domenica 28 marzo 2021

Immagino...

 

Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 

un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma,

Immagino...



Così, come un bambino coloro un mio universo che alla fine so non esistere...

È un bel mondo, desiderato, immaginato come realizzabile, che realmente esiste ma, che debbo lasciare...

La mente, prima lentamente e con garbo, poi con forza e prepotenza, mi da in pasto a quella nostalgia, prima tenera, quasi confortevole, poi improvvisamente degradante in pericoloso  precipizio...

Quante vite, quanti anni, quante esperienze... Persone, affetti che on ci sono più, li rincorro nelle immagini ma, per quanto corra, non posso raggiungerli, quella corsa affanna e più affanna e più corro, sapendo già quanto sia inutile...

Cammino... 

Solo, come da sempre sono in quel mio mondo dove, a volte, o provato a far entrare qualcuno: un amico, un Amore, un "casuale" incontro. 

Cammino verso un altro appuntamento difficile, complicato, un'altra dura battaglia, devo essere, anzi dovrei essere lucido ma, la prepotenza di quella nostalgia catalizza e rende opaca la mia azione e la mia mente,

così, quasi arreso, come un bambino, vorrei accanto qualcuno, vorrei quella complicità che non ho mai avuto, se non per brevi istanti, troppo difficile la semplicità, troppo complesso il percorso verso l'autenticità...

Solo; cammino nelle strade sporche, come abbandonate e molti sono i luoghi chiusi, non per la pandemia, semplicemente non esistono più, se non nei miei ricordi, anch'essi sbiaditi.


Luoghi cari, densi di avvenimenti gioiosi, indelebili; cancellati, spariti...

Curioso di vedere fin dove la mente mi può e vuole portare la seguo, anzi ormai la spingo ancor di più, mentre cammino verso un'altra battaglia; sono in anticipo, posso rallentare, guardare negli ogni ogni pensiero, ogni ricordo, ogni persona che avrei voluto a fianco a me, in un modo o nell'altro... 

Solo, stanco, magari deluso, tradito, sempre più vedo quei modi inutili, anzi dannosi di pensiero, quelli indagatori, che stanno lì a cercare il marcio ma, il marcio è solo nel pensante; modi utili a chi deve condurre un indagine, ad un giornalista, di chi ancora vaga senza identità ma, non certamente ad un vivente.

Debbo lasciare, ancora una volta, le cose andare... Forse ciò che avevo immaginato, fortemente voluto, era troppo difficile da realizzare, magari non era neanche ciò di cui l'Anima avesse sete, forse era solo residuo d'infantili desideri...

Cammino, con la responsabilità di aver dato il permesso della profanazione, allora è giusto che paghi, l'Anima presenta, puntuale, perfetta, il conto...

Come ogni volta, sono lì, pronto a pagarlo, piano piano, la vita comincerà nuovamente a fluire con la sua possente e amorevole forza.

Sono arrivato puntuale... Ancora guerra, ancora, ancora una volta, lotta... 

Immagino... Accoccolato alla mia Anima invincibile...


Ancora una volta ho combattuto, ancora una volta combatto, inutilmente sostengo il peso d'inutile battaglia, ancora una volta ho teso la mano ma, troppo tardi...

Troppo tardi... La mia mente non capisce; come se ci fosse un tempo per... 

Così, provato e ormai stanco dalle infinite lotte, dalle diverse occasioni in cui ho cercato di far vedere, quell'universo che vedo e che vivo... Lascio andare, nel rispetto di quella libertà che non si può toccare.


Stanco, triste... Ancora una volta mi avvalgo di quella mia naturale resilienza; metto il cuore in pace, reso, attendo che la vita, pian piano, ricominci ancora a fluire...

Mi accoccolo in quel lieve tepore, generato dalla consapevolezza che non avrei potuto fare niente di più, a nulla sono valsi intrepidi sforzi o immensi tentativi; così fermo ogni cosa, ogni pensiero, progetto, desiderio o altro...

Debbo accettare la resa, la mia...

Ancora una volta, accetto la sconfitta, pago il prezzo di quando si è messo tutto in gioco... Ho perso!

... Immagino un'Anima con cui condividere ciò che non dico, ciò che non penso, 
un'Anima con la capacità di leggere dentro, di andare oltre il solito modo, oltre quello che definiamo norma... 

