domenica 6 febbraio 2011

Come il fiume

Domenica...pigra!
Penso all'ultima scena del film Blade Runner: "...E tutti quei momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia..."
Ci lascia come un vuoto, ed in effetti qualsiasi esperienze o storie umane trascorse sono destinate a diventare come lacrime nella pioggia. Anche le traccie più profonde lasciate, come ad esempio le grandi guerre tra qualche centinaia di migliaia di anni nessuno ne avrà più traccia o ricordo,ma tutto continuerà a scorrere. Spesso dimentichiamo dei pochi attimi in cui attraversiamo questo palcoscenico, abbiamo solo una possibilità, non ci sono prove uno spettacolo "secco". A volte qualcuno mi chiede: "Ma tu come fai ad essere così sereno e forte..." Semplicemente perché provo a guardere le cose da lontano, per avere una visione migliore. Cambiando la prospettiva, cambia tutto. In un ipotetico viaggio verso il cielo, la strada trafficata con la vista impedita dai palazzi, diventa una città, poi la città diventa così piccola da scomparire, si vede il blu del mare e del cielo, poi la Terra anch'essa così piccola da scomparire, poi la nostra galassia, poi anch'essa così piccola da scomparire. Ad un tratto un pensiero, ed io dove sono? Così infinitamente piccolo ed insignificante di fronte a ciò che ora vedo. E di fronte al tempo eterno, come mi misuro? Non abbiamo la capacità mentale di raffigurarci concetti come infinito ed eterno, si usiamo queste parole, ma se proviamo davvero a darci un immagine mentale o a voler comprendere queste idee, ci accorgiamo che non possiamo. Non possiamo neanche pensare qualcosa che da sempre scorre e che per sempre scorrerà, allora sorrido. Sorrido perché di colpo riporto la mia mente, ai quotidiani problemi... ma per quanto sforzo faccio, davvero non riesco a dargli più peso di un piccolo granello di sabbia, in un piccolo pianeta, in una piccola galassia, in un piccolo universo. E allora? Come il fiume... Noi siamo relativamente liberi, almeno questo è il mio pensiero, nel senso che abbiamo una possibilità; la nostra vita, per giocare, vincere o perdere questo gioco. Non abbiamo scelta, come il fiume, non può fermarsi. Spesso ci smarriamo, tra i finti e veri problemi della vita, tra lavoro e famiglia, tra amori e tradimenti, ma inesorabile ogni secondo lascia posto al successivo, ogni respiro al seguente. Credo che la difficoltà sia la nostra testa, che incessantemente, senza concedersi neanche una pausa ci porta fuori e ci cela la nostra Anima. Penso che il gioco sia tutto qui, come il fiume. Noi non siamo liberi di giocare, siamo solo liberi di vincere o di perdere. Trovare la nostra Anima renderla palese, aggiustare la testa in funzione di questa; unica piccola reale goccia d'acqua. Ora alla fine della corsa, per chi avrà vinto, la goccia si troverà di fronte all'oceano e con fierezza potrà guardarlo e dirgli: ... e allora?....ECCOMI! E l'oceano con la sua eterna semovenza, forse, per un attimo sarà orgoglioso di stesso, di una piccola ed insignificante goccia e nel tentativo di farle una piccola carezza....paff! Ora la goccia ha vinto il suo gioco, ora la goccia non esiste più, ora la goccia è l'oceano. Come il fiume. Questo piccolo oceano, in questo piccolo universo, in questo piccolo eterno, hanno reso la goccia parte indispensabile del gioco. Il viaggio più affascinante ed avventuroso che possiamo affrontare è quello dentro noi stessi...Mettiti in viaggio, perché il viaggio è cominciato....come il fiume. Non siamo liberi, Il vincente non ha scelta, come il fiume...

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