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mercoledì 17 settembre 2025

Mi rendo conto

 Mi rendo conto...
Che ogni cosa che ci serve o ci occorre è già in noi, in quella parte che ci è stata sottratta, in quella zona ancora intatta e inconosciuta.

Così, appena nati, iniziamo a perdere ciò che siamo, mentre acquisiamo forzosamente quello con cui combatteremo sino alla fine, ciò che difenderemo fino all'auto consumazione.

Iniziamo a studiare ad apprendere nozioni, stati d'animo appropriati, morali, fino a dimenticare chi siamo realmente e per quelle idee, per quell'io fittizio, ci sabotiamo, ritenendolo vero e reale, il complesso diventerà guida e riferimento.

 Mi rendo conto...
Che ogni giorno, ogni attimo è unico ed irripetibile, eppure scorre senza di noi perché, non ci siamo più, nel mentre rincorriamo quello che ormai riteniamo essere indispensabile, mentre la memoria ha perso anche le ultime tracce della trafilatura subita e della sofferenza provocataci, crediamo e cerchiamo la felicità in mondo completamente fittizio; abbiamo l'oceano ma, cerchiamo l'acqua nel deserto. Trovarla o meno sarà solo mera ed inutile illusione.

 Mi rendo conto...
Che non riesco più a parlare, che non è utile (quasi sempre) provare ad aprire un piccolo strappo nella scenografia e ho troppi anni per averne ancora la "pazienza" di volerlo fare, ognuno è solo e deve/dovrebbe affrontare il proprio viaggio a ritroso, il viaggio dentro se stessi scalzo e senza miti, con selvaggia freddezza razionale, scevra da ogni piccola ombra di idee e memi aggiunti.

 Mi rendo conto...
Che ci sono persone che credono in Dio, altre in Budda, in Maometto, chi è animista o chi non crede in nulla, chi é di una fazione politica, chi di un'altra e chi di nessuna, chi vuole la guerra, chi cerca la pace e chi cerca di sopravvivere, chi nasce povero, chi ricco e chi viene ucciso; nella casualità dobbiamo trovare l'ordine, credo che questo sia il semplice, dolce e inesorabile gioco della vita.

Combatto ma, sono in pace, a volte soffro ma so di aver vinto, cado ma so già che mi rialzerò... Succede quando combatto per qualcosa: sia Amore o denaro, azione o contemplazione, quando siano battaglie effetti residui di impianti, di memorie cibernetiche, di un me fittizio, di un "Don Chisciotte" senza speranza alcuna e sempre ne pago il prezzo, non ci sono sconti o scorciatoie... Poi mi rialzo, con una meta di nuovo non fittizia; la mente più consapevole, più intelligenza, più piacere e lusso.

Libertà; di vittoria in vittoria senza fine... Mi rendo conto.

Respiro, godo la vita all'ombra di tutto e tutti, cammino felice e un tramonto mi rapisce, non lo vede nessuno, chiusi nei (finti) problemi, nella vuota corsa per arrivare a casa senza saperne neanche il motivo, eppure è li, tutti possono ammirarlo, tutti possono essere felici... È davvero così alto il prezzo da pagare per semplicemente fermarsi? Per capire che non ci sono altre strade, in fondo ed anche se non lo volessimo, dobbiamo respirare, mangiare e bere, dobbiamo curare noi stessi i nostri pensieri, le nostre emozioni e allora alziamo la testa e prima di morire... Viviamo! Mi rendo conto.

Respiro e so che questo respiro sarà unico in tutta la mia vita, un attimo dopo l'altro; respiri, attimi irripetibili, sento il sangue scorrere forzosamente e con irruenza nelle vene, il mio corpo, fedele ed instancabile compagno mi sostiene, mi porta ovunque e non sempre ne ho cura, eppure mi perdona, m'incoraggia e mi dice: "Dai, forza, sono con te; godiamoci questo giorno, respira lentamente e profondamente, la forza scorre: dentro, fuori, ovunque; tutto vibra... Ascolta e assaporane la musica, questo è il paradiso, alza gli occhi e guarda!"

 Mi rendo conto...
Che più si torna, più si gode, più si comprende, più si è felici e più si è soli; non è più bello o più brutto è così, semplicemente così.

Ho vissuto già molto: intensamente e con esperienze che potrebbero riempirne molte di vite ma... E ora?
Si, traguardo dopo traguardo, debbo imparare ancora, ricordare meglio che il meccanismo non comprende, non si spegne mai, non da tregue o pause, "approfitta" di ogni istante di carenza... 

Vorrei ciò che ho voluto, ciò che ho; il piacere di fare bene secondo natura, secondo la nostra natura, quella vera, trasmutare fuori ciò che siamo realmente (dopo averlo riconquistato, ovviamente); ritengo che alla fine sia l'Arte l'ultima frontiera e il momento di quando se ne potrà accedere senza profanarla. Mi rendo conto.

 Mi rendo conto...
Proprio ora ho nuove sfide da affrontare, non volute, non cercate; posso piegarmi sotto il peso problematico delle stesse e così sarà, eppure continuo a guardare l'orizzonte con i suoi tramonti e le albe, il mare e qualche amico, qualche attimo d'amore "rubato" e l'intelligenza capace del lusso.

Esiste il karma, quello dei nostri errori in questa ed unica vita, poi c'è la casualità, la etichettiamo come buona o cattiva, come fortunata o sfortunata, in realtà essa è solo casualità, comincia ad esistere con il nostro concepimento, anch'esso causale ed è possibile usarla per evolvere la nostra mente o per distruggerla, riteniamo di essere liberi, in realtà, siamo solo liberi di sbagliare... Mi rendo conto!

domenica 2 marzo 2025

Andare da un luogo ad un altro... A volte, senza spostarsi.

 


Un viaggio è ciò che compiamo a volte scegliendo, altre no.

A volte ne siamo consapevoli, molto spesso no.

