lunedì 4 novembre 2024

Livelli mentali, memoria e realtà

L'evidenza dovrebbe essere un riferimento fermo, imprescindibile, indiscutibile.

L'evidenza di essere liberi, di poter disporre del proprio tempo, di non barattarlo o venderlo in cambio di soldi o di uno stipendio, 

evidenza di stile di vita, di salute, di benessere, di felicità e di vita.


Siamo tutti dotati della possibilità di parlare, scrivere o esprimerci attraverso le varie arti. In effetti, considero che, per chi ci sia arrivato e sia realmente capace, possa trasmettere, nel modo migliore il proprio punto di visione e d'Essere, attraverso la pittura, la musica o la cucina.

Il limita di queste modalità espressive e comunicative è chiaramente il livello d'intelligenza del ricevente.

Personalmente, prima d'iniziare a scrivere e a volte a parlare, ho aspettato anni perché, i rischi più evidenti sono la presunzione e l'infantilismo; difficilmente ho incontrato persone consapevoli del proprio livello mentale reale, per lo più noto che, indipendentemente dall'evidenza del livello che ognuno ha conquistato e/o realizzato, si faccia un uso della parola o della scrittura, per non citare l'arte, totalmente "schizzofrenico", infantile.

È quasi "divertente" ascoltare i lamenti per un qualche malanno, per una propria insoddisfazione e senza soluzione di continuità "saggi" suggerimenti di vita, al bar o in un altro contesto.

Parole, non solo vuote e senza nessuna intenzione d'Anima ma, portanti, quasi sempre, insoddisfazioni, frustrazioni, fallimenti, desideri non realizzati.

Eppure al livello base, dove si é coordinati con il proprio Essere, con la propria Anima e che da l'autorità e l'accreditamento per potersi esprimere, pochi ci arrivano e ne hanno REALE consapevolezza.

In questi noto reale umiltà, qualità indispensabile all'intelligenza per poter progredire e conquistare spazi e piaceri, noto che più si è sconnessi, quindi stolti, e più rimonta la rabbia e la volontà di far prevalere le proprie idee, sia una discussione o un ragionamento.

Più passa il tempo, più mi rendo conto di quanto poco utile sia parlare; al livello base di sanità non si ha alcuna necessità di compensare frustrazioni o di cercare approvazioni esterne.

Al livello base di sanità si ha piena consapevolezza e contatto con la propria Anima che, è semplice evidenza, le memorie, i memi, gli stereotipi ed ogni convinzione legante e fideistica.

Senza il comprovato livello base (in termini di libertà, disponibilità di tempo, stile di vita, salute, benessere, felicità) il parlare è solo e semplice vuoto a vuoto, sciocco infantilismo; senza l'Essere; senza essere realmente divenuti, giunti almeno a questo traguardo base, le parole, i concetti espressi sono solo e semplice rumore.

Se le parole non vibrano Anima, se non trasudano realtà concreta e pragmatica evidenziano solo il personale vuoto.

I computer "parlano" già da moltissimi anni, ora anche attraverso ciò che definiscono intelligenza artificiale... Solo memorie, niente di più.

Il "contatto" vero e reale è purtroppo precluso, ho visto scambiare l'intelligenza con la quantità di memorie, ho visto apportare a supporto di un ragionamento ricordi anche di quaranta o cinquanta anni prima: episodi o altro.

La Mente si muove invece, su frequenze, su piaceri, traguardi raggiunti e sul contatto con l'Anima; si muove avanti o indietro, può raggiungere un livello superiore e poi tornare indietro e perderlo.

Se non c'è un sufficiente libertà, salute, benessere, felicità e stile di vita adeguato non si ha (avrebbe) il diritto di parlare e sarebbe utile con se stessi, averne consapevolezza... Beh, almeno per chi fosse realmente interessato a risolvere e vincere quel "gioco" chiamato vita.

 

giovedì 17 ottobre 2024

Ho fatto un sogno




"La regina protegge il re."


... Forse nel gioco degli scacchi ma, nel "gioco" della vita è tutta un'altra cosa.


