifa, tranquilli giorni in kaysurf che si rivelarono, invece, ben altra cosa, ma questa é un'altra storia: Come gabbiani.

domenica 20 gennaio 2013

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...

C'e' un luogo, non luogo, dove il tempo non scorre...

              Dove non esiste il buio, perché la luce non serve...

              Dove non esiste silenzio, perché nessun suono può attraversarlo...

              Dove lo spazio è inutile, perché l'infinito non basta a contenerlo...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...
a dover imparare, a dover vedere, ascoltare, e tra gli infiniti percorsi possibili, cercare, l'unico vero...

Ora conoscevo il tempo, lo spazio e prigioniero ne avevo paura, perché?

Forse l'Essere aveva bisogno di me, per esistere? Almeno quanto io di lui, per Essere?

Un gioco? 

Dove si scambia l'esistere con l'Essere, dove l'unico che può perdere sono io.

Io dono il tempo all'Essere, perché il tempo... Rende prezioso esistere, rende irripetibile ogni momento, da vita alle emozioni.

Poi d'improvviso, il tempo smette di esistere, ogni pensiero, ogni ricordo, qualsiasi emozione, semplicemente non è mai stata.

Ogni persona che hai incontrato, che hai amato... Ogni cosa che hai reputato importante, fondamentale, allo stesso modo di come ha avuto un inizio, d'un tratto si conclude, finisce.

In quel luogo senza spazio, dove il tempo non trascorre, perché non esiste,
non puoi portare nulla, all'infuori di quel piccolo tratto, di cui l'Essere ha bisogno per esistere, quell'unico punto è tutto ciò che hai...

È semplicemente in prestito, è dato per il tempo della vita, ed in quel tempo, solo in quel tempo, si può guardare oltre la porta... Solo in quel tempo si può dare storia a quel punto, unico vero, reale...

Costantemente fuori dalla storia, ride di questo tempo che non è, di questo luogo costruito per esistere dove non può entrare appieno, non posso prescindere dallo spazio, dall'aria e dallo scorrere.

E' nella possibilità esistere più volte, in modi, mondi ed universi, 
diversi, dove la memoria non ci segue; la memoria non esiste, 

siamo materia ed energia, la materia non esiste...

Un giorno dovrò lasciare ogni cosa, dovrò lasciare lo scorrere del tempo, 
non avrò uno spazio dove respirare, nessuna memoria, né emozioni,
di ogni amore non potrò portare niente: 

non sarò mai esistito o sarò riuscito nel gioco di partecipare per un istante all'Essere,
ma lì, il tempo non scorre e allora quell'istante è eterno, un attimo o l'eterno: nessuna differenza...

Guardo oltre quella porta, la testa non basta, completamente fuori gioco, inutile fardello...

Così com'è inutile credere in un problema, Credere...

Costantemente verificare e mettere ordine, in ciò che i pensieri portano a ciò che la mente vorrebbe farti credere...

Un unico, celato, reale sentiero... Da percorrere a piedi scalzi...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi ritrovai ad esistere...


venerdì 23 novembre 2012

Rosso profondo


...Le mie sensazioni si adagiano su note, che in sottofondo scorrono.

Tutto in me è in calma, la sana stanchezza dolcemente mi conforta, mi godo il suo tenero abbraccio.

Posso essere in ogni luogo ed ogni tempo che ho vissuto, così la mia mente gioca.

Ora gli anni, non sono che attimi o ancor meno...

Tutti gli anni, ogni luogo, esistono in un solo istante...

Apparentemente sono solo, in realtà non sono mai stato così insieme al tutto, a cui appartengo. 

Il mio cuore è ancora indomito, la mia anima ancora libera…

Continuo a pulire i miei pensieri, altri li ignoro: sento ancora il suo profumo, mentre ogni giorno è più lontana.

Respiro...Cerco di non distrarmi...La vita è bellissima…

giovedì 9 agosto 2012

Persino sembra riposarsi...

La mia isola.

Come può l'acqua capire la sua forma?
Può capire, però, se corre nel fiume, se costituisce il mare, un oceano, oppure se,  semplicemente riempie una bottiglia.

