Gioco!
Ci sono delle persone, che indipendentemente dal tempo trascorso da quando le abbiamo incontrate o da quanto tempo sia passato dall'ultima volta in cui le abbiamo viste, in qualche modo, continuano a vivere dentro di noi.
Nei pensieri, nei ricordi che più ci hanno emozionato e che magari ci hanno persino strutturato, rafforzando i nostri complessi.
Vivono dentro di noi come fantasmi, di un tempo che non tornerà più, di una vita che non esiste più. Dovremmo lasciarle andare, dovremmo sapergli dire addio. Dovremmo "uccidere" quella parte di noi che ci tiene fermi, che non è più noi, invece le teniamo lì, come quei vecchi maglioni che non mettiamo più o come quelle vecchie foto sbiadite, dove non scorre più vita.
In un certo senso l'ho portata con me; negli ultimi trent'anni ho portato con me tutte quelle sensazioni, quelle immagini, quei ricordi che il tempo ha levigato. Immagini a cui avvicinavo le emozioni, in modo più o meno forte. Di tanto in tanto tornava anche nei sogni.
Una di quelle persone con cui, ormai senza quasi più accorgersene, conviviamo, a volte cercavo persino d'immaginare suo fratello, l'ultima volta che l'ho visto aveva forse 4 o 5 anni, chissà oggi, più o meno intorno ai 35, credo.
Poi, qualche giorno fa, così, sempre per gioco, dall'altra parte del mondo, grazie a ciò che allora non esisteva neanche nella fantasia, in qualche minuto ho messo in pace quella parte di me.
In pochi minuti, ho guardato una vita, ho vissuto un'altra possibile, comunque, in un modo o in un altro, scegliamo sempre fra le infinite possibilità, scegliamo una, tra le infinite vite che avremmo potuto vivere. Convinti di esserne padroni, seguiamo quelle immagini, che sono lì e non ne conosciamo neanche il motivo, seguiamo l'ombra delle cose, sprechiamo l'unica occasione che abbiamo, la nostra vita.
Non siamo i nostri pensieri, ma se li credessimo davvero, saremmo costantemente altrove, mentre la vita scorre.
Sono contento perché sembra felice, ed il tempo l'ha resa solo più bella.
Per chi crede ancora nel tempo.