mercoledì 22 ottobre 2014

"Il mestiere di: Leader"...

Le parole senza fatti, sono come i desideri di un bimbo; quando senza mezzi, ritiene di poter far tutto

Così, si sente parlare, si ascoltano grandi oratori, si tengono corsi avanzati...Parole, parole vuote, parole vere, prive però di ogni significato reale.

A volte, sono pericolose, perché ci toccano, perché sembrano intercettarci nei "sentimenti", persino arrivare al cuore...

Così, ci rendono ancora più oggetti...

In realtà non toccano noi, toccano gli stereotipi amplificandoli...Ancora più oggetti...Ancora più soli, già :) anche questo è uno stereotipo...

Soli? Certo che siamo soli, e allora?

La vita è stata progettata così e chi l'ha fatto, di certo, non era sprovveduto.

Le varie "razze" su questo pianeta provengono (proveniamo) da diverse origini:
da "laboratorio" ad esempio.

Ma questo, non è importante, perché l'unica cosa importante è che ora siamo qui, e in qualche modo siamo chiamati a dare una risposta, siamo chiamati alla riuscita, alla vittoria.

I valori, proprio quelli che reputiamo "i più alti" c'inchiodano, ci danno la scusa per restare inferiori, per restare bambini.
Ma la vita è esatta, è perfetta e allora, malgrado tutti i buoni propositi, oltre tutti i nostri più "evoluti" pensieri, ci ritroviamo "malati".

Ci si ritrova a soffrire: frustrazioni, crisi di panico, ansie, paure, fobie, insicurezze, noia, malattie, e poi, tutto il resto, che conosciamo.

Ma siamo così stupidi, che proprio come bambini, insistiamo, sempre più convinti: proclami, ideali, valori, stereotipi, facebook, belle frasi, buoni propositi, ecc.

Ma stiamo male, profondamente male; malgrado corsi, belle frasi, belle intenzioni e tutto ciò che la società mette a disposizione, pur avendo la disponibilità economica.

Nella migliore delle ipotesi, riusciamo a "vomitare" addosso a qualcun altro, un po' di spazzatura, come se quelle sciocche ed inutili pretese potessero renderci migliori, potessero darci valore, potessero renderci "di più".

Nella modesta tranquillità, in un piccolo paese o in qualche parte del mondo, qualcuno, vive la propria vita felice.
Da qualche parte del mondo, altri, ancora non si sono arresi; l'Umano è ancora vivo,
cavalieri invincibili, sono ancora tra noi.

Che qualcuno sia qui, perché risultato di qualche esperimento o perché qualche civiltà, in tempi che si perdono, abbia voluto "colonizzare" questo pianeta, poco importa.

Ho imparato, che con il passare degli anni, le convinzioni, ciò in cui credevi, tendono a diventare più flessibili, i confini a farsi più laschi; ho imparato che il tempo è l'unica cosa davvero preziosa, eppure non esiste...

Ho imparato, che quando non hai più tempo, manca l'aria e tutto ciò che vorresti fare o che avresti voluto fare, non è Più...Possibile.

Contiamo il tempo in stagioni, in anni, in progetti, in giorni, in cose da fare...

Quei cavalieri invincibili non badano al tempo, ascoltano e godono ogni respiro...
Ogni unico irrepetibile respiro, che si trovano ad assaporare, passando in questa esistenza, in questo pianeta...

Ostacoli, problemi; sono solo palestra, ma la vita si svolge fuori dalla palestra,
la vita è solo fare, è solo: fare riuscito.

...La vita....Già! La vita... :)


Ogni cosa ha un suo ciclo, ogni cosa...Questo blog, per ora, ha esaurito il suo...

So che qualcuno vuole davvero capire; fuori dai corsi e dai grandi oratori, fuori dalle scuole e da tutto ciò che è stato già detto e scritto...



Dal 5 all'11 gennaio 2015 si terrà il percorso conoscitivo: "il mestiere di Leader".
Il percorso/incontro avrà luogo in Nuova Zelanda, per info: "il mestiere di Leader".




lifestyleedintorni@gmail.com

venerdì 10 ottobre 2014

Stanco, mentre mi riposo.

Una mail ricevuta, che avevo lasciato li, in attesa di dargli risposta.

Avevo in testa che, un giorno, l'avrei fatto.

Aspettavo il momento, quel momento non arriverà mai, almeno credo.

Almeno credo, perché, ho smesso da molto tempo di dare credito ai pensieri, ai miei pensieri, almeno.

Oggi so, quanto non solo siano effimeri, ma soprattutto inutili.

La realtà, cambia, si trasforma sempre; il futuro non esiste ed il presente è già passato.

Così come credevo che, un giorno avrei risposto a quella mail, oggi penso che, non risponderò mai...

Pensieri, credenze, totalmente inutili.

Quella mail ricevuta a settembre di due anni fa era ancora lì, in attesa.

Oggi rileggendola, ho riprovato tutte quelle belle, sofferte e profonde emozioni che, amici avevano condiviso.

Che bello! Si, è stato bello, anche se, il finale non ha avuto il lieto fine che, tanto ci aveva appassionato e in cui avevamo creduto.

Rileggendo quella mail, ho sentito quelle emozioni proprie della primavera, di quando la spinta nasce, e noi, certamente, non eravamo "giovani".

Cerco di capire, di comprendere questa tristezza, nostalgia, mista a commozione, che sento dentro.

Cerco di darmi una spiegazione, in realtà, m'interessa poco, darmela.

Semplicemente rivivo quelle emozioni, di quegli amici.

Quando...Apri il cuore a qualcuno, senza riserve...

