"La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. Gente inconsapevole, gestita completamente. Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli. Chi non ha capito, non capirà mai. Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. Cosa vuol dire vivere e basta?
Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita. Il loro mondo finisce lì. Non sono in grado di percepire altro. C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Sono pochi, sono eretici, sono guerrieri." - Giovanni Cianti
Qualcuno cerca la libertà fuori di sé, qualcuno la cerca dentro se stesso, qualcuno ha smesso di cercarla, altri non la cercano proprio. La libertà non è lo scopo è la conseguenza.
lunedì 21 agosto 2023
Ho sognato delfini
giovedì 27 luglio 2023
Vibrazioni e frequenza

domenica 16 agosto 2020
Pezzi di conoscenza
Esiste una conoscenza profonda, vera, reale.
Una conoscenza che non é opinione.
Questa conoscenza cambia, ripristina tutto di se stessi, arriva all'anima, prima variando il campo eterico per poi fare da "taglia fuori" ad ogni altra cosa, non reale, conforme, viva.
Siamo circondati da pezzi di conoscenza e ogni pezzo é integro, completo a se stesso, ogni pezzo ridà il tutto.
La natura si muove solo su questa conoscenza e ogni pezzo dà la possibilità del flusso, costantemente ripropone la possibilità del pieno di noi stessi, della costante rinascita.
Solo ai Saggi é data la possibilità della conoscenza intera, globale, in quanto essi stessi sono essa; i Saggi hanno la capacità di partire da un qualsiasi punto, anche il più apparentemente insignificante e poter vedere e dare l'intero.
I Saggi possono muoversi tra il conosciuto e la Conoscenza, i Saggi costantemente giocano.
Chi comincia ad approssimarsi alla saggezza, vede questi "pezzi di conoscenza", questi sono sempre intorno a noi, sono costantemente dentro noi... Sono luce, sono come piccoli pezzi che, piano piano, nel corso della vita, occupano quel preciso posto, solo quello ed ogni cosa acquisisce significato, ragione di esistere.
Ogni cosa é in pace, fuori gioco, il gioco é già vinto ma, per ogni esistente (ognuno di noi) il gioco é tutto, é la differenza tra esistere ed Essere.
In questi giorni (agosto 2020) ho avuto la possibilità di potermi muovere tra conoscenza e memi, su un aspetto cardine dell'umanità, ogni passo ci approssima alla perfezione (per perfezione intendo la semplice e prevista realizzazione del personale progetto di natura), ci approssima alla saggezza.
Questo mese é stato per me, il vedere in modo cristallino e nella sua interezza, ciò che avevo solo visto a tratti, é stato guadagnare ancora strada.
Molti anni or sono, avevo potuto solo agire su me stesso, nel tagliare il cordone ombelicale per eccellenza, si perché ne abbiamo molti ma, quello principe é quello che la natura avrebbe previsto come il migliore ma, che poi si concretizza e realizza essere fonte della perdita: quello con la madre, sia essa biologica o altro.
La conoscenza, su ciò che comunemente viene definita come diade, non può nulla, persino il Saggio, alla fine deve arrendersi a questa... (In un certo senso).
La diede madre figlio, concepita come massima gioia e finzione, si é degradata fino a diventare culla della macchina, di ciò che riscontriamo costantemente in perdita.
Ad esempio, nella mia piccola esperienza temporale della vita, ho riscontro di ormai quattro generazioni della solita frase: "Ah ai miei tempi, cerano altri valori, oggi non c'é più nulla, tutto é cambiato".
Non é cambiato niente in realtà, solo qualcosa nell'esposto esterno, nella storicità.
"Da sempre" i genitori, intendono come realizzazione per il figlio il raggiungimento di una posizione "sicura", una sistemazione, una laurea un buon impiego, ecc. Si preoccupano (a volte) dell'educazione esterna, non dell'Anima dei figli.