Anima...
Tutto qui!

giovedì 3 dicembre 2020

Cercando Daisuke Jigen

Chi non vorrebbe un amico come Jigen?

"Taciturno, accanito fumatore e bevitore, quando non fuma non manca mai di tenere tra le labbra un mozzicone spento di sigaretta Pall Mall superlong filter, dando il via ad un vero e proprio modo di dire: vengono chiamate "sigarette alla Jigen" tutte quelle che escono spiegazzate dal pacchetto. È anche sospettoso nei confronti delle donne, ma non totalmente immune al loro fascino. Jigen non è particolarmente interessato ai soldi o alle ricchezze, ma al puro gusto della sfida. 

Jigen è un pistolero fenomenale con una mira infallibile e dall'animo gentile; spara "prontamente, efficacemente e apparentemente a caso", senza sbagliare mai.

Estremamente fedele a Lupin, costituisce una sorta di fratello maggiore e partner leale e affidabile per Lupin, accompagnandolo in tutte le sue avventure. Jigen, nonostante la sua facciata seria e irascibile, ha un ironico senso dell'umorismo e si diverte sinceramente a partecipare alle missioni con Lupin e spesso è la voce della ragione per l'incosciente Lupin. Della banda di Lupin, Jigen è quello che meno si preoccupa di uccidere e, sebbene consideri un tabù uccidere donne e bambini, è disposto ad eliminare chiunque sia una grave minaccia per lui.

Il suo genere di musica preferito è la musica classica, ma non disdegna il jazz, passione quest'ultima derivatagli dal fatto che, durante la sua carriera di pistolero, ha vissuto per un certo periodo a New Orleans." ... Cit.

Jigen è un acuto lettore dell'animo umano, sempre attento a se stesso; non tradisce mai la sua indole, non tradisce mai ciò che gli piace fare, anteponendo questo ai soldi o alle ricchezze.
Ciò lo rende estremamente fedele, leale e affidabile, é un leader che completa se stesso, praticamente senza punti deboli e superiore anche a Lupen III nell'arte di maneggiare una pistola.

Ama la scaltrezza e la genialità di Lupen III e ognuno si fa funzione massima all'altro.

Mi piace molto Jigen, persona leale e affidabile, sempre centrato, presente...

Chi non vorrebbe avere un socio, un amico come Jigen?

Debbo confidare che ancora lo cerco e spesso vedo la potenzialità di queste qualità smarrite, dimenticate in molte persone che incontro, anche in selezione; eppure nutro sempre il costante desiderio di trovarne uno.

Vedo quella potenzialità della sfida, del mettersi in gioco, di quella giusta ambizione smarrita in qualche fede, in qualche modello... Dimenticata in qualche scaffale, spenta in una vita investita in modelli culturali non funzionanti e disfunzionali; modelli quali: ricerca dello status, della "ricchezza", della famiglia, della fede, della routine.

Jigen é libero, costantemente sceglie lì dove scorre quel filo impercettibile di amore; amore per l'amicizia, per la sfida, per il piacere.

Dov'é quella scintilla negli occhi, quello sguardo intelligente ed arguto mai pago...
Dov'é quell'ambizione alla riuscita, dov'è quell'innato leader che crea realtà lì dove non c'era nulla rimanendo integro a se stesso e con questo gioco potenzia la propria intelligenza.

Così tendo ad accontentarmi, a tal punto che poi mi chiedo il perché di tante energie profuse nel nulla o quasi...

... Durante la selezione di ieri, ho incontrato un ragazzo di 41 anni, due figli e una vita discretamente funzionante. Mi aveva colpito fin dalla sua lettera di presentazione e al di là delle parole o di quelle che mi raccontava fossero le sue motivazioni, mi domandavo: "Se Jigen si fosse sposato e avesse avuto una famiglia, come sarebbe diventato?" Così mentre non riuscivo quasi più a sentire quello che mi diceva, lo guardavo: fisico appesantito ma, gli occhi erano ancora vivi e poi la barba come Jigen... Sorridevo, tra me e me; forse sarebbe stato proprio così... Forse...

La selezione era rivolta alla ricerca di un responsabile di area; mi piacerebbe lavorare con lui.

Ovviamente so che Jigen è solo un fumetto, però mi piace credere che da qualche parte esista, mi piace pensare che una sera possa sedermi insieme a lui, magari al calore di un fuoco e senza dirci nulla condividere consapendo le reciproche emozioni e poi andare oltre, come solo una volta mi successe; ma quella volta Jigen ero io...

