giovedì 31 marzo 2011

A a, una piccola differenza; che fa la Differenza!

Molto spesso provo a guardare l'affetto di un genitore per un figlio, cerco di capire questo tanto osannato amore genitoriale cosa sia in essenza.
Più mi sforzo di capire e di guardare e più questo tanto paventato amore perde consistenza.

Usare questa parola è semplice, pensiamo di conoscerne il significato, ma poche sono le persone oneste che ne vogliono davvero capire la profonda realtà. 

Se proviamo a guardarci dentro e a fare una seria analisi, cosa resta, se togliamo il nostro egoismo e le nostre proiezioni, a questo tanto decantato amore?

Cosa significa, davvero, che amiamo i nostri figli? Che li vorremmo sempre vicini, che vorremmo per loro il meglio, che vorremmo vederli felici, che vorremmo tutto per loro, che vorremmo....

Vorremmo, vorremmo, vorremmo, ma loro cosa vorrebbero?

Quando li abbracciamo stretti a noi, cosa ci viene in mente, cosa diamo in quell'abbraccio?

E' molto comodo pensare o credere di essere in grado e/o capaci di amare. L'Amore può darsi solo per sovrabbondanza e mai può servire a compensare le nostre frustrazioni e la nostra vita sbagliata.

Mi è capitato di vedere genitori accompagnare i propri figli a fare sport; sono tutti lì ad incitarli, ed anche chi non lo fa pensa, "Tanto mio figlio è il migliore di tutti".

E' aberrante voler compensare il proprio insuccesso attraverso i figli; perché nessuno può compensare con altri, ne con i figli, la propria vita sbagliata.

Come è possibile pensare che una persona non già completa e realizzata in se stessa possa Amare, non parlo di quello superficiale, di quello che ho anche trovato in certi ospedali.
Ad esempio quando parlavo con i volontari, mi rendevo conto, dalle loro parole, che erano più loro ad ever bisogno di quella missione. Mi trasmettevano il loro "bisogno" nel dover dare questa assistenza, attraverso la quale loro si sentivano utili, importanti, appagati, brave persone, ecc. In ultima analisi lo facevano per se stessi in primis.

La natura non prevede salti, non si può Amare, se già tu non sei ad una tua pienezza, ma soltanto illudersi di farlo. Ad una gran parte delle persone può anche bastare, ma non per tutti è così.

Proteggiamo, educhiamo, incoraggiamo, sgridiamo, i nostri figli; soffriamo, gioiamo, per loro, ma non è questo l'amore.

L'Amore comincia, dove finiscono tutti i pensieri. L'Amore per i nostri figli comincia nel preoccuparci di dargli un genitore felice che ama la vita. L'esempio conta, le parole sono semplicemente "lacrime nella pioggia". 

Se Amiamo i nostri figli il primo dovere è verso noi stessi, perché loro guarderanno questa realtà, loro vorranno vedere che questo gioco vale la pena viverlo e vincerlo. E' inutile insistere esclusivamente sugli insegnamenti teorici, la realtà e la prassi ci inchioda o ci rende liberi.

Amare un figlio significa, dimostrare che ciò che gli insegniamo è il mezzo e non il fine; e che funziona. Che tutte le regole alla fine potrà buttarle, perché dopo averle rispettate tutte, non gli serviranno più. 

Amare un figlio significa essere onesti, duri, umili, con se stessi.
Significa eliminare tutto l'egoismo, anche quello più sottile, significa cancellare dalla nostra mente frasi del tipo " Per me i figli sono tutto". Se ti accorgi di assere a quel punto è il momento di cambiare tutto.

Se loro sono tutto, vuol dire che stai cannibalizzando la loro vita.

Amare significa, essere disposti a considerarli liberi di fare le loro scelte, significa chiudere la porta e non riaprirla, se ci rendiamo conto che stanno sbagliando; soffrire ma essere incorruttibili; e continuare a tracciare la strada.

Significa assaporare quel sottile profondo piacere di quella esistenza di cui tu sei solo stato l'occasione esterna, significa assaporare quel profondo e sottile piacere di un'altra storia, che un altro essere umano dovrà scrivere.

Amare senza voler possedere, dare senza neanche voler dare e soprattutto senza minimamente aspettarsi la benché minima cosa.
Incondizionatamente essere in grado di dare. 

Metaforicamente è come quando guardi l'alba e sei in mezzo al mare. Ciò che si prova è un esperienza unica, ogni volta; ma non è che il cielo, il sole, il mare si aspettino qualcosa in cambio, danno senza neanche voler dare, incondizionatamente; rispettano la loro essenza, e noi ne godiamo.

