Una delle molte cose belle della vita è la continua palestra a cui ci appella.
La costante "sfida" a cui siamo chiamati per costruire noi stessi, in modo sempre più funzionale.
Noi abbiamo un unico dovere e non è con i nostri genitori, con la nostra famiglia o con qualche legge o morale esterna ma, è solo verso noi stessi.
Ci hanno da sempre abituato a vedere a vivere con stress i problemi, in realtà, senza problemi non potremmo giocare, non potremmo vincere.
Quando guardo i giovani intorno ai 15-16 anni,
vedo grandi conflitti e frustrazioni; si trovano a dover passare nelle "Forche Caudine" degli adulti, senza che nessuno gli abbia mai insegnato o spiegato il "trucco" di come passarci "indenni" .
Gli vengono imposte regole (studio, leggi, morali, comportamenti, religioni, sport, ecc.) senza che nessuno sappia il reale motivo, semplicemente perché, a loro volta, i genitori hanno insegnato così.
Allora bisogna andare bene a scuola per ricevere un premio, non fumare o bere, perché fa male, non frequentare "cattive compagnie" (non ho mai capito cosa significhi); gli si insegna un sacco di regole inutili.
Inutili, nel senso che nessuno gli spiega il reale motivo e la strada di come trarne pragmatico, reale vantaggio.
Fin da piccoli, passati nel "sistema": grembiule per l'asilo, divisa per la scuola, ecc.ecc.
Più un giovane è vitale e più sentirà una reale "ribellione" interna ed esterna, si troverà in questo modo, ad andare "contro" ad essere comunque in contrapposizione, come a voler evidenziare la propria individualità, il proprio giusto desiderio di protagonismo.
Il paradosso è che così facendo, proprio quei giovani (i migliori), i più ribelli e vitali, si vengono a trovare ancora più incasellati ed irregimentati, perché quel ruolo (quello del ribelle) è ugualmente previsto dal sistema ed è quello che alla fine da un "imprinting" ancora più forte.
Ogni giovane, prende comunque a riferimento un adulto e non è detto che coincida necessariamente con un genitore; quell'adulto può decidere o no, di Amare quel giovane ma, se decide di Amarlo deve essere inflessibile e non corruttibile.
Il problema è che non deve essere inflessibile secondo la "comune morale" ma, deve ammiccare, "indicare" la strada verso l'individuale progetto, è come giocare a nascondino, quell'adulto può usare ogni strategia e continuandolo ad Amare da dentro, dovrà indicare sempre la direzione, come fa una bussola con il nord.
Non si può educare una ghianda a divenire un pioppo od un pino, le si può solo e semplicemente dare il giusto terreno.
Il giovane deve avere sempre, la responsabilità di decidere il terreno e bisogna educarlo solo a questo.
Nella ghianda il progetto è insito, è previsto, così come in ognuno di noi.
"Il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione." - P. Coelho
La bellezza della vita è che alla fine abbiamo la responsabilità della nostra riuscita; quando un adulto maturo decide un figlio è per ampliare il proprio raggio è un atto di puro Amore e proprio per questo, che ad un certo punto, deve tagliare quel "cordone ombelicale", deve lasciare la libertà della responsabilità individuale, deve lasciare la possibilità di scrivere la storia, l'individuale storia, comunque essa sia...
"Il mondo si cambia facendo."
Se un giorno, ti vedrò danzare sotto la pioggia,
se potrò vederti vincitore, malgrado ogni difficoltà,
se potrò ancora Amarti,
se potrò Vederti,
saprò, che la quercia avrà avuto il giusto terreno,
saprò, che in quel cielo c'e' un altro Uomo libero,
saprò che...
Il mondo sarà un pò cambiato e tu avrai contribuito a farlo,
... figlio mio.
Qualcuno cerca la libertà fuori di sé, qualcuno la cerca dentro se stesso, qualcuno ha smesso di cercarla, altri non la cercano proprio. La libertà non è lo scopo è la conseguenza.
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martedì 22 settembre 2015
domenica 14 settembre 2014
In ogni caso...Lo sguardo verso l'orizzonte.
