Una mail ricevuta, che avevo lasciato li, in attesa di dargli risposta.
Avevo in testa che, un giorno, l'avrei fatto.
Aspettavo il momento, quel momento non arriverà mai, almeno credo.
Almeno credo, perché, ho smesso da molto tempo di dare credito ai pensieri, ai miei pensieri, almeno.
Oggi so, quanto non solo siano effimeri, ma soprattutto inutili.
La realtà, cambia, si trasforma sempre; il futuro non esiste ed il presente è già passato.
Così come credevo che, un giorno avrei risposto a quella mail, oggi penso che, non risponderò mai...
Pensieri, credenze, totalmente inutili.
Quella mail ricevuta a settembre di due anni fa era ancora lì, in attesa.
Oggi rileggendola, ho riprovato tutte quelle belle, sofferte e profonde emozioni che, amici avevano condiviso.
Che bello! Si, è stato bello, anche se, il finale non ha avuto il lieto fine che, tanto ci aveva appassionato e in cui avevamo creduto.
Rileggendo quella mail, ho sentito quelle emozioni proprie della primavera, di quando la spinta nasce, e noi, certamente, non eravamo "giovani".
Cerco di capire, di comprendere questa tristezza, nostalgia, mista a commozione, che sento dentro.
Cerco di darmi una spiegazione, in realtà, m'interessa poco, darmela.
Semplicemente rivivo quelle emozioni, di quegli amici.
Quando...Apri il cuore a qualcuno, senza riserve...
Amici... In quel tratto di strada che abbiamo fatto insieme, a volte, tenendoci per mano, ecco, tutto qui.
Nello scorrere senza soste.
Capitolo XX Il sogno ciò che serve per realizzarlo. Pazzia e condivisione, cosi si chiamava quel "post", su cui ci trovammo ad interagire, ancora una volta.
Ti guardi indietro e ti accorgi che, hai lasciato un sacco di anni;
ti accorgi che, la vita è andata, non proprio, come ti saresti immaginato o, forse, come avresti voluto.
O forse, si!
Così; stanco, mentre mi riposo, i pensieri vanno, gli do il peso che meritano: quasi nessuno...Però mentre vanno, mi lasciano libero, libero di godermi ancora quei momenti, quegli amici, ormai distanti.
Amici, guerrieri, erano, almeno qualcuno di loro; qualcuno, ancora lo è...
Mi riposo, accoccolato all'anima, la mia...
Mentre i pensieri vanno, posso stare in quella forza invincibile, lì dove l'entusiasmo e la gioia, sembrano non avere confine, posso stare in quella forza, la mia forza...
Stanco, mi riposo...
Così, qualche lacrima scivola, per gli amici perduti, per quelli sconfitti, per me...
Quando tutto sembra non avere un senso, capisci che, tu sei il senso, che il tuo mondo, il tuo universo, sei tu a crearlo...
Facendo il tuo presente, conquisti e cambi il futuro, perché un giorno, forse, arriverà...
Un giorno, forse, troverà me, qui, ad aspettarlo...
Buon viaggio, amici miei.
Qualcuno cerca la libertà fuori di sé, qualcuno la cerca dentro se stesso, qualcuno ha smesso di cercarla, altri non la cercano proprio. La libertà non è lo scopo è la conseguenza.
venerdì 10 ottobre 2014
domenica 14 settembre 2014
In ogni caso...Lo sguardo verso l'orizzonte.
Eppure tutti ne abbiamo, chi più, chi meno, anche se nessuno sa di quanto possa disporne di preciso.
Mentre mangio, guardo i gabbiani; anche loro ne hanno...Non posseggono nulla, ma hanno tutto.
Ognuno sceglie con cura il suo posto, dove essere protagonista, unico...Per un po'...Poi di nuovo un breve volo, un nuovo posto; sia esso la sommità di qualche scoglio o, a volte, il dondolio delle onde.
Altre volte, sembrano cercarsi, ma tengono sempre il loro spazio, dove non entra nessun altro.
Si percepisce l'assoluta presenza nell'azione, qualunque essa sia: anche quando, semplicemente fermi, danno l'impressione di volgere lo sguardo verso l'orizzonte.
Il tempo: così prezioso, così sprecato.
Più trascorre, più diviene prezioso.
Credo, che qualcosa si sia interrotto, come fosse andato in corto circuito.
La forza e l'erotismo, sono sono in gran parte vestiti al femminile, l'uomo, nel migliore dei casi, può solo goderne.