Abbiamo, o per meglio specificare, avremmo una grande alleata ma è lasciata in balia di se stessa; viaggia senza controllo cosi si concreta, in ultima istanza, non presente a se stessa o per lo meno, distratta da quell'unico momento in cui c'è o ci sarebbe possibile esistere, vivere: la nostra mente.

C'è un piccolo villaggio di pescatori costruito su palafitte perché la legge limitava la proprietà terriera esclusivamente alle persone di origine nazionale, realizzato proprio a ridosso e protetto da una piccolissima isola tailandese (Ko Panyi), dove vivono1.600 persone attraverso pesca e turismo.
Conducono la loro vita in "case" precarie, di legno e materiali, spesso di recupero, con scarse o nessuna comodità, spazi stretti, abbastanza angusti, stridono con l'orizzonte che si staglia lontano sul mare.

I molti banchi di souvenir per turisti distratti, come continuità di provvisorie case sembrano voler distogliere gli occhi e l'attenzione dall'incredibile e quantomai astrazione di vita, come sospesi in un immagine onirica, dove il mare si confonde con il cielo.

Il grido gioioso di un bambino mi sorprende e richiama la mia attenzione, proprio mentre passeggio di fronte alla grande e dorata moschea, sopraggiunge alle mie spalle in bicicletta chiedendo "strada", in quei pochi metri strappati al mare e in un attimo torno presente a me.

Alzo gli occhi e un misto di stupore e ammirazione mi riempie ogni pensiero e riflessione, un piccolo campo di calcio (calcetto) galleggiante nel più bello scenario che sia possibile immaginare è lì, sospeso tra immaginazione e realtà, dove i turisti guardano bancarelle e mangiano.

Cercare di dare un ordine alle immagini, ai pensieri ed alle sensazioni di quel momento non é possibile, così decido di seguire il flusso e lasciarmi trasportare alla scoperta di quell'attimo lungo una vita.

La pancia, lo stomaco riverberano piacere calore, posso andare da un luogo ad un altro, da un tempo ad un altro, sono un privilegiato, semmai poi questo possa servire a qualcosa o abbia un qualche scopo.

C'é un film "Next" che ho trovato molto interessante e reale per gli aspetti non cinematografici; il protagonista poteva vedere il futuro pochi minuti prima che accadesse, non vedeva però in avanti per più di un quarto d'ora. Questo fin quando non vede e poi incontrerà il suo grande amore.

So per esperienza personale che questo é reale, si vedono possibili futuri  perché essi vengono determinati dalle scelte, decisioni e da "chi siamo/saremo" in quel momento, possiamo influenzarli e a secondo il grado di consapevolezza e coerenza, influenzarli.

L'Amore (che io intendo) è questione di attimi, un battito di ciglia o un'intera vita hanno la stessa durata, in uno spazio senza tempo, lì possono entrare solo le Anime "elette" che hanno fatto, che non si sono mai arrese alla ruota per criceti; mentre scrivo, alzo gli occhi e il mare mi cattura e di nuovo la mia pancia é di nuovo lì ed in qualsiasi luogo desideri essere ed ora desidero essere qui!

Sono in balia dell'oceano e ritengo di averne il controllo, guardo le sfumature di colore del mare, dietro quel campo da gioco galleggiante, provo emozioni che mi contengono, smarrito in qualche luogo nello spazio e nel tempo.


... Mi sposto, sorrido al bambino, lo lascio passare ed è già ora di ripartire, di rientrare, di poter godere di un altro tramonto, di un altro irripetibile ed un unico giorno della mia vita e di quella dell'universo.

La vita continua immutabile da sempre, rinnovando e rinnovandosi continuamente, certamente non si accorgerà della mia vita o della infinite altre che si sono susseguite e si susseguiranno, sono già passate, un battito di ciglia, per chi si misura con l'eterno, con il sempre, non sarò nemmeno esistito ma, per poter esistere é necessario che l'Essere s'incarni, é tutto molto semplice in effetti, onda dopo onda, in un viaggio senza fine e senza un inizio.


sabato 17 febbraio 2024

Solitudine

Siamo fatti di energia, siamo vibrazione ad uno scopo e in questo senso non siamo liberi.

Siamo o saremmo pressoché perfetti, strutturati per "crescere", attraverso il superamento di problemi, fino alla realizzazione di noi stessi e del nostro personale universo mediante il Fare.

Può capitare che non ci si senta in grado e con difficoltà così pressanti da avere l'impressione di esserne schiacciati... Eppure, siamo invincibili; la nostra essenza è invincibile, già in salvo e perfetta "in se".

Ma siamo uomini e sta solo a noi riuscire ad entrare in questo gioco, sta a noi partecipare, vincere o perdere; il gioco della vita è tutto qui.

Può sembrare spietato: avere la potenzialità dell'Essere, avere i mezzi per entrare, per tornare a casa e o non attuarla mai; perdere per l'eternità l'unica possibilità che si ha.

Vedo, intorno a me, un mondo surreale, ogni singola cosa tende a portarti fuori, a farti perdere la totalità; non capisco più...

Esistono medicinali per quasi tutto, sia per il corpo che per la psiche o almeno quella che si ritiene tale.

Ci sono antidepressivi, ansiolitici, sonniferi, droghe e quando guardo, provo profonda tristezza e capisco che, il "gioco" è davvero spietato e non concede errori "fatali".

Si può sbagliare, ma solo fino ad un certo punto.

È un cammino solitario e più si percorre, più ci si rende conto che non ci sono altre strade o possibilità.

Hai amici e puoi passarci momenti conviviali e magari persino aiutarli, anche a loro insaputa ma, sei solo. Non ci sono nemici o imprese epiche da compiere, sei semplicemente e orgogliosamente solo e quelle persone intono, come quando nasci o muori, non servono a nulla, se non a loro stesse.

Si parla sempre meno perché, ciò che vedi, per semplice evidenza, non può essere condiviso o capito, ma solo conquistato, con il proprio ed individuale divenire.