Amici... In quel tratto di strada che abbiamo fatto insieme, a volte, tenendoci per mano, ecco, tutto qui.

Nello scorrere senza soste.

Capitolo XX Il sogno ciò che serve per realizzarlo. Pazzia e condivisione, cosi si chiamava quel "post", su cui ci trovammo ad interagire, ancora una volta.

Ti guardi indietro e ti accorgi che, hai lasciato un sacco di anni;
ti accorgi che, la vita è andata, non proprio, come ti saresti immaginato o, forse, come avresti voluto.

O forse, si!

Così; stanco, mentre mi riposo, i pensieri vanno, gli do il peso che meritano: quasi nessuno...Però mentre vanno, mi lasciano libero, libero di godermi ancora quei momenti, quegli amici, ormai distanti.

Amici, guerrieri, erano, almeno qualcuno di loro; qualcuno, ancora lo è...

Mi riposo, accoccolato all'anima, la mia...

Mentre i pensieri vanno, posso stare in quella forza invincibile, lì dove l'entusiasmo e la gioia, sembrano non avere confine, posso stare in quella forza, la mia forza...

Stanco, mi riposo...
Così, qualche lacrima scivola, per gli amici perduti, per quelli sconfitti, per me...

Quando tutto sembra non avere un senso, capisci che, tu sei il senso, che il tuo mondo, il tuo universo, sei tu a crearlo...

Facendo il tuo presente, conquisti e cambi il futuro, perché un giorno, forse, arriverà...

Un giorno, forse, troverà me, qui, ad aspettarlo...

Buon viaggio, amici miei.





domenica 14 settembre 2014

In ogni caso...Lo sguardo verso l'orizzonte.

È talmente prezioso da non poter essere acquistato.

Eppure tutti ne abbiamo, chi più, chi meno, anche se nessuno sa di quanto possa disporne di preciso.

Mentre mangio, guardo i gabbiani; anche loro ne hanno...Non posseggono nulla, ma hanno tutto.
 
 
 Ognuno sceglie con cura il suo posto, dove essere protagonista, unico...Per un po'...Poi di nuovo un breve volo, un nuovo posto; sia esso la sommità di qualche scoglio o, a volte, il dondolio delle onde.

Altre volte, sembrano cercarsi,  ma tengono sempre il loro spazio, dove non entra nessun altro.
 
Si percepisce l'assoluta presenza nell'azione, qualunque essa sia: anche quando, semplicemente fermi, danno l'impressione di volgere lo sguardo verso l'orizzonte.
 
Certo che a pensarci, fa quasi sorridere, l'affanno degli uomini per guadagnare denaro, che tutto può comprare, tranne il bene più prezioso, che già posseggono e che non possono aumentare o accumulare.

Il tempo: così prezioso, così sprecato.
Più trascorre, più diviene prezioso.

Credo, che qualcosa si sia interrotto, come fosse andato in corto circuito.

La forza e l'erotismo, sono  sono in gran parte vestiti al femminile, l'uomo, nel migliore dei casi, può solo goderne.

In corto circuito, perché, la donna capisce, quando il pieno di quell'erotismo, di quella forza è già  passato.

Così, cominciano a guardare, nelle altre, ormai, più giovani, intorno a loro, ciò che non hanno più.

Ora che potrebbero, ancor più godere la vita, hanno perso ciò che credevano illimitato e, in questo gioco, hanno trascurato di guadagnare intelligenza. 
 
Ho notato che, spesso scelgono uomini mediocri, se non addirittura perdenti e più, sono valide in potenziale, più selezionano perdenti.
 
A volte capita, che intercettino qualcuno valido ma, quando questo succede, è solo per boicottarlo, divengono un ulteriore possibile difficoltà.
 
Certo, non ne sono coscienti, ma questo cosa cambia?
 
Un Uomo così, le vede ma, cosa può fare? Nulla o poco, credo. Può solo farsi assenza, continuando ad Amare.
 
Rotonda è l'onda, rotonda è la vita, rotonda è la femminilità...

L'uomo ne è solo spettatore, e in cambio di contare poco o nulla, ha il gusto dello spettacolo, dove lui non potrà mai salire sul palcoscenico, però.

Se puoi pagare il prezzo di Amare, il prezzo di fidarti, quello di essere libero; vuol dire che sei un Uomo ricco, ma non potrai essere mai così ricco, da poter comprare il tempo, neanche in po'.

Il tempo, così prezioso, che nessuna ricchezza può comprare...Eppure, ne hanno tutti...

Nessuno, però, sa quanto ne abbia...

Cercando l'onda

Non seguo il calcio, ma questa mattina pensavo alle partire della nazionale dell'ultimo mondiale.

Una squadra non può vincere, se ogni giocatore non "protegge" gli altri compagni di squadra.

Non è sufficiente impegnarsi al massimo, volere o desiderare di vincere, così come conta poco o nulla ciò che si pensa.

Si può disporre dei migliori campioni, ma la vittoria sarà, comunque, preclusa.

Allo stesso modo una squadra composta anche da giocatori mediocri o non più giovanissimi, potrà imporsi, persino vincere.

L'Italia non aveva possibilità, ogni calciatore pensava a se stesso, anzi scaricava sugli altri i propri limiti, come se gli altri dovessero o potessero in qualche modo provvedere a lui; come a compensare le singole responsabilità.

Una squadra così, non è neanche una squadra.

Anche nella vita, funziona allo stesso modo e, se non puoi avere una squadra, meglio giocare da soli.

Più passa il tempo, maggiormente capisco che questa avventura è un viaggio solitario, che lo si voglia o no.