Certo l'Amore tra due Persone evolute è ancora di più rispetto all'Amore per un figlio, ma questo è privilegio, ormai, per pochi.

Amare un figlio significa sedersi accanto al suo essere, suonare la sua musica, vibrare alla stessa frequenza, cosicché la risonanza generata amplifichi entrambi.
Significa  stargli vicino, senza farsene accorgere, per non occupare il suo spazio, la sua vita.

Significa guardarlo, come si guarda un tramonto, con la consapevolezza che non sarà mai mio, con il desiderio di farmi da parte quando sarà il momento.
Significa combattere affinché quel momento, arrivi al tempo giusto.

Significa guardarlo volare senza rimpianti, significa prendersi la responsabilità (ponderare la cosa).

Significa aver Amato un altro assere umano, da dove lui si è causato.

Significa non volere che lui divenga ciò che a noi farebbe piacere, ma che divenga ciò che il suo progetto prevede, ciò che la sua anima determina; ciò che lui stesso vuole.

Significa il privilegio di un piacere, che richiede un prezzo; come ogni piacere.

Il problema è che molto raramente ho visto questo; molto più spesso, invece, ho visto decidere un figlio per provare a salvare un matrimonio, per egoismo di avere un figlio, per sbaglio, per ricattare un'altra persona, per paura, per compensare la propria vita non riuscita. Insomma per la solita classica superficialità.

La cosa "divertente" e che poi ci lamentiamo di come va il mondo, per ricordare la frase di un grande uomo e scienziato: "Ci sono due cose infinite: l'universo e la stupidità delle persone, ma sulla prima ho dei dubbi".


Soltanto in questo modo, un giorno, potremo avere un luogo migliore dove vivere, solo in questo modo i nostri figli potranno essere migliori di noi. Se davvero vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo cambiare noi stessi.

Amare non è in dote naturale, è un lusso uno dei più costosi, ma il prezzo che bisogna pagare ti permette di accedere alla nostra stessa essenza; più del paradiso, non la  proiezione infantile, ma quello realmente esistente già qui.

Soltanto quando si è in grado, capaci di Amare è possibile capire cosa significa e decidere scientemente di farlo. 

La cosa più bella da lasciare ad un figlio?
A nessun essere umano serve altro.....

Dei genitori capaci di Amore (non amore)!

mercoledì 23 marzo 2011

Una cosa divertente...Continuo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino

Una cosa divertente, in realtà non è una cosa, in realtà è un punto vista, ognuno ha il proprio ed è per questo motivo che le persone parlano, ma non comunicano.
Per questo motivo quando scrivo un pensiero, intendo qualcosa, che è solo mio, ognuno, infatti dà la propria interpretazione, che ovviamente, dipende dalla propria capacità di "tradurre". Ma se mancano delle esperienze, delle conoscenze, dei significati; la comunicazione è impossibile. Dovremmo prima concordarci sul significato di ogni singola parola e poi su ogni singolo semplice concetto; di fatto, ognuno di noi capisce e traduce alla propria comprensione in base a proiezioni, in base ai propri schemi (stereotipi, fede, principi, religioni, complessi, esperienze, ecc).

E' divertente perché ogni tanto scrivo qualche pensiero, quando lo scrivo, come ora, ad esempio; scrivo di getto quasi senza pensare, perché cerco di tradurre delle emozioni, delle sensazioni e cerco di non filtrarle troppo, ma so cosa voglio scrivere. Qualche amico ogni tanto commenta ciò che legge e fino ad ora ho sempre avuto tante interpretazioni per quanti commenti ho ricevuto.

Ogni mio amico racconta, dando il suo senso, un po' di se.

Ritengo che in una vita si possano fare molte esperienze, ma come poi le "informazioni" che queste ci portano vengano elaboratate e metabolizzate dipende esclusivamente da noi. Una volta una Persona mi disse : "Cammina a piedi scalzi nella vita..."

Anche le nuove conoscenze andrebbero affrontate senza sovrastrutture, avendo coscienza che in quella esperienza rischio tutto me stesso, quasi abbandonarmi totalmente in quell'esperienza, ma se la mia anima è forte alla fine la sua forza mi porterà di nuovo a casa, che sarà un po' diversa da come l'avevo lasciata.
Avere la capacità di camminare a piedi scalzi nelle vita, ti rende capace di comunicare con tutti, anche se nessuno può comunicare con te.

Significa continuare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.

