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venerdì 9 settembre 2022

settembre del 2022 giorno 8 - Nel mezzo del guado

 

L'uomo così piccolo, pressoché invisibile su questo microscopico granello di sabbia che ha chiamato Terra, in una delle infinite galassie, in qualche remoto angolo di universo, s'impone fiero, volgendo lo sguardo verso l'ignoto, come a dirgli: "eccomi, non ti temo, anzi, ti vengo a cercare" e così si compie l'eterno gioco del rientro.

Soli, affrontiamo sfide apparentemente improbe e nel far questo, a volte, troviamo persino l'Amore, arriviamo a cogliere l'essenza, fino in fondo nell'ultimo di noi stessi... E poi qualche mente illuminata, col proprio esempio, ti aiuta a compiere ciò, che definisco: "Il grande salto".

La mente, anche la più arguta ed allenata non può; per propria natura e concezione, cogliere o davvero comprendere l'Essenza.

Spesso si perde, mi perdo... Spesso...

Il coraggio, sovente, diviene imperizia e probabilmente il coraggio proprio non c'entra.

Almeno con quel tipo di coraggio che ti fa affrontare il mare con scarsi mezzi, che ti porta verso l'ignoto, che ti permette di abbandonare tutto il conosciuto verso l'inesplorato.

Probabilmente è proprio l'indole umana, quella che dalle caverne, lo ha portato sulla luna o quel "viaggio dei viaggi" che particolari pensatori o illuminati, hanno intrapreso all'interno di se stessi.

Dopo tanto tempo, sono tornato qui, su questo piccolo blog, come amo definirlo; qui c'è l'esposto del mio primo cervello, quello della pancia... Ero ferito, sono ferito; pagavo, pago il prezzo dei miei errori e la macchina così potente aveva ripreso il controllo.

Chissà quale mia presunzione mi aveva illuso di poterla "controllare" e così, utilizzando anche questa fallace idea, mi aveva costretto all'angolo, spalle al muro e più cercavo di opporre forza e consapevolezza, più vantaggio questa ne traeva...

Porto nel fisico lividi e concreti dolori di questa inutile battaglia, dagli esiti scontati.

Non è stato sufficiente razionalizzare ed ammettere lo sbaglio,
non è stato sufficiente pagarne il prezzo in dolore e sofferenza,
in termini economici, di tempo e di vita,

come un mostro insaziabile mai pago del proprio appetito.

Così come la nostalgia di momenti fantastici, ormai andati, ti rincorre, nel mentre la vita inevitabilmente va avanti, come siamo è già come eravamo... 

La paura ed il dolore dell'ultimo "gioco" sbagliato mi fanno ancora compagnia... Mi sorprende, quasi impreparato, un potenziale nuovo; inaspettate e rotonde emozioni si sovrappongono, come onde del mare, lavano e coprono via le precedenti.

Nel mezzo del guado, quando è ormai tardi per tornare indietro e andare avanti è ancora troppo difficile.

Del resto di ogni viaggio e di ogni cosa, esiste solo una certezza, un giorno avranno fine...

Ho vissuto così tante esperienze, che una vita sembra poca per contenerle tutte e la frase finale di un vecchio film, riecheggia dentro di me:

"... È dura staccarsene, vero?... Beh, questa è la vita!"


domenica 28 marzo 2021

Immagino...

 

Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 

un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma,

Immagino...



Così, come un bambino coloro un mio universo che alla fine so non esistere...

È un bel mondo, desiderato, immaginato come realizzabile, che realmente esiste ma, che debbo lasciare...

La mente, prima lentamente e con garbo, poi con forza e prepotenza, mi da in pasto a quella nostalgia, prima tenera, quasi confortevole, poi improvvisamente degradante in pericoloso  precipizio...

Quante vite, quanti anni, quante esperienze... Persone, affetti che on ci sono più, li rincorro nelle immagini ma, per quanto corra, non posso raggiungerli, quella corsa affanna e più affanna e più corro, sapendo già quanto sia inutile...

Cammino... 

Solo, come da sempre sono in quel mio mondo dove, a volte, o provato a far entrare qualcuno: un amico, un Amore, un "casuale" incontro. 