C'era un tempo in cui i genitori e la madre in particolare, si preoccupava di dare la giusta direzione al figlio; giusta, nel senso, della realizzazione del proprio progetto personale, non delle mera compensazione dell'adulto genitore; solo ripetizione, infinita ripetizione senza senso.
Nessuno sa insegnare questo perché ne è privo per lui, perché nessuno di quei pezzi di conoscenza lo o la possono intercettare.
Tre settimane fa, un "ragazzo" mi ha detto: "Tu hai una buona fantasia", ho risposto come potevo, ai suoi memi; ma la risposta Reale sarebbe stata: "La fantasia non esiste", ciò che definisci fantasia è tutta strada che devi percorrere poggiando i piedi su quelle lastre, che definisco "pezzi di conoscenza".
La vita mi si palesa sempre più bella; ho conquistato tanti "Pezzi di conoscenza" ed essi mi danno l'intero.
Posso vedere una madre e un figlio che amoreggiano, perdendo in questo, se stessi, mentre assaporo un prosecco e ascolto musica.
Certo loro non lo sanno ma, certamente questo non li salverà; la vita è precisa, anzi, perfetta!
Non ammette scuse o cose del genere, del resto non c'é colpa razionale, è semplice ripetizione, semplice catena.
La catena costantemente ricostituisce se stessa, però esistono indomiti cavalieri, continuamente la vita produce leader sani; così per gioco, perché la vita ha già vinto, pone le cause, lo scopo; tutto insomma...
L'unico problema é per ciascuno di noi piccoli e momentanei apparenti di questa vita, di cui il più delle volte non ne saremo neanche coscienti.
Questa é la vita: semplice, meravigliosa, perfetta.
Il progetto in ultima analisi è solo godimento, costante paradiso.
giovedì 9 luglio 2020
Momento perfetto.

Avevo sempre in testa quell’Uomo, ciò che mi aveva detto e come fosse stato un appuntamento, lo vidi, proprio lì di fronte a me, sorrisi istintivamente e lui fece lo stesso. Quella sera cenai solo e malgrado lessi più volte quello che pensò di avermi spiegato, non potei rispondere ai miei interrogativi, anzi." dal libro - Come Gabbiani.
Siamo nati esclusivamente per questo, per il momento perfetto.
Siamo nati per vivere costantemente nel momento perfetto; eppure infinite distrazioni ci portano lontano, distanti; quello che era il miglior strumento a nostra disposizione (la mente), sembra aver perso la sua funzionalità principe: rispecchiare il nostro "es", la nostra Anima, rendendola storia.
La nostra mente risulta "fuori gioco", come fosse stata alterata: sa far bene calcoli, inventare nuove tecnologie, in un apparente progresso... La stessa che "schiaccia" ed imprigiona gli umani in problemi, paure, stress, schemi, modelli, status; portandoli fuori strada, fuori dal "momento perfetto".
Questa mente riesce a giocare tutto, compresa l'idea stessa del momento perfetto; a tutti ne da un pacchetto preconfigurato e così con tutto il resto.
Ogni cosa: dal divertimento, agli obiettivi, dalla morale, allo scopo della vita, sembrano non coincidere con l'Anima, con il progetto di natura.
Mi guardo intorno e vedo persone, arrabbiate, stressate, nella migliore delle ipotesi, le vedo rincorrere modelli, sogni che, una volta raggiunti non danno pienezza, non danno riscontro vitale.
Quello che era il nostro miglior alleato e strumento, é in realtà un congegno molto complesso e difficile da regolare e da tener "pulito", esatto.
Mi piacciono i gabbiani, vivono costantemente soli (mi riferisco a quelli ancora sani), a volte amano volteggiare con il loro compagno/a. Costantemente in contatto con il mare, con in metabolismo del sole, del vento, dell'aria.
Vivono il loro momento perfetto costantemente fino all'esaurirsi della loro esistenza e quando arriva l'ora, si adagiano sul terreno con lo sguardo rivolto verso ovest, lì dove tramonta il sole e lentamente si lasciano andare, soli, senza paura, nell'ultimo istante perfetto.
