sabato 29 dicembre 2012

Natale 2012

25 Dicembre 2012


...A fatica, cercando nella memoria, riesco a recuperare frammenti d'immagini, qualche emozione, di  lontani, "tradizionali" Natali. 

Percorro il tempo, gli anni a ritroso;  scorrendo in modo veloce le immagini, quasi a sovrapporsi; flash, che anno dopo anno, vedo ripetere come inutile, vuoto, rituale...

C'e' qualcosa, lì in un angolo;
come in un'affollata soffitta piena di vecchie cianfrusaglie e dimenticate cose; d'un tratto, qualche lontana immagine...riaffiora.

Ci sono!...Qualcosa vedo...Qualcosa sento!

Quanti anni, circa quaranta; quante vite ho vissuto da allora, quante vite diverse, avrei potuto vivere...


..." Tutte quelle persone sedute intorno ad un tavolo: chi sono? Ah, già! Sono tutti i miei parenti. E quei vecchi? Cosa ci faccio qui? Che vuol dire Natale? Boh! 
...Non posso scegliere, ancora...Vediamo che succede, va bene nel frattempo giochiamo a Tombola!...".

" La famiglia tutta riunita, anche i nonni; quelli ancora vivi, almeno...Che tristezza che sento...Si, ride, si gioca...Eppure è sempre lo stesso copione... Un giorno crescerò, sarò adulto...Prometto a me stesso la libertà...Prometto a me stesso di non sprecare il tempo in questo modo...Prometto a me stesso di vivere...".

" ... Una voce sgraziata, sopra le altre: Le gambe delle vecchie!! (E c'e' ne sono)... Boh! Ma cosa vuol dire? ..Poi di nuovo la stessa voce: 77 (SETTANTASETTE!). Ma non lo poteva dire subito? ...Tombola!!! Urlo...Dovrei essere contento? Si, lo sono. Ora controllano i numeri coperti con le bucce dei mandarini, rimasti lì, nudi, in attesa che qualcuno, anche se ormai sazio, forzosamente li mangi, così non si sprecano.".


Il ciclopico sforzo di mio padre, che cerca di organizzare la sorpresa dei regali...

Oggi tutto appare nella sua nostalgica, spietata, fredda trasparenza.
Come un quadro sbiadito; persone tristi, che ripetono a fatica vecchi copioni; così come le ombre seguono chi le fa esistere e le da un senso.

Ombre, che vedo intorno a me, stressate corrono, per completare una sceneggiatura  mai capita, e così anche l'ultimo regalo è fatto...

La festa ridotta a quella tavola ben apparecchiata, a quegli interminabili pasti, densi di tanta ed inutile fatica, tutti ad elemosinare quell'affetto vero, che ne loro, ne gli altri possono dare, perché privi.


Natale 2012, ancora fuori dal copione... Il 25 svegliato, dal fragore dei gabbiani, in un anonimo albergo, proprio in riva al mare.
Una persona esclama: " Ma non mi fai gli auguri!" Ed io:" Non sapevo fosse il tuo compleanno!"...Poi ricordo... Ah già, oggi è Natale!

Eppure, è una splendida giornata di sole; 21 gradi, i gabbiani continuano a fare festa, per questo giorno di Dicembre che ricorda la primavera inoltrata.

Natale è uno di quei giorni in qui puoi essere invisibile, sono così assorti "dal copione", che sembrano dimenticarsi tutto il resto. Ricordo tanti Natali, fuori dal copione... Solo; in qualche ristorante cinese, in qualche spiaggia calda, in qualche grattacielo, mentre fuori nevica, ascoltando concerti indimenticabili, amando, Nascendo.

Esiste un universo, oltre al mondo che vediamo, che crediamo di capire e di vivere;
quell'universo è l'unico vero che esiste,
e più ci si avvicina e più i pensieri si disgregano; tutta la loro presunta, arrogante convinzione, diviene come inutile fardello.

Ti accorgi per la prima volta di cosa sia l'Amore e guardando ciò che pensavi, ciò che credevi fosse, ti fai quasi pena. Sai, (anzi sei), che l'Amore è come creta, a cui, puoi aiutare a dare la forma dell'intenzione.

Sai che l'Amore è aprire una strada, che non dovrai mai percorrere.
Profondo, puro piacere, dove le emozioni sono solo il tenue colore, che decidi di dargli.

Posso Amare chiunque, posso Amare mio figlio, ma oggi è Natale ed io sono lontano...

...
Più vedo luci e palline colorate sugli alberi e più sento il vuoto di chi li ha fatti,
più vedo grandi e bei presepi e più vedo statue tutt'intorno...

Ho percorso, nella mia mente, molte delle vite che avrei potuto...
A qualche vita ho rinunciato, qualcun' altra non sono stato in grado di viverla, e così mentre sorseggio il mio aperitivo, guardo passare quei volti di vite appena nate e mai vissute; 
mi manca, ogni tanto: la pesca, quel mare, quegli uomini e quelle donne...Quella donna...
Ma ormai...Sono vite passate...

E' Natale, hanno tutti il vestito della festa...Così, mentre la mente percorre le tante possibili vite "mancate"...La vita le lava, senza alcuna fatica; così come le onde del mare rendono liscia la battigia, da qualsiasi segno, ad ogni loro infrangersi.

Ma poi, alla fine, cosa importa in quale vita ti sei trovato, quale vita hai vissuto, quale vita hai scelto; l'unica cosa che importa è come l'hai vissuta...
Così l'anima rimonta.

L'Amore non è sacrificarsi, l'Amore è coraggio,
l'Amore è essere e poi dare,
è orgoglioso spumeggiate piacere,
è atto creativo,
è pura indifferenza...

Non è ciò che pensi o ciò di cui sei convinto,
è ciò che sei...Così come non si comunica con le parole,
ma con l'energia vicina a ciò che ci sostanzia.

L'Amore, inizia lì, i suoi confini, li debbo ancora trovare...
Sono in cammino...Guardo il mare, il cielo, gli incredibili colori...di oggi.
Questo è il mio Natale...Me lo ero promesso, tanti anni fa;
posso solo nascere, vivere,

ogni giorno!

domenica 2 dicembre 2012

Il giorno più importante

Vorrei avere dei riferimenti,
vorrei poter scorgere ancora un faro, vorrei averne, ma non ne ho.

Ovunque distenda il mio sguardo, dovunque cerchi, vedo solo me stesso.

Lì, mi accorgo, che quel luogo è l'unico posto, dove non sono solo.