Cammino verso un altro appuntamento difficile, complicato, un'altra dura battaglia, devo essere, anzi dovrei essere lucido ma, la prepotenza di quella nostalgia catalizza e rende opaca la mia azione e la mia mente,

così, quasi arreso, come un bambino, vorrei accanto qualcuno, vorrei quella complicità che non ho mai avuto, se non per brevi istanti, troppo difficile la semplicità, troppo complesso il percorso verso l'autenticità...

Solo; cammino nelle strade sporche, come abbandonate e molti sono i luoghi chiusi, non per la pandemia, semplicemente non esistono più, se non nei miei ricordi, anch'essi sbiaditi.


Luoghi cari, densi di avvenimenti gioiosi, indelebili; cancellati, spariti...

Curioso di vedere fin dove la mente mi può e vuole portare la seguo, anzi ormai la spingo ancor di più, mentre cammino verso un'altra battaglia; sono in anticipo, posso rallentare, guardare negli ogni ogni pensiero, ogni ricordo, ogni persona che avrei voluto a fianco a me, in un modo o nell'altro... 

Solo, stanco, magari deluso, tradito, sempre più vedo quei modi inutili, anzi dannosi di pensiero, quelli indagatori, che stanno lì a cercare il marcio ma, il marcio è solo nel pensante; modi utili a chi deve condurre un indagine, ad un giornalista, di chi ancora vaga senza identità ma, non certamente ad un vivente.

Debbo lasciare, ancora una volta, le cose andare... Forse ciò che avevo immaginato, fortemente voluto, era troppo difficile da realizzare, magari non era neanche ciò di cui l'Anima avesse sete, forse era solo residuo d'infantili desideri...

Cammino, con la responsabilità di aver dato il permesso della profanazione, allora è giusto che paghi, l'Anima presenta, puntuale, perfetta, il conto...

Come ogni volta, sono lì, pronto a pagarlo, piano piano, la vita comincerà nuovamente a fluire con la sua possente e amorevole forza.

Sono arrivato puntuale... Ancora guerra, ancora, ancora una volta, lotta... 

Immagino... Accoccolato alla mia Anima invincibile...


Ancora una volta ho combattuto, ancora una volta combatto, inutilmente sostengo il peso d'inutile battaglia, ancora una volta ho teso la mano ma, troppo tardi...

Troppo tardi... La mia mente non capisce; come se ci fosse un tempo per... 

Così, provato e ormai stanco dalle infinite lotte, dalle diverse occasioni in cui ho cercato di far vedere, quell'universo che vedo e che vivo... Lascio andare, nel rispetto di quella libertà che non si può toccare.


Stanco, triste... Ancora una volta mi avvalgo di quella mia naturale resilienza; metto il cuore in pace, reso, attendo che la vita, pian piano, ricominci ancora a fluire...

Mi accoccolo in quel lieve tepore, generato dalla consapevolezza che non avrei potuto fare niente di più, a nulla sono valsi intrepidi sforzi o immensi tentativi; così fermo ogni cosa, ogni pensiero, progetto, desiderio o altro...

Debbo accettare la resa, la mia...

Ancora una volta, accetto la sconfitta, pago il prezzo di quando si è messo tutto in gioco... Ho perso!

... Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 
un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma... 

Anima...
Tutto qui!

martedì 12 maggio 2020

Attimi di Anima


Inutile voltarsi indietro a guardare, a ricordare ciò che si è fatto, le battaglie vinte o perse...
Oggi posso sentire la fierezza e la forza di quell'albero piegato dal vento e dagli eventi, posso percepire la volontà di distendere i sui rami a formare quella chioma, come prati nell'infinito, sopra ogni cosa.

Da lassù è possibile scorgere ogni momento passato o volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti; qualche ferita ancora non completamente sanata, qualche progetto ancora non completamente realizzato: scaldano il cuore, confortano il cammino del viandante, danno senso a quei profondi e rilassati respiri, quando è tempo di rilassarsi, quando è tempo di spegnere la testa.

Quanti amici sono passati, quanta allegria o profondi pensieri...
Quanto aiuto ed energia per poi vederli cadere uno ad uno...
Amici in cui vedevo la scintilla della vittoria, in cui si poteva respirare quel desiderio di riuscita...