Così i nostri pensieri, prendono la forma di ciò che li contiene, degli spazi che noi gli diamo, dove poter correre o fermarsi.

C'e' qualcosa, che prova sempre a chiudere i nostri pensieri in una bottiglia, quando questi sono, in realtà, come oceano.

I nostri pensieri, la nostra mente ne prendono la forma. 

Mi guardo intorno e vedo ombre, come a ricordo delle persone che erano o che sarebbero potute essere.
Vedo ombre, che cercano altre ombre, come se queste potessero in qualche modo fargli luce.

Chiamano amore, ciò che definisce i loro stessi limiti, ombre...

Avrei voluto incontrare un altra anima, per condividere, almeno, un piccolo tratto, per godere e ridere, ogni tanto; insieme, ma intorno vedo solo ombre.

Proseguo solo, non ho paura, non cerco sostegno, non ne ho bisogno, ne voglia, sento solo quella libertà di poter scegliere. 
Quella libertà così profonda, che si capisce solo, se tu sei quella libertà.

Ombre, cercano tutto: sicurezze, famiglia, tranquillità, felicità; tranne l'unica cosa che conta: se stesse, ciò che erano, ciò che la natura aveva previsto per loro.

Grido, come a volerne svegliare qualcuna, ma niente, nessuna sembra sentire.


Tutto appare perfetto, in effetti lo è. 
In ogni individuo la vita esiste, in potenziale, già perfetta; con un inizio ed un fine, senza corruzione, senza errore.
Nel breve spazio dell'esistenza, poter toccare l'Essere, significa renderlo storia esatta.

Mi trovo qui di passaggio e a volte la mia mente sembra come espandersi, priva di confini, adagiarsi come l'acqua al suo mare.

Non basta voler amare, bisogna saper Amare,
posso amare senza pretesa, senza dirlo, senza neanche che l'altro lo sappia.
Per un secondo, per il tempo che voglio e che scelgo.

La mia isola, dove il mare si distende sulla bianca spiaggia, persino sembra riposarsi...



venerdì 29 giugno 2012

Un' amica, una semplice fotografia.

Guardo una fotografia, sovrappongo emozioni e sensazioni; scegliendone ognuna, come scelgo la musica che sto ascoltando.
Posso indossarne una od un'altra, cambio immagini nella testa, come diapositive proiettate sullo schermo.
Ognuna di queste profonde emozioni, mi toccano, mi variano; eppure posso giocarci, eppure posso fermarle, semplicemente.
Possibile che sia tutto qui? 
Corriamo dietro ad una vita fatta d'immagini, corriamo dietro ad un mondo che esiste solo nella nostra testa. 
Seguiamo concetti, ideali, come la libertà, l'amore, semplicemente rincorrendo pensieri, idee, che la nostra testa proietta come fossero diapositive.
Ci atteniamo per tutta la vita ad un film, di cui già conosciamo lo svolgimento e la fine.
Possibile che sia tutto qui?
Perché tra tutti i possibili film, scegliamo proprio quello, ne scegliamo proprio uno.
Ogni persona che incontro sa spiegarmi tutto, cos'e' giusto, cosa non lo è, sanno darmi ogni consiglio, perché allora non sono felici?
Perché ognuno si lamenta, recrimina, persino accusa (a volte), ma non cambia nulla delle proprie scelte.
Perché quando fermo ogni immagine, non sento nessuna emozione e se in questa esistenza, le emozioni debbono passare attraverso immagini, come posso fidarmi di queste?




"...Intendevo che non hai la più pallida idea di nulla in realtà di quello che veramente sono..."


Siamo così distanti da noi stessi, così sovrastrutturati; che anche quando nel nostro più profondo intimo, cerchiamo di autodefinirci, o vorremmo raccoglierci nella nostra stessa essenza; non solo tutto ciò si riduce a qualche concetto, a qualche idea, ma siamo persino necessitati a farlo attraverso pensieri ridotti in parole. Obbligati a ricorrere a pensieri espressi tramite il linguaggio, che abbiamo imparato, metabolizzato. Non siamo più in grado di percepire semplicemente la nostra essenza, oltre ogni pensiero, oltre ogni idea; semplicemente essere.