Pochi Uomini sono capaci del "momento perfetto", malgrado ogni possibile obiettivo o traguardo raggiunto, malgrado ogni possibile successo, risultano fuori gioco, hanno rispettato tutte le regole, tutte le morali ma, i conti non tornano.
Il momento perfetto non si coglie con la mente in seconda istanza, esso si realizza quando l'anima si riflette puntuale, esatta nella mente, nella storia.
Quando si ha perfetta coscienza: dell'aria che riempie i polmoni, e se ne gusta il sapore, della pelle in esatto piacere metabolico con l'ambiente; le emozioni assenti, la mente libera ha perfetto controllo e supervisione di ogni cosa che può cogliere e l'anima che riverbera godimento, nel mentre è già nell'eterno gioco.
Momento perfetto, l'unico scopo che da senso all'esistere, unico reale obiettivo, non ci sono altri motivi a rendere la vita degna di essere vissuta.
Se un paradiso esiste, questo è qui ed ora...
E si, esiste!
martedì 26 marzo 2019
I grandi uomini sono i più soli.
Ciò che riconosciamo simile ci piace, ci conferma, come se l'altro desse sicurezza a me.
Stesso vale quando ci troviamo in disaccordo, la contrapposizione rafforza me.
Ad un certo punto, può capitare invece, che ci si cominci ad interrogare sulle piccole cose e poi via via, pian piano, trovate le risposte e verificato che le risposte funzionino, ci si continui ad interrogare su tutte le altre e così si finisce per trovare molte soluzioni, che fanno verità.
Quale domande?!
Perché..?
Perché le donne si truccano o si depilano? Beh ora anche gli uomini...
Perché si rifanno le tette o si gonfiano le labbra?
Perché si diventa mercato, merce?
Perché l'intelligenza umana diventa serva di intelligenze "inferiori"?
Perché l'essere umano finisce con il diventare servo di un cane o un gatto?
Perché si accusa e si pretende?
Perché ci si costringe in schemi e orari?
Perché lavoro e vacanza e non semplicemente vita?
Perché una famiglia e dei figli?
Perché costantemente si distrugge ciò che si costruisce?
Perché si boicotta se stessi?
Perché la paura o la rabbia con cui si convive?
Perché si nasce e si muore?
Perché..?
Così da domanda a domanda, da risposta a risposta, seguendo quei piccoli segni lungo la strada, si trova il senso e ad un tratto si é in pace.
Ogni domanda pretende una risposta, se una domanda si da, la risposta esiste; il compito è trovare la risposta, il compito è quello di trovare l'unica reale risposta tra le infinite vere... L'unica reale!
Si diventa via via più "soli" pian piano che le domande a cui rispondere tendono a zero, si è soli perché non c'é alcun interesse a voler dire, a volersi confrontare, non si è più nel piano della dialettica.
Ad un tratto, in questo processo di profonda personale e onesta umiltà ci si trova "soli", non nel senso che comunemente s'intende, non nel senso di solitudine.
"Solo" nel reale senso della parola, nel senso in cui i padri la intendevano: dall'arcaico “sollus”, che significa “intero”, che non ha bisogno di altro per completarsi... Da per se forma un tutto.
Non c'ê più competizione o conflitto né identificazione, solo tensione positiva verso l'esatto, verso il senso compiuto del gioco. Il gioco continuo di adeguare il proprio "io cosciente" alla propria "anima", il gioco di dare l'intelligenza cosciente al proprio Essere, di trasformare un servo maldestro e antitetico, in fedele servitore.
La coscienza tocca, diviene, per un breve attimo, facente parte del sempre esce da quello che conosciamo come spazio/tempo ed in questo realizza lo scopo; molto più della visione o idea di paradiso; il fedele servitore vede per un attimo l'eterno.
Certo Bukowski intendeva altro ma, ognuno ha i propri problemi da risolvere.