Ricordo un film: "Constantine", fondamentalmente e senza entrare in analisi particolareggiate ed inutili, mi piace l'aspetto in cui dopo essere entrato nelle realtà psicologiche (certe) femminili, rappresentate come una sorta di discesa agli inferi, il protagonista debba, in sostanza, uccidere se stesso per poter, infine, vincere evitando così la dannazione eterna.

 

In realtà non vince, apparentemente sconfigge i demoni ma, non può salvare chi ama...

Forse è un limite imposto, forse la "vita" ci vuole e ci appella all'individuale massima responsabilità personale.


... Ieri ho fatto un sogno diverso da ogni altro:
mi trovavo di fronte ad una donna ma, più che vederla, la sentivo... Percepivo una donna senza paura...

Non avevo mai pensato né focalizzato quest'aspetto ma, debbo riconoscere che nel sogno era molto bello, nuovo e mai provato.

Era sorprendente, una sorta di comunione fuori dalle quasi infinite paure e dai suoi effetti: insicurezza, frustrazione, rabbia, senso di colpa, assenza, desiderio di rivalsa, inadeguatezza, distruzione, sabotaggio e autodistruzione, impotenza nel poter uscire dal copione.

Non c'era sesso, solo contatto di energie/Menti, come se affondasse le radici nell'eterno, senza un prima e un dopo.

Un sogno con pochi tratti, dove le sensazioni erano il soggetto e l'oggetto.


La vita, la nostra incarnazione ha senso solo finché è presente l'In Se, finché é presente l'Anima; questa, contrariamente alle credenze, non é scontata, non é presente in tutti  e soprattutto é possibile perderla.

Scrivo questo perché é mia semplice, costante e quotidiana esperienza.

Quando perdiamo il REALE contatto, il nostro esistere non ha più alcun significato o valenza, diventiamo solo un piccolo fascio di memi, qualche idea che l'educazione/programmazione ci ha messo dentro, nulla più.

Semplici ed inutili zombi.

Perso il contatto con l'Anima, al di la degli sciocchi fideismi religiosi o degli pseudo ragionamenti, tutto é perso; passeremo in questa vita e non ce ne saremo neanche accorti, tra inutili affanni, problemi, ansie, vani impegni, lavoro e vacanze.

Perso il contatto, ogni tema semplice od importante diventa vuoto a vuoto; parole e concetti come: leader, riuscita, inarrestabile, successo, vittoria, carriera e moltissime altre, diventano solo segni in una babilonia senza senso.

Ho fatto un sogno... Che mi ha insegnato molto... Facile cadere, in quella grande immensa forza femminile che diventa distruttiva a causa della paura, paura di...

Ho fatto un sogno nel quale incontravo una donna senza paura... 

      Un Uomo ed una Donna senza paura, incontrandosi, toccano e partecipano all'eternità...

Ho fatto un sogno così reale che la realtà appariva offuscata ed indefinita...

Chi è ancora vivo, ha una strada da percorrere, ha il proprio progetto da realizzare e ad ogni step, il livello d'intelligenza, la capacità di vedere, la possibilità del piacere e di godere aumentano... Si, si è soli, meravigliosamente soli ma, senza paura!

Ho fatto un sogno...

sabato 17 febbraio 2024

Solitudine

Siamo fatti di energia, siamo vibrazione ad uno scopo e in questo senso non siamo liberi.

Siamo o saremmo pressoché perfetti, strutturati per "crescere", attraverso il superamento di problemi, fino alla realizzazione di noi stessi e del nostro personale universo mediante il Fare.

Può capitare che non ci si senta in grado e con difficoltà così pressanti da avere l'impressione di esserne schiacciati... Eppure, siamo invincibili; la nostra essenza è invincibile, già in salvo e perfetta "in se".

Ma siamo uomini e sta solo a noi riuscire ad entrare in questo gioco, sta a noi partecipare, vincere o perdere; il gioco della vita è tutto qui.

Può sembrare spietato: avere la potenzialità dell'Essere, avere i mezzi per entrare, per tornare a casa e o non attuarla mai; perdere per l'eternità l'unica possibilità che si ha.

