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lunedì 21 agosto 2023

Ho sognato delfini

"La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. Gente inconsapevole, gestita completamente. Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli. Chi non ha capito, non capirà mai. Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. Cosa vuol dire vivere e basta?
Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita. Il loro mondo finisce lì. Non sono in grado di percepire altro. C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Sono pochi, sono eretici, sono guerrieri." - Giovanni Cianti


Questa notte ho sognato delfini... Nel loro apparente nuotare e saltare, giocavano come è loro solito fare; li guardavo attraverso quel mare blu e celeste, cristallino e calmo.

Ogni cosa o quotidiano affanno d'un tratto, era privo d'ogni interesse, di ogni emozione; l'unica sensazione percepita era la piacevolezza e la calma del gioco, fine a se stesso, il gioco per il gioco, come puro e semplice piacere, nient'altro.

Non ho mai cercato la sicurezza e la tranquillità nella mia vita, anche perché ritengo non esista e che sia solo frutto dell'immaginazione e della cultura,

non ho mai rincorso carriera o posizione sociale,

non ho mai cercato una famiglia o qualche contesto simile; per lo più sono stato e sono un viaggiatore solitario ed in fondo, lo siamo tutti.

Ho vissuto grandi Amori, ho dovuto guadagnarmi ogni cosa e pagarla a caro prezzo, ho attraversato enormi dolori e sofferenze, vittorie e sconfitte (molte); ho fatto così tante esperienze che sembrano non poter essere contenute in una sola vita.

Sono stato pescatore, pastore;
ho vissuto in strada e svolto molti lavori e girato molto nel mondo... 

Mi percepisco come un'unità, non pensiero ed Anima o come più parti componenti l'uno ma, semplicemente Uno; mi riscontro integro, gli errori (tanti) che ho commesso non ne hanno compromesso la sostanza e l'integrità.

Siamo dotati di questo super potere che ci rende quasi intoccabili, puri...

Saremmo pressoché perfetti in un paradiso, habitat ed humus, in un costante stato di grazia, invece, ciò che definiamo libertà ed autocoscienza, hanno reso possibile quello che riscontriamo, quello che certifichiamo come realtà fallimentare, non adeguata.

Ritengo che, malgrado tutti gli sforzi e la tensione atti al miglioramento del nostro mondo, si sia comunque fuori strada, come se fossero gli sforzi di un bambino immaturo nel voler volare con una scatola di cartone che lui immagina come un aereo od un mezzo spaziale.

La libertà ci ha reso schiavi della nostra mente, delle sue immagini e modelli.

Senza capacità di "leggere dentro" tutto è perso, tutto è semplice e vana corsa... 
Verso dove?
Verso qualche effimere e temporanea sicurezza?
Verso qualche anno di quella che definiamo: "vita serena"?

Siamo giocati e costantemente anticipati, crediamo di controllare nel mentre siamo controllati ed usati.

La libertà, per quanto mi riguarda, consiste solo nella possibilità di sbagliare, no, non siamo liberi o per lo meno, lo siamo entro le regole della natura che non possiamo avversare, pena la perdita di senso, l'angoscia, la malattia, la morte... 

Esistono persone che hanno, in qualche modo, visto il gioco e con profonda umiltà hanno messo tutto in discussione, qualcuna si è persa per sempre, altre hanno vinto o sono in partita; è semplice riconoscerle, il solo stargli vicino aumenta il livello energetico, a volte migliorano anche qualche piccolo o grande malessere, non è importante essere o non essere d'accordo con loro, vederli o non vederli, queste persone, normali individui che non hanno mai smesso la verifica, se lo vogliono, possono aprire mondi e reali visioni, solo per puro e semplice piacere personale, anche se quasi sempre preferiscono passare inosservati, ogni tanto, si mostrano e chi può vederli, fa festa.


... Questa notte ho sognato delfini...





giovedì 14 luglio 2011

C'era una volta

C'era una volta un gruppo di amici,
uno di loro chiese:


"Se oggi fosse stato l'ultimo giorno della tua vita, cosa avresti fatto?"
Un altro rispose:
"Volare".


Così comincia questa storia....

Gita in barca e cena con gli amici, è questo il mio limite.