La vita è meravigliosa e così perfetta da non poter essere frutto del caso e poi, il caso è l'ideale fattispecie di quell'esatta circostanza.

Cercando Daisuke Jigen...

mercoledì 28 ottobre 2020

Sfumature particolari, sfumature, particolari, attimi.

 

Quanto piacere é possibile metabolizzare?
Con il corpo, con la mante e, l'anima si nutre di piacere oppure... 

Forse il piacere é semplicemente il ponte verso...

Ci sono molti angoli che ho creato intorno a me: nella mia casa, nel lavoro e nella mia Anima.

Spesso ho lasciato distruggere questi angoli da persone a cui tengo a cui tenevo, a cui pensavo di poter dare "intelligenza".

Le Persone, si nutrono di questi angoli", di queste sfumature; particolari che solo un "vivente", un viandante può vedere, può sentire e percepire.

Attraverso queste sfumature particolari, si ha la conferma e la verifica di chi si ha di fronte, di chi si è, in qualche modo, scelto di Amare, avendone, la capacità, potendone pagare il prezzo; lusso della vita.

Esiste un attimo perfetto, quando, prima di cadere, le foglie diventano rosse... Un solo, semplice perfetto istante... 

L'impalpabile perfetta leggerezza dell'Anima sussiste esclusivamente nell'intuizione pura, muore nel pensiero, basterebbe solo un attimo.

Siamo un attimo di sfumature particolari, da non poter essere pensate, sfumature;
non ho quasi mai svelato quegli angoli, eppure questi, vengono "distrutti" (apparentemente, inconsapevolmente), 

conosco ogni motivo,
scelgo,
pago il prezzo,

so che esistono Anime in grado di comprendere di coEssere;

gioco...

Comunque vada, comunque vada,

nel solitario gioco dell'Essere,
ho alzato la mano,
tanto è bastato,

sfumature, attimi, particolari, sfumature particolari...


sabato 5 settembre 2020

Dimensioni

Qualcuno ritiene la fantasia qualcosa di astratto, qualcosa, allo stesso tempo di fantastico ma poco incidente.

Personalmente ritengo non esistere la fantasia come comunemente percepita ed intesa, la fantasia é tale esclusivamente per chi non é in grado di configurarla nel reale suo contesto.

Spesso si definisce fantasia ciò a cui razionalmente non corrisponde un qualcosa di "logico" o  possibile, ma dipende dalla dimensione a cui si appartiene e per meglio specificare, che si subisce.

Ogni cosa prima di essere capita, realizzata o vissuta viene definita fantasia... Qualche anno fa, la realtà dove oggi viviamo era solo fantasia: volare, andare sotto i mari, nello spazio, internet, piccoli apparecchi in cui mettiamo la nostra vita e così via...

Un giorno si vivrà in un mondo e modo che oggi definiremmo di fantasia...

Non conosco la fantasia da qualche anno, ormai.

Nella vita ci sono molte possibilità e molte dimensioni a cui appartenere o da conquistare.

Ci sono tante popolazioni, tante dimensioni in cui si vive.

Ancora esistono scampi di persone che vivono nella foresta o in piccole tribù, esistono cittadini di megalopoli e di piccoli borghi, di particolari credi e religioni, insomma dimensioni dell'esistere.

La vita prevede delle naturali dimensioni, pensiamo a quella del bambino ad esempio, poi alla dimensione adulta in cui, molti, spesso illudendosi, ritengono di poter avere il controllo, la completezza, ritengono di poter accedere, semplicemente per un fatto "anagrafico" a dimensioni quali: l'Amore, la creatività o addirittura l'Essere.

In realtà è semplicemente la mancata evoluzione, ossia si permane, espandendola, nella  dimensione del bambino, con quel senso di "onnipotenza" con il quale un bambino costruisce il suo aereo con una scatola di cartone o un missile per la luna con qualche rotolo di carta igienica e provate a convincerlo che non sia vero.

Il progetto Uomo prevede la metabolizzazione di ogni dimensione, fino al superamento di tutte, fino alla consapevolezza fino al coessere, o per meglio scrivere prevederebbe. 