Ho fatto molti lavori: manovale, cameriere, bagnino, meccanico e tanti altri, ho vissuto accanto a pescatori lavorando con loro, accanto a pastori lavorando con loro, accanto a vagabondi vagabondando con loro, ho vissuto accanto a chi aveva molta paura, condividendola con loro, ho vissuto affianco a chi viveva fuori dalla legge, a chi moriva (e non è come nei film), ho vissuto.......

Ogni volta ho deciso di perdere la mia identità dentro ogni esperienza che ho vissuto, ogni volta assaporandone e soffrendone tutti gli aspetti, facendomi requisire quasi fino al punto di non ritorno, ma ogni volta sono tornato sempre a casa (Non intendo quella in muratura).

Ogni volta un pò diverso, ogni volta un pò più forte, perché niente può toccare la tua anima se tu non vuoi.

Continuo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino...

sabato 19 marzo 2011

...Nessun motivo

Se mi metto a pensare, non ho nessun motivo...
Se mi me metto a pensare ho problemi che non posso risolvere...
Mi guardo intorno e sono solo...

Ho tante persone intorno, ma sono solo,
parlo con tutti, ognuno vuole qualcosa per dare conforto alle proprie convinzioni,

io rompo in me stesso ogni convinzione,
ogni fede,

Se mi metto a pensare, non credo in nulla,
Se mi metto a pensare, la montagna è troppo alta,
Se mi metto a pensare, tutte le belle frasi e aforismi che leggo rendono il vuoto ancora più vuoto,

Se mi metto a pensare, non credo ai miei pensieri...
Se mi metto a pensare, la mia vita è così complicata, che nessuno vorrebbe viverla,
Se mi metto a pensare....

ma proprio quel Se fa la differenza,

perché gioco con i miei pensieri,
gioco ogni schema,
gioco...

gioco la vita e sono felice.

Mi prendo ogni giorno, sia che pianga o che rida,
sia che scappi o mi nasconda,
che sia bianco o sia nero,
sia che piova o ci sia il sole,

sono felice!
Ma niente arriva gratuitamente, allora continuo, senza sosta, senza resa, a mantenere la tensione sul punto.
Sull'unico punto, senza libertà, senza scelta.
Se mi metto a pensare, sono sconfitto,
Se mi metto a pensare,

ma quel Se fa la differenza, tra chi vince e chi perde.

Se mi metto a pensare...ma io non penso,
l'azione è l'unica cosa che m'interessa,
l'azione riuscita;

Se mi metto a pensare, la paura mi prende, i dubbi mi assalgono, perdo l'orizzonte,

ascolto la musica, assaporo i colori, vivo i problemi, accetto la sfida,
mi concentro sul punto, sull'unico punto, sono felice, sono invincibile.

Se mi metto a pensare, ricordo tutti i colpi che ho preso, tutte le volte che sono stato al tappeto,
tutte le volte che ho perso, tutte le volte che ho pianto, tutte le volte che non ho avuto scampo, tutte le volte che avevo ragione e mi hanno dato torto,

Vado incontro alla vita e mi prendo ogni giorno,
non ho sicurezze e se ne avessi, le romperei,
non ho fedi e se ne avessi le romperei,
non ho soluzioni, e se le avessi non le crederei,

la vita non aspetta nessuno, la vita ti schiaccia, ti offende, ti umilia, ti rende nulla,
la vita non ti vede nemmeno ...Se mi metto a pensare...

Ma sono un uomo d'azione, non ho tempo per pensare,
perché ogni volta che sono al tappeto mi debbo rialzare, non posso pensare,
un unico punto, un unico scopo,

come la vita, senza pensieri; sono invincibile;
un unico punto,
sono felice, ancora combatto, ed ogni volta che sarò al tappeto, ne approfitterò per riposarmi, per guardare il cielo, ed ogni volta mi rialzerò, gioco la vita, gioco....


                                                                                dedicato a tutti quelli chi ora stanno approfittando per riposarsi e guardare il cielo, ma che non sono sconfitti e non lo saranno mai!

sabato 12 marzo 2011

Cena ex compagni di classe " 30 anni dopo". - Dietro al copione

Mi piacerebbe rivedervi con il sole in primavera, magari a casa mia.

Davvero interessante.
Sono trascorsi molti anni, è stato molto bello. In silenzio godersi questi trenta anni di storia individuale.
Che privilegio! Ho apprezzato  e goduto ogni sfumatura.

Ho visto molte disillusioni, ho visto qualche rimpianto, ho visto Massimiliano, sempre con il suo nervoso battito di ciglia e la sua sempre contrapposizione a certi modelli, ho visto suo figlio....
Anche lui è nel mio cuore, anche se non lo sa.

