domenica 15 marzo 2015

Preparandosi alla primavera

La mente può arrivare a capire semplicemente ed esclusivamente fino ai suoi limiti e per quanto possano questi essere espansi, avranno sempre limiti.
Ci sono uomini che hanno più sete, però...

Ci sono Persone a cui i commoventi filmati giapponesi, le religioni, la buona morale o i sani valori, non sono sufficienti,

non sono sufficienti a placare quella sete,
quella sete sembra essere smisurata, quasi senza fine...

Sono Uomini solitari, con compito difficile, innato...

Le esperienze in cui s'imbattono e che scelgono, belle o brutte, alla fine li lasciano indenni,
interessati costantemente ad altro, nel mentre godono la vita.

Le difficoltà, quando incontrano loro, sembrano aver paura, preoccuparsi quasi, di questi "Invincibili", sembrano,
a volte, poter quasi piegare il tempo e ogni tanto, lo fanno.

Costretti, per un po', in un corpo ed una mente che gli impogono i loro limiti... Per un po'...

C'e' musica intorno a noi, musica dentro di noi... Mi piace immaginare che tutto ciò che vediamo e soprattutto, ciò che non vediamo, sia il frutto di un grande e geniale concerto, nel quale la musica suona sempre, siamo figli della musica, tutto si muove e vibra, si espande e poi ritorna...

Mentre la musica non smette mai...

I colori sono vibrazioni, sono musica; così come il caldo o il freddo, il cielo e il mare...

Mi piace pensare che qualcuno o qualcosa abbia suonato quel concerto, che ogni cellula vibri e che si possa ascoltare... Alla fine è solo piacere, solo puro piacere...

L'unico piccolo particolare è che per ascoltare una tale musica, non è sufficiente il "normale" udito,
ci vuole quello di quegli Uomini, quelli con grande sete...

Allora sedendoti, accanto a loro, potrai cominciarla ad udirla a sentirla...

La nostra piccola mente, fatta di miti, assomiglia a quella di un bambino, solo che ha in più l'arroganza di chi Crede e di chi crede di capire...

Forse, non è semplice abbandonare le certezze, ciò che noi definiamo autocoscenza o ciò che crediamo di percepire, quando ci rapportiamo a noi stessi,
lasciare  ciò che pensiamo ci strutturi, le nostre belle idee, ciò che definiamo nostalgia, eppure, sono solo fenomeni, così come anche noi, semplice fenomenologia... Fin dove la mente arriva...

Per questo, ad un certo punto, bisogna lasciarla, non e' più sufficiente, così come tutti gli inutili "miti"...

Beh... Almeno per chi conosce quella seta di cui parlo... :)

Così, in questa domenica, mentre pigramente un po di pioggia conduce il ritmo,
si comincia a sentire in lontanaza musica, musica di primavera...




1 commento:

  1. Ogni volta che scrivi leggo di getto, poi ritorno e rileggo, Fabrizio sai verbalizzare gli attimi come pochi. Sempre piacevole leggerti.

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