Qualcuno aveva tradito, altri, semplicemente, si erano arresi...

Eppure posso goderli ancora, come Anime, poco importa se non ci vedremo più, poco importa se un giorno abbiamo riso, pianto o mangiato insieme.

Quegli attimi sono in me, sono in me come quelle pietre che lastricano il cammino di un bellissimo e curato giardino, a segnare il percorso nell'infinito fluire della vita.

Sono solo attimi in cui sembra che sia possibile fermare, almeno per un po', l'incessante fluire.

Non c'é astio o rancore, solo tenerezza come un incontro di amanti promesso e mai avvenuto.

Un attimo in cui il vento ha rallentato la sua corsa... Ritenendo che il grande albero possa distrarsi e cedere alle sue lusinghe.

Quell'albero conosce ogni tranello e delusione ed ha fatto delle sue sconfitte la propria forza e del vento il miglior alleato.

... Lentamente, profondamente respiro, assaporo i profumi della primavera inoltrata, dei nuovi progetti ed amici...

Solo un attimo... Ed é subito gioia...

Semplici attimi di Anima.

sabato 28 aprile 2018

Una semplice domanda... Carezze d'eterno

Ogni tanto mi fanno domande a cui non è possibile rispondere, per lo più sono di curiosità, altre sottintendono una sottile critica, altre volte ancora a mascherare disappunto.

Ho smesso di parlare da molto tempo, se non c'è motivo professionale, preferisco il silenzio; le mie idee, il mio Essere è bastante a me stesso.





Perché rispondere, se si pensa di conoscere già la risposta?
Domande retoriche?! O solo il tentativo di rinforzare ciò in cui si crede, le proprie "finte" sicurezze... 

C'era un tempo in cui gli Uomini parlavano, comunicavano... Il suono delle parola fungeva da cassa di risonanza alle loro Anime, come musica; Anima, mente e corpo esponevano all'unisono loro stessi, erano "nudi"; si mettevano in "gioco"...

Vero a vero, ogni parola e pensiero precisava meglio, come piccoli segni ad indicare la strada, in quelle comunicazioni accadeva sempre qualcosa: gioco, amore, goliardia o rimessa a punto. Si stabiliva una spontanea e precisa gerarchia, si toccava il reale, unico riferimento di valore.

Poi, con il tempo, questa modalità naturale di comunicare si perse, le parole divennero solo suoni; suoni con significati reali diversi da ciò che si affermava, parole che comunicavano solo pochezza, ombre di un lontano e possente passato...

Cosa dovrei rispondere a certe domande?
A chi, dovrei rispondere?!

... Non più di qualche giorno fa, mi hanno chiesto se mi sentissi solo.

Perché questa domanda?

Per una sorta di "preoccupazione" nei miei confronti?
Per come era stata educata?
Perché lei stessa si sentiva sola e voleva condividere con me, quel suo stato?
Per semplice curiosità o frustrazione?

Certo, avevo la risposta alla sua ed alle mie domande, ma a chi avrei risposto e perché?
Era disponibile ad ascoltare, mettendosi in auto ascolto e/o in discussione?

Certo, avevo le risposte... Ma...

Continuai a rimanere in silenzio, continuai ad ascoltarle a modo mio, lo stesso di quel tempo in cui gli Uomini parlavano, in cui erano capaci di comunicare.

... C'era un mondo, un universo che Amavo, dove potevo essere; nessun pensiero, solo due fari, riferimenti sempre presenti, anche quando non c'erano... Quel mondo non sussiste più, non ci sarà più...

L'immensa nostalgia non può colmare quegli spazi, quella delicata e profonda leggerezza non esiste più...

... Certo, avrei potuto dire una "cosa qualsiasi": le aquile non volano a stormi, la solitudine è un concetto relativo, no non mi sento solo, dovrei? 

E lei avrebbe potuto rispondere ad ognuna di quelle affermazioni: si, le aquile non volano a stormi, ma non vedono l'ora d'incontrarne un'altra, si infatti, la solitudine è un concetto relativo ed io mi riferivo alla tua idea di solitudine, a volte è bello sentirsi soli, per caso ne hai paura?

