domenica 20 aprile 2014

Australia 2014

Un po' di attesa, in questo aeroporto.
Dopo tre ore di volo, sono ancora dalla parte opposta del mondo.

Sono luoghi così particolari gli aeroporti, un crocevia dove incontri: giovani, vecchi, persone in vacanza, persone al lavoro, persone tristi, disperate, felici; incontri persone con il giubbotto e in canottiera, con scarpe eleganti ed in ciabatte.
Incontri persone vestite con tuniche strane e turbanti, chi è da solo, chi con moglie, chi con più mogli.

Incontri bambini, che scoprono il mondo.
Poveri e ricchi, di ogni razza e credo, di ogni religione.

A volte sembra una convivenza stretta, altre volte, sembra, che abbiano un destino da condividere.

Chi ha paura, chi è eccitato, chi torna a casa e chi, la lascia per sempre.

Intanto, si susseguono gli annunci, in diverse lingue, per fortuna, non ne capisco nessuna.

Chi legge, chi scrive, chi guarda i monitor,  parla o sta in silenzio.

Chi mangia o sta in fila in qualche beauty free od improbabile negozio di souvenirs.

Non ho mai visto, così tante persone diverse, senza nulla in comune, stare insieme, in uno stesso luogo, come in un aeroporto.


Eppure, anche qui, ognuno recita il proprio ruolo il proprio personaggio, sempre più incasellati, sempre più organizzati, simili a scimmiette ammaestrate.

Simili a come noi teniamo i polli in batteria: orari da rispettare, file da seguire, sempre meno sorrisi, sempre meno umanità.

...Certo, vivere fuori da quella gabbietta è difficile, fa paura.
 
Chi vive fuori da quella gabbietta, paga un prezzo, un prezzo, che ogni giorno decide ed è disposto a pagare.

Il prezzo di vivere, di essere liberi...

Collana di perle e ciabatte; ombrello e pantaloncini corti, qui è possibile vederli abbinati, sulla stessa persona.

Che luoghi particolari sono, gli aeroporti.

Abbiamo codificato tutto in modo preciso; essere, in modo semplice, liberi, è sempre più difficile.

Abbiamo codificato, anche, ciò che fa bene o male, mangiare;
abbiamo perso ogni criterio soggettivo, come macchine; abbiamo codificato anche le emozioni: paura, amore, gioia, ansia, felicità, angoscia.

Abbiamo codificato: come fare un programma televisivo, una pubblicità, un telegiornale.

Già dall'asilo, cominciamo ad insegnare, ed anche prima, come uniformarci, come essere tutti uguali.
Ci piace pensare di essere unici ed ovviamente, piace a tutti.

Anche in questo: tutti uguali.
 
Qualche modello, pochi schemi da seguire ed il gioco è fatto.

...E poi, cos'è giusto? 

Chi crede in qualche religione e chi no, chi cerca il successo, il consenso e chi no; ma alla fine cosa cambia? C'è forse differenza? Un modello diverso, una camicia invece di una maglietta; un vestito diverso, su uomini, che non hanno più casa.

A volte, si corre il rischio di sentirsi soli... Poi, chiamano il tuo volo e... Riprendi la strada; respiri, sorridi e continui ad ascoltare, senza usare l'udito...

giovedì 17 aprile 2014

Il mio viaggio...Nella vita...

18.000 km ad ovest - Nuova Zelanda
(Queste righe sono per chi ha reso possibile il mio viaggio: i miei genitori.)

Succede sempre cosi:
quando sei lontano da casa,
la mente si attiva attraverso
quei meccanismi,
sempre uguali.

Mentre stai bene,

"arrivano segnali da lontano";
così, ho imparato ad usare anche la macchina e la lascio fare.

Così, nel mentre, mi godo ciò che vedo.


Come foto nella foto...In chi la fa...In chi avrebbe voluta farla...

Quando sei lontano da casa...


Però, ho solo un piccolo problema: qual' è la casa di chi non ha casa, di chi, è sempre a casa.

Già :-) ... C'è solo questo piccolo problema.

Spesso penso al mondo, al nostro, alla Terra, ma questa è casa mia; mi chiedo.

Il nostro universo, è casa mia, mi domando.

Spingo i pensieri e le immagini, fin dove voglio e poi mi chiedo, ma fin dove posso arrivare; è casa mia?

Sono fuori casa, fin da quando sono nato.