Vedo, intorno a me, un mondo surreale, ogni singola cosa tende a portarti fuori, a farti perdere la totalità; non capisco più...

Esistono medicinali per quasi tutto, sia per il corpo che per la psiche o almeno quella che si ritiene tale.

Ci sono antidepressivi, ansiolitici, sonniferi, droghe e quando guardo, provo profonda tristezza e capisco che, il "gioco" è davvero spietato e non concede errori "fatali".

Si può sbagliare, ma solo fino ad un certo punto.

È un cammino solitario e più si percorre, più ci si rende conto che non ci sono altre strade o possibilità.

Hai amici e puoi passarci momenti conviviali e magari persino aiutarli, anche a loro insaputa ma, sei solo. Non ci sono nemici o imprese epiche da compiere, sei semplicemente e orgogliosamente solo e quelle persone intono, come quando nasci o muori, non servono a nulla, se non a loro stesse.

Si parla sempre meno perché, ciò che vedi, per semplice evidenza, non può essere condiviso o capito, ma solo conquistato, con il proprio ed individuale divenire.

È difficile descrivere ciò che si prova: ogni fatica trova compenso, sei in uno spazio senza tempo ed in luogo senza spazio, ogni piacere che prima era scisso, ora insieme e completo, riempie e appaga, hai vinto, sei finalmente a casa.

Forse ci saranno altri giochi ma, è del tutto indifferente.

Guardi gli altri, ogni grande teoria, ogni ragionamento, le importanti discussioni sui temi classici o sui massimi sistemi e ti senti appartenere ad altro, non sai come interagire, a volte, come in un antico sussulto di remota memoria, vorresti urlare e dire: "Ehi, ma non vedete?!" Ma è solo un attimo; sei Solo, meravigliosamente Solo.

Questo è il prezzo da pagare per poter partecipare al grande gioco dell'Essere.

Nel mentre si esiste, scaraventati nell'esistenza così fragili e apparentemente senza alcuna possibilità di farcela, si dovranno superare ostacoli posti lì chissà da quanto tempo, ti spiegheranno e ti condizioneranno nel credere che quella è la giusta via, l'unica strada "sacra" da percorrere e se provi anche per caso ad opporti, ti annienteranno con ogni possibile tattica, con ogni strategia e con ogni emozione disponibile o almeno ci proveranno.

Un giorno saprai che le religioni, la famiglia, la giustizia, la scuola, il dovere, la carriera, l'impegno, le morali, gli insegnamenti, le grandi cause e molti dei sentimenti più sponsorizzati, sono paratie, dighe, inutili ostacoli verso il mare.

Un giorno cercando il mare ti troverai in affanno poi, dopo un lungo e profondo respiro, ti renderai conto che il mare sei tu.

Solo... 

sabato 7 ottobre 2023

Scivolando...

 

Scivolando, seguire il flusso o capire?

Osservando gli accadimenti della vita mi sono reso conto che riteniamo di scegliere, invece, spesso semplicemente scivoliamo.

Scivoliamo nella vita subendola; così capita che, per circostanze o per poca avvedutezza nascano figli, si manchi quell'incontro che avrebbe cambiato tutto, ci si ritrovi a rincorrere con fatica quello che sarebbe stato il naturale flusso.

Continuiamo a scivolare nella vita, con scelte che, in qualche modo ci giustifichino gli sbagli,  magari dovuti a: giovane età, cultura, consigli, probabilmente dei genitori ma, anch'essi scivolavano... E allora?

"La macchina" gioca in modo semplice ed ineluttabile la nostra vita, fino a consumarla, non ha nessun sentimento, anzi li usa.

Costantemente scivoliamo, cerchiamo di opporre una qualche resistenza e anche ce ne compiacciamo, ci definiamo guerrieri, combattiamo e ci sforziamo per raggiungere uno scopo od una meta che probabilmente non ha neanche senso.

Lottiamo per avere una migliore posizione lavorativa, per avere più soldi, per avere più cose e nel mentre la nostra vita è controllata da orari, settimane in attesa del fantomatico fine settimana, delle ferie estive o si lavora 11 mesi per averne uno "libero", la stessa vita passa.

