mercoledì 27 febbraio 2013

Semplicemente...Un copione!

Crediamo di pensare, di riflettere;
siamo convinti di avere idee proprie, a volte, persino riteniamo, di essere liberi.

Eppure, semplicemente guardando, con l'intero, che siamo;
si vede che tutto è codificato.

Passiamo molto tempo a scegliere: vestiti, scarpe, tutto ciò che compriamo e quando, poi, si osserva attorno, tutto, in realtà, è già stabilito, predefinito e predeterminato.

...Vari "tipi" di camminata, anch'essi abbinati al modello che quel giorno s'indossa, quel modo di guardare o di non guardare, quelle frasi da usare al telefono o quelle parole da utilizzare in caso servissero; il tutto senza esserci. 
Un copione che in modo automatico si ripete, ognuno ha il suo od almeno crede di averlo.

Quei "quattro" pensieri, che ci ripetiamo ogni giorno, facendo finta di non accorgersi, che sono sempre gli stessi. Anche i soliti, campionati problemi, sono sempre uguali, immutabili. Quando si prova, se ci si prova, a riferirsi a se stessi, si è costretti a ricorrere a pensieri, anch'essi campionati. Quei pochi che si chiedono ancora: "Io chi sono?". Hanno bisogno di schemi, parole da dirsi. Si definisce anche l'anima, come se fosse altro da se stessi. Eppure, mi chiedo, chi davvero la senta; la sia. 
Ed intanto la Vita scorre.

La cosa che intenerisce e fa sorridere, è che poi si abbia la presunzione di credere, di avere un'individualità, s'immagina di poter essere creativi, si sia convinti, addirittura, di vivere. Semplicemente si esiste, senza mai Essere.

Mi guardo intorno, anche ora, e vedo solo codici.
Le emozioni, la vita, sembrano scorrere, senza interagire, senza intercettare gli uomini, sembrano essere altro.

...C'è chi fuma, chi no; chi grida, chi no;
il manager impegnato; il senza tetto all'angolo della stazione; l'avvocato ed il prete; la donna che cammina sui tacchi, quella che la guarda, pensando al suo turno; il poliziotto ed il ladro. Ogni cosa, ogni ruolo è già previsto, in nessuno scorre vita, nessun sorriso, nessuna vera emozione, nessun reale progress.

Ombre insicure, che cercano gli sguardi di altre ombre: ombre che cercano conferme, in altre ombre.
Pensieri, poggiati sul nulla, che vorrebbero improbabili sicurezze. Sicurezze del niente.
Le sicurezze, le certezze, non esistono; sono anch'esse parte e frutto di quel mondo immaginifico che si ritiene reale e per il quale, ci si immola e si resta nel vuoto.

Ogni tanto, viene la tentazione di sentirsi soli, anche se ciò, non è possibile. 

Ti godi quel calore della pancia, sai che tutto ciò che ti serve è già con te.

L'unica libertà che abbiamo, è esclusivamente quella di poter sbagliare la propria vita.


Amo quel calore, il vibrare in risonanza di quelle cellule, che mi legano al mondo reale, di cui sento, spesso, nostalgia. 


A volte, si ha l'impressione, che la vita invii dei Saggi, dei veri leader; sembrano Esseri invincibili, eppure sono quelli disposti a pagare, e lo fanno, il prezzo più alto. Sono la vera provvidenza, stimolatori infiniti di Vita. 
Vivono esclusivamente nella creatività, il copione, la macchina, non trovano nulla da poter "aggredire", non possono intercettarli; il loro sorriso sornione, sottolinea che la vita, che l'Essere è invincibile, perché ha già vinto, è già fuori dal gioco. 
Qualcuno ha il desiderio di volerli cercare, di poterli incontrare, proprio in quel tratto di storia, che si ha il privilegio di poter condividere.
Sembrano non avere un passato, il loro sguardo è già nell'eterno, il seme che pongono, genera risultati, che vanno oltre le generazioni, la loro azione cambia il mondo.