Certo, qualcuno potrebbe pensare, che non ero atteso, ma chi, in fondo, lo è stato davvero?

Penso ai miei genitori, penso a loro, come può un figlio "parteggiare" per uno o per l'altro?

Come?

Come può un Uomo (essere umano), non amare il proprio figlio; eppure, succede spesso.

E poi si torna, al solito, annoso problema: cosa vuol dire Amare? Chi ne è "capace", tecnicamente, intendo.

In fondo; chi è capace di Amore, conosce il paradiso in questa vita e questo non è spiegabile; eppure, anche il paradiso è fenomenologia.

...Non sono a casa, ancora no.

Ho tutto ciò che un Uomo, possa desiderare, avere o quasi...

Faccio ciò che voglio, quando voglio...

Ma anche questa, è fenomenologia.


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Penso a mio padre, sono fiero di lui: lo vedo, fin dove non immagina...

Penso a mia madre, la vedo e lei lo sa, sono fiero, di lei...

A volte sono incazzato, e mi chiedo: ma non potevate andare al cinema quel giorno? :-)
Cazzo! Magari, ora, sarei ancora a casa.
Quella casa, dove niente comincia, dove l'essere è, ma già questa è fenomenologia...Perché penso...


Vale la pena, provare tutto ciò che provo e sperimento?
La verità è, che non lo so.

Se voi, avreste voluto tutto per me; sappiate che c'è l'ho.
La mia vita è piena e felice.

Dovrei dirvi: grazie? :-)

Invece, sono incazzato!

Voi eravate già qua, e se le fregature si danno agli amici; allora, grazie!

Del resto, ora ho un figlio, anche io, come posso biasimarvi?

Sento l'Amore, che ho per lui e capisco, quello che voi avete per me.

Allora, sappiate; che capire, non è come divenire e solo dopo, si capisce.

Beh! Si, sono incazzato, molto incazzato, ma a cosa serve :-) Ora, grazie a voi, sono qui e sappiate, che venderò "cara la pelle".

...Se avessi una casa, potrei almeno dire, che ne sono distante...se avessi, una casa.

...La mia casa è qui, ora...o forse, no.

Posso avere una casa nel fenomeno? Perché no? Perché?...

Tutto sarebbe più facile, ma tutto è facile...Facile...

...

Ho quasi 50 anni, il potere della vita è pieno...Mi avete messo di fronte ad una bella sfida, io l'ho accettata, semplicemente questo!

...
Rispetto i vigliacchi, mai nati, a volte, persino li invidio...
A volte...

Voi, invece, mi avete insegnato il coraggio, la dignità e, non è poco; poi mi avete insegnato tante altre cose, ma soprattutto, mi avete insegnato, ciò che pochi insegnano: ad essere felice.

La vita è fatta così, che vogliamo farci? :-)
...

Voi, mi avete accompagnato, in questa vita; io, non ho potuto farlo.

Ho, solo, potuto sentire il vostro Amore...E, se la vita è questo, va bene così, cazzo!
 
...
E, siccome, nessuno, è mai venuto a raccontarmi, cosa succede dopo...Io dico, semplicemente, vaffanculo...
 
Ho quasi 50 anni, sono a casa in ogni luogo, eppure, cerco ancora la mia casa, pur sapendo che non c'è...
...
 
Affrontare la macchina, non si può...E chi l'affronta, sa il perché...E' una questione tecnica...
...
 
Non sopporto, chi chiede grazie o che chiede scusa...
 
...
 
So che capirete, perché siete intelligenti, perché io sono vostro figlio e ne sono fiero!
...
 
Casa, forse è la felicità?
Allora, sono a casa...
 
 
Ma a me non basta :-)
 
...Angolo di paradiso?...
 
Eccolo, questo è un angolo di paradiso...
 
E, il paradiso non ha angoli.
 
...
 
La vita è così, è una fregatura, l'unica che sia possibile avere... :-)
 
...Ai miei Genitori...a mio figlio...A me...
 
Perché, credo, che alla fine, non importi come e perché si sia arrivati qui, né, tantomeno di lasciare un segno, perché qualsiasi segno è effimero. Un giorno, abiteremo altri pianeti, tra qualche generazione, tutto sarà cambiato, diverso.
 