Sarebbe stata un delle tante inutili conversazioni, così preferii il silenzio, non dovevo né ebbi il desiderio di dimostrare di aver ragione, non m'interessava che le mie idee o teorie fossero migliori rispetto ad altre, perché così non era.

Non avevo più teorie né verità da sposare, potevo farne a meno da molto tempo.

Quando si è conquistato e meritato di vedere un passo in più, molte cose, quasi tutte, perdono di significanza; il parlare, se non per affari o lavoro, è di fatto un gesto d'Amore, di profondo Amore.

Il parlare, quello di quando...  Il suono delle parole fungeva da cassa di risonanza alle Anime, come musica; Anima, mente e corpo esponevano all'unisono se stessi, si era "nudi", ci si metteva in "gioco"... Vero a vero, Anima ad Anima, reale a reale.

Le parole, allo stesso modo delle altre cose della vita, possono essere come foglie al vento o possono toccare Dio.     Possono essere... Carezze d'eterno...


domenica 22 aprile 2018

Superfluo ed essenziale Lusso.

Gli spazi liberi sono sempre minori, sempre più difficili, lusso...

Gli Umani ancora Vivi, amano il lusso, il superfluo, nella vera accezione dei termini...

E sì, non siamo più liberi neanche nel linguaggio, abbiamo perso il contato semantico, abbiamo perso il contato, tutto è divenuto ombra, tutto è divenuto riflesso.

Elaboriamo sommi concetti, ma il soggetto dov'è?! 

Già, il lusso e il superfluo sono la naturale casa, quando si è smesso di cercare la libertà, quando si può "giocare" con i propri pensieri, con la mente, quando si può scegliere il proprio stato, come quando si sceglie un film al cinema od un vestito.

Può capitare che quel film ci piaccia, che qualcosa di noi non sia stata ancora "capita", che si sia ancora, seppur in un breve tratto, inconsapevoli... Allora, si resta dentro a quel film per un pò, si comincia ad "amarlo", così può accadere nella testa e nei sentimenti...

Legati, presi da quello stato d'animo: malinconia di un ricordo, gioia di un momento, nostalgia di cose passate e così via.

È in quei momenti, dove esistiamo o indugiamo, che inizia la corruzione... Di questo si ha evidenza nelle immagini subito successive o nei sogni.

Lusso originariamente era attribuito per indicare un eccesso di vegetazione; non può esserci abbondanza di vegetazione senza le giuste condizioni e solo allora si genera il lusso, l'abbondanza.

Il lusso nella mente, nell'Anima, nel capire, nell'aver pace di senso.

Il lusso nel non avere nessuna necessità di compensazione o limite psicologico, il lusso della libertà, non quella retorica o raccontata.

Il lusso di poter scegliere di Amare avendone la capacità e non il bisogno, il lusso di poter scegliere... Superfluo, perché il gioco è vinto, si può solo godere: ogni difficoltà o problema, lavoro o impegno, divertimento o svago sembrano risuonare distanti, echi di ombre lontane.

Superfluo lusso di chi gioca; gioca con le immagini, gioca con le emozioni, vede e decide: soffre o piange, ride o gioisce, pensa o guarda.

Il lusso ed il superfluo della vita, quando sei divenuto, quando puoi guardare le cose e ti accorgi che molte le capisci, perché le Sei, ne sei compartecipe ed indissolubile parte.

Sei parte di quel mondo, di quel film, con un prima e un poi. Per quanto grandi ed evoluti potranno essere i tuoi pensieri o la capacità di comprendere o Essere, non potrai che contribuire con quelle piccola invisibile gocce d'acqua al grande immenso oceano.

Il lusso di godere il superfluo ogni momento, ogni giorno; di godere l'Amore, l'Azione, il Divenire, la Vita, il Lusso di soffrire, il Lusso di guadagnare spazi, il Lusso con capacità della propria specificità di Azione.

Allo stesso modo di come la Vita gioca con noi: essendogli assolutamente superflui, ma essenziale Lusso.

venerdì 31 marzo 2017

I libri sono come dei figli: cominciano ad esistere, prima come una parte di se, poi volano via... Come gabbiani.