Purtroppo, per quanto si possa affinare la razionalità e la dialettica, rimane una profonda e diffusa superficialità, ci si accontenta del fenomeno, ci si accontenta degli stereotipi e cui ci hanno educato e con cui noi educheremo, quella che i grandi Saggi hanno semplicemente definito "coazione a ripetere".

Tutti possono usare parole come: Anima, Amore, Liberta, Essere, ecc., ma chi ne ha davvero la conoscenza, chi ne ha davvero la dimensione, chi davvero non ha il dubbio che il suo aereo non sia una scatola di cartone.

Quando guardiamo o parliamo con un bambino, ci sentiamo "grandi", a volte anche sorridiamo, per quella che sembra un'intelligenza semplice, limitata, potremmo dire... E la nostra? Siamo sicuri che sia così evoluta? E se incontrammo una Mente con capacità aventi lo stesso rapporto che la nostra mente ha con quella di un bambino, quanto cercheremmo di "difendere" il nostro aereo di cartone e/o quanto cercheremmo d'imparare?

Probabilmente difenderemmo il nostro aereo, come fa il bambino, non avendo cognizioni tecniche, non avendo scalini dove appoggiare la nostra mente... 

E questo é solo il più semplice dei "problemi". 

Il progetto Uomo prevede la possibilità di poter accedere alla dimensione dell'Essere; é un progress costante e continuo in cui la mante accede a conoscenze via via maggiori, insospettabili; si aprono mondi universi di cui é difficile argomentare e quando si tenta di farlo i più li definisco "fantasia".

Eppure, per quanta strada possa fare la mente, per quanti mondi possa vedere, per quante conoscenze possa avere, essa infine non é sufficiente... C'é come un salto da fare, un ultimo fondamentale salto dove neanche la mente più evoluta può accedere.

É una dimensione dove non ci sono pensieri, non ci sono emozioni é il semplice Essere, semplice fondamentale energia, ancor prima della formalizzazione dell'immagine o dove immagine ed energia sono la stessa cosa.

... Dimensioni...

I più si preoccupano di dove "andranno" dopo la vita, qualcuno risolve con la religione, qualcuno rimanda, altri non sono interessati... Come se ciò fosse importante o avesse un qualche senso e prima della vita dove eravamo?

Se siamo così curiosi o preoccupati di dove andremo, dovremo avere la stessa curiosità di dove eravamo... Procreiamo figli ancor prima di aver "risolto" questi interrogativi, ci preoccupiamo però di preparargli la strada, di vederli realizzati o delle loro cadute in bicicletta e ancor prima di che pannolino o latte comprare.

Stranamente pochi si "preoccupano" di dargli la possibilità di accesso a qualche dimensione che possa approssimarli all'Anima.

Ci preoccupiamo di vederli un giorno laureati o con una buona posizione... Per cosa poi... Per qualche tempo che dovranno passare qui sulla Terra? Ci preoccupiamo di qualche istante rispetto all'eternità.

Se non c'è un senso allora che senso ha? Forse il solo senso di "coprire" quel personale senso di colpa, più o meno velato? O solo sciocco egoismo?

Come se ciò che ci hanno insegnato sia la realizzazione, possa placare quel senso di vuoto, quel senso di superficialità e di approssimazione in cui si vive a cui ci si livella... Dimensioni...

Certo, non tutti sentono allo stesso modo e con la stessa "urgenza" l'esigenza di risolvere la Vita, anzi molti non la sentono proprio ma, in questo caso non é un problema.

La nostra società è basata sulla dimensione dell'avere e sulla corsa a questo, la vita é basata sulla "corsa" all'Essere, l'Anima non é alla fine della vita, l'Anima è la vita, é qui ora.

É solo una semplice questione di dimensioni...

domenica 16 agosto 2020

Pezzi di conoscenza

 Sono disseminati qui e là... Come piccoli segni lungo la strada.

Esiste una conoscenza profonda, vera, reale.

Una conoscenza che non é opinione.

Questa conoscenza cambia, ripristina tutto di se stessi, arriva all'anima, prima variando il campo eterico per poi fare da "taglia fuori" ad ogni altra cosa, non reale, conforme, viva.

Siamo circondati da pezzi di conoscenza e ogni pezzo é integro, completo a se stesso, ogni pezzo ridà il tutto.

La natura si muove solo su questa conoscenza e ogni pezzo dà la possibilità del flusso, costantemente ripropone la possibilità del pieno di noi stessi, della costante rinascita.