Eppure tutti ne abbiamo, chi più, chi meno, anche se nessuno sa di quanto possa disporne di preciso.
Mentre mangio, guardo i gabbiani; anche loro ne hanno...Non posseggono nulla, ma hanno tutto.
Ognuno sceglie con cura il suo posto, dove essere protagonista, unico...Per un po'...Poi di nuovo un breve volo, un nuovo posto; sia esso la sommità di qualche scoglio o, a volte, il dondolio delle onde.
Altre volte, sembrano cercarsi, ma tengono sempre il loro spazio, dove non entra nessun altro.
Si percepisce l'assoluta presenza nell'azione, qualunque essa sia: anche quando, semplicemente fermi, danno l'impressione di volgere lo sguardo verso l'orizzonte.
Il tempo: così prezioso, così sprecato.
Più trascorre, più diviene prezioso.
Credo, che qualcosa si sia interrotto, come fosse andato in corto circuito.
La forza e l'erotismo, sono sono in gran parte vestiti al femminile, l'uomo, nel migliore dei casi, può solo goderne.
In corto circuito, perché, la donna capisce, quando il pieno di quell'erotismo, di quella forza è già passato.
Così, cominciano a guardare, nelle altre, ormai, più giovani, intorno a loro, ciò che non hanno più.
Ora che potrebbero, ancor più godere la vita, hanno perso ciò che credevano illimitato e, in questo gioco, hanno trascurato di guadagnare intelligenza.
Ho notato che, spesso scelgono uomini mediocri, se non addirittura perdenti e più, sono valide in potenziale, più selezionano perdenti.
A volte capita, che intercettino qualcuno valido ma, quando questo succede, è solo per boicottarlo, divengono un ulteriore possibile difficoltà.
Certo, non ne sono coscienti, ma questo cosa cambia?
Un Uomo così, le vede ma, cosa può fare? Nulla o poco, credo. Può solo farsi assenza, continuando ad Amare.
Rotonda è l'onda, rotonda è la vita, rotonda è la femminilità...
Ho notato che, spesso scelgono uomini mediocri, se non addirittura perdenti e più, sono valide in potenziale, più selezionano perdenti.
A volte capita, che intercettino qualcuno valido ma, quando questo succede, è solo per boicottarlo, divengono un ulteriore possibile difficoltà.
Certo, non ne sono coscienti, ma questo cosa cambia?
Rotonda è l'onda, rotonda è la vita, rotonda è la femminilità...
L'uomo ne è solo spettatore, e in cambio di contare poco o nulla, ha il gusto dello spettacolo, dove lui non potrà mai salire sul palcoscenico, però.
Se puoi pagare il prezzo di Amare, il prezzo di fidarti, quello di essere libero; vuol dire che sei un Uomo ricco, ma non potrai essere mai così ricco, da poter comprare il tempo, neanche in po'.
Il tempo, così prezioso, che nessuna ricchezza può comprare...Eppure, ne hanno tutti...
Nessuno, però, sa quanto ne abbia...
Pubblicato da
Fabrizio Rinaldi
mercoledì 20 luglio 2011
La gioventù è la ricchezza più grande... Se gli sopravvivi.
Tante frasi, tanti pensieri profondi, poi un commento buttato lì, come fosse a caso, in mezzo a tutta quella confusione, mi cattura.
Provo a seguire questo pensiero, un amico di gioventù, appunto e mi chiedo il perché questa considerazione mi coglie nell'emozione.
Si, quando si è giovani sembra di possedere tutte le potenzialità del mondo, ci si sente invincibili, immortali e solo quando cresci capisci che, come ogni periodo, come ogni cosa, passa.
Con il tempo le possibilità che avevi si riducono, la spinta della vita diventa minore, gli sbagli fatti pesano e condizionano il presente, probabilmente faresti molte cose in modo diverso, potendo tornare indietro.
Si, ma vorrei provare a seguire le sensazioni, lasciando la testa a pensare ciò che vuole, quasi distratta, all'ombra di questa guardare.
... Sento amarezza, come se un quadro immaginato non si fosse mai compiuto.