In corto circuito, perché, la donna capisce, quando il pieno di quell'erotismo, di quella forza è già passato.
Così, cominciano a guardare, nelle altre, ormai, più giovani, intorno a loro, ciò che non hanno più.
Ora che potrebbero, ancor più godere la vita, hanno perso ciò che credevano illimitato e, in questo gioco, hanno trascurato di guadagnare intelligenza.
Ho notato che, spesso scelgono uomini mediocri, se non addirittura perdenti e più, sono valide in potenziale, più selezionano perdenti.
A volte capita, che intercettino qualcuno valido ma, quando questo succede, è solo per boicottarlo, divengono un ulteriore possibile difficoltà.
Certo, non ne sono coscienti, ma questo cosa cambia?
Un Uomo così, le vede ma, cosa può fare? Nulla o poco, credo. Può solo farsi assenza, continuando ad Amare.
Rotonda è l'onda, rotonda è la vita, rotonda è la femminilità...
Ho notato che, spesso scelgono uomini mediocri, se non addirittura perdenti e più, sono valide in potenziale, più selezionano perdenti.
A volte capita, che intercettino qualcuno valido ma, quando questo succede, è solo per boicottarlo, divengono un ulteriore possibile difficoltà.
Certo, non ne sono coscienti, ma questo cosa cambia?
Rotonda è l'onda, rotonda è la vita, rotonda è la femminilità...
L'uomo ne è solo spettatore, e in cambio di contare poco o nulla, ha il gusto dello spettacolo, dove lui non potrà mai salire sul palcoscenico, però.
Se puoi pagare il prezzo di Amare, il prezzo di fidarti, quello di essere libero; vuol dire che sei un Uomo ricco, ma non potrai essere mai così ricco, da poter comprare il tempo, neanche in po'.
Il tempo, così prezioso, che nessuna ricchezza può comprare...Eppure, ne hanno tutti...
Nessuno, però, sa quanto ne abbia...
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Fabrizio Rinaldi
Cercando l'onda
Non seguo il calcio, ma questa mattina pensavo alle partire della nazionale dell'ultimo mondiale.
Una squadra non può vincere, se ogni giocatore non "protegge" gli altri compagni di squadra.
Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.
Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.
Si può disporre dei migliori campioni, ma la vittoria sarà, comunque, preclusa.
Allo stesso modo una squadra composta anche da giocatori mediocri o non più giovanissimi, potrà imporsi, persino vincere.
L'Italia non aveva possibilità, ogni calciatore pensava a se stesso, anzi scaricava sugli altri i propri limiti, come se gli altri dovessero o potessero in qualche modo provvedere a lui; come a compensare le singole responsabilità.
Una squadra così, non è neanche una squadra.
Anche nella vita, funziona allo stesso modo e, se non puoi avere una squadra, meglio giocare da soli.
Più passa il tempo, maggiormente capisco che questa avventura è un viaggio solitario, che lo si voglia o no.
C'è un prezzo da pagare, per ogni cosa: per mangiare, per godere la vita, per essere liberi, per Amare.
Ovviamente, non tutti sono disposti a pagarne il prezzo ed è giusto così.
Non possiamo pretendere, né possiamo sempre essere i migliori, ma dobbiamo pretendere e soprattutto avere la capacità e l'umiltà di rispettarne il progetto.
Così come, quando una squadra entra in campo, non inventa le regole, ma rispetta e si adegua a quelle stabile; così noi, non possiamo che rispettare le regole e cercare di vincere.
E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...
Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...
E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...
Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...
In fondo è tutto qui è se proprio bisogna scendere in campo e giocare, pagarne anche il prezzo, perché, allora, non provare a vincere?
Pubblicato da
Fabrizio Rinaldi
venerdì 5 settembre 2014
Anejo 7 anos
Prigioniero del paradiso...
...E poi...
Forse, per questo, il progetto prevede la morte.
La noia, invece, non è prevista...
Quanto si può stare in paradiso?
Quanto senza annoiarsi?
Il bello esiste in quanto divenire, il resto è macchina.
E' un respiro...
E' il giallo intenso di un fiore...
Le mille sfumature di verde, che lo sguardo appena sfiora...
E' la musica...
E' vero, la macchina, non si può combattere, però, ti costringe a tornare te stesso, ti costringe a non usare il cervello, ti obbliga alla mente...
Sono a casa, da sempre...Per quel poco che ci sarò...
