martedì 18 agosto 2015

Verso il tramonto

Verso il tramonto l'aria sembra rinfrescare, sembra voler rinnovare ancora la forza.

Alla fine del giorno ancora forza, come non potesse esaurirsi.

Agosto 2015; verso casa, ancora emozioni vibrano, come a rinnovare la forza che pare senza confini e limiti.

Verso casa, emozioni che posso sentire: le mie e di chi è con me.

Posso goderle, verso il tramonto; c'e' ancora più forza.

Il giorno si compie ed ogni emozione trova casa, ogni giorno perfeziona il successivo, verso il tramonto, ancora forza; così quell'aria appena più fresca, sembra carezza, sembra ancora sospingerti, come padre saggio ed invisibile.

Ora anche l'Amore è possibile, così come quell'aria appena più fresca: non puoi vederla, non puoi ascoltarla, eppure, ti sospinge, invisibile ti sfiora, respirandola esalta l'essenza, l'Anima.

Il paradiso serve solo a questo, il luogo non luogo, dove sei a casa, dove la vita risponde e la natura è ancora sana.

Verso il tramonto, la corsa rallenta, trova pace; non c'e' più stress nel fare o nel dover fare, solo piacere, contemplazione, ozio.

Verso il tramonto, il ruggito del Sole è ancora forte se pur disteso, finalmente può dare l'ultima pennellata al suo quadro perfetto, può sedersi a guardarlo e così facendo esce dal gioco e in quel breve eterno istante ne è padrone e signore.

Un padre ha piaceri e sente la responsabilità di un atto cosciente, consapevole ma, verso il tramonto, molte cose possono divenire possibili, ciò che prima non potevi neanche pensare, diviene possibile...

Puoi scegliere di essere padre di chi vuoi, puoi Amare un figlio che scegli senza averne però quella responsabilità ed il gioco, allora, è ancora più bello perché puoi Amare senza confini... Come quella brezza più fresca, verso il tramonto... 


lunedì 10 agosto 2015

Colori, profumi, suoni: musica.

La famiglia più bella è quella che scegli, quella che costruisci; puoi farla così bene che...

Non ricordo di averne avuto una, forse perché è passato molto tempo, forse perché ognuno aveva i suoi problemi...
Non credo alla famiglia, è come una recita dove ognuno ha un ruolo ed un personaggio da impersonare.

A cinquant'anni la vita è piena, intensa, si può assaporare ogni minuto, il tempo è sempre più importante, ogni esperienza fatta e ciò che sei divenuto, ora, aiuta dare presenza nel mentre...

A volte sembra difficile ricucire il tempo passato: mentre abbraccio di nuovo il mio primo amore, dopo più di trenta anni, dopo aver avuto le nostre vite.

Eravamo poco più che bambini, più giovani di uno dei suoi figli, che guardo ed è come se in attimo fosse passata la vita.

Questo agosto è un mese magico, lo respiro e lo godo fin dove posso.

Ora è la mia famiglia: 5, 11 e 21 anni, ognuno ha fatto la propria vita ed anche noi...

Crescendo capisci che non è importante i genitori che hai avuto o quelli che hai poi, di volta in volta, scelto, perché, prima o poi dovrai essere madre e padre di te stesso.

Questo Agosto è un mese magico e sono rare le persone che possono vantare un tale privilegio.

Guardo, e mi sembra di vivere un miracolo, di aver costruito un destino meraviglioso ed è tanto più bello per quanto effimero nel tempo, come ogni cosa... Eppure dopo questo mese, nessuno di noi sarà più lo stesso, così, mentre scrivo, li posso appena sentire giocare, li posso però percepire, ognuno diverso, così come percepisco la donna che amo, finalmente felice.

Non sarei mai riuscito a spiegargli cosa fosse la felicità, più semplice viverla.

Crescendo capisci che Amare non è tenere accanto a te le persone, ma è aiutarle, spingerle verso il loro massimo, verso il loro progetto e assolutamente superfluo che loro lo sappiano.

Crescendo capisci che l'Amore non è che una frequenza con la quale risuonare, aumenta chi può vibrarla, è come la felicità, non puoi spiegarla, puoi solo viverla, esserla.
Un lusso per chi può permetterselo.