Scivoliamo da un accadimento ad un altro, ci troviamo in una qualche relazione che, di volta in volta, definiamo amore, convenienza, accomodamento, famiglia; giustifichiamo e motiviamo tutto... Per i figli, per un lavoro, per un obiettivo, per una qualche cosa... Boh!

"La macchina" vince sempre, non ha tempo, anzi, ha tutto il tempo che vuole, non ha principio o fine, semplicemente ci gioca, a tal punto che non sappiamo più il nostro vero scopo, ci lasciamo accadere, appoggiandoci a qualche idea o a qualche persona che, a sua volta, si appoggia a noi. Due ciechi che indicano la strada l'un l'altra.

Scivoliamo costantemente negli accadimenti che subiamo, frutto di circostanze, a volte con la convinzione di aver scelto, altre volte con la certezza della casualità.

Siamo pieni e tronfi di convinzioni, di morali, di miti, di religioni, di sicurezze, invece, non abbiamo nulla, semplicemente scivoliamo, pensiamo di capire... Mi chiedo allora, come mai tutta questa insoddisfazione e questo senso di vuoto che facciamo finta di non vedere.

È un gioco perverso, l'unico in cui io veda davvero perversione, ognuno non solo porta la propria croce ma, sceglie di portarla, difende le proprie convinzioni, consumando l'intera esistenza, giocandola, scivolando, vuoto al vuoto, senza senso e per questo "non senso" si immola, si scontra, dibatte ferocemente tra questa e quell'idea, ognuna delle quali ha la stessa valenza di verità ed approssimazione, ovvero nessuna.

Come si fa a riempire la vita con un qualche scopo "inutile"; nel mentre l'eternità scorre, in questa piccola galassia, in uno degli infiniti universi, riteniamo nel nostro delirio d'onnipotenza di avere persino una qualche velleità da poter asserire o reputare reale: pensieri. emozioni, sofferenze, grandi drammi, errori o successi... Semplicemente scivoliamo...

Impariamo qualche centinaio di parole e con queste pensiamo, ci relazioniamo, asseriamo, giustifichiamo a noi stessi, la nostra vita con ragionamenti, sempre con quelle stesse parole.  L'universo, in realtà, neanche sa che esistiamo in quella infinitesimale frazione di tempo.

Costantemente mi rendo conto di scivolare, di essere portato a scivolare, la mia pancia, le mie gambe, il mio stomaco percepiscono la paura del profondo inganno, limpida si palesa "la macchina", tutto è estremamente chiaro...

Anche la solitudine è una falsa idea, niente di più; ho accettato la frustrazione dei miei limiti, del mio non riuscire a comunicare ciò che vedo in modo trasparente e tranquillo, in fondo cosa cambia?

Capire non è comprendere, ciò che è vero non vuol dire che sia reale, decidere non vuol dire percorrere la giusta strada; giusta in relazione al fine ultimo, al personale ed intrinseco progetto.

C'è un livello dove la verità si fa, dove la verità si può rendere reale; c'è un livello dove non ci sono miti, credenze, convinzioni, morali, leggi, religioni, idee...

Costantemente scivoliamo tra effetto rete, inconscio collettivo, costellazioni familiari e ci compiacciamo per i risultati raggiunti, per il metterci in mostra, come se l'approvazione o l'invidia dei molti (scivolanti anch'essi) ci mettesse in salvo, "la macchina" costantemente ci gioca...

Nella vita ho perso tutto: grandi amori, lavoro, soldi, amici, sicurezze; ho ridotto il mio cuore a brandelli più e più volte, fino ad essere nell'angolo, schiacciato e senza possibilità di movimento, ho guardato nell'abisso e distrutto ogni pensiero, ogni convinzione, ho percorso ogni strada, ogni fallimento, ogni paura...

Solo così è possibile rimanere vivi, solo così è possibile ambire a costruire per compiere il "grande salto" perché, la mente per quanto allenata ed affinata, non potrà mai essere sufficiente, la lasceremo qui, con tutto il resto di noi e con tutto quello che durante la vita ci saremo affannati a "comprare" ad avere, insieme a quei trenta giorni di ferie...