Forse esiste un luogo dove i pensieri generano realtà, forse esiste un luogo dove in base ai nostri pensieri viviamo e costruiamo il nostro destino.


Ancorati alle nostre idee, come se quelle idee fossero inamovibili ed anche se ci sforziamo di discuterle, da qualche parte sappiamo che non vogliamo abbandonarle.
Siamo aggrappati a quelle idee con le unghie e con i denti, come se non potesse esistere altro modo, come se quelle idee fossero davvero nostre, come se noi fossimo quelle idee.
Spaventati ed impauriti, ne diventiamo schiavi inconsapevoli.


Quel luogo esiste, quel luogo è il mondo dove viviamo.


Nessuna idea, non essere legati a nessuna idea, nella corrente, senza paura, mi lancio e allora scopro che so nuotare, nella corrente mi diverto, senza idee, le posso usare tutte, perché non sono nessuna di quelle idee.


Gioco con quelle idee, come gioco con gli amici.
Ma cos'e' un amico?
Ogni definizione che possa trovare è comunque un idea.... e allora?


Un amico... cos'è? Non lo so!


Però so chi vorrei avere al mio fianco e che non si tirerà indietro,
so che un amico ti vorrà aiutare, senza nemmeno farsene accorgere,
so che un amico condivide una risata, una cena, che ti da calore,
so che un amico percorre un tratto di strada di vita con te e poi magari non lo vedrai più,
so che puoi guardare negli occhi un amico e non dirgli nulla,
so che puoi giocarci insieme, e che sarà pronto a tenderti la mano.
So che un amicizia si costruisce, 
so cosa provo quando incontro un amico,
so che è bello stare insieme agli amici.


Come andrà a finire questa storia?


Mi sembra quasi ovvio che, se questi amici,
ognuno per se saprà abbandonare quelle idee, si proprio quelle a cui sono più profondamente legati,
se sapranno immaginare, 
se sapranno guardarsi allo specchio,
se sapranno nuotare nel fiume e nella corrente,
se sapranno vedere chi sono, ed aumentare la capacità del piacere,
e se soprattutto sapranno esserne all'altezza,


non potranno che divertirsi insieme e costruire il mondo, l'universo come lo immaginano....


non potrà che essere una bella storia,


un centimetro alla volta!




Bella giornata!!



venerdì 10 giugno 2011

Ancora insieme...Io c'ero

Come uno spazio bianco: si può disegnare, dipingere, scrivere, immaginare e persino sporcare. 

Uno spazio bianco è l'infinito di possibilità, spazio  creativo, lui è li che ti guarda e come specchio ti rimanda ciò che sei: a volte sembra sorriderti, sfidarti; sembra arrabbiato, giocoso, quasi irriverente, in realtà è solo uno spazio bianco.

Se riuscissimo ad essere come uno spazio bianco...
ogni incontro....un nuovo incontro; invece la nostra memoria ci anticipa, ci costringe, ci lega, rende l'incontro già vecchio, magari scontato. La nostra mente cerca conferme, cerca riferimenti per la memoria.

Questo "meccanismo" va parzialmente in crisi quando si rincontrano delle persone, degli amici, che magari non vedevi da 30 o più anni, allora avendo perso l'immediatezza del contatto con noi stessi, non avendo punti di riferimento nella memoria; si è emozionati, quasi spaesati.

Le emozioni prevalgono sul controllo, come se si dovessero sempre controllare, quasi temendole, ma senza emozioni cosa saremmo?

Eppure ognuno sembra preoccuparsi di fare "bella figura", quasi a dimostrare qualcosa....ma che cosa? 
Più si è carenti di autorealizzazione e più si ha il bisogno di dimostrare fuori, a volte ho l'impressione che anziché crescere e progredire si regredisca. Intanto sono passati 30 anni.

E' bello vedere ognuno dei vecchi amici, è come fare un viaggio, un salto nel tempo, in un secondo sono 30 anni dopo. E' affascinante, un salto temporale che la mente inizialmente fatica a cogliere: in un attimo vedere la storia di tanto tempo, di ciascuno di noi.