Da oggi disponibile!

Come gabbiani. "Piccoli segni lungo la strada" 

 

domenica 22 settembre 2013

Ho conosciuto...

Ho conosciuto un Uomo in grado di fare verità.

Ho conosciuto un Uomo capace di Essere.

Ho conosciuto un Uomo capace di generare, ciò che gli uomini chiamano miracoli.

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha insegnato a camminare.

Ho conosciuto un Uomo di cui non ho mai intravisto i confini.

Mi piace credere di averlo conosciuto, ma lui era sempre altrove, li dove solo pochi arrivano...

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha insegnato, tutto ciò che conosco e soprattutto,  ciò che diverrró.

Ho conosciuto il Maestro, il mio maestro...Non aveva tempo...Non aveva età...

Ho conosciuto un Uomo...

Ora...Il suo ultimo insegnamento il più difficile, il più duro di tutti...

Non tornerà più...Per aiutarmi a capire, non tornerà più...

Non passa giorno....In cui non cerchi di comprenderlo, in cui il pensiero non vada a lui...

Semplicemente inarrivabile...

Ho conosciuto un Uomo, che mi ha indicato la strada per il paradiso...
Ora sono in quel paradiso; grazie a lui!

Ho conosciuto un Uomo.


sabato 29 dicembre 2012

Natale 2012

25 Dicembre 2012


...A fatica, cercando nella memoria, riesco a recuperare frammenti d'immagini, qualche emozione, di  lontani, "tradizionali" Natali. 

Percorro il tempo, gli anni a ritroso;  scorrendo in modo veloce le immagini, quasi a sovrapporsi; flash, che anno dopo anno, vedo ripetere come inutile, vuoto, rituale...

C'e' qualcosa, lì in un angolo;
come in un'affollata soffitta piena di vecchie cianfrusaglie e dimenticate cose; d'un tratto, qualche lontana immagine...riaffiora.

Ci sono!...Qualcosa vedo...Qualcosa sento!

Quanti anni, circa quaranta; quante vite ho vissuto da allora, quante vite diverse, avrei potuto vivere...


..." Tutte quelle persone sedute intorno ad un tavolo: chi sono? Ah, già! Sono tutti i miei parenti. E quei vecchi? Cosa ci faccio qui? Che vuol dire Natale? Boh! 
...Non posso scegliere, ancora...Vediamo che succede, va bene nel frattempo giochiamo a Tombola!...".

" La famiglia tutta riunita, anche i nonni; quelli ancora vivi, almeno...Che tristezza che sento...Si, ride, si gioca...Eppure è sempre lo stesso copione... Un giorno crescerò, sarò adulto...Prometto a me stesso la libertà...Prometto a me stesso di non sprecare il tempo in questo modo...Prometto a me stesso di vivere...".

" ... Una voce sgraziata, sopra le altre: Le gambe delle vecchie!! (E c'e' ne sono)... Boh! Ma cosa vuol dire? ..Poi di nuovo la stessa voce: 77 (SETTANTASETTE!). Ma non lo poteva dire subito? ...Tombola!!! Urlo...Dovrei essere contento? Si, lo sono. Ora controllano i numeri coperti con le bucce dei mandarini, rimasti lì, nudi, in attesa che qualcuno, anche se ormai sazio, forzosamente li mangi, così non si sprecano.".


Il ciclopico sforzo di mio padre, che cerca di organizzare la sorpresa dei regali...

Oggi tutto appare nella sua nostalgica, spietata, fredda trasparenza.
Come un quadro sbiadito; persone tristi, che ripetono a fatica vecchi copioni; così come le ombre seguono chi le fa esistere e le da un senso.

Ombre, che vedo intorno a me, stressate corrono, per completare una sceneggiatura  mai capita, e così anche l'ultimo regalo è fatto...

La festa ridotta a quella tavola ben apparecchiata, a quegli interminabili pasti, densi di tanta ed inutile fatica, tutti ad elemosinare quell'affetto vero, che ne loro, ne gli altri possono dare, perché privi.