C'è un prezzo da pagare, per ogni cosa: per mangiare, per godere la vita, per essere liberi, per Amare.

Ovviamente, non tutti sono disposti a pagarne il prezzo ed è giusto così.

Non possiamo pretendere, né possiamo sempre essere i migliori, ma dobbiamo pretendere e soprattutto avere la capacità e l'umiltà di rispettarne il progetto. 

Così come, quando una squadra  entra in campo, non inventa le regole, ma rispetta e si adegua a quelle stabile; così noi, non possiamo che rispettare le regole e cercare di vincere.

E' possibile, a volte essere o sentirsi stanchi, senza forza, può capitare di trovarsi come l'onda, che esaurita la sua corsa, si distende sulla battigia.
Come ad aver perso ogni direzione; eppure l'aria gonfia ancora i polmoni, il cuore spinge con vigore instancabile il sangue, costringendolo fino in fondo ai più estremi e remoti capillari...

Poi quell'onda, ormai solo acqua adagiata sulla sabbia, torna indietro per inerzia ed in qualche modo, lentamente, ritrova la sua forza, ritrova la sua onda, ancora una volta e poi ancora, senza fine...

In fondo è tutto qui è se proprio bisogna scendere in campo e giocare, pagarne anche il prezzo, perché, allora, non provare a vincere?

venerdì 5 settembre 2014

Anejo 7 anos

Prigioniero del paradiso...

...E poi...

Forse, per questo, il progetto prevede la morte.

La noia, invece, non è prevista...

Quanto si può stare in paradiso?
Quanto senza annoiarsi?

Il bello esiste in quanto divenire, il resto è macchina.

E' un respiro...
E' il giallo intenso di un fiore...
Le mille sfumature di verde, che lo sguardo appena sfiora...
E' la musica...

E' vero, la macchina, non si può combattere, però, ti costringe a tornare te stesso, ti costringe a non usare il cervello, ti obbliga alla mente...

Sono a casa, da sempre...Per quel poco che ci sarò...

Anche questa estate volge al termine...Poi un altro paradiso da creare...

Ovunque sarai, non potrò che essere lì...

Libero o prigioniero... Qual' è la differenza?

Forse, sceglierei di essere prigioniero in paradiso, piuttosto che, libero all'inferno...

Potessi scegliere...

Ci vuole più coraggio a scegliere di esistere o di non essere mai esistito? Ma poi del coraggio, a chi interessa?

Sette anni impiega la Terra per girare intorno al Sole sette volte, anzi, quasi due giorni di più...

Sette anni impiega un rhum ben fatto, per cominciare a diventare buono...

Sette anni, sette secoli, sette millenni...

Sette...

In paradiso, ci sono da un po'...Libero o prigioniero...
Tanto tempo fa, mi sarebbe importato...

Prima di capire che, il paradiso e l'inferno, non sono luoghi ma, ciò che costruisci.
Quando diventano luoghi, sono, allo stesso modo, prigioni.

La musica...Si può solo ascoltare...Se sai ascoltare...
E chi sa ascoltare, sa, che non si ascolta con l'udito...

Di quella musica, siamo una nota e, non siamo liberi di suonarla stonata, se vogliamo far parte di quella melodia...Unica, apparente, scelta che ci è data...

 Anejo 7 anos

mercoledì 13 agosto 2014

Solo un viaggio...Solo tempo...Verso il bello...

Tendiamo al bello.

Così mentre viaggiamo nella Francia, verso nord, attraversando Parigi, fino alla Normandia...
 
Ogni terra racconta la storia di chi ci è passato, ogni luogo trattiene in se le emozioni degli eventi, che hanno visto passare.

La terra digerisce tutto e torna sempre vergine, ma ci sono eventi che hanno bisogno di più tempo.

E si, che ne ha viste di cose la Normandia, tante che, quando l'attraversi, sembrano sovrapporsi l'un l'altra.

Piove; piove spesso qui, al nord della Francia...Le ruote della moto sulla strada, sembrano accarezzarla con la giusta forza, come gioco erotico di due teneri amanti.

La vita scorre, allo stesso modo, con lo stesso erotismo, con la stessa giusta tensione.

Ma come l'erotismo può diventare vuoto, così anche il bello; quando diventa solo spettacolo esteriore, semplice esibizione; si perde la capacità di metabolizzarlo, di saperlo mangiare.
Quando mettiamo più fiori sui balconi, che dentro la casa; quando perdiamo il contatto con le nostre cellule, loro dimenticano noi.

Uno spettacolo dopo l'altro, senza fine. Continuiamo a viaggiare, su quella moto, mangiando chilometri, senza dirci nulla, dicendoci tutto.
Tutto quello che, senza dirci nulla, ci siamo detti in questi trenta anni di distanza.

Non potremo mai colmare quel tempo ormai passato, non potremo avere quella vita, ma cosa importa. 

Siamo qui, ora, non più ragazzi, non più... Come a cercare di rubare al tempo, quel tempo che, non possiamo più avere.

Ora, è il nostro tempo; ora, dopo aver vissuto, siamo arrivati qui.

Che vita ho avuto, da ragazzo volevo essere sempre primo, così come nella giusta natura delle cose, forse, qualche volta, lo sono anche stato, però per il più delle volte, ero li a combattere tra gli ultimi, dove la polvere difficilmente ti fa scorgere tutt'intorno.

Poi, con il tempo, ho capito che non avrei potuto avere posizione migliore, da li potevo vedere tutto l'insieme, potevo persino guardare dietro le quinte.
In fondo a me interessa solo godere la vita, è per goderla, bisogna capirla.