Ho avuto la fortuna d'incontrare uno di questi Uomini; però, non è importante, che si sia tutti geni, scienziati od altro; l'unica cosa che davvero conta, è quella di realizzare il proprio pieno, il proprio progetto originario ed unico: piccolo o grande che sia, fuori da ogni copione, ovviamente!

domenica 20 gennaio 2013

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...

C'e' un luogo, non luogo, dove il tempo non scorre...

              Dove non esiste il buio, perché la luce non serve...

              Dove non esiste silenzio, perché nessun suono può attraversarlo...

              Dove lo spazio è inutile, perché l'infinito non basta a contenerlo...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...
a dover imparare, a dover vedere, ascoltare, e tra gli infiniti percorsi possibili, cercare, l'unico vero...

Ora conoscevo il tempo, lo spazio e prigioniero ne avevo paura, perché?

Forse l'Essere aveva bisogno di me, per esistere? Almeno quanto io di lui, per Essere?

Un gioco? 

Dove si scambia l'esistere con l'Essere, dove l'unico che può perdere sono io.

Io dono il tempo all'Essere, perché il tempo... Rende prezioso esistere, rende irripetibile ogni momento, da vita alle emozioni.

Poi d'improvviso, il tempo smette di esistere, ogni pensiero, ogni ricordo, qualsiasi emozione, semplicemente non è mai stata.

Ogni persona che hai incontrato, che hai amato... Ogni cosa che hai reputato importante, fondamentale, allo stesso modo di come ha avuto un inizio, d'un tratto si conclude, finisce.

In quel luogo senza spazio, dove il tempo non trascorre, perché non esiste,
non puoi portare nulla, all'infuori di quel piccolo tratto, di cui l'Essere ha bisogno per esistere, quell'unico punto è tutto ciò che hai...

È semplicemente in prestito, è dato per il tempo della vita, ed in quel tempo, solo in quel tempo, si può guardare oltre la porta... Solo in quel tempo si può dare storia a quel punto, unico vero, reale...

Costantemente fuori dalla storia, ride di questo tempo che non è, di questo luogo costruito per esistere dove non può entrare appieno, non posso prescindere dallo spazio, dall'aria e dallo scorrere.

E' nella possibilità esistere più volte, in modi, mondi ed universi, 
diversi, dove la memoria non ci segue; la memoria non esiste, 

siamo materia ed energia, la materia non esiste...

Un giorno dovrò lasciare ogni cosa, dovrò lasciare lo scorrere del tempo, 
non avrò uno spazio dove respirare, nessuna memoria, né emozioni,
di ogni amore non potrò portare niente: 

non sarò mai esistito o sarò riuscito nel gioco di partecipare per un istante all'Essere,
ma lì, il tempo non scorre e allora quell'istante è eterno, un attimo o l'eterno: nessuna differenza...

Guardo oltre quella porta, la testa non basta, completamente fuori gioco, inutile fardello...

Così com'è inutile credere in un problema, Credere...

Costantemente verificare e mettere ordine, in ciò che i pensieri portano a ciò che la mente vorrebbe farti credere...

Un unico, celato, reale sentiero... Da percorrere a piedi scalzi...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi ritrovai ad esistere...


sabato 19 gennaio 2013

Cosa vorrei fare, ora!

Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Le persone più affermano, più sono convinte di amarti, più ti dichiarano questo amore e più ti fanno male, beh, almeno ci provano.

Più ti giurano vicinanza, più ti tradiscono, beh, almeno ci provano.

Più cerco di guardare e più mi sembra di vedere, che noi non possiamo che "difendere" il nostro spazio, il nostro territorio, mentre costantemente viene assediato.

Nessuno può farti male, se tu non sei complice, in qualche modo.

Credo che si inizi ad amare quando lasciamo entrare volontariamente, qualcuno in quelle terre, in quello spazio, che lottiamo costantemente per difendere.