È difficile descrivere ciò che si prova: ogni fatica trova compenso, sei in uno spazio senza tempo ed in luogo senza spazio, ogni piacere che prima era scisso, ora insieme e completo, riempie e appaga, hai vinto, sei finalmente a casa.

Forse ci saranno altri giochi ma, è del tutto indifferente.

Guardi gli altri, ogni grande teoria, ogni ragionamento, le importanti discussioni sui temi classici o sui massimi sistemi e ti senti appartenere ad altro, non sai come interagire, a volte, come in un antico sussulto di remota memoria, vorresti urlare e dire: "Ehi, ma non vedete?!" Ma è solo un attimo; sei Solo, meravigliosamente Solo.

Questo è il prezzo da pagare per poter partecipare al grande gioco dell'Essere.

Nel mentre si esiste, scaraventati nell'esistenza così fragili e apparentemente senza alcuna possibilità di farcela, si dovranno superare ostacoli posti lì chissà da quanto tempo, ti spiegheranno e ti condizioneranno nel credere che quella è la giusta via, l'unica strada "sacra" da percorrere e se provi anche per caso ad opporti, ti annienteranno con ogni possibile tattica, con ogni strategia e con ogni emozione disponibile o almeno ci proveranno.

Un giorno saprai che le religioni, la famiglia, la giustizia, la scuola, il dovere, la carriera, l'impegno, le morali, gli insegnamenti, le grandi cause e molti dei sentimenti più sponsorizzati, sono paratie, dighe, inutili ostacoli verso il mare.

Un giorno cercando il mare ti troverai in affanno poi, dopo un lungo e profondo respiro, ti renderai conto che il mare sei tu.

Solo... 

sabato 7 ottobre 2023

Scivolando...

 

Scivolando, seguire il flusso o capire?

Osservando gli accadimenti della vita mi sono reso conto che riteniamo di scegliere, invece, spesso semplicemente scivoliamo.

Scivoliamo nella vita subendola; così capita che, per circostanze o per poca avvedutezza nascano figli, si manchi quell'incontro che avrebbe cambiato tutto, ci si ritrovi a rincorrere con fatica quello che sarebbe stato il naturale flusso.

Continuiamo a scivolare nella vita, con scelte che, in qualche modo ci giustifichino gli sbagli,  magari dovuti a: giovane età, cultura, consigli, probabilmente dei genitori ma, anch'essi scivolavano... E allora?

"La macchina" gioca in modo semplice ed ineluttabile la nostra vita, fino a consumarla, non ha nessun sentimento, anzi li usa.

Costantemente scivoliamo, cerchiamo di opporre una qualche resistenza e anche ce ne compiacciamo, ci definiamo guerrieri, combattiamo e ci sforziamo per raggiungere uno scopo od una meta che probabilmente non ha neanche senso.

Lottiamo per avere una migliore posizione lavorativa, per avere più soldi, per avere più cose e nel mentre la nostra vita è controllata da orari, settimane in attesa del fantomatico fine settimana, delle ferie estive o si lavora 11 mesi per averne uno "libero", la stessa vita passa.

Scivoliamo da un accadimento ad un altro, ci troviamo in una qualche relazione che, di volta in volta, definiamo amore, convenienza, accomodamento, famiglia; giustifichiamo e motiviamo tutto... Per i figli, per un lavoro, per un obiettivo, per una qualche cosa... Boh!

"La macchina" vince sempre, non ha tempo, anzi, ha tutto il tempo che vuole, non ha principio o fine, semplicemente ci gioca, a tal punto che non sappiamo più il nostro vero scopo, ci lasciamo accadere, appoggiandoci a qualche idea o a qualche persona che, a sua volta, si appoggia a noi. Due ciechi che indicano la strada l'un l'altra.

Scivoliamo costantemente negli accadimenti che subiamo, frutto di circostanze, a volte con la convinzione di aver scelto, altre volte con la certezza della casualità.

Siamo pieni e tronfi di convinzioni, di morali, di miti, di religioni, di sicurezze, invece, non abbiamo nulla, semplicemente scivoliamo, pensiamo di capire... Mi chiedo allora, come mai tutta questa insoddisfazione e questo senso di vuoto che facciamo finta di non vedere.

È un gioco perverso, l'unico in cui io veda davvero perversione, ognuno non solo porta la propria croce ma, sceglie di portarla, difende le proprie convinzioni, consumando l'intera esistenza, giocandola, scivolando, vuoto al vuoto, senza senso e per questo "non senso" si immola, si scontra, dibatte ferocemente tra questa e quell'idea, ognuna delle quali ha la stessa valenza di verità ed approssimazione, ovvero nessuna.

Come si fa a riempire la vita con un qualche scopo "inutile"; nel mentre l'eternità scorre, in questa piccola galassia, in uno degli infiniti universi, riteniamo nel nostro delirio d'onnipotenza di avere persino una qualche velleità da poter asserire o reputare reale: pensieri. emozioni, sofferenze, grandi drammi, errori o successi... Semplicemente scivoliamo...

Impariamo qualche centinaio di parole e con queste pensiamo, ci relazioniamo, asseriamo, giustifichiamo a noi stessi, la nostra vita con ragionamenti, sempre con quelle stesse parole.  L'universo, in realtà, neanche sa che esistiamo in quella infinitesimale frazione di tempo.

Costantemente mi rendo conto di scivolare, di essere portato a scivolare, la mia pancia, le mie gambe, il mio stomaco percepiscono la paura del profondo inganno, limpida si palesa "la macchina", tutto è estremamente chiaro...

Anche la solitudine è una falsa idea, niente di più; ho accettato la frustrazione dei miei limiti, del mio non riuscire a comunicare ciò che vedo in modo trasparente e tranquillo, in fondo cosa cambia?

Capire non è comprendere, ciò che è vero non vuol dire che sia reale, decidere non vuol dire percorrere la giusta strada; giusta in relazione al fine ultimo, al personale ed intrinseco progetto.

