mercoledì 30 maggio 2012

Molto dopo l'ora di cena: quasi ora di pranzo.

E' sera, quasi tardi, le 00 e 30 dovrei lavorare. In realtà ho voglia di giocare un po' con qualche pensiero, provare a seguirne qualcuno. Voglio farmi condurre, come se davvero fossi io quei pensieri. 

Gioco!

Ci sono delle persone, che indipendentemente dal tempo trascorso da quando le abbiamo incontrate o da quanto tempo sia passato dall'ultima volta in cui le abbiamo viste, in qualche modo, continuano a vivere dentro di noi.
Nei pensieri, nei ricordi che più ci hanno emozionato e che magari ci hanno persino strutturato, rafforzando i nostri complessi.

Vivono dentro di noi come fantasmi, di un tempo che non tornerà più, di una vita che non esiste più. Dovremmo lasciarle andare, dovremmo sapergli dire addio. Dovremmo "uccidere" quella parte di noi che ci tiene fermi, che non è più noi, invece le teniamo lì, come quei vecchi maglioni che non mettiamo più o come quelle vecchie foto sbiadite, dove non scorre più vita.

In un certo senso l'ho portata con me; negli ultimi trent'anni ho portato con me tutte quelle sensazioni, quelle immagini, quei ricordi che il tempo ha levigato. Immagini  a cui avvicinavo le emozioni, in modo più o meno forte. Di tanto in tanto tornava anche nei sogni.

Una di quelle persone con cui, ormai senza quasi più accorgersene, conviviamo, a volte cercavo persino d'immaginare suo fratello, l'ultima volta che l'ho visto aveva forse 4 o 5 anni, chissà oggi, più o meno intorno ai 35, credo.

Poi, qualche giorno fa, così, sempre per gioco, dall'altra parte del mondo, grazie a ciò che allora non esisteva neanche nella fantasia, in qualche minuto ho messo in pace quella parte di me.

In pochi minuti, ho guardato una vita, ho vissuto un'altra possibile, comunque, in un modo o in un altro, scegliamo sempre fra le infinite possibilità, scegliamo una, tra le infinite vite che avremmo potuto vivere. Convinti di esserne padroni, seguiamo quelle immagini, che sono lì e non ne conosciamo neanche il motivo, seguiamo l'ombra delle cose, sprechiamo l'unica occasione che abbiamo, la nostra vita.

Non siamo i nostri pensieri, ma se li credessimo davvero, saremmo costantemente altrove, mentre la vita scorre. 

Sono contento perché sembra felice, ed il tempo l'ha resa solo più bella.
Per chi crede ancora nel tempo.

domenica 13 maggio 2012

Sempre in viaggio

"Sempre in viaggio"


Oggi ho scritto questa frase nel rispondere ad un'amica, mentre guidavo...
Sorpreso, come rapito, in un istante molte immagini mi hanno portato sensazioni forti, difficili, piacevoli.


Non mi sono mai fermato, eppure ci ho provato. Avrei voluto fermarmi in grandi occhi azzurri come il mare, avrei voluto spegnere ogni pensiero in certi attimi di felicità, avrei voluto arrendermi e fermarmi. In certi momenti, avrei voluto avere una vita normale, fatta di spesa al supermercato e di rientri a casa la sera, avrei voluto spegnere la mia mente, la mia anima.


Avrei voluto fermare il viaggio, finire la corsa, rallentare fino quasi ad arrestare...il mio cuore.


Avrei voluto... Ma la mia vita è un viaggio che non si è mai fermato, che non posso fermare, che non voglio, in fondo, arrestare.


Ho trasformato ogni delusione, ogni ferita, ogni offesa,
ho tradotto ogni ignoranza, ogni superbia, ogni superficialità,
ho affrontato ogni sfida, ogni paura, ogni speranza,
ho capito ogni cattiveria, ogni arroganza, ogni presunzione,
ho metabolizzato ogni cosa in delicate emozioni; in tenue ed indomita luce.


Solo, continuo il mio viaggio, tutte queste immagini che arrivano e mi riportano in così tanti luoghi che non ricordo più, in viaggi, esperienze, in angoli della mia mente dove volutamente, ho voluto perdermi.


Così tante immagini che fatico a ripercorrere, che non riesco a ripercorrere,
sempre in viaggio, rapito, mi siedo all'ombra di ogni momento, per un istante mi fermo.
Non cerco più la mia casa, la mia casa è il viaggio, continuo a viaggiare.


Decine d'immagini si susseguono, in istanti quasi a volermi distrarre e a tratti lo fanno, quel tanto che basta, per ridarmi le umani emozioni, quella profonda nostalgia, quel caldo tepore, quell'umana dolcezza.


Ma sono solo immagini, nella mia mente, che ora stanca decide di chiudere gli
occhi, ecco la pace, non quella che ho smesso di cercare perché non esiste, ma quella che ci rende invincibili, quella fatta di ciò che sei, quando, dopo aver dimenticato ogni cosa che conosci, aver lasciato ogni pensiero, ti mette davanti chi davvero sei, Sei.


Non proclami amore, non lo pensi, lo scrivi o lo dichiari, semplicemente lo sei.


E' una dimensione di quando l'anima, accarezza la mente, che come bambina, indifesa si accovaccia aspettando quel piccolo e sicuro abbraccio. 
Ancora bambina, la mia mente si gode quella tiepida stretta, fermata ogni immagine, si ritrova anima.


Sempre in viaggio...