sabato 2 aprile 2011

Tra sogno e realtà.

Troppo tempo è trascorso,
troppo tempo è passato,

ho attraversato tante di quelle vite che non ne ho più ricordo,
guardo attraverso le grandi vetrate, così tanti aerei in arrivo ed in partenza,
così tante luci, la città illuminata e vasta da non vederne i confini,

in un hotel; sono seduto all'ultimo piano,
New York sembra così silenziosa, la musica in sottofondo,
colonna musicale delle emozioni, che confuse rincorrono i pensieri.

Al centro del mondo, nel mezzo di una grande metropoli,
con tutto quel traffico nel cielo e nelle strade che da qui, sembra appartenere ad un'altra realtà,
posso godermi tutta la solitudine possibile,
fuori dalla storia, nel centro del mondo, tra milioni di persone,
un numero tra i numeri, una profonda e incoraggiante solitudine.

Ascolto la musica, guardo le migliaia di luci che sembrano sospese,
se sparissi, nessuno se ne accorgerebbe; sono a casa, libero.

Accarezzo il mio bicchiere, solo, in mezzo a tante persone.

Troppe vite trascorse per ricordarle tutte, per ricordare lo scopo di ognuna,
troppe vite trascorse per dare uno scopo alla vita attuale; non ho più bisogno di uno scopo,
vivo; questo è lo scopo. Sorrido, la solitudine mi conforta, mi coccola, mi tiene con se, libero; senza uno scopo, senza una meta.

Troppe vite trascorse, migliaia di anni passati a cercare un motivo, se poi serve un motivo;
una vita segue l'altra, ogni vita che vinci, senza fine. La testa si perde, ha paura, vorrebbe riferimenti, ma preferisco la paura, senza riferimenti vaga, e come ogni volta non mi seguirà nella prossima vita.

Ancora una volta nascerò dimenticando tutto, ancora una volta affronterò le stesse domande,
ancora una volta attraverso questo mondo od un altro, ancora una volta strumento, ancora una volta,

la fine di ogni tempo, la fine di ogni gioco, la fine di ogni spazio, di ogni storia,
la mente si perde nel tempo infinito, la testa ha paura di non avere uno scopo, e mentre guardo gli aerei che senza sosta sembrano rincorrersi, do uno scopo ai miei pensieri, come per gioco,
immagino un luogo con tutte le persone care che ho avuto in questa vita, sempre appagato e sereno, il luogo più bello che possa sognare, vicino a Dio, come fosse il paradiso, un luogo dove un giorno potrò andare e fermarmi per sempre,

e questo è lo scopo? Mi chiedo.

Accarezzo il mio bicchiere, ormai quasi vuoto; sento una morsa, al pensiero del sempre, ma poi sorrido sereno, perché non è quello lo scopo, sorrido perché lascio la testa a pensare ciò che vuole,
mentre io mi godo il panorama, la solitudine, la libertà.

Troppe vite trascorse, per credere ancora ai miei pensieri,
ad ogni vita una nuova testa, senza ricordi, senza pensieri, ma troppe vite trascorse,
quasi annoiato, attraverso le grandi finestre guardo questo mondo,
fino alla fine di ogni tempo, oltre il tempo,

crocevia di energia, che sostanzia me in questo momento, niente altro, la testa si perde, ma io mi godo il momento ascolto la musica, libero da ogni pensiero,

troppe vite trascorse, per credere ancora in uno scopo, la mia testa ne ha bisogno, ma io no; sorrido
tranquillo mi godo il silenzio che proviene da fuori, ed il rumore delle luci che in lontananza come tante candele vibrano.

Attraverso ancora un'altra vita, e mi chiedo se riuscirò ad incontrarla ancora,
non ricordo neanche in quale tipo di esistenza fui con lei, ma la ricordo, anzi la percepisco.

Fino alla fine di ogni tempo, in dimensioni dove il tempo non c'era,
troppe vite trascorse, e mi chiedo se in questa vita riuscirò ad incontrarla ancora una volta, ancora con lei,
o quante vite dovrò ancora passare, ma la rincorro attraverso ogni vita,

rincorro i suoi occhi, rincorro il momento in cui tutto si annulla, rincorro il momento in cui tutto si ferma, in cui lo scopo non serve, tutte queste esistenze, per un solo secondo, per un solo momento,

per un unico istante, ancora una volta, ancora sfiorarsi, ragione del tempo,
ancora un istante, ancora una vita, giocare, ballare, essere l'origine e la fine,
l'inizio e lo scopo,
ancora una volta incontrarsi, lasciando i pensieri,
solo emozioni, solo energia, e poi lasciare anche queste, fino all'essenza ultima possibile, e poi oltre quella,

ancora una volta, ancora un momento, ancora un secondo, un'altra esistenza,
ti rincorro da troppe vite,

guardo fuori dalle grandi vetrate, senza uno scopo, senza paura,
libero, ti percepisco, oltre il tempo, oltre lo spazio, attraverso la mia anima sono ancora con te, in quel unico momento, in quell'unica esistenza, dove l'Essere fece festa con noi,

accarezzo il bicchiere, ormai vuoto,
è ora di andare, forse in una di queste esistenze deciderò di non aver mai voluto esistere, forse
ma prima ti cercherò ancora, per quel momento,

quell'unico istante.

E' sempre con me oltre i ricordi, che ogni volta spariscono, oltre ogni vita che ogni volta ricomincia,
e' sempre con me; libero vago,
fuori dalla storia, solo;
in mezzo a milioni di persone.

Pago il conto, è ora di andare,
mi rimetto in cammino...
ancora una volta...

vincere il gioco...
ancora un secondo...
oltre lo scopo, senza lo scopo,

troppo tempo è trascorso
troppo tempo è passato.

Nessun commento:

Posta un commento