C'è un livello dove la verità si fa, dove la verità si può rendere reale; c'è un livello dove non ci sono miti, credenze, convinzioni, morali, leggi, religioni, idee...

Costantemente scivoliamo tra effetto rete, inconscio collettivo, costellazioni familiari e ci compiacciamo per i risultati raggiunti, per il metterci in mostra, come se l'approvazione o l'invidia dei molti (scivolanti anch'essi) ci mettesse in salvo, "la macchina" costantemente ci gioca...

Nella vita ho perso tutto: grandi amori, lavoro, soldi, amici, sicurezze; ho ridotto il mio cuore a brandelli più e più volte, fino ad essere nell'angolo, schiacciato e senza possibilità di movimento, ho guardato nell'abisso e distrutto ogni pensiero, ogni convinzione, ho percorso ogni strada, ogni fallimento, ogni paura...

Solo così è possibile rimanere vivi, solo così è possibile ambire a costruire per compiere il "grande salto" perché, la mente per quanto allenata ed affinata, non potrà mai essere sufficiente, la lasceremo qui, con tutto il resto di noi e con tutto quello che durante la vita ci saremo affannati a "comprare" ad avere, insieme a quei trenta giorni di ferie...


C'è musica, tutto è vibrazione, così mentre entriamo in risonanza con l'Essere, in un breve istante siamo ogni scopo.

giovedì 27 luglio 2023

Vibrazioni e frequenza

 
Non ho esperienza di assenza di vibrazioni, in effetti, la fisica c'insegna che lo "zero assoluto" pari a -273,15º C non è raggiungibile.

La materia non esiste, tutto è energia, tutto vibra.

I nostri pensieri producono vibrazioni, producono e determinano realtà; la nostra realtà.

La nostra convinzione nei nostri pensieri, la nostra scarsa consapevolezza e il non metterli in discussione, determina la qualità della nostra vita e quasi sempre, l'entità della malattia.

Da molto tempo esistono strumenti per misurare le vibrazioni (vibrometro), anche quelle del nostro corpo e queste sono determinate da quello che viene definito: "essere nel flusso", è il primo livello base di sanità, quello del mondo naturale, degli animali, ad esempio.

A questo livello ci si autopercepisce in risonanza con l'ambiente circostante, ogni cosa assume e si amplifica: colori, odori, suoni, tatto (fisico e visivo) e sapori sembrano avere predominanza, si percepisce come un corpo diffuso, un tutt'uno con l'ambiente. È il senso base che permette di avvertire immediatamente ogni più piccola vibrazione o nota distonica. 

In questo livello deve esserci un contatto, sia esso visivo, olfattivo o uditivo, è impossibile non avvertire ciò che non è in frequenza armonica... Impossibile!

La mia personale e soggettiva esperienza mi ha portato ad evidenziare l'esistenza di tre cervelli, due di questi esclusivamente fisici e collocati uno nella testa e l'altro diffuso tra lo stomaco e la pancia. Siamo inoltre dotati di un terzo e più importante "cervello", questo non ha una collocazione prettamente fisica, intesa come corpo, ma principalmente si riferisce a quell'area che viene configurata come campo eterico o campo energetico.

Questo cervello, di gran lunga il più importante è esatto, è perfetto, attiene al nostro progetto base, al nostro scopo nell'esistenza, di esso non si ha mai l'evidenza se non negli effetti; rimane invisibile, scopo ed essenza ultima del gioco. Costituisce il ponte tra l'esistere e l'Essere.

Ogni giorno, quasi esclusivamente, per lavoro, parlo, dico cose, comunico con gli schemi ormai sedimentati del primo cervello, senza minimamente scomodare gli altri due cervelli; in realtà il secondo cervello è sotto il controllo e quindi potenzialmente coinvolgibile, ma deve valerne la pena (lo considero il primo atto d'amore); invece il terzo e più importante cervello entra in gioco solo raramente: peak experience, stato di grazia o quando due persone profondamente mature ed in grado, non sono solo capaci di raggiungere questi stadi di coscienza ma, di condividerli, si produce illuminazione, il momento più erotico possibile all'umano.

Nella vita ho avuto qualche Grande Amore, solo rarissime volte, sono arrivato appena sull'uscio di quest'esperienza... Certo, non è necessaria, come non lo è questo sigaro che mi tiene compagnia e lentamente, vibrando, libera e dona piacere, senza nulla chiedere.

Frequenza e vibrazione; chi è in grado di rilevare e soprattutto correggere l'errore, trova e conosce il paradiso, c'è un'intelligenza pratica ed operativa che perlopiù, rimane invisibile.
L'errore è nel nostro primo cervello, quello deputato ad eseguire, purtroppo diventa, a causa di quest'errore o meccanismo, un servitore "stupido".

Gli diamo importanza e priorità a tal punto di farci ammalare, di renderci infelici di sbagliare la vita e si sa, ne abbiamo solo una.

Qualche giorno fa, una persona m'interrogava circa il concetto di Anima gemella, un concetto interessante e su cui mi piacerà tornare.

Ho perso tante persone a cui volevo bene, tanti amici che avevano la mia stima, molti che amavo non ci sono più e qualcuno anche per scelta. Ho affogato la mia mente in quelle acque tempestose dove la macchina trova il suo terreno più fertile, ho sempre perso.

Ogni tanto ho voglia di un sigaro o di un buon rum, ogni tanto avrei voglia di qualche Persona,
avrei voglia di usare le parole solo come scusa o gioco, avrei voglia d'incontro ma, trovo solo vuoto e presunzione.

Trovo solo paura e aggressività, trovo solo malattia e paura...

Eppure, sento disquisire d'amore o di massimi sistemi, di frasi e filosofie, di teorie e concetti...

Ogni tanto avrei voglia di... 