"Sollus"...
venerdì 31 marzo 2017
Da oggi disponibile!
Come gabbiani. "Piccoli segni lungo la strada"


mercoledì 20 maggio 2015
Subito prima di riposare
A volte, persino difficile da ottenere, chimera di attimi fugaci...
Invece, la felicità è lo stato basico della vita riuscita.
Non c'e' altro scopo nella vita.
In questo momento assaporo un ottimo whisky, che un caro e prezioso amico mi ha regalato.
Un regalo importante, per la cura con cui è stato scelto, per le emozioni che il mio amico ha voluto comunicarmi, per la semplicità con cui me l'ha regalato.
Tanto lui sapeva che, avrei capito...
Dedico a questo whisky, rari momenti... La felicità...
Chiudo gli occhi... Immagino:
"ottima musica, al giusto volume per non coprire il frinio dei grilli, lucciole come a specchiare il cielo di questa particolare sera, profumate fragole che...
whisky, il migliore, che porta l'anima del mio amico... Quasi estate, temperatura perfetta, niente di più, oggi i miei sensi potrebbero percepire e apprezzare..."
Apro gli occhi e c'e' ancora di più, ora...
...
Ogni giorno qualcuno che conoscevi, un amico, un amore, se ne va...
Oggi se n'e' andato un altro; non posso dire che fosse un amico, nè che lo conoscessi bene;
l'ultimo ricordo che ho di lui risale a circa 36 anni fa: era sulla sua moto 125 cc, bello biondo, e nel quartiere dove abitavo, cortegiato dalle donne ed invidiato dai ragazzini :)
Capelli lunghi al vento, e quella macchia d'olio, lasciata probabilmente dall'autobus passato poco prima... Mi giro di scatto, richiamato da quel forte rumore di ferro stridulo sull'asfalto... Guardo... E' Fabio, mi dico... Porca miseria... Corro verso di lui, lo aiuto a rialzarsi; solo un po' di spavento e qualche insignificante graffio... Alla moto ovviamente, quelli che ci facevamo noi, non contavano nulla :)
"Sei ok?... Si tutto ok!"
Non l'ho più visto, poi...
Oggi se ne andato e questa volta, in modo definitivo... Non mi mancherà, come non mi è mancato in questi anni, ma ha fatto comunque parte della mia vita e qualche lacrima scappa...
...
Un giorno verrà anche il mio giorno, il mio turno...
Ma per chi non crede, come me, è il normale ciclo della vita; Vita perfetta, veramente bella...
Ho tutto ciò che un uomo può desiderare, così tanto che la felicità è poca cosa a confronto; la felicità non è uno stato da raggiungere esterno a noi...
La felicità è prevista, è la base per fare, è lo stato "normale" dell'esistere, subito prima dell'Essere.
...
Non trascorre giorno, in cui il Maestro, il mio, non mi passi per la mente, ora, mi rendo conto quanto fosse facile con lui, quando tutto sembrava difficile...
...
Ascolto ottima musica, accompagnata dal suono dei grilli, mentre le lucciole indisturbate compiono i loro riti; fragole, whisky, felicità, mentre qualcuno che conosevi continua a lasciare il mondo, altri nuovi arrivano... Che non conoscerò mai; è un bel modo di aspettare il tuo giorno... Oggi è il mio giorno...
Fino al giorno che sarò qui...
Senza rimpianti nè rimorsi...
Semplicemente da Uomo semplice...
Da Uomo...
venerdì 18 luglio 2014
Correre è come vivere...o no?
A volte assume la chiave metaforica della vita.
Cominci carico, riposato, con grande entusiasmo, ti senti padrone del tuo corpo, pieno di energie.
Parti, negli auricolari la giusta musica.
E' una calda giornata d'estate, di sole.
In breve, solo il ricordo rimane, di tutta quell'energia che avevi.
L'entusiasmo sostituito dal pensiero della strada che manca; ecco le prime crisi, le prime salite e la fatica si fa sentire forte, nel mentre continui a correre...