Certo ci vuole anche coraggio, non è per tutti, però, malgrado gli "acciacchi", i tanti colpi presi, qualcuno ha la voglia e la forza di poter dire "io c'ero".

Anche questa è una vittoria! Un pensiero va agli ex compagni che "non ce l'hanno fatta", ma la vita è una corsa senza soste e allora guardo gli amici sorridenti che ho vicino: il mio compagno di banco, gli altri; che bello!

Ormai uomini e donne grandi! Ho voglia di affrontare quel foglio bianco, che mi guarda, adesso con amore e benevolenza.

Ci incontriamo, ci sorridiamo, ancora una volta con quella modalità di ragazzi, niente esiste intorno: nessuno si accorge come le persone nei paraggi ci guardano, qualcuno ride, quasi giudicando, in realtà geloso di quelle emozioni che saltano la testa ancora confusa e arrivano dritte al cuore.

Si coglie l'anima, di ognuno che si espone, come avesse ritrovato una parte di se che credeva persa, dimenticata. Ancora insieme, quei ragazzi sono ancora insieme.

Forse nessuno ha fatto nella propria vita ciò che avrebbe voluto, non so se ora qualcuno è davvero felice, certo lo vorrei, mi piacerebbe poter dire a me stesso, ce l'hanno fatta! 

Mentre accarezzo questo spazio bianco, guardo la fotografia e più la guardo più vedo i "soliti ragazzi", e i sorrisi non sono semplici sorrisi da fotografia, ma vengono da dentro, rompono tutto; sorrisi che scaldano i cuori.


Piano piano, senza quasi accorgersene, la tensione lascia il posto al desiderio di colmare qualcosa lasciata in sospeso, ed in qualche modo si colmano gli spazi e molte cose vanno in calma. 

Certo ognuno ha grandi problemi, ma sono i problemi che ci danno la possibilità di crescere e di evolverci; anzi è il modo in cui si affrontano e si metabolizzano che dà questa possibilità.  

E alla fine arriva Polly,
faccio fatica a ricordarla, eppure quando i professori facevano l'appello il suo cognome precedeva subito il mio.
Lei più di tutti si muove su due livelli, lei più di tutti deve colmare uno spazio, deve rimettere pace dentro se.
E' come se si sentisse sempre di troppo, è persino assente nelle vecchie fotografie, si è un caso; per chi ci crede. Se la conoscessi, direi che sembra muoversi su un apparente tranquillità, una tranquillità che ha voluto a forza e a fatica costruirsi, poi c'e' come un cuscino d'aria e sotto ancora, tante cose da rimettere in calma;  come lava in cerca di un passaggio.
Sempre attenta, delicata, come si sentisse sempre fuori posto, con quella sensibilità che solo persone che hanno molto sofferto sviluppano; ma non la conosco.

Nessuno vorrebbe che la sera finisse, eppure il tempo, come la vita non conosce soste,
il locale ormai vuoto, è molto tardi, anche se nessuno guarda l'orologio,
è ora che ognuno rientri nella storia, in quella che si è costruito.

Ma la vita è piena di possibilità e ogni giorno si rinnova, non permettete a nessun giorno di passare in modo indifferente sotto i vostri occhi, non permettete alla vostra vita di passare indifferente.

Certo ormai il ventaglio infinito di possibilità che avevamo alla nascita, si è ridotto notevolmente,
non potremo più fare gli astronauti, gli scienziati o chissà quali altre cose avremmo voluto; però possiamo ancora essere felici, realizzare ancora molte cose, tra cui la nostra vita.

Grazie per la bella serata, per le belle emozioni,
per aver reso amico il tempo.

Al prossimo incontro...

sabato 2 aprile 2011

Tra sogno e realtà.

Troppo tempo è trascorso,
troppo tempo è passato,

ho attraversato tante di quelle vite che non ne ho più ricordo,
guardo attraverso le grandi vetrate, così tanti aerei in arrivo ed in partenza,
così tante luci, la città illuminata e vasta da non vederne i confini,

in un hotel; sono seduto all'ultimo piano,
New York sembra così silenziosa, la musica in sottofondo,
colonna musicale delle emozioni, che confuse rincorrono i pensieri.