Conduco una vita fuori da ogni modello, da ogni canone; senza lunedì o domeniche, senza nessun giorno della settimana.

Ogni giorno guardo l'agenda per vedere che giorno sia, non aspetto il venerdì, né nessun altro giorno.

Cammino solo, come tutti, in questa vita; ma io ne colgo il profondo piacere, che questo genera.

Più mi avvicino a ciò che sono, e più mi sembra di capire quell'unico Saggio, in cui, in modo pedestre, m' imbattei fortuitamente, molti anni fa.

Spesso cerco di ricordare come si pensa in modo normale...Non mi ricordo...
Vorrei rammentarlo, perché non riesco più a comunicare con le persone intorno, con gli amici; riesco a malapena a vederli.

Ogni tanto, cerco semplicemente, di aprirgli ciò che vedo e continuo a perderli, allora preferisco, rimanere in silenzio a guardarli.
Amo la vita e cerco di godermela, cerco di fare questo viaggio, consapevole, che la mente non serve a nulla.

Vorrei avere delle regole, magari una morale; ma non ce l'ho.

Continuando a camminare, mi sono trovato in una terra senza sentieri, in una terra dove il sentiero devi crearlo, inventarlo.

Non credo in nulla, eppure non ho paura. Guardo le persone intorno, e vedo infinite paure, vedo disperazione, sento voci vuote. Continuano a ripetere schemi e copioni, che non hanno senso né scopo. Aspettano che arrivi il venerdì, lottano affinché un'altra faticosa settimana trascorra..."Finalmente domani è sabato!"

Sono solo! Non perché non abbia amici o persone intorno.

I grandi problemi personali quotidiani, ci fanno dimenticare, che il nostro pianeta, la nostra Terra è solo un piccolo granello di sabbia, nel grande universo.
Ci fanno dimenticare, che i nostri pensieri, ci distraggono da ciò che siamo.

Non ho fede, né speranza e questo mi piace!
Così come mi piace ogni respiro che faccio.


...Una ragazza, qualche tempo fa, mi disse: "...Forse tu vuoi troppo, quello che cerchi è troppo alto, io non posso dartelo..."

E' stata una delle poche ragazze sincere che ho conosciuto.
Aveva ragione, tranne che su una cosa: non voglio troppo, perché ciò che voglio, che debbo guadagnarmi, è molto di più.

Ho dovuto lasciarla andare, come tutto, nella vita, si deve lasciare andare.

Io mi prendo semplicemente la responsabilità di decidere quando, piuttosto che subire una scelta, comunque obbligata. ... ... ...


Ho fermato l'automobile, ho lasciato che lo sguardo assorbisse i colori, che i polmoni mangiassero l'aria, che la pancia bevesse lo spirito e che il cuore gioisse. Tutto era calmo, sereno, ogni cosa con un suo naturale ordine e scopo. Così non ho dovuto far altro che guardare, per accorgermi che tutto era già perfetto, che la stanchezza è solo positiva, che la fatica non esiste. La vita è solo e semplice piacere, puro erotismo, gioco creativo; tutto il resto è semplice illusione ... ... ...

Poi ho riavviato il motore dell'auto... Che giorno era? Lo stesso di oggi o di ieri, credo... Posso raccontarvi ogni respiro che ho fatto... Ma che giorno fosse proprio non lo so... Non lo ricordo.

Il giorno più importante che conosco è solo uno: oggi!

venerdì 23 novembre 2012

Rosso profondo


...Le mie sensazioni si adagiano su note, che in sottofondo scorrono.

Tutto in me è in calma, la sana stanchezza dolcemente mi conforta, mi godo il suo tenero abbraccio.

Posso essere in ogni luogo ed ogni tempo che ho vissuto, così la mia mente gioca.

Ora gli anni, non sono che attimi o ancor meno...

Tutti gli anni, ogni luogo, esistono in un solo istante...

Apparentemente sono solo, in realtà non sono mai stato così insieme al tutto, a cui appartengo. 

Il mio cuore è ancora indomito, la mia anima ancora libera…

Continuo a pulire i miei pensieri, altri li ignoro: sento ancora il suo profumo, mentre ogni giorno è più lontana.

Respiro...Cerco di non distrarmi...La vita è bellissima…

lunedì 22 ottobre 2012

Non proprio una lettera; a qualche amico.

Ogni tanto, mi chiedo cosa e come sarei se non avessi fatto tutti gli errori che ho commesso.  Mi domando se mai riuscirò lo stesso a rendere storia, ciò che sono.

Che cos'è un errore?

L'errore, almeno per come lo considero io, è semplicemente il momento in cui lasci il posto da conducente ad un qualche complesso.
Istantaneamente l'orizzonte cambia, la mente diviene cieca in un mondo di ombre.
Il problema è che la nostra mente non funziona sempre in modo uguale, ma difficilmente ce ne rendiamo conto.

E' come un repentino rallentamento, da un iper velocità, praticamente, ci si ferma.
Si torna dalla possibilità del divenire, all'esistenza biologica.

L'esistenza biologica è quel sano modo di esistere, quello che è norma di natura, quello che tutti, o quasi, gli animali sperimentano.
Questo stato basico, che l'uomo addirittura fatica a raggiungere e che spesso non riesce a conoscere, è quello che parte da quella normale sanità fisica, quel benessere dove tutto più o meno, funziona. 

Quasi tutto ciò che pensiamo, immaginiamo, compreso ciò che vorremmo, quello che chiamiamo "i nostri sogni", sono frutto di quella parte non sana di noi, che c'inchioda, che ci preclude la possibilità del divenire.

Ho imparato a giocare con qualsiasi idea, con qualsiasi convinzione, ho imparato a giocare con tutto, senza essere nessun gioco.

Posso entrare in ogni esperienza e provare a renderla funzionale al divenire, unico ed ultimo dovere, verso se stessi.

Eppure mi piace masticare la vita, se non avessi commesso tutti gli errori che ho fatto, mi mancherebbe una parte di me, che fatico a portare, ma che mi rende ciò che sono.

E' simpatico, vedere come le persone, gli amici, intorno interpretano ciò che faccio con i loro schemi. Quando gli ho detto che mi sposavo, mi guardavano perplessi.

Ovviamente, non avevo una risposta da dare, da dare ai loro modi mentali, intendo.