Cosa veramente sei? 
Tutte le nostre esperienze, tutte le emozioni che abbiamo vissuto, hanno contribuito; insieme al nostro potenziale, alle nostre scelte a divenire ciò che siamo ora, però non siamo la somma delle nostre esperienze, del nostro vissuto.


Sei ciò che tua madre non ha vissuto, ma che avrebbe voluto...
Sei ogni scelta che hai fatto...
Sei tutto lo spazio che senti mancarti, perché quello spazio è dove tu esisti...
Sei le paure che hai quando ti fermi a pensare...
Sei il tempo che passa, la vita che vivi e che non sempre ti appartiene...
Sei l'alba che guardi, mentre corri lontano...
Sei le tigri che fuggi, sei l'anima che cerca il contatto...
Sei la direzione che scegli quando credi di capire...
Sei lava incandescente, subito sotto quel velo di cenere...
Sei l'orgoglio che quasi mai abbandoni...
Sei i doveri che credevi di avere, che ti hanno legata, così nel profondo che nessuna distanza potrà separartene...
Sei la bambina che si bagna le scarpe quando va sulla spiaggia...
Sei la donna scaltra che mai piega lo sguardo...
Sei ciò che senti e che provi quando, sulla sabbia, cammini scalza...
Sei quegl'intimi pensieri a cui ancora sorridi...
Sei la gioia che provi, la forza che senti e che hai...
Sei l'anima che ancora cerca la strada...


Si è vero; non so nulla di ciò che veramente sei, ma serve saperlo?
Credo di no.


Quando incontri quel punto, 
non c'e' tempo, non c'e' spazio, 
se lo sapessi dovrei scordarlo,
se avessi pensieri dovrei fermarli.
Dove non c'è: migliore, né bianco, né buono,
perché ogni punto di riferimento è solo semplice presunzione.


Il mondo non è poi così grande.

giovedì 22 settembre 2011

In un volo di gabbiani: San Pietro

Emozioni:
ti sorprendono, ti stupiscono;
certe emozioni, parlano dritte al cuore,
la mente fatica a capire, non capisce,


in un attimo sei a casa, quella da dove sempre abiti,
anche se mai l'avevi conosciuta:


Quella bianca montagna,
che ti riporta ad antiche mitologie,
a civiltà che furono,
vestigia di Atlantide, dove il falco della regina trova il suo nido:
Cala Fico, ti toglie il respiro, ti porta lontano, fuori dal mondo. 


Ma la storia continua, allora, 
riprendi la strada, verso quella gente esule, che ne fece rifugio,
verso il paese: Carloforte.


Ogni anno torno a casa anch'io,
ormai da trent'anni, in quei luoghi, che mi videro ragazzo,
che mi videro lavorare, che mi videro pescare, che mi videro vivere,
in quei luoghi, dove conservo ancora, amori nascosti,
che porto da sempre con me.


In quei luoghi che mi diedero i giorni più forti,
i giorni più belli,
dove la natura prende il sopravvento,
ti mette a nudo, ti dà la forza o ti uccide.


Mare speciale, gente forte, indomita, mai piegata,
albe e tramonti al centro del mediterraneo, al centro del mondo,


in un isola fuori dal tempo,
dove qualcuno fa la propria casa, 
dove io ho trovato la mia.








...Che tu possa sempre sorridere!


Ti ho seguita ben oltre ogni terra da me conosciuta.

Ti ho cercato: vagavi come ombra, 
in un luogo dove non ero mai stato,

avrei voluto portarti indietro; a casa, con me,

ma nessuna voce attraversava quella nebbia,
nessuna luce perforava quello spazio,

senza che tu te ne accorgessi ti ho portato in braccio,
vedevo perderti; mai avrei sfiorato la tua libertà.

Ho conosciuto luoghi dove ogni pensiero moriva prima di nascere; tu non potevi vedermi.