Come se ci fossero solo dei pezzi di quel quadro, che non si possono mettere insieme a formare un unico disegno.
... Sento timore, come se qualcosa che si voleva realizzare sia rimasta incompiuta.
... Sento amore, come se fosse rimasto in attesa di qualcosa mai arrivata.
Quando si è giovani ci si chiede, non tutti, quale sia il nostro scopo, lo scopo della nostra vita; poi con il tempo,
qualcuno si dimentica, qualcuno smette di chiederselo, qualcuno risolve con una od altra religione, qualcuno comincia a cercare la risposta dentro di se.
Caro amico,
da sempre ci insegnano che esiste un periodo che si chiama giovinezza, poi la maturità e per i cosiddetti fortunati, la vecchiaia.
Si questo è ciò che conosciamo, perché ci siamo arresi, ma in realtà la vita non prevede queste "fasi", la vita prevede un progress continuo senza fine.
Conosciamo la vecchiaia perché fermiamo la corsa, semplicemente cominciamo ad esistere senza più vivere.
La vita diventa sempre più bella, se ne seguiamo il suo progetto.
Certo, a causa dei molti errori accumulati, possiamo trovarci indietro rispetto a questo progetto e questo ritardo lo accusiamo, magari non ne siamo consapevoli razionalmente, ma da qualche parte lo registriamo: come amarezza, timore, amore inespresso.
Non si smette di essere giovani, perché passano gli anni, si smette di essere giovani perché smettiamo di esserlo.
almeno fino a quando saremo giovani!
Provo a seguire questo pensiero, un amico di gioventù, appunto e mi chiedo il perché questa considerazione mi coglie nell'emozione.
Si, quando si è giovani sembra di possedere tutte le potenzialità del mondo, ci si sente invincibili, immortali e solo quando cresci capisci che, come ogni periodo, come ogni cosa, passa.
Con il tempo le possibilità che avevi si riducono, la spinta della vita diventa minore, gli sbagli fatti pesano e condizionano il presente, probabilmente faresti molte cose in modo diverso, potendo tornare indietro.
Si, ma vorrei provare a seguire le sensazioni, lasciando la testa a pensare ciò che vuole, quasi distratta, all'ombra di questa guardare.
... Sento amarezza, come se un quadro immaginato non si fosse mai compiuto.
Come se ci fossero solo dei pezzi di quel quadro, che non si possono mettere insieme a formare un unico disegno.
... Sento timore, come se qualcosa che si voleva realizzare sia rimasta incompiuta.
... Sento amore, come se fosse rimasto in attesa di qualcosa mai arrivata.
Quando si è giovani ci si chiede, non tutti, quale sia il nostro scopo, lo scopo della nostra vita; poi con il tempo,
qualcuno si dimentica, qualcuno smette di chiederselo, qualcuno risolve con una od altra religione, qualcuno comincia a cercare la risposta dentro di se.
Caro amico,
da sempre ci insegnano che esiste un periodo che si chiama giovinezza, poi la maturità e per i cosiddetti fortunati, la vecchiaia.
Si questo è ciò che conosciamo, perché ci siamo arresi, ma in realtà la vita non prevede queste "fasi", la vita prevede un progress continuo senza fine.
Conosciamo la vecchiaia perché fermiamo la corsa, semplicemente cominciamo ad esistere senza più vivere.
La vita diventa sempre più bella, se ne seguiamo il suo progetto.
Certo, a causa dei molti errori accumulati, possiamo trovarci indietro rispetto a questo progetto e questo ritardo lo accusiamo, magari non ne siamo consapevoli razionalmente, ma da qualche parte lo registriamo: come amarezza, timore, amore inespresso.
Non si smette di essere giovani, perché passano gli anni, si smette di essere giovani perché smettiamo di esserlo.
La gioventù non è una stagione della vita, è uno stato mentale. Mateo AlemánSi, in questo senso la gioventù è la ricchezza più grande, anche se a me piace pensare, piace assaporare, che la ricchezza più grande è ogni giorno che viviamo,
almeno fino a quando saremo giovani!
Pubblicato da
Fabrizio Rinaldi
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