Se gli avessi risposto così: " Questa è una cosa molto importante, che non ha molta importanza. Questa ragazza, mi piace così tanto, da voler passare nei sui schemi, da volerne sopportare il prezzo. 
L'obiettivo della vita, non sono i figli, il matrimonio, od una famiglia.

Vedo il mondo in un modo così relativo, dove la cosa più relativa sono io stesso.
Posso e voglio usare ogni cosa, posso avere una o più famiglie, posso anche non averne.

Ho conosciuto persone, donne giovani e donne vicine alla fine del gioco.
Sono stato con loro dentro ogni pensiero, ogni rimpianto, dentro la loro consapevolezza, la paura del tempo che morde, di ogni possibilità ormai conclusa.

Si sente come un bambino imprigionato in un corpo ormai vecchio, un bambino che non può più dare storia a ciò che avrebbe dovuto essere.
Un bambino che ha creduto a ciò che i grandi gli avevano insegnato; tutti insegnamenti, che non solo, non sono serviti a niente, ma sono stati devianti.
Si sente la lucida consapevolezza, del fallimento del copione a cui ci si è pedissequamente attenuti.

Ora alla fine della vita, non si può tornare indietro. Beh! Chi ci è passato, chi l'ha condiviso e convissuto lo sa. 
Io lo so!

Vi auguro, cari amici, che un giorno possiate guardare il mondo con i vostri "veri" occhi, che possiate guardare un'altra persona, non con i vostri schemi, ma dal punto di vista della sua anima.

Vi auguro di avere una pazza e piena vita, perché un giorno, possiate essere sereni; un giorno possiate guardarvi indietro e pensare: è valsa davvero la pena e se non vi guarderete indietro, allora, vorrà dire che avrete avuto il coraggio di seguire il sentiero della vostra anima; vorrà dire che avrete trovato Dio...Non quello che sta in cielo, ovviamente!".


domenica 23 settembre 2012

Aspettando...

...Ho conosciuto delle persone per cui esiste una sola velocità...

Chi ha la fortuna d'incontrarle, subito, le riconosce, le sente...

Puoi, semplicemente, solo amarle od odiarle, nient'altro loro ti concedono...

...A volte ti permettono di guardarle negli occhi...e tutto prende senso...

Conoscono l'unica e vera generosità possibile agli Uomini...e ne pagano il prezzo...soli...

Nel silenzio, in profonda solitudine, aspettano, ... aspettano sopportandone la fatica, il dolore fisico e dell'anima... Sono così, queste persone.

Non hanno paura, perché questa è loro fedele compagna...


Istintivi, seguono il filo della vita... 

Possono perdersi in terre di cui non esistono mappe, possono mettere tutto in gioco, disposti a giocarlo fino in fondo...

Non puoi fermarli; qualcuno ritiene siano invincibili e forse lo sono davvero.


Sono in grado di passare leggeri e candidi attraverso ogni compromesso, tranne uno...quello con la propria anima... Non hanno morali, perché non sanno cosa farci e a cosa servono... Non esiste modo per ricattarli... Sono uomini liberi, stargli affianco è pressoché impossibile, ma possono aprirti universi di senso...


Loro non passano in questi luoghi e non sono di questo tempo, stanno semplicemente preparandosi perfezionandosi, al rientro... a casa!


Amano e godono la vita, sanno Amare; a volte pur consapevoli dello sbaglio, mostrano la loro anima indifesa, fino a farsi requisire, al limite ultimo...

...Aspettano, come ago della bussola; lentamente, inesorabilmente riprendono la direzione...Il soffio della vita...

La vita è un'avventura meravigliosa e nessuno la conosce meglio di loro... 


Non esistono molte velocità, per loro, ne esiste solo una...

sabato 1 settembre 2012

Lo sguardo in avanti, fiero

Ero seduto affianco a lui, che, in realtà, sembrava, forse a ragione, gradire poco la mia presenza.

Eppure un sottile legame ci univa, in quella grande, deserta spiaggia.

Eravamo li, entrambi guardavamo avanti, con lo sguardo fiero.

Così, in quel modo semplice, che la natura ha previsto, senza aver nulla da dimostrare a qualcuno, ne' a noi stessi. Guerrieri solitari, che guardano, per un breve momento, il mare.


Gli animali, a meno che non vivano con gli esseri umani, non conoscono la resa, ma solo il perfetto sincronismo al tutto a cui si apparteniene.


Un grande Uomo, senza dubbio il più grande che abbia mai conosciuto, tra le molteplici e svariate caratteristiche, che affermava dovesse possedere uno scienziato, un Uomo, oltre, ovviamente, al fatto di dover essere felice e realizzato, ne citava una, che mi fatto riflettere; si domandava: quanto è grande quest'uomo nel momento del dolore? Dolore fisico, della guerra, nel carcere, nella separazione.


Tra le, davvero, molte esperienze e capacità, da lui evidenziate, in questo momento, proprio questa, mi trova sensibile.


Penso a me stesso, a come ho affrontato quei momenti, sono così tanti, che le profonde cicatrici hanno finito per confondersi una sull'altra. Certo, ora è relativamente facile scrivere, ma ci sono momenti in cui la ragione arriva a giocare brutti scherzi, in cui si supera una soglia, un confine, che ti cambia per sempre.


 E allora quell' Uomo quant'è grande, in quei momenti? 

In certi momenti è come se il cuore sentisse nostalgia, sentisse di voler condividere, di voler coessere, la nostalgia all'uno, ad un Amore.


Non parlo, di quello dove la moglie ti prepara uno o più pasti caldi al giorno, o viceversa.

Quello fatto di doveri che alla fine divengono obblighi e responsabilità, quello fatto di orari da rispettare, spesso di convenienze.
Non parlo di quello che serve a riempire i propri limiti, i propri vuoti, le proprie paure, insicurezze, qualcuno che ti dia qualcosa che nessuno, se non te stesso, può darti.
Non parlo della canonica famiglia, che vedo intorno, dei mille ricatti e sotterfugi.
Non parlo dell'unione forzosa di due persone non evolute, che non conoscono neanche se stesse. Non parlo di queste aberrazioni, che purtroppo, costituiscono la semplice normalità Non parlo dell'uomo che vuole la mamma e della donna il suo principe azzurro, ed in questo massacrano le proprie esistenze, esistono senza Essere.
Non parlo neanche di chi ti vuole stare affianco e che alla fine diventa la tua prigione, non parlo di tutte le situazione complessuali, fuori dalle quali, ad oggi, non ho visto nessuno.

Parlo, invece, di quell'avvicinarsi cauto di un anima ad un'altra.