 Ti ho visto piangere, ti ho visto ridere, ti ho visto.

Avrei condiviso la mia anima,
avrei rischiato tutto,
ti avrei amata,

e l'ho fatto.

Non mi hai visto e non mi vedrai,
ti ho lasciato allontanare, lentamente; 

avrei attraversato l'inferno con il sorriso,
ti avrei guardato per ore senza dire nulla,
sarei stato seduto accanto alla tua anima, anche se il tempo della vita non sarebbe bastato,

e l'ho fatto.

Sono tornato a casa; solo, ho ripreso il cammino,
ovunque sarai...

venerdì 2 settembre 2011

Così come scorre.

"Non sempre si può capire tutto,
non sempre si può rimanere negli schemi,

questa sera, voglio viaggiare senza riferimenti".




Comincia il viaggio...

Ultima sera, prima del rientro!

Sento il mare, la sua calma musica, il suo profumo, 
la sua forza,
la sua indifferenza,
la sua assenza, la sua presenza,

il suo spirito, 

ascolto e percepisco, molti sono con me,
mi arrivano le immagini,
molte, le sensazioni, 
ricordo ciò che credevo:

la lotta tra il bene ed il male.
tra morale ed immorale,
tra giusto e sbagliato,
tra sentimento e ragione,
tra verità e bugia,
tra falso e corretto,
tra vero e...

sento il dolore di tutto questo,
è un dolore fisico,
è un dolore dell'anima,

ma ora vedo che tutto ciò non esiste,
frutto solo della decadenza della nostra Umanità.

Ora viaggio nel tempo,
incontro Uomini che sono da  sempre,

viaggiatori anch'essi,
ma ormai senza possibilità di storicizzarsi,
possibilità che ora ho io, 
e che passerà, come è passata per loro.

Amici, senza tempo, 
la mia realtà scorre altrove,

scorre dove non c'e' lotta,
dove il suono del mare diventa musica,
dove a volte vorrei lasciare questa storia, dove la mente annebbiata ritrova se stessa,

se potessi, uscirei dal gioco ora!

Forse vorrei,
e credo potrei,

ma molte cose mi tengono qui: 
delle cose ancora da fare,
qualche amore,
un grande errore,
qualche miracolo ancora da compiersi,
degli amici,
un po' di pazzia,
del sano egoismo.

E intanto la musica,
il mare;
perso, cerco la strada,

ma se puoi fotografarne lo spirito,
vuol dire che sei ancora capace,

di quello che gli altri chiamano miracolo.

Lacrime di cui non capisci il senso,
ma che meriti,

per arrivare dove da sempre sei,
non mi basterà l'intelligenza o la ragione,

cerco ancora il passaggio a nord-ovest,
sono in viaggio....

è il senso della vita, della mia, 


tutto il resto è nulla,

sono in viaggio...






venerdì 26 agosto 2011

Ed io ti vedo...

Giocano con il vento,
il caldo scirocco, amante complice,
li accarezza come spirito,
anime sul mare. Dalla finestra, vedo, guardo, sento, una lacrima mi riporta al terreno,
sono con loro, sono con te!
Solo piacere, puro piacere; quello che, solo chi non ha perso l'anima può metabolizzare,
può godere:
gabbiani.

Sole.
Mare.
Natura perfetta.
Dove il mondo e' esatto.
Lo scirocco accarezza anche me,
erotismo bianco della vita.
Poi la musica...
e il sapore del tabacco,
pieno di sole, di terre lontane, il gusto della terra, il sapore del Sole,
di mani esperte, di storie ormai dimenticate.

Un uomo, dall'altra parte del mondo, ne gode al massimo di ciò che può.
Oltre ai normali sensi, in modo viscerale.

Con me un pensiero:
con me, ancora te, amico.

Quando in spazi senza tempo,
in cieli dove volavo solo,

ho sentito, nel silenzio assoluto:
"Io ci sono",
eppure,
nessun suono, li giunge,
nessun uomo.

Io ti vedo,
ti guardo,

e ancora i gabbiani, mai paghi di piacere,
mi rimandano l'erotico gusto del volo;
mentre faccio compagnia alla mia commozione,
mentre la vita passa, mentre la vivo.