Solo ai Saggi é data la possibilità della conoscenza intera, globale, in quanto essi stessi sono essa; i Saggi hanno la capacità di partire da un qualsiasi punto, anche il più apparentemente insignificante e poter vedere e dare l'intero.

I Saggi possono muoversi tra il conosciuto e la Conoscenza, i Saggi costantemente giocano.

Chi comincia ad approssimarsi alla saggezza, vede questi "pezzi di conoscenza", questi sono sempre intorno a noi, sono costantemente dentro noi... Sono luce, sono come piccoli pezzi che, piano piano, nel corso della vita, occupano quel preciso posto, solo quello ed ogni cosa acquisisce significato, ragione di esistere.

Ogni cosa é in pace, fuori gioco, il gioco é già vinto ma, per ogni esistente (ognuno di noi) il gioco é tutto, é la differenza tra esistere ed Essere.

In questi giorni (agosto 2020) ho avuto la possibilità di potermi muovere tra conoscenza e memi, su un aspetto cardine dell'umanità, ogni passo ci approssima alla perfezione (per perfezione intendo la semplice e prevista realizzazione del personale progetto di natura), ci approssima alla saggezza.

Questo mese é stato per me, il vedere in modo cristallino e nella sua interezza, ciò che avevo solo visto a tratti, é stato guadagnare ancora strada.

Molti anni or sono, avevo potuto solo agire su me stesso, nel tagliare il cordone ombelicale per eccellenza, si perché ne abbiamo molti ma, quello principe é quello che la natura avrebbe previsto come il migliore ma, che poi si concretizza e realizza essere fonte della perdita: quello con la madre, sia essa biologica o altro.

La conoscenza, su ciò che comunemente viene definita come diade, non può nulla, persino il Saggio, alla fine deve arrendersi a questa... (In un certo senso).

La diede madre figlio, concepita come massima gioia e finzione, si é degradata fino a diventare culla della macchina, di ciò che riscontriamo costantemente in perdita.

Ad esempio, nella mia piccola esperienza temporale della vita, ho riscontro di ormai quattro generazioni della solita frase: "Ah ai miei tempi, cerano altri valori, oggi non c'é più nulla, tutto é cambiato".

Non é cambiato niente in realtà, solo qualcosa nell'esposto esterno, nella storicità.

"Da sempre" i genitori, intendono come realizzazione per il figlio il raggiungimento di una posizione "sicura", una sistemazione, una laurea un buon impiego, ecc. Si preoccupano (a volte) dell'educazione esterna, non dell'Anima dei figli.

C'era un tempo in cui i genitori e la madre in particolare, si preoccupava di dare la giusta direzione al figlio; giusta, nel senso, della realizzazione del proprio progetto personale, non delle mera compensazione dell'adulto genitore; solo ripetizione, infinita ripetizione senza senso.

Nessuno sa insegnare questo perché ne è privo per lui, perché nessuno di quei pezzi di conoscenza lo o la possono intercettare.

Tre settimane fa, un "ragazzo" mi ha detto: "Tu hai una buona fantasia", ho risposto come potevo, ai suoi memi; ma la risposta Reale sarebbe stata: "La fantasia non esiste", ciò che definisci fantasia è tutta strada che devi percorrere poggiando i piedi su quelle lastre, che definisco "pezzi di conoscenza".

La vita mi si palesa sempre più bella; ho conquistato tanti "Pezzi di conoscenza" ed essi mi danno  l'intero.

Posso vedere una madre e un figlio che amoreggiano, perdendo in questo, se stessi, mentre assaporo un prosecco e ascolto musica.

Certo loro non lo sanno ma, certamente questo non li salverà; la vita è precisa, anzi, perfetta!

Non ammette scuse o cose del genere, del resto non c'é colpa razionale, è semplice ripetizione, semplice catena.

La catena costantemente ricostituisce se stessa, però esistono indomiti cavalieri, continuamente la vita produce leader sani; così per gioco, perché la vita ha già vinto, pone le cause, lo scopo; tutto insomma...

L'unico problema é per ciascuno di noi piccoli e momentanei apparenti di questa vita, di cui il più delle volte non ne saremo neanche coscienti.

Questa é la vita: semplice, meravigliosa, perfetta. 

Il progetto in ultima analisi è solo godimento, costante paradiso.