E' un tempio, è la casa degli Dei ed è un luogo difficilmente accessibile.

C'e' luce, no è calore; calore che senti e che sei anche tu.

Non ci sono orari, né pasti caldi da cucinare per dovere; c'e' solo piacere del fare, di condividere, se l'occasione si verifica.
E' la casa dove abita Dio, almeno quello che conosco io.

In questa casa non si entra facilmente.

Si entra solo se sei divenuto, se sei un Uomo od una Donna. Se hai fatto la tua storia, se quando smetti ogni pensiero ti rimane qualcosa, se hai mangiato la vita, se non hai più miti. 

Nella casa di Dio, ognuno continua a fare la propria storia, senza regole fisse, ogni giorno se ne conquista l'accesso. 

E' un'intesa così profonda, che razionalmente sfugge, fisicamente si percepisce nello stomaco, maggiormente, ma anche questo può variare.

Poi gli occhi, solo loro riescono sfiorare a carezzare la parte più prossima all'anima: il campo eterico.

Poi c'e' la musica di ogni gioco possibile: passione, complicità, silenzi, abbracci, affetti.
La precisione di sfiorare quel punto del corpo, che l'anima in quel momento intenziona, ed è già cambiato.

Nella casa di Dio c'e' sempre la musica e tu ne sei una nota, non mi riferisco a Dio in senso religioso, ovviamente.

Un anima che amplifica l'altra, usando il tempo che ci è dato.
Sentire o meno la sua presenza a chilometri prima di arrivare e già sapere...

Ti vedo, senza usare gli occhi... Ascolto il tuo profumo, senza usare l'olfatto...

Sento la tua musica, senza usare l'udito...Quando ti sfioro, tutto è già accaduto...
E' un luogo dove la pretesa non comincia proprio e dove la complicità amplifica l'intelligenza.

Da bambino avrei voluto crescere in una casa così, invece sono cresciuto in una famiglia come quella che tutti conosciamo, forse neanche quella.

E in una casa come questa che avrei voluto far crescere i miei figli, se ne avessi avuti, beh uno l'ho avuto.

C'e' solo un piccolo problema, anzi due: quanto potrei vivere in questa casa senza sbagliare? Una donna così dove la trovo?


E allora non mi rimane, che godermi un po' di nostalgia, in compagnia di un ignaro e solitario gabbiano, che comunque, da grande guerriero, pone lo sguardo fiero, in avanti, verso il mare...ed io con lui.

venerdì 31 agosto 2012

A volte

A volte tutto è così chiaro, così semplice...

A volte vedi esattamente, che siamo fatti solo per il piacere e che questo è profondamente connaturato al nostro essere...

A volte pensi o ricordi un amico, un amore, magari uno di quelli che sai non potrai più rivedere, ma anche questo suona come poesia della vita.

A volte percepisci l'aggressione di chi sta intorno, come ora, e ti dispiace, perché sai che sono persone che stanno sbagliando la propria vita.
Del resto l'unica libertà che si ha è quella di sbagliare.

A volte dimentichi che siamo qui in vacanza, che non avremo altre possibilità, possiamo solo preparaci al rientro. Credo sia questo lo scopo della vita e nel mentre ti perfezioni, metabolizzi il bello, il piacere.

A volte, a forza di guardare in basso, non vedi più i colori che sono in alto, sopra la testa.

A volte ascolti persone, che rinunciando alla semplice, naturale e personale responsabilità,  raccontano di un paradiso, che un giorno,forse, potranno avere, che sarebbe li ad attenderle.

A volte continuo ad ascoltarle, nel mentre vivo il paradiso, che è qui, ora.

A volte parlano di Dio, immaginando che la loro mente, i loro pensieri, siano qualcosa di reale, come se questa "impressione" di esistenza, possa andare oltre questa dimensione, possa in qualche modo continuare.

A volte vorresti qualcuno con cui parlare, senza usare le inutili parole, così in modo semplice, da anima ad anima, ma parlano di Dio, usano parole, solo parole.

A volte cerchi di guardare il più lontano possibile, oltre ogni orizzonte, allora chiudo gli occhi, fermo i pensieri, dimentico di avere un corpo e...

A volte...nel mentre mi preparo al rientro.

A volte...

lunedì 27 agosto 2012

...Eppure...

...Eppure...
Ne ho combattute di battaglie, molte anche impossibili, spesso ho perso.

...Eppure sono qui a vivere e godermi ogni giorno, con tante sensazioni e vita nel cuore, nella pancia.

...Eppure sono sempre pronto a nuove emozioni, a nuove strade, a nuovi orizzonti, come quello che vedo ora, davanti a me...

...Eppure sono stato battuto più e più volte, mai sconfitto, ho guadagnato questa musica, questo cognac.

...Eppure ne ho conosciute di persone, in quasi tutte c'era ancora qualcosa di buono, mi sono seduto vicino a loro, senza che mi vedessero.

...Eppure ho avuto un padre ed una madre, ma come loro, sono figlio della vita, così come mio figlio, è figlio della vita.

...Eppure ho capito che non esiste l'età, ma solo stagioni e che più si va avanti, più le cose sono migliori. Per qualcuno, l'anima non è corruttibile, né il tempo può intercettarla. 

Sò che apparteniamo ad un luogo senza tempo.

...Eppure ne ho combattuto di battaglie e spesso ho perso...
...Eppure...

domenica 26 agosto 2012

Una giornata qualsiasi.

Sono felice, perché ho tutto ciò che serve per esserlo.

Tranquillo, vado per il mondo, solo.

Non mi occorrono sicurezze, che peraltro non esistono, vivo una profonda libertà, quella che pochi riescono a vivere, a conoscere.

Ogni giorno incontro persone: chi giovane, chi più grande, chi solo, chi con famiglia;
vedo ogni loro pensiero, ogni loro aspettativa. Rimpianti per la vita che avrebbero voluto vivere, rinunce fatte per assecondare la vita familiare e così via.

In questi giorni ad esempio, vedo Il mio istruttore di kitesurf, ha 26 anni e l'altro "vecchietto", che insieme a me prende lezioni, ha 39 anni e famiglia al seguito.

