giovedì 2 maggio 2013

Ballando sotto la pioggia.

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia! (M.Gandhi)


Se penso all'esistenza, mi vengono in mente quei tratti di strada asfaltata, apparentemente senza senso, che iniziano e finiscono in mezzo ad un prato.

Mi soffermo a guardare le piste di decollo o atterraggio, negli aeroporti.
Così mi appare la vita.

A prima vista, senza motivo alcuno.

Pochi metri, lineari, inutili!

Eppure, indispensabili.

Il senso di quei pochi metri di vita, allora, qual'è?

Qual'è il senso, per un Uomo senza miti, né fedi? Per chi ha vissuto molto ed intensamente?

Per chi ha fatto quasi tutto il percorso?

Per un Uomo così, il senso della vita è il semplice piacere, è nel danzare sotto la pioggia, anzi, la pioggia rende il ballo ancora più bello.

Per un Uomo così, il senso della vita, è in quei brevi istanti, quando le ruote, accarezzano l'asfalto, nell'erotismo di quel contatto; rude e delicato, allo stesso tempo, dove non si può sbagliare, una sola, unica opportunità. In quell'attimo, in cui le ruote, la lasciano per sempre, in cui lo sguardo le vede allontanarsi.

Necessitati uno all'altro: così l'Essere gioca con la vita, con l'esistere.

In quei pochi metri di strada, che sembrano stare lì senza scopo, né causa, tutto accade; all'ombra del ritmo incalzante del mondo circostante; avviene l'incontro!

Uomini così, sono rari!

Vivono, per lo più, una vita solitaria e questo, gli piace!

Possono darti universi di senso o, semplicemente, ignorarti, per loro, è lo stesso!

La forza scorre in loro, anzi, ne sono parte, addirittura, l'agevolano.

Possono essere leader o gli ultimi, di un gruppo, per loro è uguale!

Amano la musica, il bene mangiare, il bello, la Grazia e tutto ciò che decidono.

Non fanno filosofia, semplicemente, vivono.
Camminano scalzi, con ogni tempo e se piove, continuano a danzare!

Sono Uomini, che hanno pagato un prezzo elevato, sempre pronti a pagarlo di nuovo; sono Uomini!


Posso sopportare qualsiasi prezzo, così come ho già fatto.
Posso danzare sotto la pioggia, così, come già faccio.
Posso sedermi di fronte a questi Uomini e guardagli negli occhi, ma anche non farlo: è indifferente!

Questi Uomini godono la vita, così, come è giusto...che sia!


mercoledì 3 aprile 2013

E' ora di andare!

N.b. Questo blog è semplicemente piacere personale, non vuole dimostrare niente a nessuno, ho il massimo rispetto di tutti e di ogni idea.
Qui ci sono i miei pensieri, niente di più. Interrompete la lettura, se percepite, ciò che leggete, come "violenza"...Oppure, affrontate il viaggio, con umiltà o come piace dire a me: "a piedi scalzi...".



Ma quale differenza ci sia a vivere un giorno, uno o cento anni, non l'ho ancora capito.

Che differenza c'è?

Se la vita si riduce semplicemente all'esistenza, è logico considerare il suicidio, come normale possibilità.
Certo, ci sarebbe la via semplice, della fede in qualche religione.
Gli uomini ne hanno a disposizione più di una.

...Ho fatto tutti i percorsi, ma non mi bastano.

Se esistesse il paradiso, la vita eterna, che senso avrebbe, allora, l'esistenza?

Davvero gli uomini, riescono ad immaginare un Dio, tanto infantile?
Se ti comporterai "bene", avrai la vita eterna!
Davvero noi uomini siamo divenuti così stolti?

...Con questi ameni pensieri, mi accompagno, mentre mangio patatine e senape, in una birreria di Roma.

Molte persone intorno, distraggono i loro pensieri, la loro vita; aspettano. Si, aspettano, come quando sei in attesa, di salire o scendere da un bus.

Chi parla di calcio, chi di lavoro, nel mentre pensano ad altro, facendo finta di niente.

È chiaro, che qualche cosa è intervenuta.

L'Uomo, ha conosciuto epoche diverse, si evolve (forse), ma la sua essenza è sempre li, come se lo stesse aspettando.