Ho fatto entrare molte persone, in quelle terre; potrei scrivere qualsiasi cosa:
che non lo meritavano, che erano superficiali, ecc.ecc. 
Non sarebbe vero, ogni volta, bisogna avere la lucidità, di ammettere di aver sbagliato, bisogna bere il calice amaro.

Prima o poi, la vita tornerà a scorrere.

Penso a quelle persone e non riesco ad odiarle, eppure, qualcuna ha rubato, altre hanno tradito, altre finto, altre non capito; tutte lontane da se stesse.

In qualche modo, qualcuna è ancora con me, qualcuna ho dovuto "ucciderla", per nessuna provo rancore, risentimento.


Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Ogni giorno, ogni momento diamo per scontate infinite cose, il nostro cervello ci nasconde la semplice verità: niente è scontato, NIENTE!

Diamo per scontato, che gli amici non ci tradiranno, che il nostro amore sarà per sempre, che i figli ci sono vicini, che il sole sorge, e che dopo un respiro ne seguirà un altro...
Tutto falso e su queste falsità, fondiamo i nostri giudizi, la nostra vita.

Qualche giorno fa, in una piazza di un piccolo paese della Sabina, ho visto dei ragazzi, prendere delle sedie di plastica, dal bar e dopo averle allineate in modo approssimativo, le hanno usate come pali di una porta, per un improbabile campo di calcio.

Cosa vorrei fare ora?

Vorrei fare come loro; vorrei uscire suonare qualche citofono, improvvisare un campo di calcio e giocare.
Ma ormai, tutte le persone che conosco hanno altro di cui preoccuparsi, altro su cui recriminare, mentre, il tempo trascorre.

Ormai hanno problemi di lavoro, di famiglia, e tante altre cose che non hanno più tempo e forse, voglia di vivere.
Quante partite non giocate, quante vite sprecate...inutili!

Ma io posso cambiare il mondo, il mio mondo, perché voglio ancora giocare!


sabato 29 dicembre 2012

Natale 2012

25 Dicembre 2012


...A fatica, cercando nella memoria, riesco a recuperare frammenti d'immagini, qualche emozione, di  lontani, "tradizionali" Natali. 

Percorro il tempo, gli anni a ritroso;  scorrendo in modo veloce le immagini, quasi a sovrapporsi; flash, che anno dopo anno, vedo ripetere come inutile, vuoto, rituale...

C'e' qualcosa, lì in un angolo;
come in un'affollata soffitta piena di vecchie cianfrusaglie e dimenticate cose; d'un tratto, qualche lontana immagine...riaffiora.

Ci sono!...Qualcosa vedo...Qualcosa sento!

Quanti anni, circa quaranta; quante vite ho vissuto da allora, quante vite diverse, avrei potuto vivere...


..." Tutte quelle persone sedute intorno ad un tavolo: chi sono? Ah, già! Sono tutti i miei parenti. E quei vecchi? Cosa ci faccio qui? Che vuol dire Natale? Boh! 
...Non posso scegliere, ancora...Vediamo che succede, va bene nel frattempo giochiamo a Tombola!...".

" La famiglia tutta riunita, anche i nonni; quelli ancora vivi, almeno...Che tristezza che sento...Si, ride, si gioca...Eppure è sempre lo stesso copione... Un giorno crescerò, sarò adulto...Prometto a me stesso la libertà...Prometto a me stesso di non sprecare il tempo in questo modo...Prometto a me stesso di vivere...".

" ... Una voce sgraziata, sopra le altre: Le gambe delle vecchie!! (E c'e' ne sono)... Boh! Ma cosa vuol dire? ..Poi di nuovo la stessa voce: 77 (SETTANTASETTE!). Ma non lo poteva dire subito? ...Tombola!!! Urlo...Dovrei essere contento? Si, lo sono. Ora controllano i numeri coperti con le bucce dei mandarini, rimasti lì, nudi, in attesa che qualcuno, anche se ormai sazio, forzosamente li mangi, così non si sprecano.".