Non parlano molto con me, in quanto, fortunatamente, non capisco nulla o quasi, di quello che dicono (parlano in Castigliano). L'uomo adulto, a volte guarda l'istruttore pensando che a quell'età era ancora "libero". Ogni tanto guarda me e non capisce, anche se, in certi momenti vorrebbe essere al mio posto.
L'istruttore, per il quale, noi siamo due dinosauri, approfitta, in cuor suo, di questi anni in cui può essere libero (dal suo punto di vista).
Ieri mi ha persino invitato in discoteca, in effetti ho provato ad andarci, ma ormai è proibitiva per me. L'orario di apertura era alle 3 di notte e anche io ho i miei limiti.

Sono "ragazzi" simpatici, uno biondo e muscoloso, l'altro un bell'uomo, occhi chiari e con la pancia.
Uno lo specchio dell'altro, di ciò che è stato e di ciò che sarà.
Beviamo birra insieme, loro parlano, io ogni tanto li guardo, ma penso ad altro.

Guardo oltre quella larghissima spiaggia, il mare, guardo tutte quelle vele colorate nel cielo, mi chiedo come vivrei a gestire un chirnguito, come quello dove mi trovo.

La risposta, è quasi scontata...

Sarei li anonimo, tra persone che s'incontrano nel loro momento migliore, dove tutto sembra possibile.
Mi rendo conto, che dentro di me, vivo così ogni giorno; continuo a bere la mia birra, non so neanche come si chiamano, del resto, non è che mi interessi poi molto.

Ho vissuto quasi tutto ciò che avrei voluto vivere, anzi, molto di più.

Posso stare qui, in un anonimo chiringuito, senza dover pensare, solo a "parlare" del tipo e della forza del vento. Mi piace; così come ogni cosa che faccio.

La vita è davvero bella. Più passano gli anni e più si gode. 

Fumo sigari, ogni tanto, bevo mojito e rum, quando ne ho voglia, gioco con i miei pensieri, di tanto in tanto, 
Amo in ogni momento,
vivo il presente, i miei amori sono con me, quando ne voglio godere.

Uno in particolare, in questi giorni è con me...Forse non c'incontreremo più, eppure metterei tutto in gioco... 
C'e' una porta aperta, ora, ma per quanto lo sarà questo non saprei proprio.
Comunque vada, attraverso quella porta è passata luce e questo è sufficiente, forse.

...Questa mattina, a colazione, sono riuscito persino ad ordinare pane tostato, burro e marmellata, oltre ad un improbabile cappuccino; è stata la colazione più buona che ricordassi da parecchio tempo.

Sono felice, perché ho tutto ciò che serve per esserlo: me stesso.

giovedì 9 agosto 2012

Persino sembra riposarsi...

La mia isola.

Come può l'acqua capire la sua forma?
Può capire, però, se corre nel fiume, se costituisce il mare, un oceano, oppure se,  semplicemente riempie una bottiglia.

Così i nostri pensieri, prendono la forma di ciò che li contiene, degli spazi che noi gli diamo, dove poter correre o fermarsi.

C'e' qualcosa, che prova sempre a chiudere i nostri pensieri in una bottiglia, quando questi sono, in realtà, come oceano.

I nostri pensieri, la nostra mente ne prendono la forma. 

Mi guardo intorno e vedo ombre, come a ricordo delle persone che erano o che sarebbero potute essere.
Vedo ombre, che cercano altre ombre, come se queste potessero in qualche modo fargli luce.

Chiamano amore, ciò che definisce i loro stessi limiti, ombre...

Avrei voluto incontrare un altra anima, per condividere, almeno, un piccolo tratto, per godere e ridere, ogni tanto; insieme, ma intorno vedo solo ombre.

Proseguo solo, non ho paura, non cerco sostegno, non ne ho bisogno, ne voglia, sento solo quella libertà di poter scegliere. 
Quella libertà così profonda, che si capisce solo, se tu sei quella libertà.

Ombre, cercano tutto: sicurezze, famiglia, tranquillità, felicità; tranne l'unica cosa che conta: se stesse, ciò che erano, ciò che la natura aveva previsto per loro.

Grido, come a volerne svegliare qualcuna, ma niente, nessuna sembra sentire.


Tutto appare perfetto, in effetti lo è. 
In ogni individuo la vita esiste, in potenziale, già perfetta; con un inizio ed un fine, senza corruzione, senza errore.
Nel breve spazio dell'esistenza, poter toccare l'Essere, significa renderlo storia esatta.

Mi trovo qui di passaggio e a volte la mia mente sembra come espandersi, priva di confini, adagiarsi come l'acqua al suo mare.

Non basta voler amare, bisogna saper Amare,
posso amare senza pretesa, senza dirlo, senza neanche che l'altro lo sappia.
Per un secondo, per il tempo che voglio e che scelgo.

La mia isola, dove il mare si distende sulla bianca spiaggia, persino sembra riposarsi...



domenica 29 luglio 2012

3 secondi; forse, meno!

"La macchina". Qualsiasi altro pensiero sarebbe superfluo; come questo.
Eppure, so come un Uomo, un Saggio, rinuncia persino ai figli, perché in quel momento ero lì, accanto a lui. Forse, non mi ha visto, ho "approfittato", di quel tempo, che sarà per sempre con me. Mentre, (era inverno) al caldo della legna, ne respirava il profumo, ed il suo pensiero si occupava di molte cose, fin dove non potevo seguirlo; in un aspetto, pagava, anche lui (forse), il suo karma. Ero lì, al su fianco, senza che neanche volesse, insieme alla sua naturale indifferenza, anzi, proprio non mi vedeva. Eppure, ho imparato, in quel momento, qualcosa, quel "qualcosa", che quasi tutti gli uomini, non conosceranno in tutta la loro vita. 
La vita è bellissima, anzi, di più.
Oggi ho capito, che un Saggio, serve solo a se stesso e alle infinite persone intelligenti.
Ero lì. Sono lì,
se posso pensarlo...
forse si godeva il semplice calore del fuoco ed il suo profumo,
ero lì. Sono lì...

venerdì 29 giugno 2012

Un' amica, una semplice fotografia.

