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venerdì 26 settembre 2025

Nei dintorni del Coraggio

Non molti hanno realmente coraggio, perlopiù scappano. 

Non perché scappare sia sempre sinonimo di codardia, piuttosto, a volte, é mancanza d'intelligenza.

Difficilmente si ha sufficiente comprensione, sufficiente autopercezione, tale da poter essere concretizzata attraverso reale umiltà; ritenendo di essere intelligenti e spesso, anche molto.

Così si scappa, relegandosi nella cieca convinzione di aver ragione; quale ragione?! Relativamente a cosa? Perché?

Ho analizzato, studiato, osservato questo particolare atteggiamento dello scappare, del fuggire, può essere schematizzato ed é ricorrente in questa tipologia psicologica con comportamenti ed atteggiamenti omologanti e risultati pragmatici scarsi, fondamentalmente, da perdenti.

Tra questi comportamenti ed atteggiamenti si possono riscontrare: abbandonare le situazioni quando bisognerebbe "tirar fuori le palle", questo vale sia per gli uomini che per le donne, fino all'emigrare in altri stati, quasi sempre, dopo aver fallito nel proprio paese, si fallisce in un altro o in altri; avere la tendenza alle chiacchiere che definisco "da parrucchiere" cioè, parole senza nessuna semantica reale, vuoto a vuoto, con argomentazioni negative su altri e/o giustificazioni personali, basate su scuse o realtà fittizie; hanno spesso un compagno o una compagna o qualcuno/a che utilizzano come "cestino dei rifiuti" inondandolo di parole ed elucubrazioni mentali prive di reali fondamenti, inoltre e quando gli viene permesso, tendono a fare "terra bruciata" soprattutto nei confronti del leader del contesto in cui sono riusciti (momentaneamente) ad inserirsi.

Esternamente propendono nel darsi importanza e non hanno reale capacità di vedere oltre le parole e di leggere le corrette intenzioni ed anche quando sono capaci e dotati di conoscenza, perdono per aver tralasciato un qualche aspetto o dettaglio.

Di fatto si accomodano in situazioni che giustificano con motivazioni a cui credono, spesso anche colpevolizzando gli altri per i personali errori; alla resa dei conti, risultano incapaci di autonomia, sia nella sfera lavorativa che in quella personale. In quest'ottica, non ne ho conosciuto alcuno che fosse riuscito in un lavoro proprio, mentre avevano la loro maggior efficenza come dipendenti stipendiati.

Lo stesso anche nella sfera personale, incapaci di dare reale valore aggiunto, reale avanzamento, reale amore, piuttosto cercando di immettere "senso di colpa", anche rinfacciando qualsiasi cosa abbiano creduto di dare o di fare.

Capaci di grandi (apparenti) imprese ma, in definitiva ed alla luce dei fatti, fallimentari.

Parlano anzi, sparlano di ogni cosa passandola per il loro filtro di (fittizia) realtà, possono essere simpatici, interessanti, talvolta, quasi carismatici, eppure é sufficiente osservare in modo scevro ed imparziale la loro vita, i loro risultati concreti, oltre le scuse che accampano e ogni maschera ed accomodamento si dissolve e cade.

Senza eccezione, si potrà verificare che: non hanno prodotto reali successi, anzi sono costellati da esperienze o fallimenti da cui sono scappati, non hanno uno stile di vita adeguato, per lo più parlano e spesso si trincerano dietro la stima e riconoscimenti che "altri" gli attribuiscono e stoltamente se ne compiacciono.

Scappano, continuano a farlo, costruiscono (apparentemente) e poi puntualmente distruggono ciò che hanno costruito, la mancanza di umiltà li rende per lo più, presuntuosi, in sostanza, non hanno una vera connessione alla realtà, alla forza, a loro stessi.

Tra loro si riconoscono e si rinforzano; personalmente, ho sempre perso, anche quando o investito molto su qualcuno di questa specifica tipologia, non hanno il coraggio dell'umiltà, si reputano però coraggiosi ma, sono visti ed il biglietto d'uscita che ho pagato è sempre stato molto oneroso.

Vivono nei dintorni del coraggio, spesso, di luce riflessa del prescelto di turno.

L'intelligenza, oltre a concretizzarsi in modo sostanziale e pragmatico si sostanzia in diverse e molteplici sfaccettature tra cui la capacità di poter comprendere la "relatività" e di saperla gestire.

Sia essa intesa come modi mentali, convinzioni, fedi, credenze, principi, morali, memi, complessi, stereotipi, ecc.