I sigari ed il buon rum non tradiscono mai, non tradiscono mai se stessi, le premesse e ciò che profondamente sono, e così anche le persone, non tradiscono mai ciò che sono, oltre le loro stesse parole o slogan...

Ho commesso molti errori nella vita ed anche qui sarebbe bello dare il giusto significato alla parola "errore": cosa significa? In relazione a cosa?

Personalmente lo intendo in relazione al progetto base, gli altri sono semplice dialettica del gioco e dell'esistenza.

Vibrazioni e frequenza, anima gemella e risonanza...

Senza risonanza tutto è nulla; come esseri umani possiamo metterci in risonanza con un altro essere umano e attraverso questa risonanza, nel mentre (proviamo) a comunicare possiamo verificare ed anche correggere l'errore base, ripristinare il normale fluire, possiamo cambiare noi stessi, dare vita ad un nuovo modo, un nuovo "Io", maggiormente conforme a quello previsto e sano.

Nella fotografia che ho fatto all'inizio di questo post, si possono notare due coppie di fenicotteri, si notano dalla minore distanza posta uno dall'altra, vibrano in risonanza, il piacere è già previsto, l'errore originario è nel fatto di esserne preclusi, mi riferisco a quello Vero a quello che fa ampliamento d'azione e di storia.

Poi ci sono gli altri fenicotteri, si può dire o pensare che siano soli? Solo per la maggior distanza che hanno dagli altri? 

Ritengo di no e poi la vita è un viaggio in solitaria ma, a volte è bello vibrare in risonanza...

Frequenza e vibrazioni a volte, persino risonanza.

Ogni cosa che inizia ha una fine, come il mio sigaro ed il mio rum ma, in quell'attimo posso sfiorare l'eterno, in quel brevissimo attimo ho preso parte al gioco eterno, questa è la vita.

sabato 3 giugno 2023

Un attimo...

Un attimo è l'assoluto del tempo,
non una misura convenzionale specificata ed in qualche modo quantificabile,
non una misura che il cervello abbia modo di configurare un lasso preciso di tempo,

eppure, "un attimo" è qualcosa di molto familiare, come facesse parte di noi da sempre,


avverbio che come il sostantivo "attimo" sembra essere connaturato in noi, al nostro esistere, al nostro Essere.


                                                Attimo, sempre...

Un sostantivo e un avverbio che perlopiù descrivono una sensazione, non un'unità ben precisa,
in questa sensazione l'Uomo fa la sua casa, in questa sensazione l'Uomo esercita il suo stile di vita.

Entrambe le parole, nella concezione dei saggi, presuppongono un inizio ed una fine, questo è, in un certo qual modo, familiare a ciò che è la nostra esistenza; mentre la nostra mente non può raffigurarsi parole come: eterno.

Un aggettivo che si contrappone come contrario a: "un attimo" o "a sempre" in quanto eterno non ha un principio e non ha una fine, da sempre è, un qualcosa che la nostra mente non può comprendere, non può raffigurarsi. 


Vivo... Un attimo è il mio sempre, nell'eterno fluire...

Mi piacciono i fiori, molto, mi obbligano alla presenza a me stesso, la loro presenza rende nulla ogni teoria, semplicemente, sono grazia dell'essere.

Mi evidenziano che non è possibile vincere con la "macchina", il vincere o il perdere ha esclusiva valenza nell'ambito del vitale, non è intelligente riferirsi in questi termini in rapporto al meccanismo.

Eppure nella mia debolezza umana (anche questa viene giocata, utilizzata), mi sarebbe piaciuto beneficiarne, "vincere" ma, ho sempre perso... 

Mi sarebbe piaciuto, come la luce semplicemente annulla il buio, senza  considerarlo; per la luce il buio è un non senso, essere Amore ma, siamo umani suscettibili di essere deviati e in quest'ambito ha una particolare presa di "vantaggio" a favore del meccanismo quella tipologia caratteriale che si palesa e definisco "poliziesca".

Come ricerca del lato "oscuro" come il focalizzarsi sul marcio, è sintonizzata sulla colpa, e incredibile ma vero, alla fine si la trova sempre.

Ho Amato nella mia vita, molto, ogni volta mi sono trovato di fronte a questo: la macchina mascherata da indagatrice... Ho sempre perso...

Mi piacciono i fiori, anche perché; rappresentano il successo, sono l'amplesso, la vittoria, lo stato di grazia.

Ho riscontrato molto spesso questa tipologia, soprattutto nel versante femminile lì sembra raggiungere la sua massima "perversione" nel senso che è più forte, sottile, riesce a trovare il marcio lì anche dove c'è solo amore e potenziale Vittoria... Ho notato che nelle donne dove questa tendenza è più strutturata e forte, si riscontrano analoghi percorsi: 

- incapacità allo stato di grazia, all'amplesso come peak experience,
- impossibilità dell'intelligenza creativa,
- frigidità organismica,
- vita senza costellata di scelte errate (in riferimento al proprio sano egoismo),
- ricerca ossessiva dei canonici schemi e modelli e stereotipi conosciuti (famiglia, figli, sicurezze, riconoscimento sociale).

Avrebbero in potenziale, più degli altri, la possibilità di grandi orizzonti, di traguardi importanti e si perdono nel "secchio della spazzatura", spesso i loro figli scelgono lavori come poliziotto, investigatore, giornalista o avvocato.

Un attimo è solo il nostro momento,
la nostra esistenza, a noi e data la possibilità di trasformarla in un attimo d'eterno,

Un attimo è l'assoluto del tempo... Ed eterno dove il tempo semplicemente si annulla.


domenica 28 maggio 2023

Casualmente

 

 Provo tenerezza e disappunto, verso me stesso, posso pensare che abbia riposto fiducia sulle persone più importanti per me, quelle con cui avevo fatto persino progetti di vita.

 In realtà avevo solo sciocche pretese, la fiducia non c'entra nulla; semplici e vane aspettative, probabilmente del tutto inutili.