Guardo una fotografia, sovrappongo emozioni e sensazioni; scegliendone ognuna, come scelgo la musica che sto ascoltando.
Posso indossarne una od un'altra, cambio immagini nella testa, come diapositive proiettate sullo schermo.
Ognuna di queste profonde emozioni, mi toccano, mi variano; eppure posso giocarci, eppure posso fermarle, semplicemente.
Possibile che sia tutto qui? 
Corriamo dietro ad una vita fatta d'immagini, corriamo dietro ad un mondo che esiste solo nella nostra testa. 
Seguiamo concetti, ideali, come la libertà, l'amore, semplicemente rincorrendo pensieri, idee, che la nostra testa proietta come fossero diapositive.
Ci atteniamo per tutta la vita ad un film, di cui già conosciamo lo svolgimento e la fine.
Possibile che sia tutto qui?
Perché tra tutti i possibili film, scegliamo proprio quello, ne scegliamo proprio uno.
Ogni persona che incontro sa spiegarmi tutto, cos'e' giusto, cosa non lo è, sanno darmi ogni consiglio, perché allora non sono felici?
Perché ognuno si lamenta, recrimina, persino accusa (a volte), ma non cambia nulla delle proprie scelte.
Perché quando fermo ogni immagine, non sento nessuna emozione e se in questa esistenza, le emozioni debbono passare attraverso immagini, come posso fidarmi di queste?




"...Intendevo che non hai la più pallida idea di nulla in realtà di quello che veramente sono..."


Siamo così distanti da noi stessi, così sovrastrutturati; che anche quando nel nostro più profondo intimo, cerchiamo di autodefinirci, o vorremmo raccoglierci nella nostra stessa essenza; non solo tutto ciò si riduce a qualche concetto, a qualche idea, ma siamo persino necessitati a farlo attraverso pensieri ridotti in parole. Obbligati a ricorrere a pensieri espressi tramite il linguaggio, che abbiamo imparato, metabolizzato. Non siamo più in grado di percepire semplicemente la nostra essenza, oltre ogni pensiero, oltre ogni idea; semplicemente essere.


Cosa veramente sei? 
Tutte le nostre esperienze, tutte le emozioni che abbiamo vissuto, hanno contribuito; insieme al nostro potenziale, alle nostre scelte a divenire ciò che siamo ora, però non siamo la somma delle nostre esperienze, del nostro vissuto.


Sei ciò che tua madre non ha vissuto, ma che avrebbe voluto...
Sei ogni scelta che hai fatto...
Sei tutto lo spazio che senti mancarti, perché quello spazio è dove tu esisti...
Sei le paure che hai quando ti fermi a pensare...
Sei il tempo che passa, la vita che vivi e che non sempre ti appartiene...
Sei l'alba che guardi, mentre corri lontano...
Sei le tigri che fuggi, sei l'anima che cerca il contatto...
Sei la direzione che scegli quando credi di capire...
Sei lava incandescente, subito sotto quel velo di cenere...
Sei l'orgoglio che quasi mai abbandoni...
Sei i doveri che credevi di avere, che ti hanno legata, così nel profondo che nessuna distanza potrà separartene...
Sei la bambina che si bagna le scarpe quando va sulla spiaggia...
Sei la donna scaltra che mai piega lo sguardo...
Sei ciò che senti e che provi quando, sulla sabbia, cammini scalza...
Sei quegl'intimi pensieri a cui ancora sorridi...
Sei la gioia che provi, la forza che senti e che hai...
Sei l'anima che ancora cerca la strada...


Si è vero; non so nulla di ciò che veramente sei, ma serve saperlo?
Credo di no.


Quando incontri quel punto, 
non c'e' tempo, non c'e' spazio, 
se lo sapessi dovrei scordarlo,
se avessi pensieri dovrei fermarli.
Dove non c'è: migliore, né bianco, né buono,
perché ogni punto di riferimento è solo semplice presunzione.


Il mondo non è poi così grande.

martedì 19 giugno 2012

Vincere non è facile e non è nemmeno una scelta...Almeno per qualcuno!

Mi piace guardare il foglio bianco davanti a me, quando, dopo un lungo giorno, posso guadagnare tempo, posso stare solo con me stesso. 
Quante sensazioni, emozioni passano in una sola, semplice giornata. 


Proprio di queste m'interessa scrivere, capire e soprattutto imparare. 
Mantenere la barra del timone, in ogni situazione, non è sufficiente per "vincere". Per vincere, il timone deve essere mantenuto saldo, ma lo sguardo deve essere rivolto sempre alla meta, qualsiasi cosa accada e di "cose" ne accadono tante. 


Oggi un'amica, in modo retorico, chiedeva: " A chi non piace vincere?"


...Se le cose andassero come noi vorremmo, come semplicemente ci piacerebbe, secondo buon senso o una qualsivoglia morale condivisa, il mondo sarebbe prossimo alla "perfezione". 


In realtà le cose non vanno come le pensiamo, come vorremmo o come ci piacerebbe che andassero; le cose vanno secondo la reale intenzione, quella più intima e profonda, quella che quasi sempre rimane celata, non conosciuta.


Quindi, per quanto ci si sforzi o ci s'impegni le cose vanno per come realmente siamo: i buoni sentimenti, il buon senso, la determinazione e la volontà, possono essere e quasi sempre lo sono, totalmente inutili.


Quasi tutte le persone che conosco, sono più o meno perfette! Mi sanno spiegare tutti i motivi delle loro scelte, tutti i motivi per cui le cose non sono andate bene, tutte le cose che avrebbero potuto fare e tutti i perché per cui non l'hanno fatto. 
Conoscono tutti i motivi per cui gli altri non si sono comportati bene, tutti gli errori che hanno fatto, tutti i modi in cui potrebbero o avrebbero potuto far meglio, sempre gli altri,  ovviamente.


Beate loro! Io ho commesso, invece, tutti gli errori " che un uomo di mezza età, possa aver commesso" e ogni giorno fatico fino al massimo di me stesso, per tenere saldo quel timone e lo sguardo dritto.
Ogni giorno, guardo dentro me stesso e cerco di vedere se quel punto in fondo, quell'ultimo punto, dove i pensieri non possono arrivare è ancora vitale, vivo.


Beh! A tutti piace vincere, rari però sono coloro che sanno cosa vuole realmente dire.


E' un'attitudine, è una spinta, è una capacità, un'ambizione, un modo di essere, un'anima indomita, una precisa psicologia, una scelta continua e costante è un prezzo da pagare, una modalità che puoi solo aiutare, passione continua, volontà e pazienza infinite, coraggio, determinazione, perseveranza, entusiasmo, energia, intelligenza, somma responsabilità. Tutto qui? Assolutamente no! E' prendersi il calcolato rischio di poter fallire, é alzarsi in piedi, mille volte, dopo che si è caduti, è alzarsi in piedi, quando hai il peso del mondo sulle spalle; quando hai perso il lavoro, quando hai rinunciato ad un amore, quando sei stato vicino a perdere tuo figlio o quando hai vissuto tutte queste cose contemporaneamente. Conosco come la psicologia di un vincente passa attraverso queste esperienze, conosco come la mente si perda attraverso queste situazioni, perché le ho vissute, per questo sono fortunato.