Al centro del mondo, nel mezzo di una grande metropoli,
con tutto quel traffico nel cielo e nelle strade che da qui, sembra appartenere ad un'altra realtà,
posso godermi tutta la solitudine possibile,
fuori dalla storia, nel centro del mondo, tra milioni di persone,
un numero tra i numeri, una profonda e incoraggiante solitudine.

Ascolto la musica, guardo le migliaia di luci che sembrano sospese,
se sparissi, nessuno se ne accorgerebbe; sono a casa, libero.

Accarezzo il mio bicchiere, solo, in mezzo a tante persone.

Troppe vite trascorse per ricordarle tutte, per ricordare lo scopo di ognuna,
troppe vite trascorse per dare uno scopo alla vita attuale; non ho più bisogno di uno scopo,
vivo; questo è lo scopo. Sorrido, la solitudine mi conforta, mi coccola, mi tiene con se, libero; senza uno scopo, senza una meta.

Troppe vite trascorse, migliaia di anni passati a cercare un motivo, se poi serve un motivo;
una vita segue l'altra, ogni vita che vinci, senza fine. La testa si perde, ha paura, vorrebbe riferimenti, ma preferisco la paura, senza riferimenti vaga, e come ogni volta non mi seguirà nella prossima vita.

Ancora una volta nascerò dimenticando tutto, ancora una volta affronterò le stesse domande,
ancora una volta attraverso questo mondo od un altro, ancora una volta strumento, ancora una volta,

la fine di ogni tempo, la fine di ogni gioco, la fine di ogni spazio, di ogni storia,
la mente si perde nel tempo infinito, la testa ha paura di non avere uno scopo, e mentre guardo gli aerei che senza sosta sembrano rincorrersi, do uno scopo ai miei pensieri, come per gioco,
immagino un luogo con tutte le persone care che ho avuto in questa vita, sempre appagato e sereno, il luogo più bello che possa sognare, vicino a Dio, come fosse il paradiso, un luogo dove un giorno potrò andare e fermarmi per sempre,

e questo è lo scopo? Mi chiedo.

Accarezzo il mio bicchiere, ormai quasi vuoto; sento una morsa, al pensiero del sempre, ma poi sorrido sereno, perché non è quello lo scopo, sorrido perché lascio la testa a pensare ciò che vuole,
mentre io mi godo il panorama, la solitudine, la libertà.

Troppe vite trascorse, per credere ancora ai miei pensieri,
ad ogni vita una nuova testa, senza ricordi, senza pensieri, ma troppe vite trascorse,
quasi annoiato, attraverso le grandi finestre guardo questo mondo,
fino alla fine di ogni tempo, oltre il tempo,

crocevia di energia, che sostanzia me in questo momento, niente altro, la testa si perde, ma io mi godo il momento ascolto la musica, libero da ogni pensiero,

troppe vite trascorse, per credere ancora in uno scopo, la mia testa ne ha bisogno, ma io no; sorrido
tranquillo mi godo il silenzio che proviene da fuori, ed il rumore delle luci che in lontananza come tante candele vibrano.

Attraverso ancora un'altra vita, e mi chiedo se riuscirò ad incontrarla ancora,
non ricordo neanche in quale tipo di esistenza fui con lei, ma la ricordo, anzi la percepisco.

Fino alla fine di ogni tempo, in dimensioni dove il tempo non c'era,
troppe vite trascorse, e mi chiedo se in questa vita riuscirò ad incontrarla ancora una volta, ancora con lei,
o quante vite dovrò ancora passare, ma la rincorro attraverso ogni vita,

rincorro i suoi occhi, rincorro il momento in cui tutto si annulla, rincorro il momento in cui tutto si ferma, in cui lo scopo non serve, tutte queste esistenze, per un solo secondo, per un solo momento,

per un unico istante, ancora una volta, ancora sfiorarsi, ragione del tempo,
ancora un istante, ancora una vita, giocare, ballare, essere l'origine e la fine,
l'inizio e lo scopo,
ancora una volta incontrarsi, lasciando i pensieri,
solo emozioni, solo energia, e poi lasciare anche queste, fino all'essenza ultima possibile, e poi oltre quella,

ancora una volta, ancora un momento, ancora un secondo, un'altra esistenza,
ti rincorro da troppe vite,

guardo fuori dalle grandi vetrate, senza uno scopo, senza paura,
libero, ti percepisco, oltre il tempo, oltre lo spazio, attraverso la mia anima sono ancora con te, in quel unico momento, in quell'unica esistenza, dove l'Essere fece festa con noi,

accarezzo il bicchiere, ormai vuoto,
è ora di andare, forse in una di queste esistenze deciderò di non aver mai voluto esistere, forse
ma prima ti cercherò ancora, per quel momento,

quell'unico istante.