C'è musica, tutto è vibrazione, così mentre entriamo in risonanza con l'Essere, in un breve istante siamo ogni scopo.

lunedì 21 agosto 2023

Ho sognato delfini

"La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. Gente inconsapevole, gestita completamente. Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli. Chi non ha capito, non capirà mai. Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. Cosa vuol dire vivere e basta?
Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita. Il loro mondo finisce lì. Non sono in grado di percepire altro. C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Sono pochi, sono eretici, sono guerrieri." - Giovanni Cianti


Questa notte ho sognato delfini... Nel loro apparente nuotare e saltare, giocavano come è loro solito fare; li guardavo attraverso quel mare blu e celeste, cristallino e calmo.

Ogni cosa o quotidiano affanno d'un tratto, era privo d'ogni interesse, di ogni emozione; l'unica sensazione percepita era la piacevolezza e la calma del gioco, fine a se stesso, il gioco per il gioco, come puro e semplice piacere, nient'altro.

Non ho mai cercato la sicurezza e la tranquillità nella mia vita, anche perché ritengo non esista e che sia solo frutto dell'immaginazione e della cultura,

non ho mai rincorso carriera o posizione sociale,

non ho mai cercato una famiglia o qualche contesto simile; per lo più sono stato e sono un viaggiatore solitario ed in fondo, lo siamo tutti.

Ho vissuto grandi Amori, ho dovuto guadagnarmi ogni cosa e pagarla a caro prezzo, ho attraversato enormi dolori e sofferenze, vittorie e sconfitte (molte); ho fatto così tante esperienze che sembrano non poter essere contenute in una sola vita.

Sono stato pescatore, pastore;
ho vissuto in strada e svolto molti lavori e girato molto nel mondo... 

Mi percepisco come un'unità, non pensiero ed Anima o come più parti componenti l'uno ma, semplicemente Uno; mi riscontro integro, gli errori (tanti) che ho commesso non ne hanno compromesso la sostanza e l'integrità.

Siamo dotati di questo super potere che ci rende quasi intoccabili, puri...

Saremmo pressoché perfetti in un paradiso, habitat ed humus, in un costante stato di grazia, invece, ciò che definiamo libertà ed autocoscienza, hanno reso possibile quello che riscontriamo, quello che certifichiamo come realtà fallimentare, non adeguata.

Ritengo che, malgrado tutti gli sforzi e la tensione atti al miglioramento del nostro mondo, si sia comunque fuori strada, come se fossero gli sforzi di un bambino immaturo nel voler volare con una scatola di cartone che lui immagina come un aereo od un mezzo spaziale.

La libertà ci ha reso schiavi della nostra mente, delle sue immagini e modelli.

Senza capacità di "leggere dentro" tutto è perso, tutto è semplice e vana corsa... 
Verso dove?
Verso qualche effimere e temporanea sicurezza?
Verso qualche anno di quella che definiamo: "vita serena"?

Siamo giocati e costantemente anticipati, crediamo di controllare nel mentre siamo controllati ed usati.

La libertà, per quanto mi riguarda, consiste solo nella possibilità di sbagliare, no, non siamo liberi o per lo meno, lo siamo entro le regole della natura che non possiamo avversare, pena la perdita di senso, l'angoscia, la malattia, la morte... 

Esistono persone che hanno, in qualche modo, visto il gioco e con profonda umiltà hanno messo tutto in discussione, qualcuna si è persa per sempre, altre hanno vinto o sono in partita; è semplice riconoscerle, il solo stargli vicino aumenta il livello energetico, a volte migliorano anche qualche piccolo o grande malessere, non è importante essere o non essere d'accordo con loro, vederli o non vederli, queste persone, normali individui che non hanno mai smesso la verifica, se lo vogliono, possono aprire mondi e reali visioni, solo per puro e semplice piacere personale, anche se quasi sempre preferiscono passare inosservati, ogni tanto, si mostrano e chi può vederli, fa festa.


... Questa notte ho sognato delfini...