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mercoledì 17 settembre 2025

Mi rendo conto

 Mi rendo conto...
Che ogni cosa che ci serve o ci occorre è già in noi, in quella parte che ci è stata sottratta, in quella zona ancora intatta e inconosciuta.

Così, appena nati, iniziamo a perdere ciò che siamo, mentre acquisiamo forzosamente quello con cui combatteremo sino alla fine, ciò che difenderemo fino all'auto consumazione.

Iniziamo a studiare ad apprendere nozioni, stati d'animo appropriati, morali, fino a dimenticare chi siamo realmente e per quelle idee, per quell'io fittizio, ci sabotiamo, ritenendolo vero e reale, il complesso diventerà guida e riferimento.

 Mi rendo conto...
Che ogni giorno, ogni attimo è unico ed irripetibile, eppure scorre senza di noi perché, non ci siamo più, nel mentre rincorriamo quello che ormai riteniamo essere indispensabile, mentre la memoria ha perso anche le ultime tracce della trafilatura subita e della sofferenza provocataci, crediamo e cerchiamo la felicità in mondo completamente fittizio; abbiamo l'oceano ma, cerchiamo l'acqua nel deserto. Trovarla o meno sarà solo mera ed inutile illusione.

 Mi rendo conto...
Che non riesco più a parlare, che non è utile (quasi sempre) provare ad aprire un piccolo strappo nella scenografia e ho troppi anni per averne ancora la "pazienza" di volerlo fare, ognuno è solo e deve/dovrebbe affrontare il proprio viaggio a ritroso, il viaggio dentro se stessi scalzo e senza miti, con selvaggia freddezza razionale, scevra da ogni piccola ombra di idee e memi aggiunti.

 Mi rendo conto...
Che ci sono persone che credono in Dio, altre in Budda, in Maometto, chi è animista o chi non crede in nulla, chi é di una fazione politica, chi di un'altra e chi di nessuna, chi vuole la guerra, chi cerca la pace e chi cerca di sopravvivere, chi nasce povero, chi ricco e chi viene ucciso; nella casualità dobbiamo trovare l'ordine, credo che questo sia il semplice, dolce e inesorabile gioco della vita.

Combatto ma, sono in pace, a volte soffro ma so di aver vinto, cado ma so già che mi rialzerò... Succede quando combatto per qualcosa: sia Amore o denaro, azione o contemplazione, quando siano battaglie effetti residui di impianti, di memorie cibernetiche, di un me fittizio, di un "Don Chisciotte" senza speranza alcuna e sempre ne pago il prezzo, non ci sono sconti o scorciatoie... Poi mi rialzo, con una meta di nuovo non fittizia; la mente più consapevole, più intelligenza, più piacere e lusso.

Libertà; di vittoria in vittoria senza fine... Mi rendo conto.

Respiro, godo la vita all'ombra di tutto e tutti, cammino felice e un tramonto mi rapisce, non lo vede nessuno, chiusi nei (finti) problemi, nella vuota corsa per arrivare a casa senza saperne neanche il motivo, eppure è li, tutti possono ammirarlo, tutti possono essere felici... È davvero così alto il prezzo da pagare per semplicemente fermarsi? Per capire che non ci sono altre strade, in fondo ed anche se non lo volessimo, dobbiamo respirare, mangiare e bere, dobbiamo curare noi stessi i nostri pensieri, le nostre emozioni e allora alziamo la testa e prima di morire... Viviamo! Mi rendo conto.

Respiro e so che questo respiro sarà unico in tutta la mia vita, un attimo dopo l'altro; respiri, attimi irripetibili, sento il sangue scorrere forzosamente e con irruenza nelle vene, il mio corpo, fedele ed instancabile compagno mi sostiene, mi porta ovunque e non sempre ne ho cura, eppure mi perdona, m'incoraggia e mi dice: "Dai, forza, sono con te; godiamoci questo giorno, respira lentamente e profondamente, la forza scorre: dentro, fuori, ovunque; tutto vibra... Ascolta e assaporane la musica, questo è il paradiso, alza gli occhi e guarda!"

 Mi rendo conto...
Che più si torna, più si gode, più si comprende, più si è felici e più si è soli; non è più bello o più brutto è così, semplicemente così.

Ho vissuto già molto: intensamente e con esperienze che potrebbero riempirne molte di vite ma... E ora?
Si, traguardo dopo traguardo, debbo imparare ancora, ricordare meglio che il meccanismo non comprende, non si spegne mai, non da tregue o pause, "approfitta" di ogni istante di carenza... 