Il ciclopico sforzo di mio padre, che cerca di organizzare la sorpresa dei regali...

Oggi tutto appare nella sua nostalgica, spietata, fredda trasparenza.
Come un quadro sbiadito; persone tristi, che ripetono a fatica vecchi copioni; così come le ombre seguono chi le fa esistere e le da un senso.

Ombre, che vedo intorno a me, stressate corrono, per completare una sceneggiatura  mai capita, e così anche l'ultimo regalo è fatto...

La festa ridotta a quella tavola ben apparecchiata, a quegli interminabili pasti, densi di tanta ed inutile fatica, tutti ad elemosinare quell'affetto vero, che ne loro, ne gli altri possono dare, perché privi.


Natale 2012, ancora fuori dal copione... Il 25 svegliato, dal fragore dei gabbiani, in un anonimo albergo, proprio in riva al mare.
Una persona esclama: " Ma non mi fai gli auguri!" Ed io:" Non sapevo fosse il tuo compleanno!"...Poi ricordo... Ah già, oggi è Natale!

Eppure, è una splendida giornata di sole; 21 gradi, i gabbiani continuano a fare festa, per questo giorno di Dicembre che ricorda la primavera inoltrata.

Natale è uno di quei giorni in qui puoi essere invisibile, sono così assorti "dal copione", che sembrano dimenticarsi tutto il resto. Ricordo tanti Natali, fuori dal copione... Solo; in qualche ristorante cinese, in qualche spiaggia calda, in qualche grattacielo, mentre fuori nevica, ascoltando concerti indimenticabili, amando, Nascendo.

Esiste un universo, oltre al mondo che vediamo, che crediamo di capire e di vivere;
quell'universo è l'unico vero che esiste,
e più ci si avvicina e più i pensieri si disgregano; tutta la loro presunta, arrogante convinzione, diviene come inutile fardello.

Ti accorgi per la prima volta di cosa sia l'Amore e guardando ciò che pensavi, ciò che credevi fosse, ti fai quasi pena. Sai, (anzi sei), che l'Amore è come creta, a cui, puoi aiutare a dare la forma dell'intenzione.

Sai che l'Amore è aprire una strada, che non dovrai mai percorrere.
Profondo, puro piacere, dove le emozioni sono solo il tenue colore, che decidi di dargli.

Posso Amare chiunque, posso Amare mio figlio, ma oggi è Natale ed io sono lontano...

...
Più vedo luci e palline colorate sugli alberi e più sento il vuoto di chi li ha fatti,
più vedo grandi e bei presepi e più vedo statue tutt'intorno...

Ho percorso, nella mia mente, molte delle vite che avrei potuto...
A qualche vita ho rinunciato, qualcun' altra non sono stato in grado di viverla, e così mentre sorseggio il mio aperitivo, guardo passare quei volti di vite appena nate e mai vissute; 
mi manca, ogni tanto: la pesca, quel mare, quegli uomini e quelle donne...Quella donna...
Ma ormai...Sono vite passate...

E' Natale, hanno tutti il vestito della festa...Così, mentre la mente percorre le tante possibili vite "mancate"...La vita le lava, senza alcuna fatica; così come le onde del mare rendono liscia la battigia, da qualsiasi segno, ad ogni loro infrangersi.

Ma poi, alla fine, cosa importa in quale vita ti sei trovato, quale vita hai vissuto, quale vita hai scelto; l'unica cosa che importa è come l'hai vissuta...
Così l'anima rimonta.

L'Amore non è sacrificarsi, l'Amore è coraggio,
l'Amore è essere e poi dare,
è orgoglioso spumeggiate piacere,
è atto creativo,
è pura indifferenza...

Non è ciò che pensi o ciò di cui sei convinto,
è ciò che sei...Così come non si comunica con le parole,
ma con l'energia vicina a ciò che ci sostanzia.