Anche questa estate volge al termine...Poi un altro paradiso da creare...
Ovunque sarai, non potrò che essere lì...
Libero o prigioniero... Qual' è la differenza?
Forse, sceglierei di essere prigioniero in paradiso, piuttosto che, libero all'inferno...
Potessi scegliere...
Ci vuole più coraggio a scegliere di esistere o di non essere mai esistito? Ma poi del coraggio, a chi interessa?
Sette anni impiega la Terra per girare intorno al Sole sette volte, anzi, quasi due giorni di più...
Sette anni impiega un rhum ben fatto, per cominciare a diventare buono...
Sette anni, sette secoli, sette millenni...
Sette...
In paradiso, ci sono da un po'...Libero o prigioniero...
Tanto tempo fa, mi sarebbe importato...
Prima di capire che, il paradiso e l'inferno, non sono luoghi ma, ciò che costruisci.
Quando diventano luoghi, sono, allo stesso modo, prigioni.
La musica...Si può solo ascoltare...Se sai ascoltare...
E chi sa ascoltare, sa, che non si ascolta con l'udito...
Di quella musica, siamo una nota e, non siamo liberi di suonarla stonata, se vogliamo far parte di quella melodia...Unica, apparente, scelta che ci è data...
Anejo 7 anos
...E poi...
Forse, per questo, il progetto prevede la morte.
La noia, invece, non è prevista...
Quanto si può stare in paradiso?
Quanto senza annoiarsi?
Il bello esiste in quanto divenire, il resto è macchina.
E' un respiro...
E' il giallo intenso di un fiore...
Le mille sfumature di verde, che lo sguardo appena sfiora...
E' la musica...
E' vero, la macchina, non si può combattere, però, ti costringe a tornare te stesso, ti costringe a non usare il cervello, ti obbliga alla mente...
Sono a casa, da sempre...Per quel poco che ci sarò...
Anche questa estate volge al termine...Poi un altro paradiso da creare...
Ovunque sarai, non potrò che essere lì...
Libero o prigioniero... Qual' è la differenza?
Forse, sceglierei di essere prigioniero in paradiso, piuttosto che, libero all'inferno...
Potessi scegliere...
Ci vuole più coraggio a scegliere di esistere o di non essere mai esistito? Ma poi del coraggio, a chi interessa?
Sette anni impiega la Terra per girare intorno al Sole sette volte, anzi, quasi due giorni di più...
Sette anni impiega un rhum ben fatto, per cominciare a diventare buono...
Sette anni, sette secoli, sette millenni...
Sette...
In paradiso, ci sono da un po'...Libero o prigioniero...
Tanto tempo fa, mi sarebbe importato...
Prima di capire che, il paradiso e l'inferno, non sono luoghi ma, ciò che costruisci.
Quando diventano luoghi, sono, allo stesso modo, prigioni.
La musica...Si può solo ascoltare...Se sai ascoltare...
E chi sa ascoltare, sa, che non si ascolta con l'udito...
Di quella musica, siamo una nota e, non siamo liberi di suonarla stonata, se vogliamo far parte di quella melodia...Unica, apparente, scelta che ci è data...
Anejo 7 anos
Pubblicato da
Fabrizio Rinaldi
mercoledì 13 agosto 2014
Solo un viaggio...Solo tempo...Verso il bello...
Tendiamo al bello.
Così mentre viaggiamo nella Francia, verso nord, attraversando Parigi, fino alla Normandia...
Così mentre viaggiamo nella Francia, verso nord, attraversando Parigi, fino alla Normandia...
Ogni terra racconta la storia di chi ci è passato, ogni luogo trattiene in se le emozioni degli eventi, che hanno visto passare.
La terra digerisce tutto e torna sempre vergine, ma ci sono eventi che hanno bisogno di più tempo.
E si, che ne ha viste di cose la Normandia, tante che, quando l'attraversi, sembrano sovrapporsi l'un l'altra.
Piove; piove spesso qui, al nord della Francia...Le ruote della moto sulla strada, sembrano accarezzarla con la giusta forza, come gioco erotico di due teneri amanti.
La vita scorre, allo stesso modo, con lo stesso erotismo, con la stessa giusta tensione.
Ma come l'erotismo può diventare vuoto, così anche il bello; quando diventa solo spettacolo esteriore, semplice esibizione; si perde la capacità di metabolizzarlo, di saperlo mangiare.