Vorrei ciò che ho voluto, ciò che ho; il piacere di fare bene secondo natura, secondo la nostra natura, quella vera, trasmutare fuori ciò che siamo realmente (dopo averlo riconquistato, ovviamente); ritengo che alla fine sia l'Arte l'ultima frontiera e il momento di quando se ne potrà accedere senza profanarla. Mi rendo conto.

 Mi rendo conto...
Proprio ora ho nuove sfide da affrontare, non volute, non cercate; posso piegarmi sotto il peso problematico delle stesse e così sarà, eppure continuo a guardare l'orizzonte con i suoi tramonti e le albe, il mare e qualche amico, qualche attimo d'amore "rubato" e l'intelligenza capace del lusso.

Esiste il karma, quello dei nostri errori in questa ed unica vita, poi c'è la casualità, la etichettiamo come buona o cattiva, come fortunata o sfortunata, in realtà essa è solo casualità, comincia ad esistere con il nostro concepimento, anch'esso causale ed è possibile usarla per evolvere la nostra mente o per distruggerla, riteniamo di essere liberi, in realtà, siamo solo liberi di sbagliare... Mi rendo conto!

mercoledì 1 gennaio 2025

Capire, comprendere; consapevolezza e metanoia... Divenire 2025 gennaio

 

1 gennaio 2025, ora.

La conoscenza, a volte, arriva come un'illuminazione e allora diventa consapevolezza.

La consapevolezza, verificata attraverso: la nostra sensibilità di variazione cellulare/organica, i sogni ed infine dai risultati concreti e pragmatici prodotti diventa metanoia.

Solo qui s'innesca il concetto di giusto o sbagliato, esatto o inesatto, cioè è giusto, é esatto in riferimento al proprio insito ed individuale progetto.

Personalmente, molti anni or sono, ho smesso di pensare in termini di giusto o sbagliato in senso astratto e senza un termine di riferimento (in relazione a cosa?).

Cambiare il proprio pensiero, le proprie idee (metanoia), cambiarle profondamente, non verso una qualche idea, concetto o ideale migliore, secondo fideismi sociali, stereotipi, memi od altro ma, esclusivamente in riferimento al nostro "vero", al nostro progetto originario, ci fa scoprire la strada solitaria, che porta alla conoscenza e conferma di se stessi.

È una strada complessa, molto difficile in termini di scelte e di volontà, nonche di (apparente) elevato costo emotivo ed in questo implica un atto di "fede" (dal Latino fĭdēs che significa Lealtà o Fedeltà).

Richiede grande umiltà, prendere ogni pensiero, credo, convinzione, soprattutto le più profonde e radicate ed essere disposti a verificarle, in caso abbandonarle, facendo metanoia per avvicinarci a se stessi, "al'Io" reale, "uccidere" quello fittizio incuranti del dolore e del prezzo da pagare, certamente non è una scelta o desiderio di e per chiunque.

La metanoia si attua e passa attraverso il capire, poi comprendere per poi diventare consapevoli; un giorno, ci scopriremo "diversi", saremo "divenuti"; ciò che prima ci faceva arrabbiare, piangere o soffrire non ci "toccherà" semplicemente più, saremo più vicini a noi stessi, avremo conosciuto chi siamo realmente...

Costantemente continuando a verificare (organismico, sogni, risultati) ogni nostra idea, pensiero, emozione, convinzione saremo in costante divenire.

Questo processo, "il divenire", restituisce, aumentandole gradualmente, le capacità: cognitive, sensorie, energetiche, permette di riappropriarsi della propria casa, di scoprire che essa é priva di angosce, paure, insicurezze, ansie; di riscoprire il bello, ciò che da sempre era e che sempre era stato lì.

Apparentemente aver affrontato i "propri draghi" fa prendere coscienza che, tutti quei muri, fatti di convinzioni, memi, complessi, stereotipi erano solo parte della rete, parte di quella realtà immaginifica a cui, con tutto se stessi, ci si aggrappava, morendo senza aver mai vissuto; fondamentalmente quei muri semplicemente non esistevano.

La macchina é sempre attiva e cerca di ricollegare/ci, costantemente attua il suo scopo, non si può sconfiggere né affrontarla, la macchina è così simbiotizzata che è diventata le nostre convinzioni più profonde e radicate, le nostre idee, la nostra morale, la nostra "vita", non più distinta e distinguibile, l'amiamo e per essa c'immoliamo.

Un giorno, mentre si diviene, si sarà sorpresi da ciò che realmente si é, il nostro vero essere sarà novità costante, libertà senza paure, ansie o angosce.

In questo processo di metanoia; quando ciò che si sarà capito, poi compreso darà consapevolezza fino a far cambiare (come ritorno al reale di se stessi), ci si accorgerà e prenderà coscienza che, e solo a quel punto (dopo essere divenuti), si avrà davvero capito e poi ancora...