Continuo a combattere li, tra gli ultimi, continuo a viaggiare in moto, a godermi la vita.

Naturalmente tendiamo al bello, ci piace esporlo, mostrarlo, ma se perdiamo la capacità di crearlo, di goderlo, nessun bello è bello.

Piove ancora, anche qui in Bretagna è tempo di riposarsi un po' ... 

Ma solo un po', perché, il viaggio continua... Passano per la mente tutta l'educazione e la cultura errata che ci portiamo dentro, risuonano nelle frasi che, costantemente senti ripetere, come un disco rotto... " Se lo merita proprio...E' una persona per bene, una brava persona...Ha avuto una vita difficile...ecc.ecc."

Sorrido, dentro di me, mentre il rumore del motore e la pressione dell'aria sullo stomaco, tiene sempre accesa la tensione, viva quella sottile paura, che lega la nostra vita a quei pochi centimetri di gomma sulla strada.

La strada corre così veloce, che non si ha il tempo di pensare, devi lasciare che lo sguardo e gli altri sensi seguano la loro intelligenza, la testa è sempre un po' in ritardo, non si può sbagliare.

Gioco erotico, la vita gioca, indifferente a tutto, anche alla morte.

Ancora un altro respiro, una curva ancora...Quanto tempo è passato, quanto tempo per arrivare fin qui, ma ora ci sono...Posso sorridere di tutto, prendere ciò che voglio, senza meritarlo, posso stare tra gli ultimi a godermi la vista, a vivere ogni respiro.

Camminando scalzo, ancora in viaggio...Ancora...!!

 

sabato 26 luglio 2014

2014 un anno, di tanto tempo fa...Attitudine al successo...

"Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere."  Albert Einstein


Attitudine al successo, attitudine alla riuscita...

Idoneo al successo, adatto alla riuscita, in effetti è proprio così.

Anche il significato di riuscita, di successo e di vittoria è ormai stato codificato; a tal punto che, se ci si chiede cosa significa, si deve ricorrere a riferimenti esterni, concetti e "valori" stereotipati, come a d esempio: denaro, realizzazione, felicità o immagini di questo tipo.





...Sono a pranzo; poco a poco, le voci vicine si fanno sempre più lontane, fino a non sentirle più...Lo sguardo, attraversa la sala del ristorante, fino alla fine, poi oltre i vetri della finestra, fino a quella Magnolia che, fiera, sembra sfidare il tempo uggioso di quella strana giornata estiva.

Fu un anno particolare, dal punto di vista meteorologico, un'estate quasi "invernale"; pioveva praticamente tutti i giorni e faceva sovente, quasi freddo, in quel lontano 2014.

Quella Magnolia era lì, sfidava, anno dopo anno, ogni tempo, qualsiasi stagione...Fiera; era come volesse dire: "Eccomi, sono qui!".

La guardavo, come ipnotizzato, le voci intorno, ormai assenti.

Era talmente chiaro, così limpido da non permettere dubbi od ombre...Il successo, come riuscita, realizzazione del progetto, tutto qui...

Era altrettanto chiaro anche il motivo, per cui qualcuno avesse o potesse avere successo, mentre per altri fosse totalmente impossibile accedervi.

Un attitudine, una volizione, un bisogno a cui per qualcuno è impossibile sottrarsi.

Richiede sanità di base, sanità dalle cellule ai pensieri, costante attenzione... E' un "tiro" continuo, ricerca e desiderio, come quello di due amanti che si cercano, fino a trovarsi...

Scelte sempre esatte, oltre ogni calcolo di possibile convenienza.

...

Quando incontri qualcuno con questa attitudine si capisce subito, si sente forte, prioritaria...

Continuavo a guardare quell' albero, quei fiori bianchi, grandi; la pianta era necessitata,
lo sforzo fatto per nutrirli, scompariva, come inesistente, come quelle voci, ormai, neanche più un sottofondo...

... Inutile perdita di tempo, offrire la possibilità, aprire la strada a quel successo a chi è privo di quell'attitudine...
Senza eccezione, percorreranno altre strade, le loro menti, con quella convinzione, propria degli stolti, saranno costantemente anticipate; persino giudicheranno, senza capire...

E' una strada solitaria, chi la percorre sa, che pur Amando, indicando, dicendo, alla fine dovrà lasciar andare, dovrà rispettare quella libertà...

A volte è molto amaro, vedere gli amici, andare per altre strade, sapere che si ammaleranno, anche fisicamente, convinti, senza alcun dubbio...Qualcuno di loro sarebbe potuto riuscire: si lamenteranno, addurranno scuse, parleranno anche male e giudicheranno...Tutto scontato...

Eppure, sarebbe così bello condividere il successo, condividerlo...Insieme...

Certo, non è male anche soli e poi...Può la Magnolia scegliere di non fiorire? Se lo facesse, perderebbe una parte di se, la più bella, forse...

Attitudine al successo non puoi sceglierla, è una spinta naturale, ambizione innata, quasi illimitata, puro piacere...E' determinismo puro alla vittoria, senza morali.

Non ha importanza da dove parti, quali difficoltà ti troverai ad affrontare, qualsiasi ostacolo diviene solo un'altezza da scalare, che amplia la vista e l'orizzonte.

Ogni sofferenza subita, solo palestra al piacere...

Non c'e' scopo più grande o migliore della riuscita, una necessità...

Un passo dopo l'altro; a volte, il pensiero è distratto dagli amici che non ci sono più, da chi non ce l'ha fatta, da chi sai già, non ce la farà...E nel frattempo, un altro passo, un altro ancora...