Un Uomo può costruire la propria famiglia a cinquant'anni e che duri un giorno o un mese, non è poi importante.

Quel giorno o quel mese avrà il sapore di ciò che è celato dietro il fenomeno, avrà il profumo del miracolo.
Sono "fortunato" perché posso goderlo all'ombra delle apparenti piccole cose, all'ombra del trascorrere dei minuti, mentre lentamente respiro... 

Si può accedere a questo, solo se da qualche parte hai vinto, ben sapendo che molto ancora è da fare, molte scelte ci saranno, ma oggi è Agosto e la corsa si ferma, almeno per pò, ora è il tempo di contemplare musica di un perfetto concerto.

lunedì 3 agosto 2015

Mente e pancia

“La strada era sconnessa e scivolosa, il piede mi è scivolato mandando l'altro piede fuori strada ma mi sono ripreso e mi sono detto: sono scivolato, non sono caduto.” 
Abraham Lincol


Senza forza
né autocommiserazione,
tenace il cuore, batteva,
ancora, ero vivo,
annaspava,
la mente priva di meta,
nessuna via,
sono scivolato,
la pancia percepiva la musica, la mia,
un giorno di sole, sapore dell’aria,
non sono caduto.

sabato 1 agosto 2015

Agosto 2015 1

“ …Per me, la parola Dio non è niente di più che un' espressione e un prodotto dell'umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un' incarnazione delle superstizioni più puerili… “  A. Einstein, così scriveva quindici mesi dalla sua morte.

Così come disse: "Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta.”

Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica.

E=mc2

Ciò che chiamiamo coscienza, ciò che riteniamo ci definisca, che riteniamo assoluto, a tal punto da crearci ideologie e religioni, non è che fatua macchina. Ciò che doveva essere di massimo servizio, si ritrova ad essere il crocevia di manipolazioni non funzionali all’essere umano.

Ogni musica, ogni campo che c’impatta, cambia fisicamente ciò che siamo: le nostre cellule, i nostri pensieri, le nostre azioni.

Non c’e’ nessun arbitro, né nessun Dio a regolamentare le cose.

Ci troviamo qui, in questo mondo convivono tranquillamente culture, civiltà, intelligenze diverse.

Sono esistito in quest’epoca dove apparentemente la macchina sembrava aver preso il sopravvento, dove le mamme o i genitori in genere, condividevano frasi tipo:”I miei figli sono tutta la mia vita o, sono la mia forza.”

Sono vissuto in un’epoca dove gli uomini avevano dimenticato chi davvero fossero, dove l’orgoglio e la bellezza erano quasi scomparsi. In un tempo in cui l’uomo sembrava aver dimenticato a cosa serviva e come si usava l’intelligenza e che essa fosse solo effimero strumento.

Noi possiamo fare storia esclusivamente da vivi e questo implica confrontarci, combattere, evolvere e attuare il nostro progetto.

La morte è la fine della corsa, è l’unica plausibile conclusione, la più intelligente possibile.

Sono vissuto in quel tempo, prima che la macchina fosse definitivamente resa inefficace; era il tempo dove i più intelligenti dovevano trovare il modo di sopravvivere e molti fingendo di conformarsi, finivano per conformarsi, perdendosi.

Dove gli uomini credevano che l’Amore fosse una questione di fedeltà e di ricatti, dove credevano di poter curare gli errori con le medicine.

Ho faticato, pianto, ho conosciuto la disperazione fino quasi a perdermi, eppure sono sopravvissuto, anzi, sono riuscito a trovare un piccolo spazio e in quell’infinitesimale spazio, ho trovato il mio centro, il mio centro del mondo, il mio centro dell’universo o almeno, di quello conosciuto.

Ho combattuto ogni giorno, fino quasi a pensare di arrendermi, ogni genere di battaglie, prima di capire che, la battaglia più difficile era quella invisibile, una guerra che si poteva vincere solo non combattendola.
Così, da quella mattina, ogni mattina, ricominciavo tutto da capo, riprendendo possesso di ciò che di Umano non poteva essere sconfitto totalmente: ogni mattina, respiravo lentamente, cercando di eliminare ciò che la macchina aveva riconquistato, ogni giorno…

L’Amore è l’atto più egoistico, il lusso più elevato che un Uomo possa permettersi; puro esclusivo piacere. E’ l’atto dove ogni morale non solo cessa di esistere ma, semplicemente non ha senso.