Eppure, ovunque saranno, i figli dei nostri figli, qualcuno continuerà a cercare quel passaggio, qualcuno in qualche remota spazio, continuerà, magari con tre pezzi di legno, a costruire una panca su un torrente, a creare il suo angolo di paradiso, dove sedersi a rifare se stesso o a contemplare la bellezza, senza mai smettere di stupirsi, di godere...Come l'acqua che scorre...Tutto qui :-)

lunedì 14 aprile 2014

Colori invisibili...Forse...

Una volta ci si curava attraverso il campo eterico. 

Era come strumento musicale, nelle sagge mani, di quegli Uomini che ne avevano conoscenza, che lo percepivano, che lo vedevano.
C'erano persone, che oggi definiremmo medici, che semplicemente sfioravano i corpi, intenzionando... Guarivano.

Una volta gli uomini traevano energia dal Sole, dal mare, dall'aria e dalla terra.
C'erano persone che, amplificavano vita; intorno a loro, creavano l'universo: un universo, a loro, simile.

Una volta gli uomini avevano uno scopo, uno solo: trovare Il passaggio a nord ovest: unico scopo...

La via, quel passaggio tra fenomenologia ed il senso dell'essere, 
il salto, dove la mente, non solo non basta, ma semplicemente, rimane superflua, inutile.

Una volta gli uomini padroneggiavano il fenomeno, senza credergli; avevano coscienza di quanto fosse effimera. Costantemente, riuscivano ad essere; ad Essere prima e dopo; ad Essere...

Una volta, c'erano Uomini così,
una volta c'erano Uomini...

domenica 6 aprile 2014

...Ascoltando il vento...

Erano trascorsi più di trent'anni, ma il tempo, sembrava averlo appena sfiorato, come se avesse usato rispetto, fosse stato, in un certo qual modo, clemente con lui.
 
Toccava con gli occhi, fin dove poteva spingere lo sguardo, l'aria, mossa dal vento, a volte lieve come brezza, a volte robusta, come a richiamare la sua attenzione, portava echi lontani: di gesta antiche, di uomini ormai passati. 
 
Le sue cellule li percepivano.
 
Così come gli odori aggressivi, così, che spesso, decideva di non sentirne, mentre ascoltava la musica della natura, intorno.
 
Come maestro d'orchestra, cercava la massima coordinazione possibile, centrato, bloccava ogni pensiero; ogni senso si fondeva, a divenirne uno, fino a vedere, dentro di se, ogni cosa, ogni colore, ogni profumo; voci lontane.
 
Era li, ormai... Aveva spinto il suo essere, fino a quel punto, dove è più importante ciò che sei, rispetto a ciò che hai.
 
Ora era difficile per lui, senza più rabbia, senza riferimenti, senza bene né male, senza morali.
 
Di famiglie non ne aveva mai avute o forse, ne aveva avute diverse, anche se ne era sempre, costantemente fuori.
 
Respirava ogni respiro...
 
Aveva cominciato a vedere il progetto, di come i creatori, ponderarono ogni dettaglio, usando le loro più evolute conoscenze.
 
Ci diedero carta bianca ed un disegno.
 
Scelsero un pianeta, laboratorio di vita; lo resero un paradiso.
 
Ci fu un tempo, in cui l'uomo era felice, poi avvenne qualcosa, ci ritrovammo come bambini, senza controllo e la strada di casa smarrita.
 
I creatori, avevano previsto un livello base, di naturale e naturalistico benessere, un ciclo esistenziale, di bella armonia, disponibile a tutti.
 
Poi, qualcuno sembrò non accontentarsi, del semplice star bene, del solo esistere...
 
Così, i creatori, posero una scintilla, un possibile passaggio a nord-ovest, potenzialmente aperto a tutti, ma di fatto, solo i più capaci, i più coerenti al progetto, potevano diventarne parte; scopo ultimo della vita.
 
Cominciò così, il lungo periodo del buio; con quell' evento, che tutto cambiò.
 
I creatori furono costretti a lasciare la Terra, e l'uomo divenne pascolo di altre tipologie di esistenze, massa, destinato solo a concimare la terra.

Conobbe l'angoscia, la malattia, la deviazione.
Perdendo il dono del tempo, in attività inutili e futili: lavoro, doveri, religioni varie, fedi, morali, ruoli sociali e cose di questi tipo; le barattò con la Grazia, il piacere, la felicità.

"Perse Dio è guadagno il diavolo."
 
Ma, il progetto era sempre li, dentro di lui.