Qualcuno sostiene, che l'uomo è l'unico essere su questo pianeta, che può avere un dopo, perché l'unico dotato di coscienza, capace di auto percepirsi.
Allora perché è l'unico che non raggiunge lo scopo?

...Se fai il bravo, ti compro le caramelle!
Come fa ad essere sufficiente questo!
È chiaro che esistono diverse umanità, diverse civiltà.

Per ciò che vedo; ci sono uomini risultato di interazioni con altre civiltà, altri come generati in laboratorio, poi ci sono quelli che tornano da molte centinaia di anni e chi è qui per la prima volta.

Nessuno, però, è esonerato!

A qualcuno è dato vedere i propri nipoti, ad altri vedere le proprie idee diventare realtà.

È se mai esistesse il Salvatore del mondo, avrebbe un senso? Quale?

È poi quale mondo? Questo?
Quello di qualche millennio fa? O quello che verrà tra qualche millennio?

Se ci fosse già stato? Allora che significato avrebbe l'esistenza?


.... ...
Qualche giorno fa, sono stato ad un classico multilevel; più raffinato, in quanto basato sull'emotività/stile di vita.

Cosa avrebbe "registrato", percepito, una persona con sensibilità?
... "La macchina che si approssima all'umano", questo avrebbe registrato.
Sono stato male 4 giorni, male nel senso fisico del termine.

Perché? Proprio per questo! La macchina, che si rende simile alla vita.

In pratica un amica!
Lei, ovviamente, è inconsapevole; gli ho anche detto che tornerò.
E, ora, potrei anche farlo.

In occasioni del genere, ricordo, con quale pochezza vivono gli esseri umani.

Lei è una donna "in gamba", eppure...
I suoi anche l'appoggiano, in questa iniziativa. (Così funziona, di solito :-) )

Lei è abituata a"buttarsi" nelle cose o nelle persone, eppure, sarebbe in gamba.

Mi ha conquistato due anni fa, ma questo non basta. Anche se, ancora non ha capito la differenza, tra essere e sembrare.

Io posso mimetizzarmi e lo faccio!

.... ...

Ancora mi chiedo: se avessi potuto scegliere di non essere...Di non esistere, cosa avrei scelto? Oppure l'ho fatto!

Se non ho scelto io...
Non ne ho la responsabilità.

Quel primo istante, quell'ultimo istante...
Tra questi due istanti si colloca il paradiso! Unico spazio di possibilità.

A piedi scalzi, continuo a camminare; ogni giorno, l'orizzonte si amplia,
capisco sempre di più le semplici, elementari, perfette regole, che non prevedono e non hanno eccezioni. Meravigliosamente, spietatamente perfette!

Sempre di più vedo e poi capisco, quanto l'uomo sia solo libero di poter sbagliare;
no, non siamo liberi, abbiamo un progetto a cui attenerci.

Possiamo usare la creatività, per inventare la strada, ma anche la creatività vera, arriva solo ad un certo punto, quel punto che sarebbe l'inizio, ma che pochi uomini hanno il coraggio e l'umiltà di cercare.

Le patatine sono finite...è ora di andare! 

mercoledì 27 febbraio 2013

Semplicemente...Un copione!

Crediamo di pensare, di riflettere;
siamo convinti di avere idee proprie, a volte, persino riteniamo, di essere liberi.

Eppure, semplicemente guardando, con l'intero, che siamo;
si vede che tutto è codificato.

Passiamo molto tempo a scegliere: vestiti, scarpe, tutto ciò che compriamo e quando, poi, si osserva attorno, tutto, in realtà, è già stabilito, predefinito e predeterminato.

...Vari "tipi" di camminata, anch'essi abbinati al modello che quel giorno s'indossa, quel modo di guardare o di non guardare, quelle frasi da usare al telefono o quelle parole da utilizzare in caso servissero; il tutto senza esserci. 
Un copione che in modo automatico si ripete, ognuno ha il suo od almeno crede di averlo.

Quei "quattro" pensieri, che ci ripetiamo ogni giorno, facendo finta di non accorgersi, che sono sempre gli stessi. Anche i soliti, campionati problemi, sono sempre uguali, immutabili. Quando si prova, se ci si prova, a riferirsi a se stessi, si è costretti a ricorrere a pensieri, anch'essi campionati. Quei pochi che si chiedono ancora: "Io chi sono?". Hanno bisogno di schemi, parole da dirsi. Si definisce anche l'anima, come se fosse altro da se stessi. Eppure, mi chiedo, chi davvero la senta; la sia. 
Ed intanto la Vita scorre.