Ti aspettavo,
ora ci sei,
a volte, persino mi spingi,

finalmente!

Ora posso nuovamente accelerare,
perche' tu ci sei,
ma io ti porterò dove non sei mai stato,

dove, solo chi ha il "sempre" come casa,
può entrare,

toccherò la tua anima,

come il vento, le ali dei gabbiani,

senza il quale, nessuna evoluzione sarebbe.

La vita e' la vita,
per chi sa godersela, per chi ne e' capace,

quando avrai lasciato dietro ogni pensiero conosciuto,
avrai cominciato il viaggio,

il viaggio e' appena iniziato,
al prossimo incontro, guerriero indomito,
anzi, indomito guerriero.

Ed io ti vedo!

giovedì 14 luglio 2011

C'era una volta

C'era una volta un gruppo di amici,
uno di loro chiese:


"Se oggi fosse stato l'ultimo giorno della tua vita, cosa avresti fatto?"
Un altro rispose:
"Volare".


Così comincia questa storia....

Gita in barca e cena con gli amici, è questo il mio limite.


Forse esiste un luogo dove i pensieri generano realtà, forse esiste un luogo dove in base ai nostri pensieri viviamo e costruiamo il nostro destino.


Ancorati alle nostre idee, come se quelle idee fossero inamovibili ed anche se ci sforziamo di discuterle, da qualche parte sappiamo che non vogliamo abbandonarle.
Siamo aggrappati a quelle idee con le unghie e con i denti, come se non potesse esistere altro modo, come se quelle idee fossero davvero nostre, come se noi fossimo quelle idee.
Spaventati ed impauriti, ne diventiamo schiavi inconsapevoli.


Quel luogo esiste, quel luogo è il mondo dove viviamo.


Nessuna idea, non essere legati a nessuna idea, nella corrente, senza paura, mi lancio e allora scopro che so nuotare, nella corrente mi diverto, senza idee, le posso usare tutte, perché non sono nessuna di quelle idee.


Gioco con quelle idee, come gioco con gli amici.
Ma cos'e' un amico?
Ogni definizione che possa trovare è comunque un idea.... e allora?


Un amico... cos'è? Non lo so!


Però so chi vorrei avere al mio fianco e che non si tirerà indietro,
so che un amico ti vorrà aiutare, senza nemmeno farsene accorgere,
so che un amico condivide una risata, una cena, che ti da calore,
so che un amico percorre un tratto di strada di vita con te e poi magari non lo vedrai più,
so che puoi guardare negli occhi un amico e non dirgli nulla,
so che puoi giocarci insieme, e che sarà pronto a tenderti la mano.
So che un amicizia si costruisce, 
so cosa provo quando incontro un amico,
so che è bello stare insieme agli amici.


Come andrà a finire questa storia?


Mi sembra quasi ovvio che, se questi amici,
ognuno per se saprà abbandonare quelle idee, si proprio quelle a cui sono più profondamente legati,
se sapranno immaginare, 
se sapranno guardarsi allo specchio,
se sapranno nuotare nel fiume e nella corrente,
se sapranno vedere chi sono, ed aumentare la capacità del piacere,
e se soprattutto sapranno esserne all'altezza,


non potranno che divertirsi insieme e costruire il mondo, l'universo come lo immaginano....


non potrà che essere una bella storia,


un centimetro alla volta!




Bella giornata!!



venerdì 10 giugno 2011

Ancora insieme...Io c'ero

Come uno spazio bianco: si può disegnare, dipingere, scrivere, immaginare e persino sporcare. 

Uno spazio bianco è l'infinito di possibilità, spazio  creativo, lui è li che ti guarda e come specchio ti rimanda ciò che sei: a volte sembra sorriderti, sfidarti; sembra arrabbiato, giocoso, quasi irriverente, in realtà è solo uno spazio bianco.

Se riuscissimo ad essere come uno spazio bianco...
ogni incontro....un nuovo incontro; invece la nostra memoria ci anticipa, ci costringe, ci lega, rende l'incontro già vecchio, magari scontato. La nostra mente cerca conferme, cerca riferimenti per la memoria.