L'Amore, inizia lì, i suoi confini, li debbo ancora trovare...
Sono in cammino...Guardo il mare, il cielo, gli incredibili colori...di oggi.
Questo è il mio Natale...Me lo ero promesso, tanti anni fa;
posso solo nascere, vivere,

ogni giorno!

domenica 2 dicembre 2012

Il giorno più importante

Vorrei avere dei riferimenti,
vorrei poter scorgere ancora un faro, vorrei averne, ma non ne ho.

Ovunque distenda il mio sguardo, dovunque cerchi, vedo solo me stesso.

Lì, mi accorgo, che quel luogo è l'unico posto, dove non sono solo.

Conduco una vita fuori da ogni modello, da ogni canone; senza lunedì o domeniche, senza nessun giorno della settimana.

Ogni giorno guardo l'agenda per vedere che giorno sia, non aspetto il venerdì, né nessun altro giorno.

Cammino solo, come tutti, in questa vita; ma io ne colgo il profondo piacere, che questo genera.

Più mi avvicino a ciò che sono, e più mi sembra di capire quell'unico Saggio, in cui, in modo pedestre, m' imbattei fortuitamente, molti anni fa.

Spesso cerco di ricordare come si pensa in modo normale...Non mi ricordo...
Vorrei rammentarlo, perché non riesco più a comunicare con le persone intorno, con gli amici; riesco a malapena a vederli.

Ogni tanto, cerco semplicemente, di aprirgli ciò che vedo e continuo a perderli, allora preferisco, rimanere in silenzio a guardarli.
Amo la vita e cerco di godermela, cerco di fare questo viaggio, consapevole, che la mente non serve a nulla.

Vorrei avere delle regole, magari una morale; ma non ce l'ho.

Continuando a camminare, mi sono trovato in una terra senza sentieri, in una terra dove il sentiero devi crearlo, inventarlo.

Non credo in nulla, eppure non ho paura. Guardo le persone intorno, e vedo infinite paure, vedo disperazione, sento voci vuote. Continuano a ripetere schemi e copioni, che non hanno senso né scopo. Aspettano che arrivi il venerdì, lottano affinché un'altra faticosa settimana trascorra..."Finalmente domani è sabato!"

Sono solo! Non perché non abbia amici o persone intorno.

I grandi problemi personali quotidiani, ci fanno dimenticare, che il nostro pianeta, la nostra Terra è solo un piccolo granello di sabbia, nel grande universo.
Ci fanno dimenticare, che i nostri pensieri, ci distraggono da ciò che siamo.

Non ho fede, né speranza e questo mi piace!
Così come mi piace ogni respiro che faccio.


...Una ragazza, qualche tempo fa, mi disse: "...Forse tu vuoi troppo, quello che cerchi è troppo alto, io non posso dartelo..."

E' stata una delle poche ragazze sincere che ho conosciuto.
Aveva ragione, tranne che su una cosa: non voglio troppo, perché ciò che voglio, che debbo guadagnarmi, è molto di più.

Ho dovuto lasciarla andare, come tutto, nella vita, si deve lasciare andare.

Io mi prendo semplicemente la responsabilità di decidere quando, piuttosto che subire una scelta, comunque obbligata. ... ... ...


Ho fermato l'automobile, ho lasciato che lo sguardo assorbisse i colori, che i polmoni mangiassero l'aria, che la pancia bevesse lo spirito e che il cuore gioisse. Tutto era calmo, sereno, ogni cosa con un suo naturale ordine e scopo. Così non ho dovuto far altro che guardare, per accorgermi che tutto era già perfetto, che la stanchezza è solo positiva, che la fatica non esiste. La vita è solo e semplice piacere, puro erotismo, gioco creativo; tutto il resto è semplice illusione ... ... ...

Poi ho riavviato il motore dell'auto... Che giorno era? Lo stesso di oggi o di ieri, credo... Posso raccontarvi ogni respiro che ho fatto... Ma che giorno fosse proprio non lo so... Non lo ricordo.

Il giorno più importante che conosco è solo uno: oggi!