Ho visto .......(per non fare danni) con l'erotismo di una sedicenne, ho visto un mio Amore che ogni (circa 15 anni) ho il piacere di abbracciare, (io accarezzo la sua anima, ma non me ne faccio accorgere:-) ).

Ho visto ... con i suoi "soliti" braccialetti e....
Ho visto e ne ho assaporato il piacere.

Bene, questa è la superficialità.

Voglio aprire una finestra, dietro al copione....

Sono nel copione... sempre lo stesso, eppure...tanta vita è passata...


....... è sempre ed ancora la più attenta, vede subito, però il tempo è trascorso.
Il suo tono è lo stesso, la sua gestualità è la stessa e allora rifletto... ragazza (donna in crisi), vorrei abbracciarla, vorrei dirle"scrivi la tua storia", non restare ferma sul copione, ma la guardo, e vedo tanta storia non realizzata... vedo la strada dove passeggiava e rideva....Sempre lontana da se stessa, vede me e mi chiede di mio fratello...


Poi ci sono due onde, una come quella che si genera nell'oceano, apparentemente piccola , ma in realtà capace di percorrere centinaia di chilometri, capace di affrontare il tempo, capace di attraversare lo spazio, questa piccola onda è con me da almeno trenta anni e ci sarà ancora quando io non ci sarò più, magari la riprenderò in una prossima vita.  In questa ho avuto un privilegio maggiore: le sono accanto (più o meno) da più di trenta anni. (Non sarebbe potuto essere più bello).


L'altra onda è quella del mare, più irruenta e pericolosa, quella capace di farti fare quelle "pazzie" che danno i ricordi migliori alla vita. E' sempre stata la più spumeggiante e ancora lo è.
E' sempre stata insicura, e ancora lo è.
Ha sempre avuto la forza, e ancora ce l'ha! Potrebbe avere qualsiasi uomo, ma non lo sa.


Il sex appeal di......... è sempre lo stesso, anzi è di più. Lei è serena, però in occasioni di questo tipo, si ricorda che è una donna. Ora è una mamma; che bella mamma.


C'e'............ la stessa voce, è sempre stata la sua modalità identificativa, però in questa occasione, ha anche utilizzato vecchi modelli di postura, sexy e(con il tempo divenuti anche teneri).... questo mi ha scaldato il cuore.


Poi ci siamo noi uomini, ma talmente scontati che, ho già scritto troppo.


Grazie, 
ancora una volta insieme, ancora una altro giorno, che fortuna poter essere con voi, ancora una volta.

venerdì 11 marzo 2011

Vagando, senza schemi ad un nuovo amico.

Sono nel traffico caotico e nervoso; quasi la tensione prende forma, quasi questa palpabile compressione prende colore, colore grigio e peso.
Pareti metalliche, percorsi obbligati, aria senza ossigeno; i battiti del cuore sono accelerati, il respiro corto e veloce, i polmoni compressi e intanto mentre il rumore dei motori ti tiene in tensione ecco che qualcuno suona; e mentre cerchi di capirne il motivo, la sirena di un ambulanza chiede strada.
Ma tutte queste persone dove vanno così nervosamente e sempre di corsa, le macchine sono praticamente ferme, eppure tutti corrono. Faccio fatica a riconquistare lucidità, a rallentare i battiti, ma ciò che vedo è chiaro.
L'uomo si abitua a tutto!
Mentre il tempo a nostra disposizione continua a scorrere, noi siamo lì, fermi, nervosi, uno contro l'altro a vincere  o perdere la sfida per guadagnare una posizione, qualche metro di strada. Niente altro esiste, solo quello spazio che mi separa dal parafango dell'auto che mi precede e che devo assolutamente conquistare.
La vita ridotta a schiava di un comandante stupido, la grande anima ridotta in una scatola.
Si percepiscono le infinite frustrazioni, si percepisce la corsa a vuoto delle migliaia di persone intorno, che con pochi e semplici schemi trovano ragione di vita, se così si può chiamare.

Cerco di trovare quel filo emotivo, quel soffio dove l'anima è ancora viva dietro le parole di un amico.

Mi chiedo: qual'e' la vera emozione che sostanzia il suo pensiero, quella che, forse, neanche lui conosce...e piano piano cerco di andare al punto...Pochi hanno il coraggio di affrontare i propri fantasmi, pochissimi hanno l'umiltà di mettersi in discussione, ancora di meno quelli che ne hanno anche l'intelligenza per farlo.

E' indubbio che noi riusciamo a riflettere e a dialogare, esclusivamente, attivando proiezioni e questo è pacifico.