Questo "meccanismo" va parzialmente in crisi quando si rincontrano delle persone, degli amici, che magari non vedevi da 30 o più anni, allora avendo perso l'immediatezza del contatto con noi stessi, non avendo punti di riferimento nella memoria; si è emozionati, quasi spaesati.

Le emozioni prevalgono sul controllo, come se si dovessero sempre controllare, quasi temendole, ma senza emozioni cosa saremmo?

Eppure ognuno sembra preoccuparsi di fare "bella figura", quasi a dimostrare qualcosa....ma che cosa? 
Più si è carenti di autorealizzazione e più si ha il bisogno di dimostrare fuori, a volte ho l'impressione che anziché crescere e progredire si regredisca. Intanto sono passati 30 anni.

E' bello vedere ognuno dei vecchi amici, è come fare un viaggio, un salto nel tempo, in un secondo sono 30 anni dopo. E' affascinante, un salto temporale che la mente inizialmente fatica a cogliere: in un attimo vedere la storia di tanto tempo, di ciascuno di noi.

Certo ci vuole anche coraggio, non è per tutti, però, malgrado gli "acciacchi", i tanti colpi presi, qualcuno ha la voglia e la forza di poter dire "io c'ero".

Anche questa è una vittoria! Un pensiero va agli ex compagni che "non ce l'hanno fatta", ma la vita è una corsa senza soste e allora guardo gli amici sorridenti che ho vicino: il mio compagno di banco, gli altri; che bello!

Ormai uomini e donne grandi! Ho voglia di affrontare quel foglio bianco, che mi guarda, adesso con amore e benevolenza.

Ci incontriamo, ci sorridiamo, ancora una volta con quella modalità di ragazzi, niente esiste intorno: nessuno si accorge come le persone nei paraggi ci guardano, qualcuno ride, quasi giudicando, in realtà geloso di quelle emozioni che saltano la testa ancora confusa e arrivano dritte al cuore.

Si coglie l'anima, di ognuno che si espone, come avesse ritrovato una parte di se che credeva persa, dimenticata. Ancora insieme, quei ragazzi sono ancora insieme.

Forse nessuno ha fatto nella propria vita ciò che avrebbe voluto, non so se ora qualcuno è davvero felice, certo lo vorrei, mi piacerebbe poter dire a me stesso, ce l'hanno fatta! 

Mentre accarezzo questo spazio bianco, guardo la fotografia e più la guardo più vedo i "soliti ragazzi", e i sorrisi non sono semplici sorrisi da fotografia, ma vengono da dentro, rompono tutto; sorrisi che scaldano i cuori.


Piano piano, senza quasi accorgersene, la tensione lascia il posto al desiderio di colmare qualcosa lasciata in sospeso, ed in qualche modo si colmano gli spazi e molte cose vanno in calma. 

Certo ognuno ha grandi problemi, ma sono i problemi che ci danno la possibilità di crescere e di evolverci; anzi è il modo in cui si affrontano e si metabolizzano che dà questa possibilità.  

E alla fine arriva Polly,
faccio fatica a ricordarla, eppure quando i professori facevano l'appello il suo cognome precedeva subito il mio.
Lei più di tutti si muove su due livelli, lei più di tutti deve colmare uno spazio, deve rimettere pace dentro se.
E' come se si sentisse sempre di troppo, è persino assente nelle vecchie fotografie, si è un caso; per chi ci crede. Se la conoscessi, direi che sembra muoversi su un apparente tranquillità, una tranquillità che ha voluto a forza e a fatica costruirsi, poi c'e' come un cuscino d'aria e sotto ancora, tante cose da rimettere in calma;  come lava in cerca di un passaggio.
Sempre attenta, delicata, come si sentisse sempre fuori posto, con quella sensibilità che solo persone che hanno molto sofferto sviluppano; ma non la conosco.