Così è la vita; trasforma entusiasmo e grandi slanci in ricordi e sostituisce ai sogni, delusioni e cadute.
Continuo a correre, continuo a vivere ed ogni salita è sempre più impegnativa;
così nella vita, problemi e difficoltà ti mettono a dura prova.
Quando corri puoi inciampare, cadere e farti male; allo stesso modo nella vita, puoi addirittura finire a mendicare in qualche stazione, e lo stesso avere la forza ed il coraggio di rialzarti.
...Continuo a correre, perfetta similitudine alla vita, infiniti imprevisti e nel mentre vai, ti lasci tutto alle spalle, solo...Corri...
Ogni sensazione si prova nella corsa: fatica, entusiasmo, a volte ti senti persino sicuro dei tuoi mezzi; un passo dopo l'altro, veloci si susseguono nel tempo che scorre.
Mentre corri, ti rendi conto che è possibile capire, comprendere, fin solo dove sei.
Mi chiedo se davvero il correre possa essere metafore della vita, perché mentre corro ed avvengono fatiche, crisi, imprevisti, soddisfazioni ed emozioni; mi arrivano i colori dei fiori, il profumo dell'aria, la carezza del vento sulla pelle...Come se, ed è proprio così, il paradiso tutt'intorno fosse del tutto indifferente agli umani, irrisori, destini.
Ieri un aereo civile è stato abbattuto da un missile, uomini sono morti, altri sono nati,
siamo appesi ad un invisibile filo, che è nulla per la vita ma, tutto per me.
Così mentre affrontiamo fatiche, spesso impossibili, dolori così grandi da non poter essere sopportati, la vita continua a ridere, dalla sua eterna calma, guarda irredente, senza curarsi.
Qualcuno vedrà i colori dei suoi fiori, i profumi dei suoi elementi, le sensazioni del sole sulla pelle?
Se solo potesse preoccuparsi di ciò, lo spettacolo ne sarebbe già ridotto e il paradiso perduto...Continuo a correre, così nel mentre fatico, posso assaporarne il gusto.
La vita, in fondo a tutta la sceneggiata e scenografia che l'uomo fa, non pone attenzione, né peso.
C'è davvero un motivo alla bellezza o al colore di un fiore, al suo profumo?
Alla perfezione del paradiso, nel quale viviamo?
Ad un missile che colpisce un aereo pieno di persone ignare?
Certo che esiste, ma anche se non ci fosse, cosa cambierebbe?
Forse il fiore o il paradiso sarebbero meno belli?
Le persone uccise, tornerebbero in vita?
La vita non si ferma a pensare, né a chiedersi il perché.
Continua lo spettacolo, senza memoria, senza smentirlo mai...Mai, un solo istante...Avrebbe corrotto se stessa e perso tutto.
Non c'è scopo e se ci fosse, non potremmo fermarci a chiedercelo, perché in quell'attimo esatto, avremmo compromesso l'unico vero motivo per essere qui: divenire ciò che siamo, godendo la vita felici.
Quel sottile ed invisibile filo...
Ogni istinto ha la sua casa,
ogni domanda la sua risposta...
Ogni problema la soluzione.
Allora, la corsa non è metafora della vita,
perché la vita non corre e non fatica,
semplicemente E'...
Vittoria, senza schemi.
Forse la corsa è, a volte, metafora dell'esistenza umana, di quella umanità ormai resa piccola e schiava... Ci sono in corso, importanti battaglie, nel grande gioco della vita, dove le ere, non sono che piccoli istanti e dove, solo gli istanti hanno davvero importanza.
Non abbiamo scelta, possiamo solo essere felici...
Siamo solo liberi di sbagliare :)
Correre, continuo a correre a Vivere...
Fermo nel fare e nel presente...
"18 luglio 2014
Estate, in questa parte di mondo".
mercoledì 2 aprile 2014
Centrato...Tutto qui...
" Nuova Zelanda; chissà perché la chiamano così...