Nel mondo ci sono persone così, a volte entrano in contatto energetico tra loro e attivano anch'essi una "rete" ma, in questo caso, positiva nel senso che riverbera forza e potenzia.

Per lo più sono persone solitarie, mimetizzate nel sociale, combattono nel mentre si godono la vita, quando sbagliano pagano un prezzo più alto (... molto più alto) degli altri/altre.

A volte mi piace pensarla come la lotta tra il bene ed il male, tra il giusto e lo sbagliato; in realtà, ormai so e sperimento che il bene e il male così come il giusto e lo sbagliato non esistono, esiste semplicemente la vita o la non vita, l'esistere o l'Essere; in fondo siamo solo liberi di sbagliare...

Il sistema é dentro di noi ma, possiamo scegliere...

"Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." - Matrix



lunedì 4 novembre 2024

Livelli mentali, memoria e realtà

L'evidenza dovrebbe essere un riferimento fermo, imprescindibile, indiscutibile.

L'evidenza di essere liberi, di poter disporre del proprio tempo, di non barattarlo o venderlo in cambio di soldi o di uno stipendio, 

evidenza di stile di vita, di salute, di benessere, di felicità e di vita.


Siamo tutti dotati della possibilità di parlare, scrivere o esprimerci attraverso le varie arti. In effetti, considero che, per chi ci sia arrivato e sia realmente capace, possa trasmettere, nel modo migliore il proprio punto di visione e d'Essere, attraverso la pittura, la musica o la cucina.

Il limita di queste modalità espressive e comunicative è chiaramente il livello d'intelligenza del ricevente.

Personalmente, prima d'iniziare a scrivere e a volte a parlare, ho aspettato anni perché, i rischi più evidenti sono la presunzione e l'infantilismo; difficilmente ho incontrato persone consapevoli del proprio livello mentale reale, per lo più noto che, indipendentemente dall'evidenza del livello che ognuno ha conquistato e/o realizzato, si faccia un uso della parola o della scrittura, per non citare l'arte, totalmente "schizzofrenico", infantile.

È quasi "divertente" ascoltare i lamenti per un qualche malanno, per una propria insoddisfazione e senza soluzione di continuità "saggi" suggerimenti di vita, al bar o in un altro contesto.

Parole, non solo vuote e senza nessuna intenzione d'Anima ma, portanti, quasi sempre, insoddisfazioni, frustrazioni, fallimenti, desideri non realizzati.

Eppure al livello base, dove si é coordinati con il proprio Essere, con la propria Anima e che da l'autorità e l'accreditamento per potersi esprimere, pochi ci arrivano e ne hanno REALE consapevolezza.

In questi noto reale umiltà, qualità indispensabile all'intelligenza per poter progredire e conquistare spazi e piaceri, noto che più si è sconnessi, quindi stolti, e più rimonta la rabbia e la volontà di far prevalere le proprie idee, sia una discussione o un ragionamento.

Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto poco utile sia parlare; al livello base di sanità non si ha alcuna necessità di compensare frustrazioni o di cercare approvazioni esterne.

Al livello base di sanità si ha piena consapevolezza e contatto con la propria Anima che, è semplice evidenza, le memorie, i memi, gli stereotipi ed ogni convinzione legante e fideistica.

Senza il comprovato livello base (in termini di libertà, disponibilità di tempo, stile di vita, salute, benessere, felicità) il parlare è solo e semplice vuoto a vuoto, sciocco infantilismo; senza l'Essere; senza essere realmente divenuti, giunti almeno a questo traguardo base, le parole, i concetti espressi sono solo e semplice rumore.

Se le parole non vibrano Anima, se non trasudano realtà concreta e pragmatica evidenziano solo il personale vuoto.

I computer "parlano" già da moltissimi anni, ora anche attraverso ciò che definiscono intelligenza artificiale... Solo memorie, niente di più.

Il "contatto" vero e reale è purtroppo precluso, ho visto scambiare l'intelligenza con la quantità di memorie, ho visto apportare a supporto di un ragionamento ricordi anche di quaranta o cinquanta anni prima: episodi o altro.

La Mente si muove invece, su frequenze, su piaceri, traguardi raggiunti e sul contatto con l'Anima; si muove avanti o indietro, può raggiungere un livello superiore e poi tornare indietro e perderlo.

Se non c'è un sufficiente libertà, salute, benessere, felicità e stile di vita adeguato non si ha (avrebbe) il diritto di parlare e sarebbe utile con se stessi, averne consapevolezza... Beh, almeno per chi fosse realmente interessato a risolvere e vincere quel "gioco" chiamato vita.