Unica certezza e che ogni errore si paga e tanto, più grande lo sbaglio, più alto il prezzo.

    Casualmente m'imbatto in qualche fotografia, ciò che provo nel guardarle si sovrappone a ciò che provavo nel mentre vivevo quei momenti, quei tempi ormai andati.

    La macchina gioca ogni cosa, ogni idea, ogni stato d'animo, ogni immagine e pur vedendola, cado ancora.

    La Mente, la mia, smette di funzionare, chiusa smarrita, tutto è perso, tutto diventa semplicemente "cosa", manca l'aria e d'improvviso sono solo carne, solo polvere.

    Impossibile divincolarsi, conosce ogni anfratto di debolezza e di bellezza, conosce ogni conquista intellettiva, ogni percorso e sintesi superiore, ogni emozione o sentimento, ogni immagine e le usa tutte... Non c'è speranza, non c'è più luce.

    ... Mi fermo, posso e devo solo morire, accettare e metabolizzare la sconfitta, l'errore...

    C'era un tempo in cui ambivo ad essere capito, ambivo a condividere un tratto di strada ma, la vita va avanti e m'insegna costantemente, così ho compreso che l'unica possibilità per l'incontro che da sempre cerco è il contatto e che questo, quasi sempre, rimane esperienza esclusiva e solitaria, non condivisibile.

    Permanere nello stato di maturità istante dopo istante, senza mai cadere non è cosa semplice, è lo stato di grazia, quello a cui all'inizio dei tempi era destinato l'uomo, come semplice evidenza e prassi.


    Oggi avevo bisogno di pulire la mente, così ho dedicato tempo al lavoro manuale, quello fisico che stanca e rigenera, quello in cui puoi e devi morire per rinascere.

    Tutto è vibrazione, tutto è poesia, tutto è paradiso... Eppure conosciamo la paura e l'angoscia, cerchiamo sicurezze (chissà di cosa), abbiamo il nostro giorno da vivere in paradiso e sperimentiamo l'inferno.

    Casualmente accadiamo in questo mondo, in questo tempo, ci danno una qualche morale, un pugno di idee e di ideali, qualche falso mito e giochiamo la nostra unica possibilità a rincorrere la nebbia, o le ombre che essa crea.

    Tutte le persone care, tutti i miei riferimenti non ci sono più ed in questo esperisco la libertà, certo, sarebbe bello trovare un'intelligenza capace di Anima ma; anche la tensione a questo, la volontà mi spinge avanti, senza fine.

    La calma tensione, non mi abbandona mai, la coltivo e con il passare degli anni e diventata una cara compagna di viaggio. 

    Uso il corpo per vivere, l'Anima per Essere senza dicotomia, solo naturale unità, ognuno affronta questo viaggio in solitaria, indipendentemente dalle proprie credenze ed opinioni.

    Qualcuno non se ne accorge nemmeno, qualcuno perde, qualcuno arriva a guardare Dio negli occhi ma, la cosa più bella è che tutto ciò è e sarà indifferente, tra un milioni di anni o tra infiniti tempi, in piccolo infinitesimale attimo sarò stato parte e contributo del gioco infinito.
 

    Casualmente... 
... Ho iniziato ad esistere, avevo solo solo una possibilità, una semplice inesorabile scelta, ero solo libero di sbagliare o Esistere in paradiso...  Tutto qui!

                                                                                                          In fondo non credo alla casualità perché, esiste un ordine perfetto in tutte le cose; così come il buio è semplice mancanza di luce, così la casualità é solo mancanza di quell'ordine... 

    Casualmente, ordine esatto.



mercoledì 28 ottobre 2020

Sfumature particolari, sfumature, particolari, attimi.

 

Quanto piacere é possibile metabolizzare?
Con il corpo, con la mante e, l'anima si nutre di piacere oppure... 

Forse il piacere é semplicemente il ponte verso...

Ci sono molti angoli che ho creato intorno a me: nella mia casa, nel lavoro e nella mia Anima.

Spesso ho lasciato distruggere questi angoli da persone a cui tengo a cui tenevo, a cui pensavo di poter dare "intelligenza".

Le Persone, si nutrono di questi angoli", di queste sfumature; particolari che solo un "vivente", un viandante può vedere, può sentire e percepire.

Attraverso queste sfumature particolari, si ha la conferma e la verifica di chi si ha di fronte, di chi si è, in qualche modo, scelto di Amare, avendone, la capacità, potendone pagare il prezzo; lusso della vita.

Esiste un attimo perfetto, quando, prima di cadere, le foglie diventano rosse... Un solo, semplice perfetto istante... 

L'impalpabile perfetta leggerezza dell'Anima sussiste esclusivamente nell'intuizione pura, muore nel pensiero, basterebbe solo un attimo.

Siamo un attimo di sfumature particolari, da non poter essere pensate, sfumature;
non ho quasi mai svelato quegli angoli, eppure questi, vengono "distrutti" (apparentemente, inconsapevolmente), 

conosco ogni motivo,
scelgo,
pago il prezzo,

so che esistono Anime in grado di comprendere di coEssere;

gioco...

Comunque vada, comunque vada,

nel solitario gioco dell'Essere,
ho alzato la mano,
tanto è bastato,

sfumature, attimi, particolari, sfumature particolari...


sabato 5 settembre 2020

Dimensioni

Qualcuno ritiene la fantasia qualcosa di astratto, qualcosa, allo stesso tempo di fantastico ma poco incidente.

Personalmente ritengo non esistere la fantasia come comunemente percepita ed intesa, la fantasia é tale esclusivamente per chi non é in grado di configurarla nel reale suo contesto.

Spesso si definisce fantasia ciò a cui razionalmente non corrisponde un qualcosa di "logico" o  possibile, ma dipende dalla dimensione a cui si appartiene e per meglio specificare, che si subisce.