Nessuno vorrebbe che la sera finisse, eppure il tempo, come la vita non conosce soste,
il locale ormai vuoto, è molto tardi, anche se nessuno guarda l'orologio,
è ora che ognuno rientri nella storia, in quella che si è costruito.

Ma la vita è piena di possibilità e ogni giorno si rinnova, non permettete a nessun giorno di passare in modo indifferente sotto i vostri occhi, non permettete alla vostra vita di passare indifferente.

Certo ormai il ventaglio infinito di possibilità che avevamo alla nascita, si è ridotto notevolmente,
non potremo più fare gli astronauti, gli scienziati o chissà quali altre cose avremmo voluto; però possiamo ancora essere felici, realizzare ancora molte cose, tra cui la nostra vita.

Grazie per la bella serata, per le belle emozioni,
per aver reso amico il tempo.

Al prossimo incontro...

venerdì 13 maggio 2011

Lucciole

E' bello essere sorpresi da un emozione forte che non ti aspetti,
perché spesso è il contrario;

ti aspetti un emozione forte, ma non arriva e non senti nulla.

Lucciole, piccoli istanti di luce quando tutt'intorno è buio; rientrando a casa.

Una curva dopo l'altra, la città ormai lontana, alle spalle,
l'aria frizzante rilassa l'anima, schiarisce il cuore e la stanchezza della lunga giornata sembra svanire, sembra non essere mai stata in te.

Rientrando a casa, mentre godi lo sguardo che accarezza e tocca, la lunga sera ha lasciato il posto alle stelle,  quasi invisibili dalla città, ma così luminose.

La stanchezza assorbita dai molti profumi, e una curva dopo l'altra, all'improvviso un emozione, forte, inaspettata ti commuove.

Piccoli istanti di luce, mentre il mondo combatte, fa le sue guerre,
un piccolo insignificante insetto per pochi istanti compie il suo fiero riuscito scopo.

Piccoli istanti di luce ricordano che esistono luoghi dove la natura è ancora esatta,
istanti di luce, per trovare l'unione un' unica volta prima di spegnersi per sempre.

Un emozione forte, improvvisa che ti scalda il cuore t'inchioda e ti sfida.

Sorprendendoti è come volesse caparbiamente ricordarti della tua luce,
del tuo istante di luce.

Una curva dopo l'altra un emozione ti sorprende improvvisa,
sei arrivato a casa e se piccoli istanti di luce, quando non sei più bambino,
quando molta strada hai già fatto,

riescono emozionandoti ancora ad illuminarti,
allora la vita non solo non ti ha piegato, ma è tua amica,

unica grande alleata,
in cui puoi essere un piccolo unico istante vincente di luce,

anzi lo devi!

sabato 12 marzo 2011

Cena ex compagni di classe " 30 anni dopo". - Dietro al copione

Mi piacerebbe rivedervi con il sole in primavera, magari a casa mia.

Davvero interessante.
Sono trascorsi molti anni, è stato molto bello. In silenzio godersi questi trenta anni di storia individuale.
Che privilegio! Ho apprezzato  e goduto ogni sfumatura.

Ho visto molte disillusioni, ho visto qualche rimpianto, ho visto Massimiliano, sempre con il suo nervoso battito di ciglia e la sua sempre contrapposizione a certi modelli, ho visto suo figlio....
Anche lui è nel mio cuore, anche se non lo sa.

Ho visto .......(per non fare danni) con l'erotismo di una sedicenne, ho visto un mio Amore che ogni (circa 15 anni) ho il piacere di abbracciare, (io accarezzo la sua anima, ma non me ne faccio accorgere:-) ).

Ho visto ... con i suoi "soliti" braccialetti e....
Ho visto e ne ho assaporato il piacere.

Bene, questa è la superficialità.

Voglio aprire una finestra, dietro al copione....

Sono nel copione... sempre lo stesso, eppure...tanta vita è passata...


....... è sempre ed ancora la più attenta, vede subito, però il tempo è trascorso.
Il suo tono è lo stesso, la sua gestualità è la stessa e allora rifletto... ragazza (donna in crisi), vorrei abbracciarla, vorrei dirle"scrivi la tua storia", non restare ferma sul copione, ma la guardo, e vedo tanta storia non realizzata... vedo la strada dove passeggiava e rideva....Sempre lontana da se stessa, vede me e mi chiede di mio fratello...