E' una terra antica, come esistesse da sempre.
Sembra essere la porta d'ingresso preferenziale per questo pianeta, almeno per quello che ho visto, fino ad oggi, di civiltà diverse.
Porta d'ingresso, punto d'incontro; dove due dimensioni paiono quasi poter convivere, come fondersi.
Mi piace qui: nuovo per me, dove la notte dei tempi, sembra perdersi.
Un laboratorio, dove, intelligenze con conoscenze superiori alle nostre, continuano a sperimentare.
Ho visto, nella natura, nelle piante, negli alberi, numerose specie, innestate, non provenienti dal nostro pianeta.
Ho visto, anche persone, con molti tratti non umani; ma in fondo, cosa cambia?
Mi chiedo se c'è un fine o semplicemente, il fine è solo l'applicare l'intelligenza; se il fine è solo fare verità.
....
Poi d'un tratto...Continuo a fare i conti, con ciò che sono, con il mondo dove sono...
Le molte dinamiche, le molteplici emozioni delle persone, che provano a tirarti giù: rabbia, frustrazioni, vuoto, miseria, macchina, robot... A volte, una per volta, altre volte, tutte insieme...
capaci di tale fierezza, di tale dignità... Molti
uomini, non la conosceranno mai; eppure generano figli; per puro egoismo, come se fare figli, potesse dargli dignità...Come, potesse, in qualche modo, renderli Uomini...
Non sanno neanche essere come anatre, eppure, come bambini immaturi, dichiarano di voler bene, di saper Amare...
Non sono capaci di stare in piedi e credono di correre...
Non solo loro è la responsabilità, ma anche in quelle donne, che, a loro insaputa, gli danno quella apparente forza che, credono sia loro... Uomini, che non saranno mai, neanche come anatre...
....
...Nuova Zelanda, ho visto due dimensioni, qui...
Chissà quali battaglie, si stanno combattendo...Nessuno sembra rendersene conto...Nuove cose si stanno preparando, così, mentre impegnati nella propria routine, si consuma la propria esistenza, dimensioni diverse, cercano l'incontro...Modi di esistere diversi...
Potranno mai trovare una mediazione?
Ci sono piante, che appartengono ad altri mondi, che tranquillamente hanno fatto della Terra, la loro casa.
La vita, così perfetta, così effimera...
Sembra caotica, confusa, come questo "post"; eppure, quando la guardi, la osservi,
è un ordine perfetto, continuamente pulisce se stessa, rinnovandosi incessantemente.
In un battito di ciglia, non sarò più qui, così, come tutti noi; ma la Vita, senza minimamente accorgersene, procede senza interruzioni né salti.
Molti si chiedono dove andranno, se esista qualcosa, dopo la morte...
Io mi chiedo cosa esiste prima, chi ha chiesto di nascere?...Di esistere e magari, di provare ad Essere...
...Sono qui, ormai... E nessuno può insegnarti la strada, che porta dall'esistere, all'Essere...
Gran parte delle persone non hanno, né raggiungeranno neanche il livello di sanità di un animale, di un'anatra; qualcuno si pone problemi, che probabilmente non risolverà mai...
Ci sono forme di esistenza, che combattono battaglie così avanzate, che nessuna fantascienza può descrivere, né immaginare...
Se una qualche risposta a tutto questo esiste, allora, è possibile trovarla.
Centrato, in ogni momento, in ogni respiro; posso solo continuare a camminare scalzo....
Ormai sono qui, posso semplicemente, cercare di coincidere con il progetto, con ciò che sono e nel frattempo godermi il paradiso...
...E questa è già una risposta..."
venerdì 31 agosto 2012
A volte

A volte vedi esattamente, che siamo fatti solo per il piacere e che questo è profondamente connaturato al nostro essere...
A volte pensi o ricordi un amico, un amore, magari uno di quelli che sai non potrai più rivedere, ma anche questo suona come poesia della vita.