Quando mettiamo più fiori sui balconi, che dentro la casa; quando perdiamo il contatto con le nostre cellule, loro dimenticano noi.
Ma come l'erotismo può diventare vuoto, così anche il bello; quando diventa solo spettacolo esteriore, semplice esibizione; si perde la capacità di metabolizzarlo, di saperlo mangiare.
Quando mettiamo più fiori sui balconi, che dentro la casa; quando perdiamo il contatto con le nostre cellule, loro dimenticano noi.
Uno spettacolo dopo l'altro, senza fine. Continuiamo a viaggiare, su quella moto, mangiando chilometri, senza dirci nulla, dicendoci tutto.
Tutto quello che, senza dirci nulla, ci siamo detti in questi trenta anni di distanza.
Non potremo mai colmare quel tempo ormai passato, non potremo avere quella vita, ma cosa importa.
Siamo qui, ora, non più ragazzi, non più... Come a cercare di rubare al tempo, quel tempo che, non possiamo più avere.
Ora, è il nostro tempo; ora, dopo aver vissuto, siamo arrivati qui.
Che vita ho avuto, da ragazzo volevo essere sempre primo, così come nella giusta natura delle cose, forse, qualche volta, lo sono anche stato, però per il più delle volte, ero li a combattere tra gli ultimi, dove la polvere difficilmente ti fa scorgere tutt'intorno.
Poi, con il tempo, ho capito che non avrei potuto avere posizione migliore, da li potevo vedere tutto l'insieme, potevo persino guardare dietro le quinte.
In fondo a me interessa solo godere la vita, è per goderla, bisogna capirla.
Continuo a combattere li, tra gli ultimi, continuo a viaggiare in moto, a godermi la vita.
Naturalmente tendiamo al bello, ci piace esporlo, mostrarlo, ma se perdiamo la capacità di crearlo, di goderlo, nessun bello è bello.
Piove ancora, anche qui in Bretagna è tempo di riposarsi un po' ...
Ma solo un po', perché, il viaggio continua... Passano per la mente tutta l'educazione e la cultura errata che ci portiamo dentro, risuonano nelle frasi che, costantemente senti ripetere, come un disco rotto... " Se lo merita proprio...E' una persona per bene, una brava persona...Ha avuto una vita difficile...ecc.ecc."
Sorrido, dentro di me, mentre il rumore del motore e la pressione dell'aria sullo stomaco, tiene sempre accesa la tensione, viva quella sottile paura, che lega la nostra vita a quei pochi centimetri di gomma sulla strada.
La strada corre così veloce, che non si ha il tempo di pensare, devi lasciare che lo sguardo e gli altri sensi seguano la loro intelligenza, la testa è sempre un po' in ritardo, non si può sbagliare.
Gioco erotico, la vita gioca, indifferente a tutto, anche alla morte.
Ancora un altro respiro, una curva ancora...Quanto tempo è passato, quanto tempo per arrivare fin qui, ma ora ci sono...Posso sorridere di tutto, prendere ciò che voglio, senza meritarlo, posso stare tra gli ultimi a godermi la vista, a vivere ogni respiro.
Camminando scalzo, ancora in viaggio...Ancora...!!
Ma solo un po', perché, il viaggio continua... Passano per la mente tutta l'educazione e la cultura errata che ci portiamo dentro, risuonano nelle frasi che, costantemente senti ripetere, come un disco rotto... " Se lo merita proprio...E' una persona per bene, una brava persona...Ha avuto una vita difficile...ecc.ecc."
Sorrido, dentro di me, mentre il rumore del motore e la pressione dell'aria sullo stomaco, tiene sempre accesa la tensione, viva quella sottile paura, che lega la nostra vita a quei pochi centimetri di gomma sulla strada.
La strada corre così veloce, che non si ha il tempo di pensare, devi lasciare che lo sguardo e gli altri sensi seguano la loro intelligenza, la testa è sempre un po' in ritardo, non si può sbagliare.
Gioco erotico, la vita gioca, indifferente a tutto, anche alla morte.
Ancora un altro respiro, una curva ancora...Quanto tempo è passato, quanto tempo per arrivare fin qui, ma ora ci sono...Posso sorridere di tutto, prendere ciò che voglio, senza meritarlo, posso stare tra gli ultimi a godermi la vista, a vivere ogni respiro.
Camminando scalzo, ancora in viaggio...Ancora...!!
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Fabrizio Rinaldi
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