Pochi film descrivono così bene questo tipo di attitudine, come "Rollerball" (quello del 1975).


L'ho visto e rivisto, senza mai riuscire a trovare l'ombra di un errore, nel personaggio principale: "Jonathan", un giovanissimo James Caan.
Apparentemente sembra un film violento, ma chiaramente, ciò che mi piace del film non è la storia fine a se stessa, ma è ciò che il protagonista mostra, come rende storia la sua anima.
A lui piaceva semplicemente giocare, fuori da ogni logica, compresa quella della politica, che non capiva, in cui non aveva interesse.
Lui voleva solo giocare! Amava, semplicemente, giocare; gli piaceva vincere ogni partita.
Quando "il potere", il sistema, si rende conto che questa Persona, era diventata un pericolo, era fuori controllo, cerca di "farlo fuori". Utilizzano ogni strategia, dopo avergli offerto soldi, successo, donne e tutto ciò che un uomo può volere o desiderare; arrivano ad usare il suo "grande amore". L'unica donna che amava; eppure, quando capisce, che anche lei era parte di quel sistema, pur soffrendo profondamente, la manda via. Cancella i filmati di lei, dei loro momenti felici; li cancella, anche, dalla sua testa, perché la sua mente doveva rimanere libera. Sceglie il dolore, perché non aveva alternativa.
Durante una partita perde il suo più caro amico, va in crisi, cerca ogni ogni strada per conoscere, per capire.
Non si fa mai distrarre, non si perde nel successo, perché non gli crede fino in fondo, a lui piaceva ed interessava solo il gioco; fino alla fine, quando da solo, senza mai sbagliare, arriva a mettere in crisi il sistema stesso, arriva a sconfiggerlo. Per usare una forma poetica: arriva a cambiare il mondo.


Lui non aveva una morale comune, non si preoccupava di raggiungere tutti i desideri classici o gli obiettivi universali, desiderati normalmente delle persone, anche di tutte quelle che aveva intorno: lo sposarsi, i figli, il successo, i soldi, il potere, ecc.
Lui era mosso da un solo preciso filo conduttore: coincidere con la sua anima, giocare per il piacere di giocare...e vincere.
Vincere, non solo inteso, come vincere la partita, ma vincere il gioco, vincere la vita! 


La fotografia che ho inserito in questo post è tratta da questo film.


Per un imprescindibile meccanismo di natura, ci emoziona ciò che riconosciamo, ciò che ci è profondamente simile, anche oltre la nostra sfera razionale; sono contento che questo film mi impatti così nel profondo.


                                    ..... ..... ..... ..... ..... ..... 


...Potete incontrare gli occhi di un vincente: lui può non farvi vedere nulla, mentre vi guarda e vi vede;
può sorridervi, essendo altrove,
può parlarvi, senza credere a ciò che dice,
può darvi respiro e spazi bianchi, solo per il fatto di essergli vicino,
può amarvi senza dirvelo, senza che possiate accorgervene,
può passarvi accanto invisibile, 
spesso viene criticato, avversato, odiato, perché la sua semplice presenza, testimonia che un altro modo è possibile.
...Se avrete mai la fortuna d'incontrarne uno, non cercate di capire, non giudicate, se vorrete, rendetevi semplicemente disponibili, siate umili, perché, se incontrando i suoi occhi e se lui vorrà, potreste vedere l'intero universo e molto di più, potreste vedere voi stessi! 


Qualcuno lo chiama leader, qualcuno vincente, qualcuno illuminato; semplicemente io credo che sia un Uomo senza scelta...La libertà non esiste, siamo solo liberi di sbagliare...


Si, lo so, questo già lo scritto...e lo scriverò ancora...

mercoledì 13 giugno 2012

L'amore non esiste.

L'amore è un invenzione, utilizzata per mascherare la distanza che ci separa da noi stessi.

L'amore è l'infinita debolezza, nel voler avere affianco qualcuno, come a colmare un vuoto.

L'amore è ciò che pensiamo di provare, che crediamo di sentire; narcisismo profondo, puro ed infantile egoismo. 


L'amore è squallida elemosina, che toglie dignità all'esistere. E' sciocca presunzione, insana compensazione, libertà che non rispetti. Banale convenzione o stupida pretesa. 

Ho percorso ogni sfumatura, ogni piega dell'amore; l'amore non esiste. Ho guardato fino in fondo a quella grande emozione, gli ho dato ogni colore, ne ho percorso ogni aspetto. 


Che sia amore la profonda tristezza o il grande dolore che si prova quando qualcuno ci lascia per sempre? Che sia amore, quel desiderio, quasi morboso, di aver accanto qualcuno? Che sia amore, la carezza ad un figlio?

Che sia amore quell'immensa gioia di volerlo vicino? Quel senso profondo di completa realizzazione? Quella voglia di fare qualcosa per l'altro? Quel profondo desiderio nel volerlo o saperlo, comunque, felice? Che sia amore, quell'emozione che ci sorprende, ci riempie e ci toglie ogni bisogno? 

L'amore non esiste, perché comunque esso sia, è racchiuso nei nostri confini, se pur grandi ed estesi. Per comunque si colorino, rimangono infantili egoismi, puerili segni d'onnipotenza. 


L'Amore è un cammino solitario, è il volo perfetto, è il gioco infinito, è la musica di un momento, è il soffio del vento, è il respiro dell'anima.


E' lo sguardo di due amanti, è la passione di una notte. E' il lusso di un piacere che si espande, fuori dalla storia, gioia nel silenzio.


E' un attimo di eterno. 

Come le radici Amano le foglie, che mai vedranno.

Come il Sole, che a tutto da vita, senza mai nulla chiedere.
Come il mare, che tutto culla e rigenera... Così tu esisti, dove solo io posso incontrarti.
Dove ogni parola è solo vuoto silenzio, dove ogni emozione persino fallisce, dove ogni intenzione ed ogni pensiero non ha neanche inizio, dove niente comincia e nulla finisce, dove da sempre cerco il rientro, dove sono lì che ti aspetto... Lì che t'incontro, nell'identico me; come ogni onda trova il suo mare, dove da sempre mi attendi.

L'amore non esiste, perché non puoi pensarlo.


Io sono le tue radici, il tuo Sole, il tuo mare, il tuo silenzio... Semplice, assoluta rivelazione.


