Provo a seguire questo pensiero, un amico di gioventù, appunto e mi chiedo il perché questa considerazione mi coglie nell'emozione.
Si, quando si è giovani sembra di possedere tutte le potenzialità del mondo, ci si sente invincibili, immortali e solo quando cresci capisci che, come ogni periodo, come ogni cosa, passa.
Con il tempo le possibilità che avevi si riducono, la spinta della vita diventa minore, gli sbagli fatti pesano e condizionano il presente, probabilmente faresti molte cose in modo diverso, potendo tornare indietro.
Si, ma vorrei provare a seguire le sensazioni, lasciando la testa a pensare ciò che vuole, quasi distratta, all'ombra di questa guardare.
... Sento amarezza, come se un quadro immaginato non si fosse mai compiuto.
Come se ci fossero solo dei pezzi di quel quadro, che non si possono mettere insieme a formare un unico disegno.
... Sento timore, come se qualcosa che si voleva realizzare sia rimasta incompiuta.
... Sento amore, come se fosse rimasto in attesa di qualcosa mai arrivata.
Quando si è giovani ci si chiede, non tutti, quale sia il nostro scopo, lo scopo della nostra vita; poi con il tempo,
qualcuno si dimentica, qualcuno smette di chiederselo, qualcuno risolve con una od altra religione, qualcuno comincia a cercare la risposta dentro di se.
Caro amico,
da sempre ci insegnano che esiste un periodo che si chiama giovinezza, poi la maturità e per i cosiddetti fortunati, la vecchiaia.
Si questo è ciò che conosciamo, perché ci siamo arresi, ma in realtà la vita non prevede queste "fasi", la vita prevede un progress continuo senza fine.
Conosciamo la vecchiaia perché fermiamo la corsa, semplicemente cominciamo ad esistere senza più vivere.
La vita diventa sempre più bella, se ne seguiamo il suo progetto.
Certo, a causa dei molti errori accumulati, possiamo trovarci indietro rispetto a questo progetto e questo ritardo lo accusiamo, magari non ne siamo consapevoli razionalmente, ma da qualche parte lo registriamo: come amarezza, timore, amore inespresso.
Non si smette di essere giovani, perché passano gli anni, si smette di essere giovani perché smettiamo di esserlo.
La gioventù non è una stagione della vita, è uno stato mentale. Mateo AlemánSi, in questo senso la gioventù è la ricchezza più grande, anche se a me piace pensare, piace assaporare, che la ricchezza più grande è ogni giorno che viviamo,
almeno fino a quando saremo giovani!
Ne farò tesoro ... tutt'altro che superficiale il mio post e tu ne hai colto il mood e lo hai cavalcato come un onda. Quella ricchezza, quella energia, quella magia, quei profumi e quelle aspettative fanno parte solo della gioventù....perchè così è scritto. non è solo uno stato mentale, è anche fisico. Io non mi sono arreso, anzi ... ma nel mio piccolo, posso dire con quel poco di saggezza che ho nelle tasche che la gioventù è una ricchezza, la più grande e fortunato è colui che sa amministrarla per potersi dare la spinta e l'abbrivio lungo tutto il cammino a venire...
RispondiEliminaFabrizio sei "un grande" come si dice oggi...
alessandro
Grazie Alessandro, per le tue parole. E' bello sapere che, se pur da soli, qualcun altro naviga con te nello stesso oceano, cercando la giusta rotta, la propria casa!
RispondiElimina