Scorro veloce le sue parole, lascio l'ascolto aperto e vedo tante cose; ma nessuna di queste è scritta.
Il mio amico ha un intelligenza viva, e gli piace nutrirla, ha una passione nel cercare di capire e di sapere.

Ci sono persone che hanno una sete maggiore, lui è una di queste; ma la mente non basta.

Ci sono persone che sono nel sistema, ci sono persone anticonformiste ed anche queste fanno parte del sistema.
Tutto è già previsto, ma giocare con le regole del sistema e vincere è una delle libertà possibili.
Posso imparare le regole per giocare a scacchi, vincere la partita, ma alla fine debbo ricordarmi che io sono il giocatore e non le pedine, ma senza le quali il gioco non sarebbe stato possibile.

Ho molta stima per questo amico ed in virtù di questa mi soffermo qui, su queste sue frasi:
"... ognuno ha diritto di interpretare la propria esistenza secondo la sensibilità e i valori che ha avuto in sorte, dai cromosomi o dagli insegnamenti dei quali è stato nutrito... personalmente, però, ritengo che la vita sia troppo breve e troppo meravigliosamente bella e complessa, straordinariamente ricca e mutevole, fascinosamente imprevedibile e sorprendente, per ridurla ad uno-due-tre interessi dominanti, specie se "precostituiti" o "eterodiretti"...
Come nell'infinita biblioteca di Borges, la mia vita la vorrò vivere ogni giorno di più essendo, se non infinite cose, certamente cose non scritte, non scritte già... tantomeno con l'inchiostro delle convenzioni e secondo regole imposte da altri..."
La libertà sta nel seguire tutte le regole, senza esserne nessuna... la libertà non è nel volo del gabbiano, la libertà è nel prendere coscienza che qualsiasi idea, qualsiasi; rimane un idea e un idea è uno schema.
La libertà non è un pensiero, non è un immagine.
La libertà non esiste, per chi è libero. Chi aspira alla libertà, sa di non essere libero.
La libertà è nello strumentalizzare il volo del gabbiano, la libertà è fingere di crederci, è sapere che nella finzione posso morire. La finzione è reale, più della realtà....quale realtà?
Allora gioco tutti schemi, prendendomi il rischio della serietà del gioco, prendendomi il rischio della battaglia.

Gioco tutte le immagini, tutte le idee, tutti gli schemi, perché alla fine, dopo averli usati e vinti, scoprirò che non sono nessuno di questi. Alla fine scoprirò che non sono i vestiti o le cravatte che indosso che m'identificano, alla fine, se avrò vinto il gioco, scoprirò che non sono le idee o pensieri più profondi che posso produrre, non sono la somma delle mie conoscenze, ne la somma delle mie esperienze dei miei successi o dei miei insuccessi.
Scoprirò che il lavoro è un gioco, che la vacanza è un gioco, che la famiglia è un gioco, che le cose non scritte già, sono un gioco, che la vita è un gioco.
Un gioco dove si vive o si muore per sempre, ovviamente! Allora ha un senso combattere per quei centimetri, anche se so che dopo averli conquistati, non conteranno più nulla.

La libertà non è ciò che faccio fuori, la libertà è ciò che la mia mente mi permette, che permette alla mia anima.
La libertà è poter giocare tutte le idee, i credi, i principi, i desideri, ogni immagine, come faccio con i vestiti.
Alla fine nessuno è importante, ma quando lo uso è prioritario e reale.
La libertà è nel pensare, è nell'assenza del pensiero, la libertà è entrambe queste cose, la libertà non è nessuna di queste due cose.
La libertà è un concetto, un concetto non può rappresentare la libertà.
La libertà non esiste. L'Uomo libero si.

Il respiro diventa profondo, il cuore rallenta, il rumore dei motori e delle sirene, rendono quasi divertente lo spettacolo che ora, attraverso il finestrino godo.
Distanze incolmabili mi separano dall'inferno che tutt'intorno vive e respira.
Penso agli affetti, alle persone che ogni volta decido di amare, penso a me stesso, penso che un altro giorno, un altro unico irripetibile giorno è cominciato, penso a come renderlo unico e memorabile, penso che probabilmente non ci riuscirò.

Penso agli amici, penso a chi combatte con me, penso a chi gioca con me, penso a come posso fare meglio, penso a come smettere di pensare.

Penso che sono le quattro e che tra due ore un'altra giornata comincia, penso che gli amici e compagni di gioco sono determinati, almeno quanto me a guadagnare quei centimetri, che alla fine faranno la differenza.

Penso che vinceremo questo gioco e che attraverso questo gioco impareremo che avremo vissuto ogni giorno di più e poi.....un altro gioco, senza fine.

Buona notte, anzi buona giornata.