Tutto è relativo e l'intelligente ci "gioca" a proprio ed altrui vantaggio, non ha punti fissi di convinzione ed è costantemente in verifica e soprattutto, autoverifica. Più aumenta il proprio orizzonte, più è capace di relatività e più "gioca" solo, nell'apparente contesto e nella moltitudine.

Invece, questa tipologia psicologica, lascia il vuoto, dentro e fuori, spesso attenti alla forma, mai alla sostanza.

Potenzialmente avrebbero la potenzialità, a volte notevole, di gioco riuscito, eppure non viene storicizzata per un vizio di superficialità, un vizio di umiltà e di presunzione. Scatta prioritario in loro, il giudizio, il giudicare, prima ancora di mettersi in discussione, prima ancora di verificare la loro modalità ed i loro pensieri; ritengono così di mettere in salvo se stessi, rimangono, in realtà, in balia di memi, parte della "macchina", perfetti componenti e strutturanti della "rete".

Ripetono pedissequamente il circolo vizioso di azioni fallimentari, sempre...


... C'è continuamente una via, una strada; il progetto l'ha prevista, il personale progetto è comunque vincente ed in questo non siamo liberi, ovvero, siamo solo liberi di sbagliare.

domenica 22 dicembre 2024

Quasi Natale 2025... Un senso...

Nasciamo ed entriamo nell'arena della vita, molti hanno dei genitori che cercano, per quanto possibile, di ridurre o eliminare le difficoltà, i problemi ed i pericoli, ben sapendo che è solo un palliativo, più utile alla loro tranquillità che a quella dei figli stessi.

Entriamo nell'arena disarmati o nella migliore delle ipotesi, con armi spuntate, non adeguate.

Subito veniamo investiti di tutte le frustrazioni che dovremmo, a seguito dei consigli e degli stereotipi e a cui subito ci sottopongono, compensare.

Nella maggioranza dei casi, abbiamo tutta la vita già pensata, già decisa; pianificata o magari preparata; in subordine, ci viene
aperta una strada, la prima o  unica possibile, così che si sia tranquilli, così che i genitori possano dire e/o pensare: "Meno male adesso è sistemato".

In un certo senso siamo "sistemati" dalla nascita, fuorviati dal nostro vero ed insito progetto di natura, alla fine, comunque vada, seguiamo qualcosa: memi, stereotipi, complessi, frustrazioni, campi semantici e così iniziamo a girare a vuoto.

Magari qualcuno ha successo nel seguire la strada che qualcun' altro ha tracciato per loro ma, molti e soprattutto i più intelligenti, sentono quell'insoddisfazione, sentono che stanno tradendo il proprio in se, perennemente insoddisfatti, si piegano e si adagiano nella storia che, altri hanno scritto e deciso per loro.

I più intelligenti sentono che c'è "un Senso" sanno che debbono trovare una risposta per avere finalmente pace; li vedi e li riconosci subito;

sono lì nell'arena, non importa se in piedi o caduti, se pieni di paura, se traditi o sconfitti, se piegati e feriti perché, ti basterà guardare i loro occhi per scorgere qualcuno/a che non potrà mai arrendersi, che non potrà mai essere sconfitto.

Malgrado la paura, malgrado tutti i condizionamenti che hanno/abbiamo dovuto subire non possono/possiamo barattare l'Anima per la una Fantomatica tranquillità.

Si riconoscono subito; sono lì soli, non importa se insieme a pochi o a tanti, sono gladiatori solitari, con l'Anima incorruttibile; hanno piegato il loro orgoglio, ogni loro idea o convinzione, ogni fede o profondo principio; hanno preservato solo il loro "In Se".

Possono perdere, subire ingiustizie o sbagliare ma, non possono essere sconfitti; loro sono costantemente altrove.

Li ho visti investirsi al 100% in qualche progetto, in qualche loro visione, li ho visti traditi e umiliati, eppure i loro occhi, i loro occhi lucidi e vitali non hanno mai smesso di sorridere di riverberare il campo eterico e quella forza che solo pochi sanno di non dover mai tradire.

Sono gladiatori in costante e continua rinascita, in continua metanoia; gli altri cercano in loro dove sbaglino, dove siano incoerenti, cercano ogni loro punto debole, eppure, non vedono l'unica cosa che ha ragion d'essere vista: la loro Anima.

... Ma non possono vederla, chiusi in una scatola dove essi stessi hanno deciso di vivere, fatta di tranquillità e copioni e che altri gli hanno precostituito... Li vedono e li vogliono secondo i loro diktat o schemi, li vogliono rispondenti ai loro piccoli limiti 

Così ho perso tanti tanti amici e qualche Amore ma, non c'è prezzo che non si possa o debba pagare.

