Tanto tempo fa' un maestro dello spirito a cui nulla sfuggiva, mi passò vicino e mi disse:" Bello vero! Vorresti fermare questo momento?" E senza darmi il tempo di rispondere, tanto la mia risposta la conosceva; continuò:" Ciò che si ferma muore, guarda come diventa l'acqua limpida quando si ferma in uno stagno". Poi riprese a camminare nella sua strada.
Difficile descrivere ciò che provai; era una giornata di primavera inoltrata il sole scaldava senza aggredire, l'erba era il miglior tappeto possibile e all'ombra di un secolare olivo, si poteva lanciare la vista sulla grande vallata fino a dove lo sguardo può giungere. L'aria limpida contribuiva a dare trasparenza interiore, il corpo pareva espandersi fino ad annullarsi, la mente sembrava cogliere la profonda pace ed era come se potesse controllare l'universo, l'anima rideva come ragazzo, disinteressandosi di tutte le emozioni terrene,umane.
Si! Questa sarebbe stata la mia risposta, se solo avessi avuto il tempo di rispondere. Avrei voluto fermare il tempo! Sarei potuto esistere per sempre in quel luogo senza spazio, in quel tempo senza tempo. Percepivo il piacere delle radici degli alberi, l'orgoglio dei rami e delle foglie, la vita della terra, l'odore dell'erba, le voci lontane nel tempo, che il leggero vento trasportava, il calore del sole che tutto tocca e che da niente si fa toccare, lo scorrere del sangue spinto nelle vene dal cuore che sembrava ogni tanto fermarsi, anche lui a prendere una pausa. Ormai fuori dalla storia, potevo incontrare me stesso. Certo che avrei voluto fermare il tempo. Ma le parole del maestro continuavano a regalarmi la carezza ed il coraggio che occorreva per riprendere la strada, per tornare nella storia. Pensavo all'acqua, che per mantenersi chiara, mai può fermarsi, pensavo all'acqua. Pensavo a quanto la testa sia inadeguata al nostro spirito, a quanta fatica deve fare per capire ed accettare che ogni momento può essere come quel momento. Valori, convinzioni, sicurezze, morali, teorie sono del tutto ininfluenti, inutili.
Mi rendevo conto e sorridevo, di tutte le volte che credevo di voler "piegare" la vita a mia immagine; famiglia, amore, amicizia, fede, vittoria, sconfitta, obiettivi, desideri, volontà, soddisfazione, disperazione, felicità, tempo. Com'e' inadeguata la testa. Noi siamo molto di più. Eppure profondamente ci illudiamo, di decidere, profondamente ci illudiamo. Cadiamo in questo inganno. Perdiamo i respiri, ce ne dimentichiamo, perdiamo i battiti del cuore, ce ne dimentichiamo, perdiamo il contatto con l'anima, perdiamo. Oggi è il 19 febbraio, no è il 20 da 15 minuti, l'acqua non può fermarsi e nemmeno noi, ma possiamo dare alla corsa uno scopo. Possiamo dare a noi la dignità del fiore, che, senza di nulla preoccuparsi, sembra dire: "Sono bello, vero!"
Senza altro apparente scopo e solo fiero del suo esistere, testimonia che l'azione riuscita, che la bellezza, danno senso al gioco, che il gioco riuscito, è il senso.
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