Non seguo il calcio, ma questa mattina pensavo alle partire della nazionale dell'ultimo mondiale.
Una squadra non può vincere, se ogni giocatore non "protegge" gli altri compagni di squadra.
Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.
Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.
Si può disporre dei migliori campioni, ma la vittoria sarà, comunque, preclusa.
Allo stesso modo una squadra composta anche da giocatori mediocri o non più giovanissimi, potrà imporsi, persino vincere.
L'Italia non aveva possibilità, ogni calciatore pensava a se stesso, anzi scaricava sugli altri i propri limiti, come se gli altri dovessero o potessero in qualche modo provvedere a lui; come a compensare le singole responsabilità.
Una squadra così, non è neanche una squadra.
Anche nella vita, funziona allo stesso modo e, se non puoi avere una squadra, meglio giocare da soli.
Più passa il tempo, maggiormente capisco che questa avventura è un viaggio solitario, che lo si voglia o no.
C'è un prezzo da pagare, per ogni cosa: per mangiare, per godere la vita, per essere liberi, per Amare.
Ovviamente, non tutti sono disposti a pagarne il prezzo ed è giusto così.
Non possiamo pretendere, né possiamo sempre essere i migliori, ma dobbiamo pretendere e soprattutto avere la capacità e l'umiltà di rispettarne il progetto.
Così come, quando una squadra entra in campo, non inventa le regole, ma rispetta e si adegua a quelle stabile; così noi, non possiamo che rispettare le regole e cercare di vincere.
E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...
Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...
E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...
Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...
In fondo è tutto qui è se proprio bisogna scendere in campo e giocare, pagarne anche il prezzo, perché, allora, non provare a vincere?
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