La vita è così bella, che se ti soffermi a pensarci, già la perdi.

La vita è solo l'istante attuale, che è già passato, non puoi pensarlo, né viverlo, semplicemente esserlo.

...A voi, cari Amici o nemici, perché, il mio spirito non fa differenza tra voi, nel mentre dell'azione...
...A voi, che sapete di cosa scrivo, perché conviviamo la stessa attitudine...

...A voi, che conoscete la costante tensione a ciò che avete deciso ed intenzionato...

Non siete soli, non sono solo!

Attitudine al successo...2014 una strana estate, in quell'anno...Così lontano.

venerdì 18 luglio 2014

Correre è come vivere...o no?

Correre...

A volte assume la chiave metaforica della vita.

Cominci carico, riposato, con grande entusiasmo, ti senti padrone del tuo corpo, pieno di energie.

Parti, negli auricolari la giusta musica.
E' una calda giornata d'estate, di sole.

In breve, solo il ricordo rimane, di tutta quell'energia che avevi.
L'entusiasmo sostituito dal pensiero della strada che manca; ecco le prime crisi, le prime salite e la fatica si fa sentire forte, nel mentre continui a correre...

Così è la vita; trasforma entusiasmo e grandi slanci in ricordi e sostituisce ai sogni, delusioni e cadute.

Continuo a correre, continuo a vivere ed ogni salita è sempre più impegnativa;
così nella vita, problemi e difficoltà ti mettono a dura prova.

Quando corri puoi inciampare, cadere e farti male; allo stesso modo nella vita, puoi addirittura finire a mendicare in qualche stazione, e lo stesso avere la forza ed il coraggio di rialzarti.

...Continuo a correre, perfetta similitudine alla vita, infiniti imprevisti e nel mentre vai, ti lasci tutto alle spalle, solo...Corri...

Ogni sensazione si prova nella corsa: fatica, entusiasmo, a volte ti senti persino sicuro dei tuoi mezzi; un passo dopo l'altro, veloci si susseguono nel tempo che scorre.

Mentre corri, ti rendi conto che è possibile capire, comprendere, fin solo dove sei.

Mi chiedo se davvero il correre possa essere metafore della vita, perché mentre corro ed avvengono fatiche, crisi, imprevisti, soddisfazioni ed emozioni; mi arrivano i colori dei fiori, il profumo dell'aria, la carezza del vento sulla pelle...Come se, ed è proprio così, il paradiso tutt'intorno fosse del tutto indifferente agli umani, irrisori, destini.

Ieri un aereo civile è stato abbattuto da un missile, uomini sono morti, altri sono nati,
siamo appesi ad un invisibile filo, che è nulla per la vita ma, tutto per me.

Così mentre affrontiamo fatiche, spesso impossibili, dolori così grandi da non poter essere sopportati, la vita continua a ridere, dalla sua eterna calma, guarda irredente, senza curarsi.

Qualcuno vedrà i colori dei suoi fiori, i profumi dei suoi elementi, le sensazioni del sole sulla pelle?
Se solo potesse preoccuparsi di ciò, lo spettacolo ne sarebbe già ridotto e il paradiso perduto...Continuo a correre, così nel mentre fatico, posso assaporarne il gusto.

La vita, in fondo a tutta la sceneggiata e scenografia che l'uomo fa, non pone attenzione, né peso.

C'è davvero un motivo alla bellezza o al colore di un fiore, al suo profumo?
Alla perfezione del paradiso, nel quale viviamo?
Ad un missile che colpisce un aereo pieno di persone ignare?

Certo che esiste, ma anche se non ci fosse, cosa cambierebbe?

Forse il fiore o il paradiso sarebbero meno belli?
Le persone uccise, tornerebbero in vita?

La vita non si ferma a pensare, né a chiedersi il perché.

Continua lo spettacolo, senza memoria, senza smentirlo mai...Mai, un solo istante...Avrebbe corrotto se stessa e perso tutto.

Non c'è scopo e se ci fosse, non potremmo fermarci a chiedercelo, perché in quell'attimo esatto, avremmo compromesso l'unico vero motivo per essere qui: divenire ciò che siamo, godendo la vita felici.

Quel sottile ed invisibile filo...

Ogni istinto ha la sua casa,
ogni domanda la sua risposta...
Ogni problema la soluzione.

Allora, la corsa non è metafora della vita,
perché la vita non corre e non fatica,
semplicemente E'...

Vittoria, senza schemi.

Forse la corsa è, a volte, metafora dell'esistenza umana, di quella umanità ormai resa  piccola e schiava... Ci sono in corso, importanti battaglie, nel grande gioco della vita, dove le ere, non sono che piccoli istanti e dove, solo gli istanti hanno davvero importanza.

Non abbiamo scelta, possiamo solo essere felici...

Siamo solo liberi di sbagliare :)

Correre, continuo a correre a Vivere...
Fermo nel fare e nel presente...

"18 luglio 2014
Estate, in questa parte di mondo".



sabato 5 luglio 2014

Il profumo dei Tigli.

"Il brutto e lo sciocco se la passano meglio degli altri in questo mondo; possono rimanere seduti a loro agio e seguire la commedia a bocca aperta. Se nulla sapranno della vittoria, è loro risparmiata almeno l'esperienza della sconfitta."   
- O.Wilde -


... Continuo a vedere la riuscita nelle persone che incontro, negli amici, nei colleghi; in molti di loro vedo grandi possibilità e doti...Forse, semplicemente, le immagino.