Ogni cosa prima di essere capita, realizzata o vissuta viene definita fantasia... Qualche anno fa, la realtà dove oggi viviamo era solo fantasia: volare, andare sotto i mari, nello spazio, internet, piccoli apparecchi in cui mettiamo la nostra vita e così via...

Un giorno si vivrà in un mondo e modo che oggi definiremmo di fantasia...

Non conosco la fantasia da qualche anno, ormai.

Nella vita ci sono molte possibilità e molte dimensioni a cui appartenere o da conquistare.

Ci sono tante popolazioni, tante dimensioni in cui si vive.

Ancora esistono scampi di persone che vivono nella foresta o in piccole tribù, esistono cittadini di megalopoli e di piccoli borghi, di particolari credi e religioni, insomma dimensioni dell'esistere.

La vita prevede delle naturali dimensioni, pensiamo a quella del bambino ad esempio, poi alla dimensione adulta in cui, molti, spesso illudendosi, ritengono di poter avere il controllo, la completezza, ritengono di poter accedere, semplicemente per un fatto "anagrafico" a dimensioni quali: l'Amore, la creatività o addirittura l'Essere.

In realtà è semplicemente la mancata evoluzione, ossia si permane, espandendola, nella  dimensione del bambino, con quel senso di "onnipotenza" con il quale un bambino costruisce il suo aereo con una scatola di cartone o un missile per la luna con qualche rotolo di carta igienica e provate a convincerlo che non sia vero.

Il progetto Uomo prevede la metabolizzazione di ogni dimensione, fino al superamento di tutte, fino alla consapevolezza fino al coessere, o per meglio scrivere prevederebbe. 

Purtroppo, per quanto si possa affinare la razionalità e la dialettica, rimane una profonda e diffusa superficialità, ci si accontenta del fenomeno, ci si accontenta degli stereotipi e cui ci hanno educato e con cui noi educheremo, quella che i grandi Saggi hanno semplicemente definito "coazione a ripetere".

Tutti possono usare parole come: Anima, Amore, Liberta, Essere, ecc., ma chi ne ha davvero la conoscenza, chi ne ha davvero la dimensione, chi davvero non ha il dubbio che il suo aereo non sia una scatola di cartone.

Quando guardiamo o parliamo con un bambino, ci sentiamo "grandi", a volte anche sorridiamo, per quella che sembra un'intelligenza semplice, limitata, potremmo dire... E la nostra? Siamo sicuri che sia così evoluta? E se incontrammo una Mente con capacità aventi lo stesso rapporto che la nostra mente ha con quella di un bambino, quanto cercheremmo di "difendere" il nostro aereo di cartone e/o quanto cercheremmo d'imparare?

Probabilmente difenderemmo il nostro aereo, come fa il bambino, non avendo cognizioni tecniche, non avendo scalini dove appoggiare la nostra mente... 

E questo é solo il più semplice dei "problemi". 

Il progetto Uomo prevede la possibilità di poter accedere alla dimensione dell'Essere; é un progress costante e continuo in cui la mante accede a conoscenze via via maggiori, insospettabili; si aprono mondi universi di cui é difficile argomentare e quando si tenta di farlo i più li definisco "fantasia".

Eppure, per quanta strada possa fare la mente, per quanti mondi possa vedere, per quante conoscenze possa avere, essa infine non é sufficiente... C'é come un salto da fare, un ultimo fondamentale salto dove neanche la mente più evoluta può accedere.

É una dimensione dove non ci sono pensieri, non ci sono emozioni é il semplice Essere, semplice fondamentale energia, ancor prima della formalizzazione dell'immagine o dove immagine ed energia sono la stessa cosa.

... Dimensioni...

I più si preoccupano di dove "andranno" dopo la vita, qualcuno risolve con la religione, qualcuno rimanda, altri non sono interessati... Come se ciò fosse importante o avesse un qualche senso e prima della vita dove eravamo?

Se siamo così curiosi o preoccupati di dove andremo, dovremo avere la stessa curiosità di dove eravamo... Procreiamo figli ancor prima di aver "risolto" questi interrogativi, ci preoccupiamo però di preparargli la strada, di vederli realizzati o delle loro cadute in bicicletta e ancor prima di che pannolino o latte comprare.

Stranamente pochi si "preoccupano" di dargli la possibilità di accesso a qualche dimensione che possa approssimarli all'Anima.

Ci preoccupiamo di vederli un giorno laureati o con una buona posizione... Per cosa poi... Per qualche tempo che dovranno passare qui sulla Terra? Ci preoccupiamo di qualche istante rispetto all'eternità.

Se non c'è un senso allora che senso ha? Forse il solo senso di "coprire" quel personale senso di colpa, più o meno velato? O solo sciocco egoismo?

Come se ciò che ci hanno insegnato sia la realizzazione, possa placare quel senso di vuoto, quel senso di superficialità e di approssimazione in cui si vive a cui ci si livella... Dimensioni...

Certo, non tutti sentono allo stesso modo e con la stessa "urgenza" l'esigenza di risolvere la Vita, anzi molti non la sentono proprio ma, in questo caso non é un problema.

La nostra società è basata sulla dimensione dell'avere e sulla corsa a questo, la vita é basata sulla "corsa" all'Essere, l'Anima non é alla fine della vita, l'Anima è la vita, é qui ora.

É solo una semplice questione di dimensioni...

martedì 12 maggio 2020

Attimi di Anima


Inutile voltarsi indietro a guardare, a ricordare ciò che si è fatto, le battaglie vinte o perse...
Oggi posso sentire la fierezza e la forza di quell'albero piegato dal vento e dagli eventi, posso percepire la volontà di distendere i sui rami a formare quella chioma, come prati nell'infinito, sopra ogni cosa.

Da lassù è possibile scorgere ogni momento passato o volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti; qualche ferita ancora non completamente sanata, qualche progetto ancora non completamente realizzato: scaldano il cuore, confortano il cammino del viandante, danno senso a quei profondi e rilassati respiri, quando è tempo di rilassarsi, quando è tempo di spegnere la testa.