A volte percepisci l'aggressione di chi sta intorno, come ora, e ti dispiace, perché sai che sono persone che stanno sbagliando la propria vita.
Del resto l'unica libertà che si ha è quella di sbagliare.
A volte dimentichi che siamo qui in vacanza, che non avremo altre possibilità, possiamo solo preparaci al rientro. Credo sia questo lo scopo della vita e nel mentre ti perfezioni, metabolizzi il bello, il piacere.
A volte, a forza di guardare in basso, non vedi più i colori che sono in alto, sopra la testa.
A volte ascolti persone, che rinunciando alla semplice, naturale e personale responsabilità, raccontano di un paradiso, che un giorno,forse, potranno avere, che sarebbe li ad attenderle.

A volte parlano di Dio, immaginando che la loro mente, i loro pensieri, siano qualcosa di reale, come se questa "impressione" di esistenza, possa andare oltre questa dimensione, possa in qualche modo continuare.
A volte vorresti qualcuno con cui parlare, senza usare le inutili parole, così in modo semplice, da anima ad anima, ma parlano di Dio, usano parole, solo parole.
A volte cerchi di guardare il più lontano possibile, oltre ogni orizzonte, allora chiudo gli occhi, fermo i pensieri, dimentico di avere un corpo e...
A volte...nel mentre mi preparo al rientro.
A volte...
domenica 13 maggio 2012
Sempre in viaggio
Oggi ho scritto questa frase nel rispondere ad un'amica, mentre guidavo...
Sorpreso, come rapito, in un istante molte immagini mi hanno portato sensazioni forti, difficili, piacevoli.
Non mi sono mai fermato, eppure ci ho provato. Avrei voluto fermarmi in grandi occhi azzurri come il mare, avrei voluto spegnere ogni pensiero in certi attimi di felicità, avrei voluto arrendermi e fermarmi. In certi momenti, avrei voluto avere una vita normale, fatta di spesa al supermercato e di rientri a casa la sera, avrei voluto spegnere la mia mente, la mia anima.
Avrei voluto fermare il viaggio, finire la corsa, rallentare fino quasi ad arrestare...il mio cuore.
Avrei voluto... Ma la mia vita è un viaggio che non si è mai fermato, che non posso fermare, che non voglio, in fondo, arrestare.
Ho trasformato ogni delusione, ogni ferita, ogni offesa,
ho tradotto ogni ignoranza, ogni superbia, ogni superficialità,
ho affrontato ogni sfida, ogni paura, ogni speranza,
ho capito ogni cattiveria, ogni arroganza, ogni presunzione,
ho metabolizzato ogni cosa in delicate emozioni; in tenue ed indomita luce.
Solo, continuo il mio viaggio, tutte queste immagini che arrivano e mi riportano in così tanti luoghi che non ricordo più, in viaggi, esperienze, in angoli della mia mente dove volutamente, ho voluto perdermi.
Così tante immagini che fatico a ripercorrere, che non riesco a ripercorrere,
sempre in viaggio, rapito, mi siedo all'ombra di ogni momento, per un istante mi fermo.
Non cerco più la mia casa, la mia casa è il viaggio, continuo a viaggiare.
Decine d'immagini si susseguono, in istanti quasi a volermi distrarre e a tratti lo fanno, quel tanto che basta, per ridarmi le umani emozioni, quella profonda nostalgia, quel caldo tepore, quell'umana dolcezza.
occhi, ecco la pace, non quella che ho smesso di cercare perché non esiste, ma quella che ci rende invincibili, quella fatta di ciò che sei, quando, dopo aver dimenticato ogni cosa che conosci, aver lasciato ogni pensiero, ti mette davanti chi davvero sei, Sei.
Non proclami amore, non lo pensi, lo scrivi o lo dichiari, semplicemente lo sei.
E' una dimensione di quando l'anima, accarezza la mente, che come bambina, indifesa si accovaccia aspettando quel piccolo e sicuro abbraccio.
Ancora bambina, la mia mente si gode quella tiepida stretta, fermata ogni immagine, si ritrova anima.
