venerdì 11 marzo 2011

Vagando, senza schemi ad un nuovo amico.

Sono nel traffico caotico e nervoso; quasi la tensione prende forma, quasi questa palpabile compressione prende colore, colore grigio e peso.
Pareti metalliche, percorsi obbligati, aria senza ossigeno; i battiti del cuore sono accelerati, il respiro corto e veloce, i polmoni compressi e intanto mentre il rumore dei motori ti tiene in tensione ecco che qualcuno suona; e mentre cerchi di capirne il motivo, la sirena di un ambulanza chiede strada.
Ma tutte queste persone dove vanno così nervosamente e sempre di corsa, le macchine sono praticamente ferme, eppure tutti corrono. Faccio fatica a riconquistare lucidità, a rallentare i battiti, ma ciò che vedo è chiaro.
L'uomo si abitua a tutto!
Mentre il tempo a nostra disposizione continua a scorrere, noi siamo lì, fermi, nervosi, uno contro l'altro a vincere  o perdere la sfida per guadagnare una posizione, qualche metro di strada. Niente altro esiste, solo quello spazio che mi separa dal parafango dell'auto che mi precede e che devo assolutamente conquistare.
La vita ridotta a schiava di un comandante stupido, la grande anima ridotta in una scatola.
Si percepiscono le infinite frustrazioni, si percepisce la corsa a vuoto delle migliaia di persone intorno, che con pochi e semplici schemi trovano ragione di vita, se così si può chiamare.

Cerco di trovare quel filo emotivo, quel soffio dove l'anima è ancora viva dietro le parole di un amico.

Mi chiedo: qual'e' la vera emozione che sostanzia il suo pensiero, quella che, forse, neanche lui conosce...e piano piano cerco di andare al punto...Pochi hanno il coraggio di affrontare i propri fantasmi, pochissimi hanno l'umiltà di mettersi in discussione, ancora di meno quelli che ne hanno anche l'intelligenza per farlo.

E' indubbio che noi riusciamo a riflettere e a dialogare, esclusivamente, attivando proiezioni e questo è pacifico.

Scorro veloce le sue parole, lascio l'ascolto aperto e vedo tante cose; ma nessuna di queste è scritta.
Il mio amico ha un intelligenza viva, e gli piace nutrirla, ha una passione nel cercare di capire e di sapere.

Ci sono persone che hanno una sete maggiore, lui è una di queste; ma la mente non basta.

Ci sono persone che sono nel sistema, ci sono persone anticonformiste ed anche queste fanno parte del sistema.
Tutto è già previsto, ma giocare con le regole del sistema e vincere è una delle libertà possibili.
Posso imparare le regole per giocare a scacchi, vincere la partita, ma alla fine debbo ricordarmi che io sono il giocatore e non le pedine, ma senza le quali il gioco non sarebbe stato possibile.

Ho molta stima per questo amico ed in virtù di questa mi soffermo qui, su queste sue frasi:
"... ognuno ha diritto di interpretare la propria esistenza secondo la sensibilità e i valori che ha avuto in sorte, dai cromosomi o dagli insegnamenti dei quali è stato nutrito... personalmente, però, ritengo che la vita sia troppo breve e troppo meravigliosamente bella e complessa, straordinariamente ricca e mutevole, fascinosamente imprevedibile e sorprendente, per ridurla ad uno-due-tre interessi dominanti, specie se "precostituiti" o "eterodiretti"...
Come nell'infinita biblioteca di Borges, la mia vita la vorrò vivere ogni giorno di più essendo, se non infinite cose, certamente cose non scritte, non scritte già... tantomeno con l'inchiostro delle convenzioni e secondo regole imposte da altri..."
La libertà sta nel seguire tutte le regole, senza esserne nessuna... la libertà non è nel volo del gabbiano, la libertà è nel prendere coscienza che qualsiasi idea, qualsiasi; rimane un idea e un idea è uno schema.
La libertà non è un pensiero, non è un immagine.
La libertà non esiste, per chi è libero. Chi aspira alla libertà, sa di non essere libero.
La libertà è nello strumentalizzare il volo del gabbiano, la libertà è fingere di crederci, è sapere che nella finzione posso morire. La finzione è reale, più della realtà....quale realtà?
Allora gioco tutti schemi, prendendomi il rischio della serietà del gioco, prendendomi il rischio della battaglia.

Gioco tutte le immagini, tutte le idee, tutti gli schemi, perché alla fine, dopo averli usati e vinti, scoprirò che non sono nessuno di questi. Alla fine scoprirò che non sono i vestiti o le cravatte che indosso che m'identificano, alla fine, se avrò vinto il gioco, scoprirò che non sono le idee o pensieri più profondi che posso produrre, non sono la somma delle mie conoscenze, ne la somma delle mie esperienze dei miei successi o dei miei insuccessi.
Scoprirò che il lavoro è un gioco, che la vacanza è un gioco, che la famiglia è un gioco, che le cose non scritte già, sono un gioco, che la vita è un gioco.
Un gioco dove si vive o si muore per sempre, ovviamente! Allora ha un senso combattere per quei centimetri, anche se so che dopo averli conquistati, non conteranno più nulla.

La libertà non è ciò che faccio fuori, la libertà è ciò che la mia mente mi permette, che permette alla mia anima.
La libertà è poter giocare tutte le idee, i credi, i principi, i desideri, ogni immagine, come faccio con i vestiti.
Alla fine nessuno è importante, ma quando lo uso è prioritario e reale.
La libertà è nel pensare, è nell'assenza del pensiero, la libertà è entrambe queste cose, la libertà non è nessuna di queste due cose.
La libertà è un concetto, un concetto non può rappresentare la libertà.
La libertà non esiste. L'Uomo libero si.

Il respiro diventa profondo, il cuore rallenta, il rumore dei motori e delle sirene, rendono quasi divertente lo spettacolo che ora, attraverso il finestrino godo.
Distanze incolmabili mi separano dall'inferno che tutt'intorno vive e respira.
Penso agli affetti, alle persone che ogni volta decido di amare, penso a me stesso, penso che un altro giorno, un altro unico irripetibile giorno è cominciato, penso a come renderlo unico e memorabile, penso che probabilmente non ci riuscirò.

Penso agli amici, penso a chi combatte con me, penso a chi gioca con me, penso a come posso fare meglio, penso a come smettere di pensare.

Penso che sono le quattro e che tra due ore un'altra giornata comincia, penso che gli amici e compagni di gioco sono determinati, almeno quanto me a guadagnare quei centimetri, che alla fine faranno la differenza.

Penso che vinceremo questo gioco e che attraverso questo gioco impareremo che avremo vissuto ogni giorno di più e poi.....un altro gioco, senza fine.

Buona notte, anzi buona giornata.

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