La cosa che intenerisce e fa sorridere, è che poi si abbia la presunzione di credere, di avere un'individualità, s'immagina di poter essere creativi, si sia convinti, addirittura, di vivere. Semplicemente si esiste, senza mai Essere.

Mi guardo intorno, anche ora, e vedo solo codici.
Le emozioni, la vita, sembrano scorrere, senza interagire, senza intercettare gli uomini, sembrano essere altro.

...C'è chi fuma, chi no; chi grida, chi no;
il manager impegnato; il senza tetto all'angolo della stazione; l'avvocato ed il prete; la donna che cammina sui tacchi, quella che la guarda, pensando al suo turno; il poliziotto ed il ladro. Ogni cosa, ogni ruolo è già previsto, in nessuno scorre vita, nessun sorriso, nessuna vera emozione, nessun reale progress.

Ombre insicure, che cercano gli sguardi di altre ombre: ombre che cercano conferme, in altre ombre.
Pensieri, poggiati sul nulla, che vorrebbero improbabili sicurezze. Sicurezze del niente.
Le sicurezze, le certezze, non esistono; sono anch'esse parte e frutto di quel mondo immaginifico che si ritiene reale e per il quale, ci si immola e si resta nel vuoto.

Ogni tanto, viene la tentazione di sentirsi soli, anche se ciò, non è possibile. 

Ti godi quel calore della pancia, sai che tutto ciò che ti serve è già con te.

L'unica libertà che abbiamo, è esclusivamente quella di poter sbagliare la propria vita.


Amo quel calore, il vibrare in risonanza di quelle cellule, che mi legano al mondo reale, di cui sento, spesso, nostalgia. 


A volte, si ha l'impressione, che la vita invii dei Saggi, dei veri leader; sembrano Esseri invincibili, eppure sono quelli disposti a pagare, e lo fanno, il prezzo più alto. Sono la vera provvidenza, stimolatori infiniti di Vita. 
Vivono esclusivamente nella creatività, il copione, la macchina, non trovano nulla da poter "aggredire", non possono intercettarli; il loro sorriso sornione, sottolinea che la vita, che l'Essere è invincibile, perché ha già vinto, è già fuori dal gioco. 
Qualcuno ha il desiderio di volerli cercare, di poterli incontrare, proprio in quel tratto di storia, che si ha il privilegio di poter condividere.
Sembrano non avere un passato, il loro sguardo è già nell'eterno, il seme che pongono, genera risultati, che vanno oltre le generazioni, la loro azione cambia il mondo.

Ho avuto la fortuna d'incontrare uno di questi Uomini; però, non è importante, che si sia tutti geni, scienziati od altro; l'unica cosa che davvero conta, è quella di realizzare il proprio pieno, il proprio progetto originario ed unico: piccolo o grande che sia, fuori da ogni copione, ovviamente!

domenica 20 gennaio 2013

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...

C'e' un luogo, non luogo, dove il tempo non scorre...

              Dove non esiste il buio, perché la luce non serve...

              Dove non esiste silenzio, perché nessun suono può attraversarlo...

              Dove lo spazio è inutile, perché l'infinito non basta a contenerlo...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...
a dover imparare, a dover vedere, ascoltare, e tra gli infiniti percorsi possibili, cercare, l'unico vero...

Ora conoscevo il tempo, lo spazio e prigioniero ne avevo paura, perché?

Forse l'Essere aveva bisogno di me, per esistere? Almeno quanto io di lui, per Essere?

Un gioco? 

Dove si scambia l'esistere con l'Essere, dove l'unico che può perdere sono io.

Io dono il tempo all'Essere, perché il tempo... Rende prezioso esistere, rende irripetibile ogni momento, da vita alle emozioni.

Poi d'improvviso, il tempo smette di esistere, ogni pensiero, ogni ricordo, qualsiasi emozione, semplicemente non è mai stata.

Ogni persona che hai incontrato, che hai amato... Ogni cosa che hai reputato importante, fondamentale, allo stesso modo di come ha avuto un inizio, d'un tratto si conclude, finisce.