Poi ci sono due onde, una come quella che si genera nell'oceano, apparentemente piccola , ma in realtà capace di percorrere centinaia di chilometri, capace di affrontare il tempo, capace di attraversare lo spazio, questa piccola onda è con me da almeno trenta anni e ci sarà ancora quando io non ci sarò più, magari la riprenderò in una prossima vita.  In questa ho avuto un privilegio maggiore: le sono accanto (più o meno) da più di trenta anni. (Non sarebbe potuto essere più bello).


L'altra onda è quella del mare, più irruenta e pericolosa, quella capace di farti fare quelle "pazzie" che danno i ricordi migliori alla vita. E' sempre stata la più spumeggiante e ancora lo è.
E' sempre stata insicura, e ancora lo è.
Ha sempre avuto la forza, e ancora ce l'ha! Potrebbe avere qualsiasi uomo, ma non lo sa.


Il sex appeal di......... è sempre lo stesso, anzi è di più. Lei è serena, però in occasioni di questo tipo, si ricorda che è una donna. Ora è una mamma; che bella mamma.


C'e'............ la stessa voce, è sempre stata la sua modalità identificativa, però in questa occasione, ha anche utilizzato vecchi modelli di postura, sexy e(con il tempo divenuti anche teneri).... questo mi ha scaldato il cuore.


Poi ci siamo noi uomini, ma talmente scontati che, ho già scritto troppo.


Grazie, 
ancora una volta insieme, ancora una altro giorno, che fortuna poter essere con voi, ancora una volta.

domenica 13 febbraio 2011

Ad una donna

Cosa significa vivere il momento? Cosa significa assaporare ogni secondo?

Espandere la propria percezione il più possibile, annullare la storia ed esistere solo nell'emozione.

L'emozione... L'emozione del mare, mentre una barca da pesca solca il mare, il dondolio delle onde riposa gli uomini, che stanchi rientrano a terra, fanno ritorno a casa.

Io sul piccolo ponte di quella barca c'ero: lo scintillio provocato dal sole sull'acqua, il suo tepore sulla pelle, il vento caldo sul viso, le mani poggiate sulla balaustra di legno poroso, consumato dalla salsedine, come a carezzarlo delicatamente. 

Il rumore del motore a sottolineare la scia lasciata sull'acqua. Ora si scorge il piccolo porto dell'isola e in un momento sono trascorsi venticinque anni, quei pescatori non ci sono più, ma le emozioni sono ancora con me, ed ogni volta che lo desidero posso essere li, ancora una volta in mare aperto.


Il profumo del mare; ti rapisce, ti annulla, ti porta a casa. 
Una casa dove da sempre esisti e che avevi dimenticato.

Il profumo del mare, non è quello che si sente con il naso, il profumo del mare si sente con l'anima.
Il profumo del mare ti fa dimenticare che esisti in un corpo e per un istante percepisci l'eterno.


Niente può essere paragonato al profumo del mare.


Una volta vicino ad una donna ho sentito questo profumo. La forza di una donna è la forza della vita.

Non credo che lei abbia capito, quando le ho detto che percepivo il profumo del mare, però i suoi occhi erano lucidi, come i miei.
Quando un anima tocca un'altra anima, si sente il soffio della vita e sembra di non esistere. Senti il corpo espandersi e finalmente libero da esso, capisci che vivere o morire è la stessa cosa.


Nella storia, ormai abbiamo ripreso i nostri cammini, ma in un istante sono ancora li, con quel profumo, profumo di mare.
Sono fortunato perché ho avuto il piacere di vivere queste emozioni, e non è detto, che possa capitare, durante tutta una vita.
Ci sono storie d'amore che si rincorrono attraverso varie esistenze e chissà quando s'incontreranno; se mai succederà. 

Non in questa vita però.

Che la sua goccia raggiunga l'oceano.


Ma il profumo del mare.... è ancora con me.