Natale 2012, ancora fuori dal copione... Il 25 svegliato, dal fragore dei gabbiani, in un anonimo albergo, proprio in riva al mare.
Una persona esclama: " Ma non mi fai gli auguri!" Ed io:" Non sapevo fosse il tuo compleanno!"...Poi ricordo... Ah già, oggi è Natale!

Eppure, è una splendida giornata di sole; 21 gradi, i gabbiani continuano a fare festa, per questo giorno di Dicembre che ricorda la primavera inoltrata.

Natale è uno di quei giorni in qui puoi essere invisibile, sono così assorti "dal copione", che sembrano dimenticarsi tutto il resto. Ricordo tanti Natali, fuori dal copione... Solo; in qualche ristorante cinese, in qualche spiaggia calda, in qualche grattacielo, mentre fuori nevica, ascoltando concerti indimenticabili, amando, Nascendo.

Esiste un universo, oltre al mondo che vediamo, che crediamo di capire e di vivere;
quell'universo è l'unico vero che esiste,
e più ci si avvicina e più i pensieri si disgregano; tutta la loro presunta, arrogante convinzione, diviene come inutile fardello.

Ti accorgi per la prima volta di cosa sia l'Amore e guardando ciò che pensavi, ciò che credevi fosse, ti fai quasi pena. Sai, (anzi sei), che l'Amore è come creta, a cui, puoi aiutare a dare la forma dell'intenzione.

Sai che l'Amore è aprire una strada, che non dovrai mai percorrere.
Profondo, puro piacere, dove le emozioni sono solo il tenue colore, che decidi di dargli.

Posso Amare chiunque, posso Amare mio figlio, ma oggi è Natale ed io sono lontano...

...
Più vedo luci e palline colorate sugli alberi e più sento il vuoto di chi li ha fatti,
più vedo grandi e bei presepi e più vedo statue tutt'intorno...

Ho percorso, nella mia mente, molte delle vite che avrei potuto...
A qualche vita ho rinunciato, qualcun' altra non sono stato in grado di viverla, e così mentre sorseggio il mio aperitivo, guardo passare quei volti di vite appena nate e mai vissute; 
mi manca, ogni tanto: la pesca, quel mare, quegli uomini e quelle donne...Quella donna...
Ma ormai...Sono vite passate...

E' Natale, hanno tutti il vestito della festa...Così, mentre la mente percorre le tante possibili vite "mancate"...La vita le lava, senza alcuna fatica; così come le onde del mare rendono liscia la battigia, da qualsiasi segno, ad ogni loro infrangersi.

Ma poi, alla fine, cosa importa in quale vita ti sei trovato, quale vita hai vissuto, quale vita hai scelto; l'unica cosa che importa è come l'hai vissuta...
Così l'anima rimonta.

L'Amore non è sacrificarsi, l'Amore è coraggio,
l'Amore è essere e poi dare,
è orgoglioso spumeggiate piacere,
è atto creativo,
è pura indifferenza...

Non è ciò che pensi o ciò di cui sei convinto,
è ciò che sei...Così come non si comunica con le parole,
ma con l'energia vicina a ciò che ci sostanzia.

L'Amore, inizia lì, i suoi confini, li debbo ancora trovare...
Sono in cammino...Guardo il mare, il cielo, gli incredibili colori...di oggi.
Questo è il mio Natale...Me lo ero promesso, tanti anni fa;
posso solo nascere, vivere,

ogni giorno!

mercoledì 30 maggio 2012

Molto dopo l'ora di cena: quasi ora di pranzo.

E' sera, quasi tardi, le 00 e 30 dovrei lavorare. In realtà ho voglia di giocare un po' con qualche pensiero, provare a seguirne qualcuno. Voglio farmi condurre, come se davvero fossi io quei pensieri. 

Gioco!

Ci sono delle persone, che indipendentemente dal tempo trascorso da quando le abbiamo incontrate o da quanto tempo sia passato dall'ultima volta in cui le abbiamo viste, in qualche modo, continuano a vivere dentro di noi.
Nei pensieri, nei ricordi che più ci hanno emozionato e che magari ci hanno persino strutturato, rafforzando i nostri complessi.

