domenica 20 gennaio 2013

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...

C'e' un luogo, non luogo, dove il tempo non scorre...

              Dove non esiste il buio, perché la luce non serve...

              Dove non esiste silenzio, perché nessun suono può attraversarlo...

              Dove lo spazio è inutile, perché l'infinito non basta a contenerlo...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi trovai ad esistere...
a dover imparare, a dover vedere, ascoltare, e tra gli infiniti percorsi possibili, cercare, l'unico vero...

Ora conoscevo il tempo, lo spazio e prigioniero ne avevo paura, perché?

Forse l'Essere aveva bisogno di me, per esistere? Almeno quanto io di lui, per Essere?

Un gioco? 

Dove si scambia l'esistere con l'Essere, dove l'unico che può perdere sono io.

Io dono il tempo all'Essere, perché il tempo... Rende prezioso esistere, rende irripetibile ogni momento, da vita alle emozioni.

Poi d'improvviso, il tempo smette di esistere, ogni pensiero, ogni ricordo, qualsiasi emozione, semplicemente non è mai stata.

Ogni persona che hai incontrato, che hai amato... Ogni cosa che hai reputato importante, fondamentale, allo stesso modo di come ha avuto un inizio, d'un tratto si conclude, finisce.

In quel luogo senza spazio, dove il tempo non trascorre, perché non esiste,
non puoi portare nulla, all'infuori di quel piccolo tratto, di cui l'Essere ha bisogno per esistere, quell'unico punto è tutto ciò che hai...

È semplicemente in prestito, è dato per il tempo della vita, ed in quel tempo, solo in quel tempo, si può guardare oltre la porta... Solo in quel tempo si può dare storia a quel punto, unico vero, reale...

Costantemente fuori dalla storia, ride di questo tempo che non è, di questo luogo costruito per esistere dove non può entrare appieno, non posso prescindere dallo spazio, dall'aria e dallo scorrere.

E' nella possibilità esistere più volte, in modi, mondi ed universi, 
diversi, dove la memoria non ci segue; la memoria non esiste, 

siamo materia ed energia, la materia non esiste...

Un giorno dovrò lasciare ogni cosa, dovrò lasciare lo scorrere del tempo, 
non avrò uno spazio dove respirare, nessuna memoria, né emozioni,
di ogni amore non potrò portare niente: 

non sarò mai esistito o sarò riuscito nel gioco di partecipare per un istante all'Essere,
ma lì, il tempo non scorre e allora quell'istante è eterno, un attimo o l'eterno: nessuna differenza...

Guardo oltre quella porta, la testa non basta, completamente fuori gioco, inutile fardello...

Così com'è inutile credere in un problema, Credere...

Costantemente verificare e mettere ordine, in ciò che i pensieri portano a ciò che la mente vorrebbe farti credere...

Un unico, celato, reale sentiero... Da percorrere a piedi scalzi...

Poi d'improvviso, scaraventato, mi ritrovai ad esistere...


sabato 19 gennaio 2013

Cosa vorrei fare, ora!

Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Le persone più affermano, più sono convinte di amarti, più ti dichiarano questo amore e più ti fanno male, beh, almeno ci provano.

Più ti giurano vicinanza, più ti tradiscono, beh, almeno ci provano.

Più cerco di guardare e più mi sembra di vedere, che noi non possiamo che "difendere" il nostro spazio, il nostro territorio, mentre costantemente viene assediato.

Nessuno può farti male, se tu non sei complice, in qualche modo.

Credo che si inizi ad amare quando lasciamo entrare volontariamente, qualcuno in quelle terre, in quello spazio, che lottiamo costantemente per difendere.

Ho fatto entrare molte persone, in quelle terre; potrei scrivere qualsiasi cosa:
che non lo meritavano, che erano superficiali, ecc.ecc. 
Non sarebbe vero, ogni volta, bisogna avere la lucidità, di ammettere di aver sbagliato, bisogna bere il calice amaro.

Prima o poi, la vita tornerà a scorrere.

Penso a quelle persone e non riesco ad odiarle, eppure, qualcuna ha rubato, altre hanno tradito, altre finto, altre non capito; tutte lontane da se stesse.

In qualche modo, qualcuna è ancora con me, qualcuna ho dovuto "ucciderla", per nessuna provo rancore, risentimento.


Intanto il tempo trascorre, passa...
Viviamo costantemente preoccupandoci di ciò che non ci appartiene, continuando a rincorrere le ombre.

Ogni giorno, ogni momento diamo per scontate infinite cose, il nostro cervello ci nasconde la semplice verità: niente è scontato, NIENTE!

Diamo per scontato, che gli amici non ci tradiranno, che il nostro amore sarà per sempre, che i figli ci sono vicini, che il sole sorge, e che dopo un respiro ne seguirà un altro...
Tutto falso e su queste falsità, fondiamo i nostri giudizi, la nostra vita.

Qualche giorno fa, in una piazza di un piccolo paese della Sabina, ho visto dei ragazzi, prendere delle sedie di plastica, dal bar e dopo averle allineate in modo approssimativo, le hanno usate come pali di una porta, per un improbabile campo di calcio.

Cosa vorrei fare ora?

Vorrei fare come loro; vorrei uscire suonare qualche citofono, improvvisare un campo di calcio e giocare.
Ma ormai, tutte le persone che conosco hanno altro di cui preoccuparsi, altro su cui recriminare, mentre, il tempo trascorre.

Ormai hanno problemi di lavoro, di famiglia, e tante altre cose che non hanno più tempo e forse, voglia di vivere.
Quante partite non giocate, quante vite sprecate...inutili!

Ma io posso cambiare il mondo, il mio mondo, perché voglio ancora giocare!