L'uomo cominciò a vivere nell'errore e a pagarne il prezzo, così, come continua a fare tutt'oggi.
 
Il paradiso, però, è ancora qui, così come la stessa base naturalistica di benessere e la potenzialità dell'Essere.

....
 
... Così, vedeva...Così il vento gli raccontava, con la memoria che si perdeva, nella notte dei tempi...
 
...Aprì gli occhi, riprese a costeggiare il ruscello, verso casa, in quei luoghi lontani...
 

mercoledì 2 aprile 2014

Centrato...Tutto qui...

Gli Olandesi la chiamarono così (Zeeland = terra di mare), ma per me...


" Nuova Zelanda; chissà perché la chiamano così...

E' una terra antica, come esistesse da sempre.

Sembra essere la porta d'ingresso preferenziale per questo pianeta, almeno per quello che ho visto, fino ad oggi, di civiltà diverse. 

Porta d'ingresso, punto d'incontro; dove due dimensioni paiono quasi poter convivere, come fondersi.

Mi piace qui: nuovo per me, dove la notte dei tempi, sembra perdersi.

Un laboratorio, dove, intelligenze con conoscenze superiori alle nostre, continuano a sperimentare.

Ho visto, nella natura, nelle piante, negli alberi, numerose specie, innestate, non provenienti dal nostro pianeta.

Ho visto, anche persone, con molti tratti non umani; ma in fondo, cosa cambia?

Mi chiedo se c'è un fine o semplicemente, il fine è solo l'applicare l'intelligenza; se il fine è solo fare verità.

....

Poi d'un tratto...Continuo a fare i conti, con ciò che sono, con il mondo dove sono...
Le molte dinamiche, le molteplici emozioni delle persone, che provano a tirarti giù: rabbia, frustrazioni, vuoto, miseria, macchina, robot... A volte, una per volta, altre volte, tutte insieme...

Poi, mentre passeggi, incontri anatre;
capaci di tale fierezza, di tale dignità... Molti
uomini, non la conosceranno mai; eppure generano figli; per puro egoismo, come se fare figli, potesse dargli dignità...Come, potesse, in qualche modo, renderli Uomini...

Non sanno neanche essere come anatre, eppure, come bambini immaturi, dichiarano di voler bene, di saper Amare...
Non sono capaci di stare in piedi e credono di correre...

Non solo loro è la responsabilità, ma anche in quelle donne, che, a loro insaputa, gli danno quella apparente forza che, credono sia loro... Uomini, che non saranno mai, neanche  come anatre...

....

...Nuova Zelanda, ho visto due dimensioni, qui...

Chissà quali battaglie, si stanno combattendo...Nessuno sembra rendersene conto...Nuove cose si stanno preparando, così, mentre impegnati nella propria routine, si consuma la propria esistenza, dimensioni diverse, cercano l'incontro...Modi di esistere diversi...
Potranno mai trovare una mediazione?

Ci sono piante, che appartengono ad altri mondi, che tranquillamente hanno fatto della Terra, la loro casa.

La vita, così perfetta, così effimera...

Sembra caotica, confusa, come questo "post"; eppure, quando la guardi, la osservi,
è un ordine perfetto, continuamente pulisce se stessa, rinnovandosi incessantemente.

In un battito di ciglia, non sarò più qui, così, come tutti noi; ma la Vita, senza minimamente accorgersene, procede senza interruzioni né salti.

Molti si chiedono dove andranno, se esista qualcosa, dopo la morte...

Io mi chiedo cosa esiste prima, chi ha chiesto di nascere?...Di esistere e magari, di provare ad Essere...

...Sono qui, ormai... E nessuno può insegnarti la strada, che porta dall'esistere, all'Essere...

Gran parte delle persone non hanno, né raggiungeranno neanche il livello di sanità di un animale, di un'anatra; qualcuno si pone problemi, che probabilmente non risolverà mai...
Ci sono forme di esistenza, che combattono battaglie così avanzate, che nessuna fantascienza può descrivere, né immaginare...

Se una qualche risposta a tutto questo esiste, allora, è possibile trovarla.

Centrato, in ogni momento, in ogni respiro; posso solo continuare a camminare scalzo....
Ormai sono qui, posso semplicemente, cercare di coincidere con il progetto, con ciò che sono e nel frattempo godermi il paradiso...

...E questa è già una risposta..."