Ho combattuto così tante battaglie che nemmeno le ricordo più tutte, atterrato, piegato e sconfitto, ho passato notti insonne, senza vedere via d'uscita, come sempre da solo ma, in qualche modo, alla fine ho vinto... Verso Natale... Un senso c'è!


giovedì 17 aprile 2014

Il mio viaggio...Nella vita...

18.000 km ad ovest - Nuova Zelanda
(Queste righe sono per chi ha reso possibile il mio viaggio: i miei genitori.)

Succede sempre cosi:
quando sei lontano da casa,
la mente si attiva attraverso
quei meccanismi,
sempre uguali.

Mentre stai bene,

"arrivano segnali da lontano";
così, ho imparato ad usare anche la macchina e la lascio fare.

Così, nel mentre, mi godo ciò che vedo.


Come foto nella foto...In chi la fa...In chi avrebbe voluta farla...

Quando sei lontano da casa...


Però, ho solo un piccolo problema: qual' è la casa di chi non ha casa, di chi, è sempre a casa.

Già :-) ... C'è solo questo piccolo problema.

Spesso penso al mondo, al nostro, alla Terra, ma questa è casa mia; mi chiedo.

Il nostro universo, è casa mia, mi domando.

Spingo i pensieri e le immagini, fin dove voglio e poi mi chiedo, ma fin dove posso arrivare; è casa mia?

Sono fuori casa, fin da quando sono nato.

Certo, qualcuno potrebbe pensare, che non ero atteso, ma chi, in fondo, lo è stato davvero?

Penso ai miei genitori, penso a loro, come può un figlio "parteggiare" per uno o per l'altro?

Come?

Come può un Uomo (essere umano), non amare il proprio figlio; eppure, succede spesso.

E poi si torna, al solito, annoso problema: cosa vuol dire Amare? Chi ne è "capace", tecnicamente, intendo.

In fondo; chi è capace di Amore, conosce il paradiso in questa vita e questo non è spiegabile; eppure, anche il paradiso è fenomenologia.

...Non sono a casa, ancora no.

Ho tutto ciò che un Uomo, possa desiderare, avere o quasi...

Faccio ciò che voglio, quando voglio...

Ma anche questa, è fenomenologia.


---

Penso a mio padre, sono fiero di lui: lo vedo, fin dove non immagina...

Penso a mia madre, la vedo e lei lo sa, sono fiero, di lei...

A volte sono incazzato, e mi chiedo: ma non potevate andare al cinema quel giorno? :-)
Cazzo! Magari, ora, sarei ancora a casa.
Quella casa, dove niente comincia, dove l'essere è, ma già questa è fenomenologia...Perché penso...


Vale la pena, provare tutto ciò che provo e sperimento?
La verità è, che non lo so.

Se voi, avreste voluto tutto per me; sappiate che c'è l'ho.
La mia vita è piena e felice.

Dovrei dirvi: grazie? :-)

Invece, sono incazzato!

Voi eravate già qua, e se le fregature si danno agli amici; allora, grazie!

Del resto, ora ho un figlio, anche io, come posso biasimarvi?

Sento l'Amore, che ho per lui e capisco, quello che voi avete per me.

Allora, sappiate; che capire, non è come divenire e solo dopo, si capisce.

Beh! Si, sono incazzato, molto incazzato, ma a cosa serve :-) Ora, grazie a voi, sono qui e sappiate, che venderò "cara la pelle".

...Se avessi una casa, potrei almeno dire, che ne sono distante...se avessi, una casa.

...La mia casa è qui, ora...o forse, no.

Posso avere una casa nel fenomeno? Perché no? Perché?...

Tutto sarebbe più facile, ma tutto è facile...Facile...

...

Ho quasi 50 anni, il potere della vita è pieno...Mi avete messo di fronte ad una bella sfida, io l'ho accettata, semplicemente questo!

...
Rispetto i vigliacchi, mai nati, a volte, persino li invidio...
A volte...

Voi, invece, mi avete insegnato il coraggio, la dignità e, non è poco; poi mi avete insegnato tante altre cose, ma soprattutto, mi avete insegnato, ciò che pochi insegnano: ad essere felice.

La vita è fatta così, che vogliamo farci? :-)
...

Voi, mi avete accompagnato, in questa vita; io, non ho potuto farlo.

Ho, solo, potuto sentire il vostro Amore...E, se la vita è questo, va bene così, cazzo!
 
...
E, siccome, nessuno, è mai venuto a raccontarmi, cosa succede dopo...Io dico, semplicemente, vaffanculo...
 
Ho quasi 50 anni, sono a casa in ogni luogo, eppure, cerco ancora la mia casa, pur sapendo che non c'è...
...
 