Vivono dentro di noi come fantasmi, di un tempo che non tornerà più, di una vita che non esiste più. Dovremmo lasciarle andare, dovremmo sapergli dire addio. Dovremmo "uccidere" quella parte di noi che ci tiene fermi, che non è più noi, invece le teniamo lì, come quei vecchi maglioni che non mettiamo più o come quelle vecchie foto sbiadite, dove non scorre più vita.

In un certo senso l'ho portata con me; negli ultimi trent'anni ho portato con me tutte quelle sensazioni, quelle immagini, quei ricordi che il tempo ha levigato. Immagini  a cui avvicinavo le emozioni, in modo più o meno forte. Di tanto in tanto tornava anche nei sogni.

Una di quelle persone con cui, ormai senza quasi più accorgersene, conviviamo, a volte cercavo persino d'immaginare suo fratello, l'ultima volta che l'ho visto aveva forse 4 o 5 anni, chissà oggi, più o meno intorno ai 35, credo.

Poi, qualche giorno fa, così, sempre per gioco, dall'altra parte del mondo, grazie a ciò che allora non esisteva neanche nella fantasia, in qualche minuto ho messo in pace quella parte di me.

In pochi minuti, ho guardato una vita, ho vissuto un'altra possibile, comunque, in un modo o in un altro, scegliamo sempre fra le infinite possibilità, scegliamo una, tra le infinite vite che avremmo potuto vivere. Convinti di esserne padroni, seguiamo quelle immagini, che sono lì e non ne conosciamo neanche il motivo, seguiamo l'ombra delle cose, sprechiamo l'unica occasione che abbiamo, la nostra vita.

Non siamo i nostri pensieri, ma se li credessimo davvero, saremmo costantemente altrove, mentre la vita scorre. 

Sono contento perché sembra felice, ed il tempo l'ha resa solo più bella.
Per chi crede ancora nel tempo.

domenica 8 aprile 2012

Piacevole nostalgia

La Sabina: un luogo magico, dove quando rallenti il ritmo e ti metti in ascolto, senti gli echi di popoli indomiti, il loro spirito è qui da sempre.


Crocevia di forza e calma, dove olivi centenari, con incessante piacere, metabolizzando la terra e respirando il sole, ne sintetizzano l'essenza nei loro frutti. 


E mentre respiri quest'aria e ne sei parte, le emozioni ti portano terre lontane, oggi all'altra parte del mondo, ma un tempo...chissà.


Terre come il Costa Rica.
Lembo di terra che separa due oceani, dove i vulcani decidono i destini degli uomini e dove la natura ancora sovrana, ricorda all'anima la sua immutabile pace.


Passiamo in queste terre, con il fardello dei nostri problemi, come formiche lavoriamo incessantemente, spinte da chissà cosa, mentre intorno a noi tutto è già perfetto, tutto è già compiuto.


In questa stolta corsa, perdiamo il senso, perdiamo la vita, eppure continuiamo a correre, nervosamente, istericamente fino a quell'ultimo momento, fino a quell'ultimo respiro in cui sarà per sempre perso, in cui sarà troppo tardi per tutto.


Ogni giorno possiamo nascere, possiamo rinascere.


Oggi è Pasqua, fermo la corsa, alzo la testa e provo a guardare. 


Spingo lo sguardo così lontano, fin quasi a vedere Casa, fin quasi a sentirne il profumo, fin dove si comincia a percepirne la piacevole nostalgia. 


Attraversiamo questi luoghi, che il tempo ha dimenticato: possiamo solcarne i cieli come grandi e solitarie Aquile o chiuderci in angusti cunicoli, come piccoli insetti. 


Piacevole nostalgia, che mi ridai la libertà, che mi ricordi la forza ed il piacere.


Piacevole nostalgia, quella che arriva, quando fermi ogni immagine, quando fermi ogni pensiero, quando tutto va in calma.


Piacevole nostalgia di terre lontane, che qui intorno vedo e mi commuove, 
nell'aria di nuovo profumi dimenticati.


Ora guardo la valle, terre lontane, vedo i profumi e ne ascolto la musica; ora sono quella valle, sono quelle terre lontane, ho alzato lo sguardo...lo spinto più in là che potevo...fin quasi a vedere Casa, piacevole nostalgia.