domenica 6 aprile 2014

...Ascoltando il vento...

Erano trascorsi più di trent'anni, ma il tempo, sembrava averlo appena sfiorato, come se avesse usato rispetto, fosse stato, in un certo qual modo, clemente con lui.
 
Toccava con gli occhi, fin dove poteva spingere lo sguardo, l'aria, mossa dal vento, a volte lieve come brezza, a volte robusta, come a richiamare la sua attenzione, portava echi lontani: di gesta antiche, di uomini ormai passati. 
 
Le sue cellule li percepivano.
 
Così come gli odori aggressivi, così, che spesso, decideva di non sentirne, mentre ascoltava la musica della natura, intorno.
 
Come maestro d'orchestra, cercava la massima coordinazione possibile, centrato, bloccava ogni pensiero; ogni senso si fondeva, a divenirne uno, fino a vedere, dentro di se, ogni cosa, ogni colore, ogni profumo; voci lontane.
 
Era li, ormai... Aveva spinto il suo essere, fino a quel punto, dove è più importante ciò che sei, rispetto a ciò che hai.
 
Ora era difficile per lui, senza più rabbia, senza riferimenti, senza bene né male, senza morali.
 
Di famiglie non ne aveva mai avute o forse, ne aveva avute diverse, anche se ne era sempre, costantemente fuori.
 
Respirava ogni respiro...
 
Aveva cominciato a vedere il progetto, di come i creatori, ponderarono ogni dettaglio, usando le loro più evolute conoscenze.
 
Ci diedero carta bianca ed un disegno.
 
Scelsero un pianeta, laboratorio di vita; lo resero un paradiso.
 
Ci fu un tempo, in cui l'uomo era felice, poi avvenne qualcosa, ci ritrovammo come bambini, senza controllo e la strada di casa smarrita.
 
I creatori, avevano previsto un livello base, di naturale e naturalistico benessere, un ciclo esistenziale, di bella armonia, disponibile a tutti.
 
Poi, qualcuno sembrò non accontentarsi, del semplice star bene, del solo esistere...
 
Così, i creatori, posero una scintilla, un possibile passaggio a nord-ovest, potenzialmente aperto a tutti, ma di fatto, solo i più capaci, i più coerenti al progetto, potevano diventarne parte; scopo ultimo della vita.
 
Cominciò così, il lungo periodo del buio; con quell' evento, che tutto cambiò.
 
I creatori furono costretti a lasciare la Terra, e l'uomo divenne pascolo di altre tipologie di esistenze, massa, destinato solo a concimare la terra.

Conobbe l'angoscia, la malattia, la deviazione.
Perdendo il dono del tempo, in attività inutili e futili: lavoro, doveri, religioni varie, fedi, morali, ruoli sociali e cose di questi tipo; le barattò con la Grazia, il piacere, la felicità.

"Perse Dio è guadagno il diavolo."
 
Ma, il progetto era sempre li, dentro di lui.

L'uomo cominciò a vivere nell'errore e a pagarne il prezzo, così, come continua a fare tutt'oggi.
 
Il paradiso, però, è ancora qui, così come la stessa base naturalistica di benessere e la potenzialità dell'Essere.

....
 
... Così, vedeva...Così il vento gli raccontava, con la memoria che si perdeva, nella notte dei tempi...
 
...Aprì gli occhi, riprese a costeggiare il ruscello, verso casa, in quei luoghi lontani...
 

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