Non passa giorno che, qualche amico, collega o persona con la quale ho parlato, alla quale abbia dato una p
ossibile strada, si dimostri, invece, scarsamente lungimirante.

Come a voler dimostrare a se stessi, probabilmente in modo inconsapevole, quanto siano "bravi" e scaltri.

Costantemente fuori dalla naturale dinamica, da quell'intenzione, che comunque farà il suo corso.
Ci si riduce a seguire quelle parti non evolute, qualcuno le definisce complessi, zone inconsce.

Li vedo andare a testa basta, convinti, persino fieri, contro un muro che, troveranno di fronte ad aspettarli... Vedo tutto il film, mi dispiace ma, non riesco a fargli vedere.

Si lamentano della loro vita, a volte se la prendono con la società o con il periodo, senza voler cambiare nulla delle loro idee, delle loro strategie, senza chiedersi il perché... O porsi domande.

Ci vuole umiltà per mettersi in discussione, amore per guardarsi, volontà per cambiare, per dare la giusta strada alle proprie intenzioni.
Eseguono un programma senza che questo abbia possibilità di riuscita, senza che questo gli appartenga in alcun modo.

Poi arriva il fallimento, la depressione, la malattia, ma neanche di queste ne capiscono i motivi; si crede di essere intelligenti, nel mentre si continua a dormire, nel mentre la vita passa.




... E d'improvviso, mentre percorro quel lungo viale, arriva prepotente il delicato profumo di Tigli... e già! Fiorisce tra giugno e luglio, quanta forza arriva, dimentico ogni mio pensiero, il sottile dispiacere di vedere gli amici perdersi, è sostituito da quel profumo, che sembra occupare ogni cellula, non permettendo ad altro di occuparne il posto.

Profumo di Tigli, non l'avevo mai percepito così...
Sembra poter lavare i pensieri e rendere la mente di nuovo pronta... Di nuovo agile, di nuovo capace di leggere le intuizioni.

Quel profumo mi riporta, con forza, senza darmi scelta, alla realtà, alla natura, al naturale corso di ogni cosa, quel corso a cui possiamo solo coincidere e adeguarci.

Che bella stagione l'estate; ogni stagione, i suoi successi...

E' come se ogni azione non conforme, rispondesse ad un esatto disegno, come se, in un certo momento, ti trovassi ad un appuntamento preciso, programmato da tempo, anche da anni, al quale non puoi sottrarti.
In qualche modo ne fai parte, ancora collegato, basta un istante, non si può controllare.

Effetto rete, lavora incessantemente, muovendo ogni pedina, non se ne è mai immuni o  al di fuori dalla sua azione, costantemente attiva.

...Il lungo e profumato viale è, ormai, alle spalle...
E' stato sufficiente quel tratto di strada; di nuovo coordinato, assaporo il delicato gusto della Vittoria...
Quella Vittoria che, a qualcuno, ancora interessa, che sa pagarne, in modo umile, il grande ed impegnativo prezzo...

Il viaggio continua... Ancora un po'... Ancora un po', godendo la vita... Lasciando andare, quando necessario; amici, amori, parenti, tutto... Tranne te stesso, quello vero, ovviamente, quello da cui andare a scuola, se vorrai incontrarlo o non l'avrai mai conosciuto...

Profumo di Tigli... Ancora un po'... Ancora in viaggio...

lunedì 9 giugno 2014

Ciò che conta è il superfluo: lusso della vita.


Cosa è reale? Casa fa realtà, dentro di noi?        
Quale realtà? Cosa vuol dire, realtà? Se esiste, poi, una realtà.
 
Dicono, che l'uomo ha cinque sensi, dicono che attraverso essi può toccare, interagire e conoscere l'ambiente intorno a lui.
 
...Dicono...
 
...Dicono tante cose...
 
Solo parole, parole...
 
Perché, quasi tutti i grandi o riconosciuti tali, hanno condotto una vita difficile, infelice, malata?
 
Perché?
 
Io so, che quando cominci a sfiorare il reale, puoi cambiarlo...
In fondo, è solo un reale, uno degli infiniti possibili...
 
Il profumo dell'erba, nelle lunghe sere d'estate...
I profumi, i colori, la musica, una carezza, il sapore di poter mangiare il mondo...
Forse questo è reale?
 
...Noi decidiamo, la vita che vogliamo, ma quasi sempre, non ce ne assumiamo la responsabilità.
 
Ci lamentiamo per ogni "fesseria", ci lamentiamo con tutti, soprattutto con le persone che abbiamo intorno, con il governo, con la sfortuna, con il destino.
Troviamo ogni motivo per cui ciò che abbiamo intorno, non va bene o è sbagliato.
 
Ma intorno a noi c'e' solo armonia, c'e' solo poesia, Amore e bellezza.
 
Ho conosciuto solo persone perfette; sono fortunato, mi hanno sempre spiegato tutto della vita, tutti i motivi per cui le cose non andavano, tutti gli errori delle persone, i miei, eccetto i loro, ovviamente.
 
Quando ti siedi a parlare con chi è alla fine della vita, trovi solo vuoto,
c'e' disperazione, ed è giusto così...
Hanno fatto tutti i compiti bene, ma la vita, alla fine li boccia.
 
Ma come?
 
Com'e' possibile, hanno avuto una perfetta famiglia, hanno festeggiato le nozze d'oro, di platino, di diamante, di califormio 252 o addirittura di antimateria (si, sono le due materie più costose al mondo). I diamanti sono  "solo" al terzo posto.
 