Affrontare la macchina, non si può...E chi l'affronta, sa il perché...E' una questione tecnica...
...
 
Non sopporto, chi chiede grazie o che chiede scusa...
 
...
 
So che capirete, perché siete intelligenti, perché io sono vostro figlio e ne sono fiero!
...
 
Casa, forse è la felicità?
Allora, sono a casa...
 
 
Ma a me non basta :-)
 
...Angolo di paradiso?...
 
Eccolo, questo è un angolo di paradiso...
 
E, il paradiso non ha angoli.
 
...
 
La vita è così, è una fregatura, l'unica che sia possibile avere... :-)
 
...Ai miei Genitori...a mio figlio...A me...
 
Perché, credo, che alla fine, non importi come e perché si sia arrivati qui, né, tantomeno di lasciare un segno, perché qualsiasi segno è effimero. Un giorno, abiteremo altri pianeti, tra qualche generazione, tutto sarà cambiato, diverso.
 
Eppure, ovunque saranno, i figli dei nostri figli, qualcuno continuerà a cercare quel passaggio, qualcuno in qualche remota spazio, continuerà, magari con tre pezzi di legno, a costruire una panca su un torrente, a creare il suo angolo di paradiso, dove sedersi a rifare se stesso o a contemplare la bellezza, senza mai smettere di stupirsi, di godere...Come l'acqua che scorre...Tutto qui :-)

domenica 22 settembre 2013

Ho conosciuto...

Ho conosciuto un Uomo in grado di fare verità.

Ho conosciuto un Uomo capace di Essere.

Ho conosciuto un Uomo capace di generare, ciò che gli uomini chiamano miracoli.

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha insegnato a camminare.

Ho conosciuto un Uomo di cui non ho mai intravisto i confini.

Mi piace credere di averlo conosciuto, ma lui era sempre altrove, li dove solo pochi arrivano...

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha insegnato, tutto ciò che conosco e soprattutto,  ciò che diverrró.

Ho conosciuto il Maestro, il mio maestro...Non aveva tempo...Non aveva età...

Ho conosciuto un Uomo...

Ora...Il suo ultimo insegnamento il più difficile, il più duro di tutti...

Non tornerà più...Per aiutarmi a capire, non tornerà più...

Non passa giorno....In cui non cerchi di comprenderlo, in cui il pensiero non vada a lui...

Semplicemente inarrivabile...

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha indicato la strada per il paradiso...
Ora sono in quel paradiso; grazie a lui!

Ho conosciuto un Uomo.


martedì 10 settembre 2013

200...220...240...e poi oltre...

E' quasi notte, ormai...

I riflessi si fanno pigri, i muscoli poco rispondono; il tempo passa.


Ormai fatico; fatico a superare i 260 km/h, sono stanco e il tempo passa.

Che bella giornata! Giorni che valgono una vita! Oggi vale una vita.

Non posso rinunciare a vivere, non lo faccio e non lo farò.

Oggi sono felice! Questo è tutto.

Oggi è già ieri...Il tempo passa.


Mi hanno insegnato, che in certi momenti, bisogna reagire, non pensare...

Non lo farò, è troppo forte e bella questa emozione, non vi sfuggirò...La guarderò, dritta negli occhi, fino in fondo...Non abbasserò lo sguardo...
Pronto a pagarne il prezzo.

E' con me! Lei.

Il suo profumo, il suo sapore...

Potrei fare...Starò fermo...Ancora una volta...

Ancora una volta le permetterò di lasciarmi, di andar via, ancora una volta.

Potrei...Starò fermo...Ancora una volta...

La sua libertà è più importante di ogni cosa, anche di me.

Ancora una volta, pronto a rischiare tutto...Ancora una volta...

Il coraggio di stare fermo...Lui conosceva l'Amore...Ancora una volta...

Le cellule che danzano, non posso fermarle e non lo farò...

Come se non gl'interessasse più appartenere a questo corpo, come se fossero altro da questo... 

Gioco con i pensieri e le immagini, gioco, mentre lacrime continuano a scorrere, anch'esse come non appartenessero a questo tempo, come venissero da un tempo lontano, ormai remoto...Ancora una volta...


Da quel tempo in cui credevo di amarla; non potevo, non ne ero in grado; da quel tempo, dove il tempo si ferma...e ora, che potrei...Ancora una volta...


Corro, faccio fatica; riflessi pigri e muscoli che poco rispondono.

Non c'e' velocità che possa raggiungere, che mi faccia allontanare, non ci riesco...Il suo profumo, il suo sapore è con me, inutilmente corro...

Il tempo passa e non ci aspetta...

Resta con me...Non te lo chiederò, ma resta con me...Ancora una volta...