L’Amore, a volte ti sorprende, sempre si decide e chi può ama. E’ la logica più evoluta della vita, pochi riescono ad eccedervi, i più chiamano amore riflessi degli specchi, acquitrini di acqua putrida, complessi e stereotipi della macchina.

Chiamano amore assassini celati, frustrazioni e vita sbagliata.

Io sono vissuto in questi tempi; l’uomo aveva quasi dimenticato se stesso, chi davvero fosse.

Sono vissuto ai tempi in cui l’uomo per parlare aveva bisogno delle parole, a volte, persino di urlare. I leader facevano ciò che potevano, creavano piccole sacche di “resistenza” e lì poteva persino capitare d’incontrare qualche Umano non ancora troppo corrotto, qualcuno ancora capace di Amare, qualche combattente ancora non arreso.

Io, ho conosciuto quel tempo e non potrò conoscerne altri, in fondo ogni tempo, così come ogni luogo o paese, sulla nostra Terra, ha una sua possibilità, deve averla, altrimenti il gioco non si porrebbe.

Siamo abituati al pensiero lineare, allo scorrere del tempo, ad andare dal punto A al punto B; come se lo spazio avesse spazio ed il tempo avesse tempo e questo ha portato ai noti paradossi (dei due gemelli o della tartaruga e Achille).

Il tempo non scorre o meglio; è una pedina del gioco, così come è lo spazio.

Si ritiene che le dimensioni siano 4, io so che, guardando il cielo, posso vedere la luce di stelle che non esistono più già dall’era dei dinosauri o ancor prima, eppure, per me esistono, così come esiste la Terra che per chi vede o vedrà il suo riflesso, sarà già scomparsa da qualche tempo… Tempo, già tempo, sempre se si ragiona in modo lineare ma, fortunatamente, siamo dotati di un cervello limitato, non so perché qualcuno abbia avuto l’idea di dargli la possibilità, dell’autocoscienza.

E’ qui che il gioco diviene “pericoloso” e forse, interessante; ad un certo punto, bisogna trattare la mente solo come semplice strumento, oppure, il rischio è che lo strumento controlli il “Creatore”, che la macchina offuschi l’orizzonte.

Quante dimensioni ha la musica?

Esistiamo di “campo in campo” e di qui le varie religioni, ne conservano miti e leggende, e nel mentre respiriamo, nel mentre il nostro corpo invecchia, l’uomo ne fa apparente profitto, vendendo creme antirughe, come se soffiando controvento potesse rallentare il moto della Terra intorno al Sole.

Ozio: quando le cose sono compiute e il pieno risponde; c’e’ esattezza nelle cose, un ordine che, l’uomo disordinato non può cogliere.
Si preoccupa delle 4 dimensioni o della teoria delle stringhe, e nel frattempo, perde se stesso, ciò che chiama tempo, ciò che chiama spazio e come se non fosse sufficiente, si preoccupa di accantonare ricchezze, denaro.  J

Compra lussi che non è in grado di godersi e poi si suicida.

Sono vissuto in questo tempo, tanto tempo fa, eppure, sono sopravvissuto, eppure ho goduto il mio tempo, sono riuscito a credere al tempo…

Ho scelto di avere un figlio, ho scelto di Amare, di vivere e se avessi scelto al contrario, nulla sarebbe cambiato, eppure la vita è fatta di scelte e non di tempo o di spazio o della velocità della luce,

è la relatività della relatività, il punto; per questo possiamo e dobbiamo essere assoluti…


Tu, figlio mio, non so in quale tempo vivrai ma, se sono riuscito a trovare il centro nel mio tempo, so che anche tu, nel tuo tempo, potrai trovare il tuo centro; per ora, posso solo goderti, posso solo darti l’esempio e questo faccio! J

sabato 25 luglio 2015

Distendendo lo sguardo...


Per comprendere realmente quella cosa, devi essere quella cosa, devi divenire...

Sono felice, non perché sono stato fortunato o gli eventi casuali mi hanno portato ad esserlo.

Sono felice perché con umiltà, ho voluto davvero capire, fino a quel punto dove divieni tecnicamente capace di fare realtà e di creare il tuo universo simile a te stesso.