A pensarci, è quasi paradossale, si festeggia per arrivare secondi, terzi o quindicesimi, come nel caso dell'oro, si è la 15° materia in ordine di costo.
Nessuno ci pensa, a me fa sorridere, perché non festeggiare allora, le nozze d'argilla, di rame o di zafferano? (che viene subito dopo l'oro, del resto).
 
Perché un essere, come l'uomo, concepito così intelligente, si trova ad annaspare nella stupidità...
Perché creiamo macchine e strumenti che possono fare più e meglio di noi, ma poi, non sappiamo vivere?
 
Abbiamo ogni comodità, ogni bellezza e poi uccidiamo i nostri figli, a volte anche noi stessi.
 
Abbiamo tutto, tranne l'unica cosa di cui abbiamo bisogno.
 
Abbiamo tutta la vita a disposizione e poi quando è tempo di morire, ci attacchiamo alla vita.
 
C'e' un tempo per ogni cosa: un tempo per vivere, uno per morire...
 
Profumi, musica, sapori, sono i colori della vita...Meravigliosa, spietata vita, che non perdona e non salva...
 
Perché il cinguettio degli uccelli è diverso, all'alba o al tramonto...
Perché i grilli hanno versi diversi, con la luna calante o crescente...
Che il vero sia comunque tale, indipendentemente da come si pensi?
 
C'e' tanta rabbia intorno; si, sono un debole, perché la sento e spesso fatico a difendermi...
 
Se non rispondo ad una mail, sono maleducato, se dico ciò che penso, sono falso, se non lo dico, anche; se vivo come voglio, sbaglio.
 
Se la persona che amo è all'altra parte del mondo, sono stupido...
 
Se potessi aiutarli, li aiuterei, a volte ho provato a farlo e non per filantropia, ma per solo piacere, per lusso personale. Così, come lo è questo blog.
 
La vita è un cammino solitario, un percorso individuale.
 
......
Percorro, il suo sapore, con le dita,
sfiorandola, la guardo,
così,
mentre la mente è impegnata, distratta,
posso ascoltare la sua anima,
 
quando arrivi a sapere, che nessun senso di quelli previsti, di quelli possibili,
ne ha davvero, quando non bastano e non servono,
puoi inventarlo, un senso a questa vita,
dargli realtà...La tua...Se ne hai...
 
...Troppo bella per durare per sempre.
In fondo, siamo qui per caso, statisticamente, le possibilità che arrivassimo qui, erano davvero remote,
ma la nostra coscienza, sarebbe comunque esistita?
 
Esiste la nostra coscienza?
 
Cosa è reale? Casa fa realtà, dentro di noi?        
Quale realtà? Cosa vuol dire, realtà?
 
E se Dio, fosse solo schiavo dell'eternità?
Che Dio sarebbe...
 
Ovvio, un Dio, inventato dagli esseri umani, può solo essere proiezione di tutti i suoi limiti.
 
Non è Dio che ha creato l'uomo, ma è l'uomo, che ha creato dio.
 
Nessun Dio, vorrebbe l'eternità.
 
Un attimo o non aver mai vissuto?
 
Qual è la differenza, qualora ci fosse.
 
Per fortuna, non sono Dio, però posso decidere la mia realtà, il mio attimo e in quell'attimo, posso convivere la sua anima, posso volerla,
se il gioco fosse questo o comunque sia...
 
Comunque sia; che sia...
 
Perché, l'eternità è troppo lunga, persino per Dio.
 
Il superfluo è importante nella vita, la vita è un lusso e come tale va vissuta, basta, semplicemente, esserne all'altezza...
 

domenica 4 maggio 2014

Gli ottimisti vivono di più.

Gli ottimisti, vivono più a lungo; emerge da un recente studio, secondo il quale, vivono mediamente sette anni in più, rispetto agl'altri.

Ridere fa bene, pensare "positivo" fa bene.

Ma, cosa vuol dire, concretamente?

Quando le cose sembrano andare bene, l'ottimismo, non può che essere la naturale conseguenza.

Un po' più difficile esserlo, quando guardi tuo figlio, appena nato in un letto d'ospedale, non sapendo se vivrà; quando perdi il lavoro, quando le difficoltà della vita sembrano sopravanzarti.

Quando ti senti stanco, privo di energie; quando senti di non avere la forza di combattere ancora, senti vicino, la resa.

Allora l'ottimismo sembra così lontano e il vivere più a lungo, l'ultimo dei problemi.

Il carattere di un Uomo si misura dalla sua capacità di soffrire, da come affronta il dolore e la fatica.

In fondo, poi cos'è la fatica?

Forse il cuore o i polmoni che mai si fermano, faticano?
E' forse fatica, l'enorme sforzo, che compie un fiore per sbocciare?
Quella di un bimbo nel nascere?

Ci dimentichiamo di essere ottimisti, perché i problemi diventano protagonisti, eppure respiriamo, eppure, se alziamo lo sguardo, possiamo guardare l'orizzonte e più in alto, fino al cielo.

Con quelle sue sfumature di celeste e di blu, che spettacolo!

Possiamo sentire il calore del Sole, la pioggia, i profumi e la musica della vita, intorno a noi.

La vita, tanto forte, così immediata e scontata, che rischiamo persino, di non vederla più.

E allora è semplice essere ottimisti: basta ricordarsi dell'effetto rete, dei complessi, della macchina, degli stereotipi, delle morali, delle abitudini, e quasi in modo magico, eccolo lì, l'ottimismo, sembra guardarci, come a dirci: e allora? Ti eri dimenticato fossi qui?


E' così bella la vita, così bello vivere, che non essere ottimisti è quasi impossibile.