Sempre in viaggio...
lunedì 25 aprile 2011
Il momento della verità
Tutta la nostra libertà consiste in questo: realizzare il nostro potenziale oppure no.
Non ci sono altre libertà possibili in questo pianeta, in questo tempo, in questo gioco. Certo ho molta tenerezza di me stesso, quando molto giovane, credevo che essere liberi consisteva nel poter fare ciò che volevi, quando volevi; magari anche in modo trasgressivo. Ma ogni tempo ha le sue regole, i suoi costumi, le sue morali, le sue trasgressioni.
Quanta tenerezza nel capire che non serve rompere o trasgredire, perché anche questo è un comportamento previsto; l'unico sistema è quello di rispettarle tutte, ma renderle relative ed ininfluenti per noi, dentro di noi.
Ma questo non risponde alla domanda. La risposta è semplice: certo che no.
C'e' un momento, per tutti, nella vita o meglio, alla fine della vita, che mi piace definire "Il momento della verità".
Prima o poi lo affronteremo tutti.
Alla fine del gioco quando avrai speso, dissipato tutte le infinite possibilità che hai avuto e non puoi averne più neanche una, cosa dirai a te stesso?
Domani è un altro giorno? No i giorni sono finiti, caro amico.
Quando pochi respiri ti separano da quel momento, forse, vorrai tornare indietro e chissà forse saresti una persona diversa; forse non saresti capace di odio, forse sorrideresti a tutti, forse apprezzeresti ogni respiro, ogni giornata di sole o di pioggia; ma indietro non puoi tornare e non puoi andare neanche avanti.
Sei solo, è il tuo momento della verità. Solo con te stesso, avrai la consapevolezza di aver vinto o sprecato questa vita o anche solo qualche giorno di essa.
Da diverso tempo non sono più capace di provare rancore, odio per nessuno; neanche di chi si approfitta di me e mi rendo conto che non è difficile.
Ho cominciato a far fatica a capire come possa nelle persone esistere cattiveria o senso di vendetta, comincio a non ricordare più il tempo in cui anche in me albergavano queste emozioni.
Ricordo un saggio, che quando parlava di quel momento lo descriveva con una similitudine:
"E' come quando arrivi all'orgasmo dopo aver fatto l'amore."
Il punto è che se non hai realizzato il tuo potenziale, quel momento è dannazione eterna.
Tutto qui!
L'unica libertà che abbiamo è questa.
Non pensarci, far finta di essere immortali, non ci farà evitare il nostro momento della verità.
Come ci arriveremo dipenderà da ciò che avremo fatto ogni giorno, da come avremo vissuto, se saremo stati capaci di realizzare il nostro potenziale, di riempire il nostro bicchiere.
Certo non mi riferisco a tutti, ma solo a quelle persone che non demandano la propria intelligenza, la propria responsabilità fuori di se; a quelle persone a cui cose come la speranza , la fede, la provvidenza, non solo non bastano, ma fanno sorridere.
Mi rendo conto che sono strumenti necessari, ma non per tutti.
Sarebbe bello che ci fosse sempre qualcuno che pensa a noi, ma si cresce. Il bambino non ha più bisogno dei genitori e grazie a questo comincia a scrivere la propria storia.
Arrivare al nostro momento della verità con il desiderio di due amanti, con la consapevolezza di aver dato storia ad ogni possibile proprio potenziale, di aver reso la propria vita un capolavoro è impegno costante.
E' poter rispondere a questa domanda: "Se oggi fosse stato il tuo ultimo mese, il tuo ultimo giorno di vita, cosa avresti fatto?"
In questo modo: "Quello che ho fatto!"
Ogni giorno.
Alla fine di ogni alibi, alla fine di ogni possibile, alla fine di ogni scusa: saprai chi davvero sei stato, chi davvero Sei!
Il momento della verità, ci aspetta, ci vuole: paradiso o inferno; è nelle nostre mani.