 

Ho tutto, ho conquistato tutto ciò che potevo metabolizzare, con incessante impegno e fatica.

Ho conosciuto... Vissuto... Amato... La fatica, se hai ben fatto, ad un certo punto cessa di esistere, non c'e' più reale sforzo...

Ora la mia Anima, vuole ancora di più, vuole l'arte. Guardando dalla finestra, ho scorto in fondo alla piccola valle che si stende sotto gli occhi, una vigna.


Ognuno dei nostri sensi può essere usato dal nostro "spirito", può essere usato da questo, come noi utilizziamo la nostra mano per prendere qualcosa, un oggetto, ad esempio.


E' così che conosco, che imparo ogni successivo passaggio, ogni successivo traguardo di piacere.


Ad un certo punto, tutto sembra rispondere sempre meglio, come se le coincidenze od ogni circostanza andasse nella direzione di ciò che davvero vuoi. Di ciò che la tua Anima ha deciso, seguendo il progetto.

Quotidianamente succede che incontro persone, spesso mi danno consigli, che ascolto sempre.

La cosa stravagante e triste allo stesso tempo è che ad esempio, persone con evidenti malattie in corso, tipo epilessia, tumori più o meno gravi, mi consiglino su cosa mangiare.

Persone con problemi seri, mi danno consigli su come affrontare le cose, su come sia giusto pensare, su come amare, ecc.


Ascolto tutti e non consiglio nulla a loro, ognuno deve trovare la propria via, con profonda e seria umiltà.


Ogni tanto, mi concedo il lusso con qualche amico di dirgli qualcosa, per personale piacere, per la normale e sana generosità umana.


Non per compensare frustrazioni mai risolte.


Sono a casa, accarezzando ciò che la mia Anima vuole ancora, non conosco la strada per averlo; mi godo l'ozio, preparandomi ancora all'azione.


Qualcuno dice che non m'interessa nulla di molte cose: del giudizio degli altri, della morale, che non ho paure ed è proprio così.

C' è una bella luce in questa sera d'estate.

Ho ascoltato tutti i consigli, tute le voci che mi dicevano che era impossibile, che non sarei mai riuscito, che ero pazzo, ecc.


Ho guardato tutti con sorriso benevolo, come continuo a fare tutt'oggi.


Cicerone ricalcando un termine greco coniò la parola morale: (moralis, der. di mos moris «costume»).  Le morali sono diverse: per religioni, per culture, per stereotipi e tendono ad essere mantenute. La morale, alla fine, ci controlla ed anche quando facciamo qualcosa che la nostra personale morale non ci permette, sentiamo come un senso di colpa, come se qualcuno fosse li a guardarci o a giudicarci. Così passiamo la vita tra sensi di colpa ed il voler apparire, quasi sempre, come non siamo, alla fine interessa l'apparire, come se il giudizio positivo o negativo, l'ammirazione e l'invidia, la considerazione e la notorietà, fossero poi più importanti del reale vivere ed Essere. Così, come marionette, seguiamo fedeli quei fili invisibili a cui siamo legati, quei fili che esistono solo

nella nostra mente.

Dobbiamo costantemente aggiornare ed evolvere la nostra morale, adeguandola al nostro incessante divenire.


Ho conosciuto persone che avendo fatto azioni che la loro morale non gli permetteva, sono arrivate ad ammalarsi fisicamente: scontavano il senso di colpa. 


Evolvendo la morale, ci si rende conto che non ci sono cose buone e cattive, azioni giuste o sbagliate, ci sono solo cose ed azioni.


Così come un bambino ha bisogno di regole prima di diventare adulto e a quel punto potrà gettare quelle regole, un Uomo ha bisogno di morali fin quando potrà farne a meno,

non avrà più bisogno di sapere cos'è giusto o sbagliato, buono o cattivo; lui stesso sarà misura corretta di ogni cosa o azione.

Per Uomini di questo tipo la morale è inutile, si muovono su atri orizzonti, orizzonti dove, non si ha scelta, se non quella di sbagliare... 


Mentre ti chiedi: " Chissà a cosa starà pensando", loro stanno semplicemente visualizzando il prossimo passo, il successivo traguardo, quella piccola vigna, quel vino che un giorno produrranno per se e per qualche amico...


... Ma Uomini così sono rari...