Ho fatto il pescatore, il meccanico, il bagnino, l'agente  assicurativo, il promotore finanziario, sono stato in ospedale affianco a mio figlio appena nato, ho perso il lavoro varie volte, spesso, mi sono trovato nel non sapere quale strada prendere né cosa fare. Mi sono sentito perso, smarrito, impaurito, fino a provare quasi terrore. Ho passato notti insonne, perso nel non pensare. A non avere nemmeno i soldi per fare la spesa, sono stato imprenditore, ho avuto birrerie, bar, pizzerie. Ho fatto il cameriere, ho girato il mondo, ho amato molto, sofferto, vissuto.

Continuo a farlo...

Capisco la violenza negli stadi, la religione, le fedi, le morali, la pochezza, la disperazione e la rabbia, do valore al tempo.

Capisco la vita, mentre continuo a percorrerla scalzo.

Affronto le difficoltà, il dolore, mentre mi nutro di piacere...

Ho percorso migliaia di chilometri in moto, se voglio, posso guadare e vedere dentro le persone, fin quasi, a scorgerne l'anima.
Spesso, mi sono trovato nella condizione di volermi arrendere; non l'ho mai fatto.

Ho vissuto per strada e nelle stazioni, insieme a quelli che chiamano vagabondi, ho visto tante persone che amavo, morire in modo stupido.
Ho affrontato processi, ed avevo ragione...
Ho fatto così tante cose, che neanche più rammento.


Spesso abbraccio mio figlio di notte, quando sta con me e mi chiedo, se anche lui si troverà di fronte a ciò che ho affrontato io, ma soprattutto mi chiedo, il come lo affronterà...

Sono in debito con lui, un debito che non posso e non potrò pagare o forse no, forse debbo semplicemente, ancora capire molte cose, di questa strana vita.

Eppure a me interessa poco capirla, forse perché l'ho vissuta, forse perché cerco quel passaggio a nord-ovest, che mi fa anche paura.

Oggi, mi sembra tutto logico, quasi scontato...In questo granello, perso nel cosmo, che noi, chiamiamo Terra, dove l'essere umano, in modo invisibile, ha fatto la sua storia.

Come faccio a non essere ottimista, a non ridere, a non vivere!?

In fondo, quando Oscar Wilde scriveva:  "Non prendere la vita troppo sul serio: comunque vada non ne uscirai vivo", si riferiva a questo, noo? :-)

...E credo, avesse ragione...


domenica 20 aprile 2014

Australia 2014

Un po' di attesa, in questo aeroporto.
Dopo tre ore di volo, sono ancora dalla parte opposta del mondo.

Sono luoghi così particolari gli aeroporti, un crocevia dove incontri: giovani, vecchi, persone in vacanza, persone al lavoro, persone tristi, disperate, felici; incontri persone con il giubbotto e in canottiera, con scarpe eleganti ed in ciabatte.
Incontri persone vestite con tuniche strane e turbanti, chi è da solo, chi con moglie, chi con più mogli.

Incontri bambini, che scoprono il mondo.
Poveri e ricchi, di ogni razza e credo, di ogni religione.

A volte sembra una convivenza stretta, altre volte, sembra, che abbiano un destino da condividere.

Chi ha paura, chi è eccitato, chi torna a casa e chi, la lascia per sempre.

Intanto, si susseguono gli annunci, in diverse lingue, per fortuna, non ne capisco nessuna.

Chi legge, chi scrive, chi guarda i monitor,  parla o sta in silenzio.

Chi mangia o sta in fila in qualche beauty free od improbabile negozio di souvenirs.

Non ho mai visto, così tante persone diverse, senza nulla in comune, stare insieme, in uno stesso luogo, come in un aeroporto.


Eppure, anche qui, ognuno recita il proprio ruolo il proprio personaggio, sempre più incasellati, sempre più organizzati, simili a scimmiette ammaestrate.

Simili a come noi teniamo i polli in batteria: orari da rispettare, file da seguire, sempre meno sorrisi, sempre meno umanità.

...Certo, vivere fuori da quella gabbietta è difficile, fa paura.
 
Chi vive fuori da quella gabbietta, paga un prezzo, un prezzo, che ogni giorno decide ed è disposto a pagare.

Il prezzo di vivere, di essere liberi...

Collana di perle e ciabatte; ombrello e pantaloncini corti, qui è possibile vederli abbinati, sulla stessa persona.

Che luoghi particolari sono, gli aeroporti.

Abbiamo codificato tutto in modo preciso; essere, in modo semplice, liberi, è sempre più difficile.

Abbiamo codificato, anche, ciò che fa bene o male, mangiare;
abbiamo perso ogni criterio soggettivo, come macchine; abbiamo codificato anche le emozioni: paura, amore, gioia, ansia, felicità, angoscia.

Abbiamo codificato: come fare un programma televisivo, una pubblicità, un telegiornale.

Già dall'asilo, cominciamo ad insegnare, ed anche prima, come uniformarci, come essere tutti uguali.
Ci piace pensare di essere unici ed ovviamente, piace a tutti.

Anche in questo: tutti uguali.
 
Qualche modello, pochi schemi da seguire ed il gioco è fatto.

...E poi, cos'è giusto? 

Chi crede in qualche religione e chi no, chi cerca il successo, il consenso e chi no; ma alla fine cosa cambia? C'è forse differenza? Un modello diverso, una camicia invece di una maglietta; un vestito diverso, su uomini, che non hanno più casa.

A volte, si corre il rischio di sentirsi soli... Poi, chiamano il tuo volo e... Riprendi la strada; respiri, sorridi e continui ad ascoltare, senza usare l'udito...