In quel luogo senza spazio, dove il tempo non trascorre, perché non esiste,
non puoi portare nulla, all'infuori di quel piccolo tratto, di cui l'Essere ha bisogno per esistere, quell'unico punto è tutto ciò che hai...

È semplicemente in prestito, è dato per il tempo della vita, ed in quel tempo, solo in quel tempo, si può guardare oltre la porta... Solo in quel tempo si può dare storia a quel punto, unico vero, reale...

Costantemente fuori dalla storia, ride di questo tempo che non è, di questo luogo costruito per esistere dove non può entrare appieno, non posso prescindere dallo spazio, dall'aria e dallo scorrere.

E' nella possibilità esistere più volte, in modi, mondi ed universi, 
diversi, dove la memoria non ci segue; la memoria non esiste, 

siamo materia ed energia, la materia non esiste...

Un giorno dovrò lasciare ogni cosa, dovrò lasciare lo scorrere del tempo, 
non avrò uno spazio dove respirare, nessuna memoria, né emozioni,
di ogni amore non potrò portare niente: 

non sarò mai esistito o sarò riuscito nel gioco di partecipare per un istante all'Essere,
ma lì, il tempo non scorre e allora quell'istante è eterno, un attimo o l'eterno: nessuna differenza...

Guardo oltre quella porta, la testa non basta, completamente fuori gioco, inutile fardello...

Così com'è inutile credere in un problema, Credere...

Costantemente verificare e mettere ordine, in ciò che i pensieri portano a ciò che la mente vorrebbe farti credere...

Un unico, celato, reale sentiero... Da percorrere a piedi scalzi...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi ritrovai ad esistere...


sabato 19 gennaio 2013

Cosa vorrei fare, ora!

Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Le persone più affermano, più sono convinte di amarti, più ti dichiarano questo amore e più ti fanno male, beh, almeno ci provano.

Più ti giurano vicinanza, più ti tradiscono, beh, almeno ci provano.

Più cerco di guardare e più mi sembra di vedere, che noi non possiamo che "difendere" il nostro spazio, il nostro territorio, mentre costantemente viene assediato.

Nessuno può farti male, se tu non sei complice, in qualche modo.

Credo che si inizi ad amare quando lasciamo entrare volontariamente, qualcuno in quelle terre, in quello spazio, che lottiamo costantemente per difendere.

Ho fatto entrare molte persone, in quelle terre; potrei scrivere qualsiasi cosa:
che non lo meritavano, che erano superficiali, ecc.ecc. 
Non sarebbe vero, ogni volta, bisogna avere la lucidità, di ammettere di aver sbagliato, bisogna bere il calice amaro.

Prima o poi, la vita tornerà a scorrere.

Penso a quelle persone e non riesco ad odiarle, eppure, qualcuna ha rubato, altre hanno tradito, altre finto, altre non capito; tutte lontane da se stesse.

In qualche modo, qualcuna è ancora con me, qualcuna ho dovuto "ucciderla", per nessuna provo rancore, risentimento.


Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Ogni giorno, ogni momento diamo per scontate infinite cose, il nostro cervello ci nasconde la semplice verità: niente è scontato, NIENTE!

Diamo per scontato, che gli amici non ci tradiranno, che il nostro amore sarà per sempre, che i figli ci sono vicini, che il sole sorge, e che dopo un respiro ne seguirà un altro...
Tutto falso e su queste falsità, fondiamo i nostri giudizi, la nostra vita.

Qualche giorno fa, in una piazza di un piccolo paese della Sabina, ho visto dei ragazzi, prendere delle sedie di plastica, dal bar e dopo averle allineate in modo approssimativo, le hanno usate come pali di una porta, per un improbabile campo di calcio.

Cosa vorrei fare ora?

Vorrei fare come loro; vorrei uscire suonare qualche citofono, improvvisare un campo di calcio e giocare.
Ma ormai, tutte le persone che conosco hanno altro di cui preoccuparsi, altro su cui recriminare, mentre, il tempo trascorre.

Ormai hanno problemi di lavoro, di famiglia, e tante altre cose che non hanno più tempo e forse, voglia di vivere.
Quante partite non giocate, quante vite sprecate...inutili!

Ma io posso cambiare il mondo, il mio mondo, perché voglio ancora giocare!