Mi sto preparando, da tutta la vita, per poterti solo incontrare; un unico istante.


Quanta vana superficialità, tutt'intorno,

quanta infantile presunzione oscura la vista.

A piedi scalzi cammino.


L'amore non esiste, puoi solo esserne sostanza.


Amore, ti decido, ti scelgo, creo l'universo dove tu poi semplicemente essere; ed io con te, divengo; divengo di più.


Al prossimo incontro... Sei sempre con me.


mercoledì 30 maggio 2012

Molto dopo l'ora di cena: quasi ora di pranzo.

E' sera, quasi tardi, le 00 e 30 dovrei lavorare. In realtà ho voglia di giocare un po' con qualche pensiero, provare a seguirne qualcuno. Voglio farmi condurre, come se davvero fossi io quei pensieri. 

Gioco!

Ci sono delle persone, che indipendentemente dal tempo trascorso da quando le abbiamo incontrate o da quanto tempo sia passato dall'ultima volta in cui le abbiamo viste, in qualche modo, continuano a vivere dentro di noi.
Nei pensieri, nei ricordi che più ci hanno emozionato e che magari ci hanno persino strutturato, rafforzando i nostri complessi.

Vivono dentro di noi come fantasmi, di un tempo che non tornerà più, di una vita che non esiste più. Dovremmo lasciarle andare, dovremmo sapergli dire addio. Dovremmo "uccidere" quella parte di noi che ci tiene fermi, che non è più noi, invece le teniamo lì, come quei vecchi maglioni che non mettiamo più o come quelle vecchie foto sbiadite, dove non scorre più vita.

In un certo senso l'ho portata con me; negli ultimi trent'anni ho portato con me tutte quelle sensazioni, quelle immagini, quei ricordi che il tempo ha levigato. Immagini  a cui avvicinavo le emozioni, in modo più o meno forte. Di tanto in tanto tornava anche nei sogni.

Una di quelle persone con cui, ormai senza quasi più accorgersene, conviviamo, a volte cercavo persino d'immaginare suo fratello, l'ultima volta che l'ho visto aveva forse 4 o 5 anni, chissà oggi, più o meno intorno ai 35, credo.

Poi, qualche giorno fa, così, sempre per gioco, dall'altra parte del mondo, grazie a ciò che allora non esisteva neanche nella fantasia, in qualche minuto ho messo in pace quella parte di me.

In pochi minuti, ho guardato una vita, ho vissuto un'altra possibile, comunque, in un modo o in un altro, scegliamo sempre fra le infinite possibilità, scegliamo una, tra le infinite vite che avremmo potuto vivere. Convinti di esserne padroni, seguiamo quelle immagini, che sono lì e non ne conosciamo neanche il motivo, seguiamo l'ombra delle cose, sprechiamo l'unica occasione che abbiamo, la nostra vita.

Non siamo i nostri pensieri, ma se li credessimo davvero, saremmo costantemente altrove, mentre la vita scorre. 

Sono contento perché sembra felice, ed il tempo l'ha resa solo più bella.
Per chi crede ancora nel tempo.

domenica 13 maggio 2012

Sempre in viaggio

"Sempre in viaggio"


Oggi ho scritto questa frase nel rispondere ad un'amica, mentre guidavo...
Sorpreso, come rapito, in un istante molte immagini mi hanno portato sensazioni forti, difficili, piacevoli.


Non mi sono mai fermato, eppure ci ho provato. Avrei voluto fermarmi in grandi occhi azzurri come il mare, avrei voluto spegnere ogni pensiero in certi attimi di felicità, avrei voluto arrendermi e fermarmi. In certi momenti, avrei voluto avere una vita normale, fatta di spesa al supermercato e di rientri a casa la sera, avrei voluto spegnere la mia mente, la mia anima.


Avrei voluto fermare il viaggio, finire la corsa, rallentare fino quasi ad arrestare...il mio cuore.


Avrei voluto... Ma la mia vita è un viaggio che non si è mai fermato, che non posso fermare, che non voglio, in fondo, arrestare.


Ho trasformato ogni delusione, ogni ferita, ogni offesa,
ho tradotto ogni ignoranza, ogni superbia, ogni superficialità,
ho affrontato ogni sfida, ogni paura, ogni speranza,
ho capito ogni cattiveria, ogni arroganza, ogni presunzione,
ho metabolizzato ogni cosa in delicate emozioni; in tenue ed indomita luce.


Solo, continuo il mio viaggio, tutte queste immagini che arrivano e mi riportano in così tanti luoghi che non ricordo più, in viaggi, esperienze, in angoli della mia mente dove volutamente, ho voluto perdermi.


Così tante immagini che fatico a ripercorrere, che non riesco a ripercorrere,
sempre in viaggio, rapito, mi siedo all'ombra di ogni momento, per un istante mi fermo.
Non cerco più la mia casa, la mia casa è il viaggio, continuo a viaggiare.


Decine d'immagini si susseguono, in istanti quasi a volermi distrarre e a tratti lo fanno, quel tanto che basta, per ridarmi le umani emozioni, quella profonda nostalgia, quel caldo tepore, quell'umana dolcezza.


Ma sono solo immagini, nella mia mente, che ora stanca decide di chiudere gli
occhi, ecco la pace, non quella che ho smesso di cercare perché non esiste, ma quella che ci rende invincibili, quella fatta di ciò che sei, quando, dopo aver dimenticato ogni cosa che conosci, aver lasciato ogni pensiero, ti mette davanti chi davvero sei, Sei.


Non proclami amore, non lo pensi, lo scrivi o lo dichiari, semplicemente lo sei.


E' una dimensione di quando l'anima, accarezza la mente, che come bambina, indifesa si accovaccia aspettando quel piccolo e sicuro abbraccio. 
Ancora bambina, la mia mente si gode quella tiepida stretta, fermata ogni immagine, si ritrova anima.


Sempre in viaggio...

domenica 29 aprile 2012

Gioia

Gioia, 

nell'ombra contratto,
dai pensieri distratto,
vincolato ad ordinarli,
assorto a seguirli;

l'attenzione rapita:
respiro profondo,
battito del cuore,
t'avvolge un intimo calore.

Lontano ogni timore,
pura chimera,
inutile sforzo, 
ipnotica ombra.

Gioia si rivela,
inno alla vita,
improvvisa; 
ora.

Un sorriso ti sfiora,
l'anima ammicca e carezza,
brezza leggera, preludio d'estate;
solo; semplicemente libero.