E' sempre con me oltre i ricordi, che ogni volta spariscono, oltre ogni vita che ogni volta ricomincia,
e' sempre con me; libero vago,
fuori dalla storia, solo;
in mezzo a milioni di persone.

Pago il conto, è ora di andare,
mi rimetto in cammino...
ancora una volta...

vincere il gioco...
ancora un secondo...
oltre lo scopo, senza lo scopo,

troppo tempo è trascorso
troppo tempo è passato.

sabato 12 marzo 2011

Cena ex compagni di classe " 30 anni dopo". - Dietro al copione

Mi piacerebbe rivedervi con il sole in primavera, magari a casa mia.

Davvero interessante.
Sono trascorsi molti anni, è stato molto bello. In silenzio godersi questi trenta anni di storia individuale.
Che privilegio! Ho apprezzato  e goduto ogni sfumatura.

Ho visto molte disillusioni, ho visto qualche rimpianto, ho visto Massimiliano, sempre con il suo nervoso battito di ciglia e la sua sempre contrapposizione a certi modelli, ho visto suo figlio....
Anche lui è nel mio cuore, anche se non lo sa.

Ho visto .......(per non fare danni) con l'erotismo di una sedicenne, ho visto un mio Amore che ogni (circa 15 anni) ho il piacere di abbracciare, (io accarezzo la sua anima, ma non me ne faccio accorgere:-) ).

Ho visto ... con i suoi "soliti" braccialetti e....
Ho visto e ne ho assaporato il piacere.

Bene, questa è la superficialità.

Voglio aprire una finestra, dietro al copione....

Sono nel copione... sempre lo stesso, eppure...tanta vita è passata...


....... è sempre ed ancora la più attenta, vede subito, però il tempo è trascorso.
Il suo tono è lo stesso, la sua gestualità è la stessa e allora rifletto... ragazza (donna in crisi), vorrei abbracciarla, vorrei dirle"scrivi la tua storia", non restare ferma sul copione, ma la guardo, e vedo tanta storia non realizzata... vedo la strada dove passeggiava e rideva....Sempre lontana da se stessa, vede me e mi chiede di mio fratello...


Poi ci sono due onde, una come quella che si genera nell'oceano, apparentemente piccola , ma in realtà capace di percorrere centinaia di chilometri, capace di affrontare il tempo, capace di attraversare lo spazio, questa piccola onda è con me da almeno trenta anni e ci sarà ancora quando io non ci sarò più, magari la riprenderò in una prossima vita.  In questa ho avuto un privilegio maggiore: le sono accanto (più o meno) da più di trenta anni. (Non sarebbe potuto essere più bello).


L'altra onda è quella del mare, più irruenta e pericolosa, quella capace di farti fare quelle "pazzie" che danno i ricordi migliori alla vita. E' sempre stata la più spumeggiante e ancora lo è.
E' sempre stata insicura, e ancora lo è.
Ha sempre avuto la forza, e ancora ce l'ha! Potrebbe avere qualsiasi uomo, ma non lo sa.


Il sex appeal di......... è sempre lo stesso, anzi è di più. Lei è serena, però in occasioni di questo tipo, si ricorda che è una donna. Ora è una mamma; che bella mamma.


C'e'............ la stessa voce, è sempre stata la sua modalità identificativa, però in questa occasione, ha anche utilizzato vecchi modelli di postura, sexy e(con il tempo divenuti anche teneri).... questo mi ha scaldato il cuore.


Poi ci siamo noi uomini, ma talmente scontati che, ho già scritto troppo.


Grazie, 
ancora una volta insieme, ancora una altro giorno, che fortuna poter essere con voi, ancora una volta.