Quanti amici sono passati, quanta allegria o profondi pensieri...
Quanto aiuto ed energia per poi vederli cadere uno ad uno...
Amici in cui vedevo la scintilla della vittoria, in cui si poteva respirare quel desiderio di riuscita...

Qualcuno aveva tradito, altri, semplicemente, si erano arresi...

Eppure posso goderli ancora, come Anime, poco importa se non ci vedremo più, poco importa se un giorno abbiamo riso, pianto o mangiato insieme.

Quegli attimi sono in me, sono in me come quelle pietre che lastricano il cammino di un bellissimo e curato giardino, a segnare il percorso nell'infinito fluire della vita.

Sono solo attimi in cui sembra che sia possibile fermare, almeno per un po', l'incessante fluire.

Non c'é astio o rancore, solo tenerezza come un incontro di amanti promesso e mai avvenuto.

Un attimo in cui il vento ha rallentato la sua corsa... Ritenendo che il grande albero possa distrarsi e cedere alle sue lusinghe.

Quell'albero conosce ogni tranello e delusione ed ha fatto delle sue sconfitte la propria forza e del vento il miglior alleato.

... Lentamente, profondamente respiro, assaporo i profumi della primavera inoltrata, dei nuovi progetti ed amici...

Solo un attimo... Ed é subito gioia...

Semplici attimi di Anima.

lunedì 30 dicembre 2019

Tutto... Da capo...

365 all'alba, recitava la mia "stecca" e già, ai miei tempi era ancora in voga fare il militare, forse, perché era obbligatorio. 

Misuriamo lo scorrere del tempo, in qualche modo, cerchiamo di renderlo alla nostra portata, così anche se la mente non è in grado di far propri concetti come: "eterno ed infinito", si sente acquietata dal dare delle misure, per quanto esse siano aleatorie, come noi, del resto.


Siamo costretti a guardare in uno specchio per vedere il mare o almeno così crediamo, eppure, il mare è lì, proprio di fronte a noi... Gira lo sguardo, appena un pò, vorrei gridare, invece, rimango lì in silenzio per non distrarmi da quella vista e poi che diritto ho di dire, di indicare.


Crescendo, la consapevolezza aumenta, si entra in una condivisione dove parlare é inutile, anzi é controproducente, la vita é assoluto percorso individuale, personale, solitario.


Ricordo quel periodo della mia giovinezza in cui capii che dovevo imparare, anzi, reimparare tutto da capo, ricordo quanta sofferenza e direi strazio, questo provocava in me, dovetti abbandonare ogni credenza, ogni cosa che mi avevano insegnato, che ora erano diventate parte di me, convinzioni per cui mi sarei fatto uccidere magari; erano come le mie gambe, come le mie braccia, eppure, ogni dolore che ogni passo mi provocava, ogni piccola cosa che avevo cominciato (davvero) ad imparare, mi approssimava a me stesso... Era la prima volta. 


Così piano piano scoprivo, nascevo realmente, finalmente potevo guardare fuori dalla gabbia, oltre il velo e la gioia ripagava la sofferenza, fin quando potei capire che in realtà, non era sofferenza. Tolte le catene, dovevo "solo" imparare a camminare.

Potevo con semplicità leggere nelle intenzioni, non solo le mie; nei pensieri, non solo i miei, avevo cominciato a guadagnare il reale orizzonte Umano a guadagnare ciò che la natura semplicemente prevede per ogni uomo, libero.

Ormai, ci sono macchine ben superiori, come capacità di calcolo o memoria, agli esseri umani, le macchine controllano e sempre più lo faranno, la nostra vita; un giorno, non molto lontano, non avremo più bisogno di studiare o d'imparare leggendo dai libri, il condizionamento arriverà molto prima, ancor prima di nascere, sarà sufficiente un piccolo chip impiantato con tutte le informazioni... Ci troveremo così a non dover più fare fatica per imparare e magari saremo direttamente interconnessi con la rete computeristica e chissà, che in un lontano passato ciò non sia già avvenuto e poi se ne sia persa la memoria, il controllo, ciò che doveva essere una facilitazione è divenuta prigione.


Utilizzare "la macchina" richiede un Uomo sempre aggiornato, sempre in contatto con il vero di se stesso.


Ci sono luoghi nel modo dove ormai l'uomo è a funzione, a supporto della macchina, dove ogni cosa é ben organizzata, dove tutto funziona bene: dalla culla alla bara, senza sbavature.


Ad esempio in Cina, è obbligatoria la scansione facciale al momento di un nuovo contratto telefonico o internet, l'obbiettivo è di poter riconoscere (una volta mappati tutti) qualsiasi persona e localizzarla in massimo 3 minuti, pensate che efficenza. 


Il grande fratello di Orwell é ormai realtà da molto tempo, anzi, si é andati ben oltre.


Certo, l'intelligenza Umana sarebbe destinata ad altro... La vita però é imbattibile, costantemente si rinnova, costantemente crea nuovi uomini, cancella i vecchi così senza fine, mantiene intatta la possibilità della riuscita.


La vita é totalmente indifferente al gioco del piccolo uomo, é totalmente indifferente alla nostra individuale riuscita, invece per noi, per la piccola infinitesimale goccia d'acqua è l'assoluto, non ci sono prove d'appello o seconde possibilità.


Tutti gli Uomini saggi o che perlomeno abbiano capito e compreso questi semplici rudimenti di vita, attuano un costante esodo, conducono una vita pressoché "solitaria", anche se sono in mezzo agli altri o magari hanno anche degli affetti o una famiglia.


A mio modesto parere, non ritengo ci siano altre possibilità, ma il fatto che la possibilità ci sia è Tutto, beh almeno per qualcuno, per quei coraggiosi che vogliano, imparare, anzi reimparare, Tutto... Da capo...


Ogni giorno... Tutto... Da capo... Tutto da capo!


Buon 2020, buon inizio!